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Gaeta la perla del Tirreno.

Gaeta č situata a 75 km a sud-est del capoluogo, a 2 metri dalle pendici settentrionali del promontorio che chiude il golfo omonimo. Si estende su una superfice di circa 29 km2 e conta circa 24.000 residenti.

L'origine del nome di Gaeta č ricco di leggenda, Virgilio nell'ENEIDE fece morire Cajeta la nutrice di Enea su questa costa. Secondo STRABONE geografo greco invece il nome deriva da Kaidas o Kaičtas che significa insenatura.

Meta turistica per molti vacanzieri che prendono d'assalto le bellissime spiaggie che contornano la cittą, forse un poco abbandonata al suo destino, Gaeta č una cittą antichissima,da repubblica marinara  a ultima roccaforte della monarchia borbonica.

Ricca di monumenti e ruderi di antiche postazioni militari come   le  porte dell' Avanzata e di Carlo V, il Duomo di S. Erasmo con il campanile, il palazzo dell' Ipata Docibile, la Chiesa di S. Franceso e dell' Annunziata con l' annessa Cappella d'oro, il castello Angioino-Aragonese e sulla cima di Monte Orlando, oggi  parco regionale, il mausoleo di Lucio Munazio Planco.

Il santuario della SS Trinitą fondato dai Benedettini nel secolo XI č meta di pellegrinaggio con la Cappella del Crocifisso e  di S. Filippo Neri costruita nella fenditura alta 36 metri della Montagna Spaccata che secondo la tradizione č avvenuta dal terremoto alla morte di Cristo dove c'č il calco della mano del Turco e il letto di pietra di S. Filippo Neri e dopo aver disceso 270 scalini  si arriva alla grotta del Turco una maestosa cavitą nella roccia.

Tante le Chiese da visitare quella di San Giovanni a Mare, di S. Lucia, Santa Caterina d' Alessandria, S. Domenico, San Paolo, la Chiesa degli Scalzi, San Carlo Borromeo.

LA CUCINA DI GAETA
Una tiella a due facce

Gaeta č rinomata per un piatto tradizionale e caratteristico, che si presenta sotto un duplice aspetto: la tiella. Infatti questa ricetta di Gaeta puņ essere realizzata in due versioni uguali e distinte: la tiella «di mare» e la tiella «di terra».

La prima č caratteristica del porto e della costa; la seconda č nata sulle colline che fanno corona al promontorio.
Vediamo prima di tutto la parte comune: si prende una teglia («tiella», nel dialetto locale), e si fodera con pasta di pane dello spessore di due o tre millimetri. Si mette il ripieno e si copre con un disco di pasta, ben premuto ai bordi. Poi la tiella si mette al forno, condita d'olio nella versione di mare, di strutto nella versione di terra.
La tiella di mare č composta da calamari e polpi, tagliati a pezzettini, mescolati a spicchi d'aglio, filetti di pomodoro, olive di Gaeta snocciolate, uva passa, pinoli e capperi. C'č chi, prima di riempirne il disco di pasta, prende il composto e lo passa rapidamente in padella con un po' d'olio, per asciugarlo ed insaporirlo.

La tiella di terra vede un ripieno completamente diverso: formaggio a fettine (specie mozzarella o caciotta fresca), uova sode tagliate a dischetti, prosciutto crudo a dadini e salame sbriciolato, filetti di pomodoro. C'č chi aggiunge qualche verdura, oppure guanciale di maiale, fettine di lardo rosa, funghi. Ma tutto questo č a piacere di chi prepara il piatto, ed arricchisce [sia per la versione di terra sia per quella di mare] il composto secondo l'estro, la fantasia e, soprattutto, la disponibilitą dei prodotti.

Una passeggiata per Gaeta



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