Progettista : Arch. Francesco Venezia
Il nuovo centro sociale e culturale sorge
sullarea compresa tra Viale Segesta e Viale degli Elimi, ai margini del centro
abitato e in testata rispetto allasse longitudinale in direzione Est-Ovest, sul
quale si trovano il parco e le principali attrezzature pubbliche della città.
Il centro è costituito da uno stretto e allungato
corpo di fabbrica a due livelli, che chiude verso la collina uno spazio a corte, da un
giardino terrazzato e da due viali, dei quali luno delimita il giardino dalla parte
della città e laltro, ad esso ortogonale, conduce alla corte.
Elemento caratterizzante il progetto è
lutilizzazione del frammento di facciata del rudere di palazzo Di Lorenzo, un
edificio di gusto neoclassico di pregevole fattura, superstite tra i ruderi di Gibellina
distrutta dal terremoto. Linterno in cui si erge il frammento è un cortile di forma
allungata nel rapporto di 1:4, chiuso su tre lati da muri e sul quarto dallo stretto corpo
di fabbrica. Al cortile ,che può ospitare mostre allaperto, spettacoli musicali, si
accede attraverso un viale incassato e murato che fiancheggia il giardino, continuazione
del declivio della collina. Rispetto al giardino il cortile risulta dunque infossato,
tanto che si ha la sensazione che tutto ledificio appartenga ad un sistema diverso
da quello su cui poggia il nuovo abitato.
Il frammento è montato sulla facciata interna del
corpo di fabbrica: al livello inferiore sono dislocati lingresso, il gruppo servizi
e, un locale di deposito da un lato, e una sala di forma allungata dallaltro; al
livello superiore vi è una galleria, aperta sullinterno in corrispondenza dei tre
vani superstiti della vecchia facciata, e allesterno, verso la campagna, in una
teoria di balconi che, assumendone il ritmo, in parte corrispondono a quelli superstiti
della facciata interna. Questa lunga galleria delle ombre, media il rapporto tra paesaggio
e cortile, collegata comè a questultimo mediante una rampa e un passaggio
esterno, ma schermato alla vista dellesterno, e al giardino mediante un riposo, uno
stretto ambiente ombreggiato e fresco, appena staccato dal corpo principale.
Dal giardino una finestra, sola, aperta nel centro
del lungo muro, consente di traguardare il paesaggio attraverso il balcone centrale della
vecchia facciata e il suo corrispondente sulla parete opposta.
Allinterno del cortile una delle pareti è
in arenaria gialla in parte liscia ed in parte bocciardata, mentre le altre tre pareti
sono in tufo giallo di Trapani. Le pavimentazioni interne ed esterne sono prevalentemente
in lastre di pietra lavica, tranne nel vialetto dove troviamo riquadri di pietra calcarea
bianca e campiture di acciottolato.