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"Costruzione e progetto:
la Valle del Belice"

Centro sociale e culturale.
Palazzo Di Lorenzo, 1984.
(realizzato)

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Progettista : Arch. Francesco Venezia

Il nuovo centro sociale e culturale sorge sull’area compresa tra Viale Segesta e Viale degli Elimi, ai margini del centro abitato e in testata rispetto all’asse longitudinale in direzione Est-Ovest, sul quale si trovano il parco e le principali attrezzature pubbliche della città.caselor.jpg (18819 byte)

Il centro è costituito da uno stretto e allungato corpo di fabbrica a due livelli, che chiude verso la collina uno spazio a corte, da un giardino terrazzato e da due viali, dei quali l’uno delimita il giardino dalla parte della città e l’altro, ad esso ortogonale, conduce alla corte.

Elemento caratterizzante il progetto è l’utilizzazione del frammento di facciata del rudere di palazzo Di Lorenzo, un edificio di gusto neoclassico di pregevole fattura, superstite tra i ruderi di Gibellina distrutta dal terremoto. L’interno in cui si erge il frammento è un cortile di forma allungata nel rapporto di 1:4, chiuso su tre lati da muri e sul quarto dallo stretto corpo di fabbrica. Al cortile ,che può ospitare mostre all’aperto, spettacoli musicali, si accede attraverso un viale incassato e murato che fiancheggia il giardino, continuazione del declivio della collina. Rispetto al giardino il cortile risulta dunque infossato, tanto che si ha la sensazione che tutto l’edificio appartenga ad un sistema diverso da quello su cui poggia il nuovo abitato.

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Il frammento è montato sulla facciata interna del corpo di fabbrica: al livello inferiore sono dislocati l’ingresso, il gruppo servizi e, un locale di deposito da un lato, e una sala di forma allungata dall’altro; al livello superiore vi è una galleria, aperta sull’interno in corrispondenza dei tre vani superstiti della vecchia facciata, e all’esterno, verso la campagna, in una teoria di balconi che, assumendone il ritmo, in parte corrispondono a quelli superstiti della facciata interna. Questa lunga galleria delle ombre, media il rapporto tra paesaggio e cortile, collegata com’è a quest’ultimo mediante una rampa e un passaggio esterno, ma schermato alla vista dell’esterno, e al giardino mediante un riposo, uno stretto ambiente ombreggiato e fresco, appena staccato dal corpo principale.p11.GIF (46720 byte)

Dal giardino una finestra, sola, aperta nel centro del lungo muro, consente di traguardare il paesaggio attraverso il balcone centrale della vecchia facciata e il suo corrispondente sulla parete opposta.

All’interno del cortile una delle pareti è in arenaria gialla in parte liscia ed in parte bocciardata, mentre le altre tre pareti sono in tufo giallo di Trapani. Le pavimentazioni interne ed esterne sono prevalentemente in lastre di pietra lavica, tranne nel vialetto dove troviamo riquadri di pietra calcarea bianca e campiture di acciottolato.

 

 

 

( Finanziamento : fondi statali per la ricostruzione )

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