Pittore

 

 

Parte del testo del critico d'arte  Prof. Livio Garbuglia :

http://www.pianeta-arte.com

 

l l gioco eterno dello spazio

 

    Nell’opera pittorica di Branimir Antonov le voci, le parvenze, le trasmutazioni e le essenze sorprendenti degli elementi entrano nel lavoro d’arte e lo celebrano di suoni, di colori, di movimenti, di misteri innumerabili, di libere dissolvenze. L’anima di luce collabora al gioco eterno dello spazio, pervade la somma dell’opera, la riscalda, l’attenua, la irriga, la copre di universi oltre il tempo. Erompe la luce o la nube, i baleni o i venti del cielo. Le trasmutazioni sorprendono per le inattese visioni che fanno nascere nella creazione, per il senso misterioso degli eventi interiori, che Antonov comunica con le vicende dei suoi sembianti oltre il reale consueto.

 

Oltre il tempo

 

    La traiettoria dei corpi d’arte disegna la segreta intimità dell’artista, danzante quasi sulla raccolta visione. Un bagliore verso l’orizzonte chiama sugli spazi evocati, illuminando il silenzio serenato oltre il tempo della vita che volge alla verità perenne. L’universo delle opere di Antonov si frantuma così in una miriade annunciata di materie siderali divenute, di atti di reminiscenze ancestrali, sensazioni memori e aspetti estatici.

 

Il mondo delle cose e dello spirito

 

     Il pittore Branimir Antonov ha una capacità singolarmente dotata di cogliere il mondo tutto, delle cose e dello spirito con una sensibilità estremamente raffinata. Una sensibilità inebriante e l’arte ha qui il suo significato più largo; un mondo colto e vissuto coi sentimenti e coi sensi, coi sensi acutissimi, che di ogni fenomeno sia uno spettacolo nelle penombre degli ultimi abissi, o una luminosa ribalta in una azzurra nebbia, sia il gesto di un frammento stellare, sia un moto del sentimento nella luce del giorno o del senso che respira la vita, riescono a percepire ogni menomo aspetto, decomponendolo, per così dire in tutti i suoi elementi, ed ognuno di questi cogliendo o godendo.

      Nell’opera di Antonov le tempeste della materia pittorica scorgono il giorno nuovo al sole del destino e come viatrici affiorate senza tregua, sorprendono sconosciute regioni dell’infinito universo umano. L’evocazione del pittore vede in sogno il teatro della vita, la moltitudine delle forme dominata da quell’idea di verità e di purezza, la grande discesa della materia integra sull’universo; la turba delle luci discendere recando la rivelazione della poesia, la sublimazione e la redenzione del pianeta che stringe in cuore la speranza eterna.

      L’evocazione di Antonov diviene atto esistenziale, impegno e ricerca di una dimensione del vivere, la sua etica si pone come ricerca del senso dell’esistenza umana. L’essere umano ha dinanzi a sé un’alternativa radicale: quella tra avere ed essere. Occorre scegliere: o perdersi nel mondo del possesso e della tecnica, che è il mondo dell’oggettivazione, o vivere il mistero dell’essere nel quale si è coinvolti e che ci trascende e che dà un senso all’agire umano.

 

      L’alienazione del mondo contemporaneo sta nel predominio dell’avere sull’essere.

 

 

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