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A
me me piace 'o blues
A testa in giù
Alleria
Amici come prima
Amore senza fine
Anima
Annarè
Anna verrà
Bambina
Bella 'mbriana
Canto do mar
Carte e cartuscelle
Che Dio ti benedica
Che male c'è
Dubbi non ho
E so' cuntento e sta'
Fatte 'na pizza
Gente distratta
Gesù Gesù
I say i sto cca'
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Il
pianeta delle parole
Io per lei
Io vivo come te
Je so' pazzo
Je sto vicino a te
La mia emozione più forte
Maggio se ne va
Mal di te
mix Pino
Musica musica
Na tazzulella 'e cafè
Napule è
Nave al sole
Non ho paura del mostro
Notte che fai
Notte che se ne va
Nuda
Nun me scuccia
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O
scarrafone
Occhi blu non mi mollare
Qualcosa arriverà
Quando
Quanno chiove
Questa primavera
Resta... resta cu'mme
Scirocco d'Africa
Se domani pioverà
Se mi vuoi
Sicily
Soleado up and down
Stare bene a metà
Terra mia
The desert in my head
Tutta 'nata storia
Un giorno che non va
Viento ' terra
Voglio di più
Yes I know my way
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PINO DANIELE nasce
a Napoli 19 marzo 1955. Chitarrista autodidatta per molto tempo, affronta
successivamente gli studi di chitarra classica prima di dedicarsi negli
anni '70 al Rock-Blues.
Ottiene la sua prima affermazione nel mondo musicale italiano nel 1977,
periodo il quale Napoli, città natale del cantautore, attraversava dal
punto di vista musicale, un profondo cambiamento vivendo la nascita di
nuovi ed interessanti fenomeni denominati all'epoca "Napolitan
Power".
Si cercava, forti di una tradizione musicale del tutto particolare, di
sviluppare la melodia mediterranea e la tradizionale canzone napoletana
attraverso una convincente fusione di materiali sonori totalmente
differenti ; primo fra tutti il blues, poi il rock, il jazz, il soul
infine i ricercati sound mediorientali praticamente un'interessantissima
miscela tra le malinconie napoletane e le varie culture d'oltreoceano,
confermando, ancora una volta, il carattere principale di Napoli quale
punto d'incontro tra idiomi, tradizioni e culture differenti. Sebbene si
faccia conoscere nel '77 con il suo primo LP, Terra
mia, già molto
prima è inserito in tale fenomeno ed è senz'altro la partecipazione a
diverse formazioni musicali a formarlo facendolo diventare prima
l'esponente principale del "rock napoletano" e poi un musicista
di notevole qualità di livello internazionale. Del "Napolitan
Power" bisogna ricordare il contributo datoci da Enzo Avitabile e
Tony Esposito ma ancora prima da James Senese e del suo gruppo
"Napoli Centrale" ; Pino inizialmente partecipò alla nascita di
questi gruppi per poi distaccarsi subito, Senese difatti pubblicò il
primo LP nel '75, Napoli Centrale, senza l'apporto del cantautore che già
lavorava al suo progetto da solista. Nel 1976 viene pubblicato il secondo
album dei Napoli Centrale, che ormai diventano gli esponenti principali
della nuova musica napoletana, ma contemporaneamente Pino Daniele presenta
il suo primo lavoro discografico, un 45 giri "di prova" della
canzone Che calore. Con la pubblicazione di Terra mia quindi il suo nome
comincia ad imporsi, seguono infatti album sempre più venduti e concerti
di memorabile bellezza sempre più affollati. I "Napoli
Centrale" sono solo un ricordo, dopo l'ultimo album del '77, chiamato
profeticamente Qualcosa ca nu' mmore cedono lo scettro a Pino Daniele che
magistralmente non farà mai rimpiangere la fine di questa formazione.
Dopo aver realizzato il suo secondo album, Pino
Daniele, il
grande successo giunge nel 1980 con l'album "Nero
A Metà"
che segna la nascita della nuova Canzone Napoletana: un blues latino con
una linea melodica tipicamente mediterranea.
E in quell'anno Pino ha anche l'onore di aprire il concerto di Bob Marley
allo Stadio San Siro a Milano di fronte a 80.000 persone.A seguire (1981)
arriva "Vai
Mo'" con
cui Pino raccoglie il meglio dei musicisti napoletani del momento per
realizzare un album molto ispirato e di grande successo.
Nel 1982 Pino Daniele sposta il baricentro delle sue canzoni verso una
forma di "world music" decisamente in anticipo sui tempi; nasce
"Bella
'Mbriana",
che dà inizio alle collaborazioni internazionali. Ospiti del disco sono
nomi come Alphonso Johnson e Wayne Shorter.
L'apice di questo primo momento s'ottiene a
seguito della pubblicazione nel 1982 dell'album Bella 'mbriana e di un
bellissimo concerto gratuito tenuto nella sua città natale ; Daniele
grazie alla collaborazione di musicisti di fortissimo spessore come Rino
Zurzolo, Antonio Sinagra, Eugenio Bennato, Tony Esposito, Enzo Avitabile e
Tullio De Piscopo, porta a maturazione il suo originalissimo approccio
musicale fatto di slang americano, dialetto napoletano e un rockeggiante
italiano che viene riassunto addirittura negli stessi titoli delle canzoni
: Yes I know my way , I say je sto' cca', Ue' man. All'accattivante
rock-fusion si contrappongono inoltre bellissime canzoni melodiche, di
notevole qualità tecnica sia musicale che vocale, tali da essere
paragonate molto spesso ai più grandi classici napoletani dell'800 e
d'inizio secolo. Un'esempio fra tutti Napule è nata come canzone di
ammirazione nei confronti di Napoli ma al tempo stesso di forte denuncia ;
l'uso di mandolini e al tempo stesso di chitarre elettriche, la forza di
una voce calda e molto ricercata, la presenza di un testo bellissimo
interamente in dialetto ha reso la canzone una delle più riprodotte e
più ricordate. Ma non è l'unica, Pino Daniele continua a dare voce a
melodie altrettanto belle che non avendo un testo diretto come Napule è
hanno un successo immeritatamente inferiore. È il caso di viento, una
vera e propria poesia, e circ' 'e me capì, putesse essere allero, lazzari
felici, libertà, terra mia, quanno chiove, chi tene 'o mare, saglie
saglie, tutte rigorosamente in dialetto napoletano e tutte, di solito,
accompagnate dalla sola chitarra. Tutto ciò non fa altro che far
distaccare Daniele dal "Napolitan Power" dando al cantautore una
sua personale identità e avvicinandolo ad altre esperienze musicali del
periodo come quelle di Teresa De Sio e Edoardo Bennato.
Nel 1983 Pino viene invitato a Cuba, per un concerto all'Avana e per
partecipare al Varadero Festival. Per l'occasione suona con Juan Pablo
Torres al trombone, Adalberto Lara alla tromba e Nanà Vasconcelos alle
percussioni.
Dopo "Musicante"
- datato 1984, fra gli ospiti Mel Collins - è il momento del primo disco
dal vivo, il doppio "Live Sciò", un lavoro che esalta la
capacità di Daniele di unire blues, rock, jazz, salsa, con la melodia
più classicamente napoletana.
L'album consiste in una raccolta di tutte le più importanti tappe della
carriera di Pino, incluse registrazioni dal Festival di Montreaux, dai
concerti in Canada, dall'Olympia di Parigi e dall'Arena di Verona. Al sax,
in tutte le date sopracitate, l'amico Gato Barbieri.
La discografia di Pino Daniele prosegue con "Ferryboat"
(1985, ospiti Steve Gadd e Gato Barbieri).
Tra i momenti più significativi della sua vita artistica c'è l'incontro
con il blues-man Richie Heavens che si concretizza in un grande successo
in Italia: l'album "Common Ground", co-prodotto, cantato e
suonato da entrambi.
L'interesse di Pino per il jazz e la musica etnica è all'origine della
sua continua evoluzione alla ricerca di nuove forme di espressione. Le
esperienze musicali accumulate durante il tour europeo, specialmente
quello in Francia, portano a "Bonne
Soirée"
(1987) con la partecipazione di Pino Paladino, Jerry Marotto e Mino Cinelu
alle percussioni. L'album, con il suo sapore mediterraneo, rivela
l'interesse di Pino per la musica araba.
Tutta la produzione fino alla fine degli anni '80 sancita con la
pubblicazione di Bonne Soirée permette d'identificare il cantautore come
il maggiore esponente del rinnovamento della canzone napoletana, una
canzone napoletana, quella di Daniele, non legata ad un oleografico
sentimentalismo ma capace di spingersi verso orizzonti internazionali. Non
a caso è di questi periodi la partecipazione a numerose rassegne
jazz-fusion in Francia e la collaborazione con musicisti di fama
internazionale come Don Cherry, Check Corea, Carol Steele. Dopo
un'intensissima produzione segnata da meritatissimi successi e da
eccezionali concerti, riassunti tralaltro nell'album dal vivo del 1986
(sciò live), Pino Daniele non riesce più a ripetere la forza dei
precedenti album, pubblica nell'88 Schizzechea
with love e un
anno dopo Mascalzone Latino che, a parte un paio di canzoni, presentano un
Daniele diverso e meno accattivante, presagisce in effetti una seconda
fase della produzione, quella degli anni novanta. Certamente possiamo
sottolineare la bellssima Anna verrà, canzone dedicata ad Anna Magnani, o
la stessa Schizzechea, chepresentano ancora una musica di fortissimo
impatto.
La ricerca della "mediterraneità", mescolata a suoni afro,
continua con "Schizzechea With Love" (1988), e sempre nello
stesso anno comincia la collaborazione con Massimo Troisi, per cui
realizza le memorabili colonne sonore di "Le Vie Del Signore Sono
Finite" e "Pensavo Fosse Amore Invece Era Un Calesse".
L'album del 1989 "Mascalzone
Latino" lo
riporta invece a territori più acustici.
Due anni dopo presenta "Un
Uomo In Blues",
un album che lo riporta sulle strade del blues per quello che nei fatti è
un nuovo esordio di un artista che torna con entusiasmo a proporre la sua
creatività. Con l'uscita, di tale album e del singolo 'O scarrafone è
evidente la ricerca, da parte di Pino, di una nuova identità all'indomani
di un radicale cambiamento nel mondo musicale tra il passaggio tra gli
anni ottanta e i novanta, e a seguito di varie operazioni alle corde
vocali che gli segnano anche un cambiamento nel timbro vocale.
Con gli stessi musicisti, tra cui Mick Goodrick alla chitarra, Pino
registra nello stesso anno (1991) "Sotto
'O Sole",
nel quale ritroviamo, oltre ai due inediti Quando e 'O ssaje comme fa 'o
core (insieme al grande amico Massimo), i migliori brani dei primi tre
album, riarrangiati e risuonati. Si potrebbe pensare, dunque, che fin
quando si attiene ad una rivisitazione di brani precedenti, Pino Daniele,
riesce ancora ad ottenere quell'impatto emotivo che sempre lo ha
contraddistinto.
Nel 1993 con l'uscita di Che
dio ti benedica
inizia ufficialmente una nuova fase del cantautore : il dialetto è
ridotto a poche canzoni, il rock accattivante dei primi tempi scompare,
sviluppa esageratamente la componente melodica della sua identità
musicale. A quanto pare però questa scelta risulta essere la migliore,
Pino Daniele riottiene, difatti, un notevole consenso da parte del grande
pubblico, specialmente al nord Italia dove finora era rimasto considerato
da pochi, organizza un tour di grande successo, pubblica un nuovo album
dal vivo E
sona mo',
registrato allo stadio di Cava dei Tirreni di fronte a 80.000 persone. Il
tutto eseguito in duo da Pino e Carol Steele alle percussioni. L'abbandono
delle vecchie sonorità ormai è evidente, Pino Daniele cerca in effetti,
a seguito dell'enorme successo riscontrato con la "nuova veste",
di approfondire questa nuova identità ricercando, ed è qua che si nota
la grande classe, una nuova maturità artistica attraverso produzioni
prettamente di mercato.
L'album "Non
Calpestare I Fiori Nel deserto"
(primavera 1995) oltre a segnare un tentativo di ritorno deciso verso una
forma personale di "world music", è in ogni caso un album di
successo che oltre all'anima spudoratamente commerciale di alcuni brani
come Io per lei, Se mi vuoi, Resta Cu' me', destinati al grande pubblico,
conferma una palese qualità musicale del chitarrista sempre in bilico tra
il jazz di Pat Metheny (col quale organizzerà un bellissimo tour) e le
melodie delle più classiche canzoni italiane. È il caso di Anima e di
Bambina che può contare inoltre della partecipazione di musicisti come
Alfredo Paixao, Lele Melotti e Jimmy Earl.
Con "Non Calpestare I Fiori Nel Deserto" Pino raggiunge dunque
molteplici obiettivi: va in testa a tutte le classifiche (a fine anno il
suo risulta l'album più venduto con oltre 800.000 copie), vince il
Festivalbar .
"Dimmi
Cosa Succede Sulla Terra",
pubblicato il 12 marzo 1997, è il disco dei dieci platini, impreziosito
da brani come "Che Male C'è" e "Dubbi Non Ho" e da
tre duetti: con Giorgia, Noa e Raiss degli Almamegretta. Nel 1997 sono
due, una nei Palasport e una estiva negli stadi, le tournée da sold out
del musicista napoletano. Oggi Pino Daniele ha assunto una nuova identità
musicale del tutto diversa da quella degli esordi ; è stato un
cambiamento necessario e senza dubbio fatto con molta intelligenza ed
esperienza.
Il 1998 è stato l'anno del primo best ufficiale della carriera artistica
di Pino Daniele. "Yes
I Know My Way"
contiene sedici brani, undici realizzati appositamente in studio e cinque
registrazioni prese da album precedenti, con la partecipazione dei Simple
Minds in uno dei due inediti. Ma il 1998 è stato anche l'anno del
concerto di Pino al S. Paolo di Napoli (18 luglio). Un trionfale bagno di
folla: 80.000 persone e grandi consensi di critica.
La discografia ufficiale di Pino tocca quota 19 con il nuovo album "Come
Un Gelato All'Equatore"
(uscito l'11 marzo 1999).
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