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Il Taekwondo in Italia

Negli anni 60 nasce il Taekwon-do italiano, tra i primi in Europa, grazie all'opera di divulgazione ed insegnamento dei fratelli Park, autentici pionieri e fondatori di sport. Dopo esser stato ammesso nel Coni, dopo aver cambiato diverse sigle, finalmente il Taekwon-do italiano ha una federazione, la FITA (Federazione Italiana di Taekwon-do). Il presidente della FITA è il dott. Park Sun Yae; suo fratello il Mo Park Younga Ghil è il direttore sportivo delle squadre nazionali; il segretario generale è il dott. Angelo Cito. Per brevità non vengono citati gli altri dirigenti che pure sono degni di rispetto e ringraziamento per la loro opera. La FITA coordina tutta l'attività sportiva sotto il profilo tecnico mediante gare, tornei, campionati, manifestazionidi vario tipo. E' quasi inutile dire che la gran parte delle iniziative descritte tende a formare atleti di livello olimpico poiché la partecipazione e, meglio ancora, la vittoria alle olimpiadi rappresenta l'aspirazione massima di ogni atleta e la più completa soddisfazione di ogni dirigente sportivo. Giova ricordare che il 4 settembre 1994, a Parigi, il Taekwon-do è stato riconosciuto sport olimpico a tutti gli effetti per i motivi che spiegheremo più avanti. Durante le olimpiadi di Seul la squadra italiana si battè con onore e conseguì una splendida medaglia con Luigi Doriano. Nelle successive olimpiadi di Barcellona andò ancora meglio: quattro partecipanti quattro medaglie. Inoltre gli atleti italiani si sono distinti non poche volte in campo europeo e mondiale. La nostra FITA guarda con fiducia ai giochi di Sidney 2000, Australia, nela speranza di migliorare e di ben figurare. Le premesse positive non mancano poiché i maestri sono autentiche autorità e poiché gli atleti selezionati esprimono pienamente il meglio delle potenzialità italiane.

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