Celano

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Celano è un comune di 10893 abitanti situato ad 800 metri sul livello del mare.

Di antiche origini, per anni diede il nome all'antico lago del Fucino e fu nel medioevo capoluogo della Marsica.
Oggi è un importante centro agricolo per la coltivazione di barbabietole, grano, foraggi, frutta, con industrie alimentari e del legno.
Incantevole il suo Castello che domina l'intero Fucino , la chiesa di San Francesco , la chiesa del Carmine e la Collegiata.

Castello Chiesa del Carmine e la Collegiata Chiesa di San Francesco

 

Le Gole di Celano

Questa è la storia dell'esplorazione delle Gole di Celano compiuta da me e Maurilio a fine Giugno 1999, al racconto ho aggiunto tutte informazioni pratiche necessarie a ripetere l'esperienza.
Le Gole di Celano si trovano nel Parco Regionale del Velino-Sirente (Per informazioni su questo splendido parco e le escursioni possibili vi rimando al sito "Pagine d'Abruzzo", vedi sezione Links).
Nei millenni l'acqua ha scavato la montagna fin nel suo cuore e la gola sembra dividere in due il complesso montuoso: in molti punti le pareti rocciose alte più di 100 m si stringono lasciando pochi metri per il passaggio.
I faggi secolari e gli abeti si aggrappano alla roccia bianca e riescono a crescere in luoghi incredibili, a giugno luglio si possono vedere i fiori del giglio arancione e molte orchidee. Se siete fortunati riuscirete anche a vedere le aquile.



Chi, come, dove e quando.
Noi abbiamo percorso la gola in piena estate; in questo periodo, evitando i giorni piovosi, lo scorrimento idrico è molto ridotto e, se non siete molto freddolosi, la gola può essere affrontata senza muta: solo in paio di punti l'acqua arriva all'ombelico, per il resto si cammina con i piedi nell'acqua o completamente all'asciutto.
Tutti i salti sono attrezzati con spit e moschettoni in ottimo stato.
Per percorrere questa gola quindi non occorre essere dei "torrentisti professionisti" ne possedere attrezzatura particolare (muta, pianta-spit ecc.).
Le Gole di Celano sono quindi, a mio avviso, l'ideale approccio al torrentismo per chi ama la montagna ed ha esperienza di arrampicata o alpinismo, anche solo a livello amatoriale.



ATTENZIONE:
IL TORRENTISMO E' UNO SPORT PERICOLOSO, NON INTRAPRENDETELO SE NON AVETE UNA CONOSCENZA ADEGUATA, SIA TEORICA CHE PRATICA, DELLE TECNICHE NECESSARIE.


Che cosa serve
Attrezzatura classica da torrentismo (imbraghi, otto, moschettoni, spezzoni di corda ecc.)

Una corda da 50 m per il salto di 25 m

Una corda da 25 m per i salti più piccoli e di riserva

Cibo, acqua, un maglione pesante (nella gola fa freddo anche d'agosto), scarpe da bagnare (consiglio scarpe da ginnastica) ed un paio di riserva, dotazioni di soccorso.


Lasciare l'auto
Se si dispone di due automobili è consigliabile lasciarne una a valle da trovare all'uscita della gola; se questo non fosse possibile l'auto lasciata a monte è comunque raggiungibile a piedi. In questo caso però si deve prevedere una faticosa salita e si perde la parte escursionistica della gola che è comunque molto bella.


Il punto d'Arrivo
Si esce a Celano dall'autostrada Roma-Pescara e procede in direzione del paese (Celano). Poco prima del centro abitato un cartello indica, a destra, la strada sterrata che conduce allo sbocco del canyon in località "la Foce" (800 m.) dove si lascia la prima auto.


Il punto di partenza
Si torna sulla strada principale in direzione di Celano che si supera procedendo verso Ovindoli. Si supera anche Ovindoli e, al termine di una discesa si prende una strada a destra che diventa in breve sterrata. Si parcheggia nei pressi della fonte citata qui sotto.


Il percorso
Si deve percorrere una strada sterrata che segue tutto l'altopiano di Ovindoli fino al suo termine dove, dietro un recinto di filo spinato, si trova una fonte (asciutta d'estate). Seguire il solco scavato nel terreno dall'acqua proprio di fronte alla fonte: è da lui che nascerà il canyon.
Solo 10 minuti di cammino separano la fonte dall'inizio del canyon, ma le zanzare più cattive che io abbia mai visto rendono questo breve percorso indimenticabile. Si cammina prima su un sentiero sul lato sinistro del torrentello, poi fra i sassi del greto, le pareti si stringono improvvisamente e si arriva direttamente sull'orlo della prima calata da 15 metri circa che dà direttamente su una pozza dove possono esserci 30 cm di acqua.
Per fortuna le zanzare cessano il loro attacco appena le pareti del canyon cominciano a crescere.
In rapida successione si superano un salto di 4 m ed un altro di 15.
Fra questi due salti si trovano delle piccole pozze d'acqua (profonde 20 o 30 cm) abitate da vari animaletti: cercate di non camminare nell'acqua e non danneggiare le delicate piantine delle pozze.
Subito dopo il salto di 15 m è possibile uscire dalla gola seguendo un sentierino sulla destra.
Continuando nella gola si incontra un altro salto di 6 metri e poco dopo uno di 3 con sotto un laghetto; volendo evitare di fare il bagno si può utilizzare la corda sulla sinistra.
Il passaggio fa un po' paura, ma tutto ciò che si rischia è un tuffo, comunque tutti i miei amici alla loro prima esperienza ne sono usciti incolumi (che sia per questo che non mi parlano più?).
Poco più avanti si raggiunge la parte più spettacolare del percorso con tre salti in successione, di cui l'ultimo, di 25 metri, è il più alto di tutto il percorso. Il salto si apre su un ambiente impressionante che da solo vale tutto il percorso.
Superata questa cascata si percorre un corridoio naturale stretto fra le pareti rocciose (bellissimo il masso incastrato sospeso per aria) all'uscita del quale si trova l'ultimo salto, di 10 m.


In questa parte del percorso abbiamo trovato un bellissimo ramarro che, caduto nella gola, non riusciva più a muoversi per la mancanza di sole; lo abbiamo messo in un barattolo e portato al sole dove in pochi minuti si è ripreso ed è scappato via.


Sceso l'ultimo salto si trova un sentiero. La parte torrentistica della gola è finita, ma anche il percorso escursionistico della gola riserva delle sorprese. Si percorre il sentiero in discesa e si supera una caratteristica cascatella detta la "Fonte degli Innamorati", poco dopo il sentiero traversa il torrente e si biforca:

Il sentiero di destra si arrampica faticosamente fino alla piana di Ovindoli, punto di partenza del nostro itinerario ed è la via di ritorno se non si è potuta lasciare una macchina all'uscita della gola a valle.

Il sentiero di sinistra continua a percorrere il fondo delle Gole di Celano e, prima di uscire in località La Foce, regala ancora molti scorci estremamente spettacolari (di cui purtroppo non ho belle fotografie).

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