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L'ASSASSINIO KENNEDY  

LA LEGGENDA E IL MISTERO DI KENNEDY, 40 ANNI FA L'ASSASSINIO

NEW YORK 22 NOV - Per la maggioranza degli americani il 22 novembre 1963 a Dallas non fu solo Harvey Lee Oswald a sparare. Al giro di boa dei primi 40 anni il mito di John F. Kennedy vive, ma il mistero tiene, cosi' come resta la leggenda. Cinquantasette americani su cento - secondo l'indagine condotta dalla Zogby International - si sono detti convinti che la morte del presidente fu il frutto di un complotto, con due o piu' killer in azione, e non uno soltanto. Uno su cinque degli interpellati ha detto invece di credere alla tesi ufficiale della Commissione Warren che nel 1964 stabili' che solo Oswald fu l'assassino di J.F.K. Un altro dieci per cento di americani ha detto di avere ''un' altra teoria'' in merito alla morte del presidente Kennedy, mentre l'undici per cento si e' detto incerto.
VEDOVA CONNALY, FURONO TRE I COLPI SPARATI - Ai teorici del complotto ha dato una mano un nuovo documento scritto di pugno di uno dei protagonisti: Nellie Connally, la vedova del governatore del Texas John Connally, l' ultima sopravvissuta delle quattro persone che si trovavano a bordo della limousine presidenziale sotto attacco a Dealey Plaza. La vedova del governatore ha pubblicato un libro di memorie, originariamente pensato solo per i nipotini, nel quale sostiene che furono tre i colpi sparati e non due, come affermato dalla commissione Warren.
JACKIE PENSO' A SUICIDIO DOPO LA MORTE DI J.F.K. - In coincidenza con il 40/esimo anniversario dell' assassinio del marito, sono uscite nuove rivelazioni su Jacqueline Kennedy: secondo il diario del suo confessore alla Georgetown University di Washington, Jackie rimasta vedova penso' al suicidio nella speranza di riunirsi dopo la morte col padre dei suoi due figli.
UN GIGANTE PIENO DI PROBLEMI - 40 anni dopo Dallas gli interrogativi continuano, con una sola certezza: dalla tomba Kennedy ha avuto un' influenza maggiore di quanto non avrebbe mai potuto esercitare dall' Oval Office. Secondo un documentario di tre ore trasmesso da History Channel, il presidente ucciso a Dallas fu ''un gigante pieno di problemi''. Alcuni di questi, come la malferma salute, non erano colpa sua; altri certamente si', come la vita sessuale notoriamente sregolata. Quaranta anni dopo gli storici sono crudeli con il mito di Kennedy: in un recente sondaggio la maggioranza di loro lo ha definito ''la figura pubblica piu' sopravvalutata nella storia americana''. Gli americani della strada continuano, pero', a pensarla diversamente: i rilevamenti di pareri della pubblica opinione regolarmente includono J.F.K. tra i primi cinque presidenti degli Stati Uniti. Politicamente, se la presidenza di Lyndon B. Johnson fu la conseguenza immediata dell'assassinio di Dallas, l' Amministrazione Clinton ne ha raccolto l'eredita' postuma.
POTENZA DEL MITO PER CLINTON E REPUBBLICANI - Bill Clinton uso' un videoclip di se stesso da studente che stringe la mano a J.F.K. nel Giardino delle Rose della Casa Bianca per simbolizzare il passaggio ideale del testimone e nella prima campagna elettorale si pettino' addirittura come Kennedy per assomigliare al giovane presidente democratico cui aspirava succedere. La forza del mito di Kennedy ha avuto contraccolpi perfino in campo repubblicano: un mese fa in California, l' avere accanto una moglie del clan (Maria Shriver, nipote di Kennedy) ha aiutato il neo-governatore Arnold Schwarzenegger a neutralizzare il disprezzo dei progressisti. Lo stesso mito (con le immagini delle vacanze a Hyannis Port) ha, paradossalmente, aiutato perfino il clan dei Bush, alimentando il ''debole'' degli americani per le dinastie politiche, particolarmente rassicurante in tempi difficili.
FORSE SAREBBE MORTO NEL SECONDO MANDATO - Se Kennedy fosse sopravvissuto alle pallottole di Oswald (e eventualmente dei suoi co-cospiratori) avrebbe oggi 86 anni. Probabilmente pero' non sarebbe arrivato al traguardo della vecchiaia perche' in corpo portava un assassino segreto: i reni a pezzi. Negli anni cinquanta, prima di essere eletto nel 1960 giocando sull' immagine falsa di vigore fisico, gli fu somministrata tre volte l' estrema unzione. Secondo i medici, se il presidente non fosse stato ucciso a Dallas avrebbe potuto morire di cause naturali durante un eventuale secondo mandato.

(Aggiornato il 22 Novembre 2003 ore 11:00)

 

KENNEDY: 40 ANNI, DAGLI SPARI ALLE INCHIESTE

ROMA 22 NOV - La storia del presidente americano John Fitzgerald Kennedy non si e' conclusa con quegli spari che misero fine ai mille giorni della sua presidenza. Nelle ore, nei giorni e negli anni seguenti quella tragica morte tanti avvenimenti hanno segnato e alimentato la nascita di un mito. Ecco un breve riepilogo dell'attentato e degli episodi a esso legati.
22 nov 1963: il corteo presidenziale proveniente dall' aeroporto giunge nel centro della citta' di Dallas, nel Texas. Il corteo si trova alle 12:30 di fronte al Texas School Book Depository, un palazzo rosso di sette piani. Improvvisamente, a brevi intervalli l'uno dall' altro risuonano tre colpi. Centinaia di persone vedono i corpi di Kennedy e del governatore Connolly scuotersi sotto le pallottole. Mentre la First Lady urla e sorregge la testa devastata di Kennedy, un agente dei servizi rincorre la limousine e vi balza sopra. L' auto si allontana in direzione del Parkland Hospital.
23 nov: all'01:00: il Presidente viene dichiarato ufficialmente morto. All'01:50 Harvey Lee Oswald viene arrestato al Texas Theater dopo aver sparato a un poliziotto. Alle 02:38: sull' Air Force One, con alla sua sinistra Jacqueline Kennedy, il vice presidente Lindon Johnson giura nelle mani del giudice Sarah Hughes. L' America ha gia' un nuovo Presidente.
24 nov: Lee Oswald, in manette e accompagnato da poliziotti, viene ucciso a colpi di pistola nel sotterraneo del carcere di Dallas durante un suo trasferimento. A ucciderlo e' Jack Ruby, un proprietario di night club.
25 nov: si svolgono a Washigton, i funerali di Stato del presidente assassinato.
14 mar 1964: Ruby viene riconosciuto colpevole di omicidio volontario e condannato alla sedia elettrica. La condanna viene in seguito commutata in ergastolo, ma Ruby muore di cancro il 3 gennaio 1967.
27 set 1964: viene reso noto il rapporto della Commissione Warren, incaricata di far luce sull'assassinio Kennedy. La Commissione attribuisce a Lee Oswald tutta la responsabilita' per la preparazione e l' esecuzione dell'omicidio. Per la Commissione furono tre i colpi sparati contro il presidente.
lug 1979: una commissione speciale della Camera conclude i suoi lavori sostenendo che l'omicidio fu ''probabilmente il risultato di un complotto''. La commissione individua anche un quarto sparo nel momento dell'agguato.
15 mag 1982: un rapporto del Consiglio nazionale delle ricerche contraddice le conclusioni della commissione affermando che il quarto sparo non esiste.

(Aggiornato il 22 Novembre 2003 ore 10:30)

 

L'EREDITA' KENNEDY 40 ANNI DOPO J.F.K., UN CONVEGNO A ROMA

ROMA 22 NOV - L' eredita' e le frontiere del kennedismo, quarant' anni dopo Dallas. Nell' anniversario della morte di John Fitzgerald Kennedy ne parleranno a Roma, in Campidoglio, il sindaco Walter Veltroni, il ministro degli Esteri Franco Frattini e alcuni testimoni diretti di quell' esperienza politica e di una saga familiare che ha segnato profondamente gli Stati Uniti. L' incontro, moderato dal giornalista del quotidiano La Repubblica Paolo Garimberti, vedra' la partecipazione di relatori come la sorella di Jfk, l' ambasciatrice Jean Kennedy Smith, la figlia di Bob, Kathleen Kennedy Townsend, l' ex consigliere politico e legale di John Fitzgerald, Theodore Sorensen, e lo storico Arthur Schlesinger, vincitore di due premi Pulitzer e tra i principali consiglieri della Casa Bianca ai tempi della presidenza Kennedy. Tra gli interventi previsti, anche quelli del direttore dell' Unita' Furio Colombo, del direttore della rivista Limes Lucio Caracciolo e del cardinale Achille Silvestrini.

(Aggiornato il 22 Novembre 2003 ore 10:00)

 

KENNEDY: 40 ANNI, RAFFICA DI RIEVOCAZIONI IN AMERICA

WASHINGTON 22 NOV - Un computer ha ricostruito il suo volto come sarebbe oggi a 86 anni. Un tecnico ha messo per la prima volta il sonoro al filmato piu' famoso dell'assassinio. Le TV americane, dopo un diluvio di rievocazioni, hanno dislocato da oggi telecamere e inviati sulla Dealey Plaza per le 'dirette' dell'anniversario. A 40 anni dalla tragedia di Dallas la figura di JFK continua a ossessionare l'America. L'anniversario del 22 novembre 1963 ha scatenato una valanga di iniziative. Uno storico ha cercato di immaginare come sarebbe cambiata l'America senza l'assassinio di Dallas. Tracciando lo scenario di un ingresso alla Casa Bianca del ticket Robert Kennedy - Martin Luther King negli anni a venire. E di una presidenza Colin Powell negli anni piu' recenti. Un sondaggio mostra che John Kennedy e' considerato il piu' grande presidente, insieme ad Abramo Lincoln, dagli americani. E che il 75 per cento della popolazione e' convinta che Harvey Lee Oswald non abbia agito da solo a Dallas. Per l'anniversario la Cnn e' riuscita ad assicurarsi oggi la esclusiva piu' ambita, quella con Ted Kennedy, che confessa di ''sentire ancora ogni giorno il peso di questa perdita''. Lo foto di Kennedy e' in vendita nelle bancarelle della Dealey Plaza, visitata ogni anno da 2,2 milioni di turisti, insieme a quelle decisamente piu' macabre della autopsia. Il museo creato al sesto piano del deposito di libri di Dallas, dove si era appostato Lee Oswald, riceve a sua volta oltre mezzo milioni di visitatori.
Un tecnico dei 'Forensic Anthroplogy and Computer Enhancement Services' della Universita' Statale della Louisiana
ha ricostruito l'immagine odierna di JFK: i capelli bianchi ma ancora folti, i muscoli facciali appesantiti, qualche chilo in piu', ma sempre il lampo giovanile negli occhi penetranti. Una televisione ha prodotto una agghiacciante sequenza sonora della uccisione di JFK sovrapponendo alle famose immagini del filmato girato da Abraham Zapruder il commento fatto alcuni anni dopo dal cineamatore dei momenti fatali testimoniati sulla Dealey Plaza. Il risultato, sorprendentemente efficace, e' una specie di 'diretta' dell'assassinio di Dallas. Le immagini al rallentatore della morte di Kennedy continuano a essere riproposte in modo ossessionante in queste ore da tutte le TV americane accompagnate dalle testimonianze di tutti coloro collegati in qualche modo all'evento: ex membri dello staff di JFK, giornalisti, leader dei diritti civili, esiliati cubani, diplomatici russi, testimoni oculari. La TV ABC ha presentato uno special, intitolato 'The Kennedy Assassination - Beyond Conspiracy', contenente una ricostruzione digitale dell'assassinio con un programma per computer in grado di mostrate gli eventi accaduti sulla Dealey Plaza da numerosi punti di vista.
L' 'History Channel' ha dedicato una intera settimana
di trasmissioni alla tragedia di Dallas e alla presidenza Kennedy. ''Per 40 anni le risonanze dell'assassinio hanno oscurato la sua grande presidenza - affermano i responsabili del canale - E' giunto il momento di rimuovere queste distorsioni e sfidare il mito che la presidenza Kennedy sia stata troppo breve per essere grande''. La tomba del presidente Kennedy al Cimitero di Arlington (a Washington) ha cominciato a registrare da oggi un numero insolitamente alto di visitatori. I mazzi di fiori si stanno moltiplicando anche sulla Dealey Plaza, il teatro della tragedia che l'America non riesce a dimenticare.

(Aggiornato il 22 Novembre 2003 ore 10:30)

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