Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ha presentato istanza di ricusazione contro l'intero collegio della prima sezione del tribunale penale impegnato nel processo Sme. Alla base dell'iniziativa c'è la decisione, nell'ambito dello stralcio sul falso in bilancio, adottata sabato scorso dal tribunale stesso, con la quale è stata interpellata la corte europea di giustizia affinché valuti la corrispondenza della legge italiana in materia di reati societari con la normativa comunitaria.

Secondo Berlusconi, in questa iniziativa del tribunale potrebbe leggersi una anticipazione di giudizio. Il caso sarà affrontato dalla quinta corte d'appello dopo che la procura generale avrà fornito il suo parere.

Nell' ambito del processo Sme era già stata presentata, l'anno scorso, una istanza di ricusazione del giudice Guido Brambilla. Il magistrato, essendo stato trasferito al tribunale di sorveglianza, non avrebbe dovuto rimanere nel collegio. L'istanza era stata respinta e il giudice Brambilla era stato applicato fino alla conclusione del processo. Ora l'iniziativa riguarda tutti e tre i componenti del tribunale (presidente Luisa Ponti, giudici Guido Brambilla e Carmen D'Elia), impegnato da quasi tre anni nella causa per le presunte irregolarità nella scalata alla Sme.

Sabato i giudici della prima sezione penale avevano inviato gli atti a Strasburgo per un parere della Corte di Giustizia della Comunità Europea sulla norma italiana del falso in bilancio, deciso che, in attesa della risposta, il processo per falso in bilancio in cui unico imputato è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sarebbe stato sospeso. Andrà avanti regolarmente invece a partire dal 9 novembre, il processo per corruzione in atti giudiziari dove lo stesso Berlusconi è imputato insieme a Cesare Previti e alcuni giudici.

"Quando la Procura chiama il Tribunale risponde" commentò Nicolò Ghedini, legale di Silvio Berlusconi di fronte alla sospensione. "Per Berlusconi – disse Ghedini - Milano non si arrende mai e fa proprio il grido di Borrelli: resistere, resistere, resistere". Gaetano Pecorella, anch’egli legale di Berlusconi, disse invece secco: "C'è una giurisprudenza per tutti e una diversa per Berlusconi".

I giudici della prima sezione penale inviando gli atti a Strasburgo per un parere della Corte di Giustizia della Comunità Europea sulla norma italiana del falso in bilancio, hanno deciso che, in attesa della risposta, il processo per falso in bilancio in cui unico imputato è il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è sospeso. Andrà avanti regolarmente invece a partire dal 9 novembre, il processo per corruzione in atti giudiziari dove lo stesso Berlusconi è imputato insieme a Cesare Previti e alcuni giudici.

"Quando la Procura chiama il Tribunale risponde" ha commentato Nicolò Ghedini, legale di Silvio Berlusconi di fronte alla sospensione. "Per Berlusconi - ha proseguito Ghedini - Milano non si arrende mai e fa proprio il grido di Borrelli: resistere, resistere, resistere". L'avvocato Gaetano Pecorella, legale di Berlusconi, ha sottolineato che la norma italiana è stata già applicata numerose volte: "C'è una giurisprudenza per tutti e una diversa per Berlusconi".

"Si parla tanto di legge uguale per tutti, ma qui la legge è stata capovolta per una sola persona, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. In tutta Italia, anche a Milano, la nuova legge sul falso in bilancio era già stata applicata, ma evidentemente quando c'è di mezzo Berlusconi, tutto cambia" gli fa eco Gaetano Pecorella, anch’egli difensore del presidente del consiglio.

( Aggiornato il 26 Ottobre 2002 ore 13:30 )

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