Nato a
Montpellier il 17 gennaio del 1798, Auguste Comte studiò all’École
Polytechnique di Parigi e fu dapprima insegnante privato di matematica.
Discepolo e poi collaboratore di Saint-Simon, si allontanò dalle
sue posizioni con lo scritto del 1822, Piano dei lavori scientifici
necessari per riorganizzare la società. Qualche anno dopo rompeva
con Saint-Simon, procedendo ad un'elaborazione autonoma della sua
filosofia, interrotta tra il 1826 e il 1827 da una grave crisi nervosa
che lo portò a tentare il suicidio e che superò grazie alla « potenza
intrinseca della sua organizzazione ». Nel 1830 uscì il primo volume
del Corso di filosofia positiva e successivamente, sino al 1842,
gli altri cinque. Nel 1833 ottenne un incarico di matematica all’École
Polytechnique, che perdette dopo la pubblicazione dell’ultimo volume del
Corso per l’ostilità che avevano incontrato negli ambienti
accademici le idee che vi erano esposte. Comte visse da allora in poi e
sino alla morte con aiuti e sussidi di amici e discepoli, avendo anche
rinunziato ad ogni provento delle sue opere. Muore a Parigi il 5
settembre 1857.
Tutta
l’attività di Comte è finalizzata a portare a termine
quella che egli considerava la sua missione: lo sviluppo della civiltà
occidentale attraverso la scienza, vista come soluzione di tutti i
problemi dell’umanità.
Quella
che agli occhi di Comte è la sua scoperta fondamentale, e che in realtà
è il punto di partenza di tutta la sua filosofia, è la legge dei tre
stadi. Secondo questa legge, ogni branca della conoscenza umana passa
attraverso tre stati: stato teologico o fittizio, stato metafisico o
astratto e stato scientifico o positivo.
·
Lo stato teologico è il punto di partenza necessario
dell’intelligenza umana. In esso lo spirito ricerca la natura intima
degli esseri e considera i fenomeni che incontra lungo il cammino come
prodotti da agenti soprannaturali. In questo modo spiega tutte le
anomalie dell’universo;
·
Lo stato metafisico è uno stato di transizione, praticamente
solo una modificazione del precedente: gli agenti soprannaturali sono in
realtà forze astratte che generano tutti i fenomeni. Trovare il senso
di questi vuol dire assegnare ognuno alla forza che l’ha generato;
·
Lo stato positivo è lo stato definitivo dell’intelligenza. In
esso lo spirito si rende conto dell’impossibilità di arrivare alla
conoscenza assoluta e smette di cercare l’origine e il destino
dell’universo. Indaga però sulle leggi che lo regolano.
Comte
dunque si propone di costruire un sistema di idee generali che devono
prevalere nella specie umana: è la
filosofia positiva. Tale filosofia prevede la presenza di
un’enciclopedia delle scienze che mostri tutte le conoscenze
scientifiche e le classifichi logicamente. Vengono subito escluse le
scienze pratiche e quelle concrete. Le scienze restanti vengono
classificate in ordine di semplicità, cioè vengono classificate per
prime le scienze dai fenomeni più facilmente osservabili.
L’enciclopedia delle scienza sarà dunque formata da 5 scienze
fondamentali: astronomia, fisica, chimica, biologia e sociologia. La
loro successione è determinata da rapporti di subordinazione (tutte
sono subordinate alla sociologia). Matematica e psicologia non fanno
parte del sistema per vari motivi: la matematica è stata esclusa per la
sua importanza in quanto base di tutte le scienze; la psicologia non è
una scienza e secondo Comte non lo diventerà mai poiché non è
possibile l’osservazione dei fenomeni interiori.
Dalla
classificazione di Comte, si evince che la sociologia è la scienza più
importante. Su di essa si deve basare la nuova società, che egli chiama
“sociocrazia”, che si deve imporre su un regime analogo e
corrispondente, quello della teocrazia fondata sulla teologia, in quanto
avverso alle idee moderne di libertà individuale e di pluralismo.