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SERVIRANNO 10 ANNI PER RIPARARE I GUASTI DEL GOVERNO

Rutelli a Benevento:

Benevento 08/10/2002 - Il Meridione rischia grosso, vanno ripristinate le
misure per lo sviluppo. Gli imprenditori sono allarmati? Ben gli sta...
Niente veti nell'Ulivo.


Francesco Rutelli replica al premier Silvio Berlusconi, che oggi è
tornato a parlare dei "guasti" ricevuti in eredità dal centro
sinistra: "Se va avanti così - secondo il presidente della Margherita -
questo governo in qualche anno farà tanti di quei danni che chi arriverà
dopo di lui impiegherà un decennio per ripararli".
Per Rutelli, intervenuto ad una manifestazione della Margherita a
Benevento, "purtroppo stiamo andando male. Penso che il governo farebbe
meglio a lavorare con serietà senza cercare scuse. Gli italiani sono
scontenti perché le promesse sono ridotte in fumo. Le cose non
migliorano ma peggiorano, sia per le tasche dei cittadini che per la
fiducia nell'avvenire. Se il governo si rimbocca le maniche, bene; se
pensa di trovare scuse, male, gli italiani saranno ancora più
arrabbiati".
L'opposizione è pronta a un accordo con la maggioranza sulla correzione
delle misure contenute nella Finanziaria per il Mezzogiorno, annuncia
Rutelli, sottolineando però che il primo obiettivo da raggiungere è il
recupero "di tutte le misure positive messe in campo per il Meridione
dal centro sinistra, e che oggi il Governo vuole eliminare".
A Berlusconi, secondo il quale la Finanziaria è la migliore mai
presentata per lo sviluppo del Sud, Rutelli replica: "È vero il
contrario. La Finanziaria che è stata presentata è la peggiore, e sono
d'accordo nel dirlo l'opposizione, Confindustria, gli stessi partiti
della maggioranza che infatti ne discutono al loro interno, le forze
sociali che si rendono conto come in questo modo il Sud vada
all'indietro a passo di carica".
Rutelli definisce "caotica" la situazione che si delinea per gli
interventi nel Mezzogiorno: "Incertezza per le imprese e per gli
investimenti, trasformazione dell'automatismo del credito d'imposta -
che aveva permesso alle aziende di investire nel Sud - in una promessa
di restituzione successiva".
Da qui la proposta alla maggioranza: "Si faccia un accordo per il Sud,
l'opposizione è pronta. Un'intesa che permetta innanzitutto di riportare
nella Finanziaria ciò che il centro sinistra aveva fatto e che il
Governo vuole eliminare: credito d'imposta, incentivi alle imprese,
prestito d'onore, programmazione negoziata per lo sviluppo delle
economie locali, insomma tutte le misure che il centro destra ha
impoverito. Occorre riprendere e rafforzare ciò che è stato fatto negli
anni passati: se ora il centro destra toglie tutto di mezzo, si lascia
il Mezzogiorno in grossi guai".
In poco più di un anno, il governo "ha sfasciato i conti pubblici e
impoverito l'Italia". Rutelli, commentando le critiche di Confindustria
alla Finanziaria, rivolge agli imprenditori un "ben vi sta".
"Siamo contenti - dice - che gli industriali si siano resi conto di come
stanno le cose. Alcune riflessioni del responsabile di Confindustria per
il Sud, Rosario Averna, sono da incorniciare: oggi rimpiangono gli
strumenti per il Sud messi in campo dal centrosinistra, peccato che non
ne abbiano ammesso il valore in campagna elettorale". Perciò, con un
sorriso, Rutelli confessa: "Agli imprenditori, come a tante altre
categorie autorevoli, vorrei dire: ben vi sta".
L'affondo di Rutelli contro il Governo tocca un po' tutti i temi. Nel
mirino c'è soprattutto Tremonti: "Prima cade, meglio è. La sua politica
è stata fatta di programmazione sbagliata, annunci irresponsabili,
previsioni clamorosamente fallite". A Berlusconi, che oggi parlava del
tempo necessario all'attuale esecutivo per "rimediare ai guasti"
ricevuti in eredità, il leader della Margherita risponde: "Il
centrosinistra ha fatto entrare l'Italia in Europa, risanando i conti
pubblici: gli stessi conti sfasciati in poco più di un anno da questo
governo. Tutti errori che nel Sud si pagano il doppio".
Il Mezzogiorno, ripete Rutelli, sarà al centro della battaglia di tutto
il centrosinistra sulla legge finanziaria. I rischi per il Meridione, a
suo avviso, sono notevoli e su più fronti: "Sta per cominciare il
dibattito sulla devolution, che in base alle proposte di Bossi assesterà
un colpo durissimo al Mezzogiorno: se le risorse sanitarie saranno
erogate in funzione del reddito regionale, avremo una emigrazione di
massa per farsi curare negli ospedali più ricchi del Nord".
Un'altra "menzogna" del governo è stata quella sul taglio delle
tasse: "260 euro in meno all'anno per le fasce deboli sono solo un
modesto risarcimento per il caro prezzi, che il governo non ha saputo
contenere, e del taglio dei trasferimenti agli enti locali che
comporterà una riduzione dei servizi".
Sulla giustizia, Rutelli ribadisce "il no alle leggi ad personam": anzi,
precisa, "ad personas, perché i beneficiari sono due, Berlusconi e
Previti". Ancora al premier è riservata l'ultima battuta: "Dice che ha
già realizzato tutto il programma di governo? Gli italiani non si fanno
ingannare, ma verrebbe da dirgli: se è così, togliti di mezzo e passa la
mano".
Il centrosinistra deve dimostrare agli italiani "di essere una forza
credibile, seria, affidabile, unitaria e con i piedi per terra". Rutelli
traccia questa sorta di carta d'identità dell'Ulivo, alla vigilia della
conferenza dei capigruppo che, domani a Roma, segnerà l'avvio del
chiarimento nella coalizione dopo la spaccatura sull'invio degli alpini
in Afghanistan.
E ritorna sulle idee lanciate sabato scorso a Milano: "Dobbiamo lavorare
tutti insieme per rafforzare l'Ulivo e per la sua unità. Sulle grandi
questioni non si può dire sempre no, né pensare di condizionare tutto il
centrosinistra su posizioni legittime, ma di una minoranza dello
schieramento".
Perciò è necessario introdurre il principio della decisione a
maggioranza: "Il punto di vista della coalizione deve essere sostenuto
da tutti, solo così si è una opposizione credibile che si candida a
tornare al governo del Paese". Il tutto specie in un momento in cui "gli
italiani, anche quelli che hanno votato il centrodestra, cominciano a
capire che dietro i cieli azzurri e gli slogan la sostanza è poca".
Rutelli torna infine sulla questione del voto che ha spaccato il
centrosinistra, incassando il plauso di Ciriaco De Mita, presente al
dibattito ("La scelta della Margherita è stata un atto di straordinaria
intelligenza politica"). Il presidente della Margherita precisa: "Se un
giorno ci venisse chiesto di sostenere una guerra preventiva, la nostra
risposta sarebbe un netto no, pur difendendo la fondamentale amicizia
con gli Usa. E saremmo credibili proprio per la linearità e la coerenza
mostrate in questi giorni, a difesa del posto dell'Italia tra chi
combatte in prima linea il terrorismo".

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Ultimo aggiornamento: 26-11-04.

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