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Aldo Moro

Il mistero della sua morte. 16 Marzo del 1978 fu rapito dalle B.R. - Il 09 Maggio 1978 fu ritrovato morto. Oggi ancora non conosciamo la verità.

OMICIDIO MORO: COMMEMORAZIONI A VIA CAETANI E MONTECITORIO

ROMA 09 Mag 2003- Gli esponenti delle forze politiche di maggioranza ed opposizione ''esprimono simbolicamente l'unita' delle Istituzioni e della politica italiana nel ricordo di Aldo Moro''.
Pier Ferdinando Casini apre alla Camera con queste parole la cerimonia di commemorazione per i venticinque anni dalla scomparsa dello statista democristiano, alla presenza del Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi, del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e le piu' alte cariche istituzionali.
Un applauso ha sottolineato il ''commosso e riconoscente pensiero agli uomini della scorta'' di Moro ed ''il personale ricordo'' alla signora Eleonora ed ai figli.
''Quel giorno di venticinque anni fa - ha affermato Casini - segno' il momento piu' drammatico e grave della guerra ignobile che il terrorismo delle Brigare Rosse dichiaro' allo Stato ed al popolo italiano''.
Casini ha aggiunto che ''Aldo Moro fu aiutato nella sua azione politica ''dalla straordinaria capacita' di dialogare con l'avversario: e' stata questa una caratteristica che non lo ha mai abbandonato e che egli ha esercitato fino alla fase finale della sua vita. Aldo Moro e' stata una delle figure chiave della Repubblica, ideatore di svolte e passaggi essenziali nella storia italiana, uomo capace di grandi elaborazioni intellettuali e di una progettualita' politica di ampio respiro. Uno statista insomma, ed uno degli uomini politici che piu' hanno contribuito alla grandezza d'Italia. Nella sua costante ricerca del dialogo Aldo Moro ci da' ancora oggi una straordinaria lezione di coerenza politica''. Secondo Casini ''nell'ascolto attento e costruttivo delle ragioni altrui risiede il motore principale del progresso e del rinnovamento dei sistemi democratici''.
In precedenza tutte le massime autorita' dello Stato si sono recate in via Caetani per deporre corone di fiori sotto la targa apposta dove fu ritrovata la Renault con il cadavere dello statista.

(Aggiornato il 09 Maggio 2003 ore 11:00)

 

Via Caetani, sono passati 25 anni

Roma 09 mag - Il 9 maggio del '78 veniva ritrovato nel portabagagli di una Renault il cadavere di Aldo Moro. Era l'epilogo di un sequestro durato 55 giorni.

Il 9 maggio del ’78, dopo un sequestro durato 55 giorni, il cadavere del presidente democristiano Aldo Moro viene ritrovato nel portabagagli di una Renault che le Brigate Rosse hanno parcheggiato in via Caetani, a metà strada tra le sedi della Dc e del Pci. E’ la tragica conclusione di un rapimento iniziato il 16 marzo in via Fani, con il sequestro dello statista e l’uccisione degli uomini della sua scorta.

Oggi, a Roma, a 25 anni da quel giorno, la commemorazione del presidente della Dc. Alle 10.30 la cerimonia in via Caetani. Alle 11.30, alla Camera, il ricordo dello statatista.

Il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, si è recato in via Caetani per rendere omaggio alla memoria di Aldo Moro. Il capo dello stato è giunto in via Caetani intorno alle 10.15 ed ha deposto una corona sotto la lapide che ricorda il ritrovamento del corpo dello statista democristiano ed rimasto per un minuto in silenzio davanti alla lapide in bronzo. Presenti alla cerimonia anche il presidente del Senato Marcello Pera, quello della Camera, Pier Ferdinando Casini, il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu, il capo della polizia Gianni De Gennaro e numerosi parlamentari.

"Con lui la politica volle essere e fu 'intensamente umana'. Per questo è rimasto nel cuore non solo della sua famiglia che, da lui intensamente amata, lo riamò enormemente, ma anche di tanti, italiani e non, che ne sentono ancora vivamente la mancanza e non lo dimenticano" ha scritto Agnese Moro figlia dello statista in una lettera pubblicata oggi dal Corriere della sera.

"Senza dubbio molto divideva allora la cultura comunista da quella democristiana. Erano forze avversarie, ma non nemiche" ha scritto il segretario dei Ds Piero Fassino in un intervento pubblicato sempre dal Corriere della sera. "Dietro quell'impostazione - spiega - c'era la parte migliore, più alta di una storia comune. Il tutto si traduceva nel primato dell'interesse generale sul pur legittimo interesse di parte. Esattamente l'opposto di ciò che oggi contraddistingue la destra italiana di governo".

Il portavoce di Forza Italia, Sandro Bondi, ha immeditamente accusato Fassino di strumentalizzazione. "Ma possibile - afferma l'esponente azzurro - che non conoscano ancora l'abc della decenza, del rispetto per le forme, per le persone, per la verita'? Possibile che l'onorevole Fassino non avverta neppure il buon gusto di evitare di strumentalizzare perfino l'anniversario della morte di Moro per rivolgere l'ennesimo attacco contro Berlusconi?” ha detto Bondi, che ha concluso: “C'è un limite a tutto!".

A smorzare le polemiche è arrivato il ricordo di Moro delineato da Pier Ferdinando Casini alla Camera. La "capacità di Aldo Moro di dialogare con l'avversario è stata una cratteristica che non l'ha mai abbandonato e che egli ha esercitato fino alla fase finale della sua vita" ha ricordato il presidente della Camera. Per Casini, Moro "è stata una delle figure chiave della storia della Repubblica, ideatore di svolte e passaggi essenziali della storia italiana, uomo capace di grandi elaborazioni intellettuali e di una progettualità politiche di ampio respiro". Casini ha citato le parole del Papa Paolo VI nei giorni successivi al ritrovamento del cadavere di Moro a via Caetani e ha aggiunto che "quel giorno di venticinque anni fa segnò il momento più drammatico e grave della guerra ignobile che il terrorismo delle Br dichiarò allo Stato e al popolo italiano".

(Aggiornato il 09 Maggio 2003 ore 10:30)

 

Moro, 25 anni fa il rapimento

Roma 16 Mar - Lo statista democristiano fu sequestrato In via Fani. Omaggio delle autorità e dei cittadini nel luogo del rapimento.

Esponenti politici, delle forze dell’ordine, delle Istituzioni e cittadini stanno rendendo omaggio in via Fani alla memoria di Aldo Moro. Proprio 25 anni fa, il 16 marzo 1978, in quella via fu rapito Moro e furono ritrovati i cadaveri dei cinque uomini della scorta del leader democristiano.

La commemorazione è cominciata alle 8,30, con l'omaggio del Questore di Roma Nicola Cavaliere e del comandante provinciale dei carabinieri di Roma, il colonnello Umberto Pinotti. Alle 12 il presidente della Camera dei deputati Pier Ferdinando Casini, del sindaco di roma Walter Veltroni e del senatore Mauro Cutrufo, in rappresentanza del Senato, hanno deposto una corona di alloro davanti alla lapide.

Moro, allora presidente della Democrazia cristiana, venne rapito dalle Brigate Rosse mentre si stava recando alla Camera per votare la fiducia al quarto governo Andreotti che sanciva, per la prima volta in Europa, la partecipazione di un partito comunista alla maggioranza di governo.

Un piano tessuto a lungo dallo stesso Moro, il politico delle grandi mediazioni, delle 'convergenze parallele', del compromesso storico, flemmatico e lungimirante, artefice dell'apertura ai socialisti negli anni '60.

Un progetto, quello dello statista, che non sarebbe gradito agli americani, in particolare al segretario di stato Henry Kissinger contrario a qualsiasi mutamento di posizione politica nei riguardi dei partiti comunisti occidentali. Durante il viaggio in usa compiuto nel '74 come ministro degli Esteri insieme al capo dello Stato Giovanni Leone, Aldo Moro, secondo quanto riferito dai suoi più stretti collaboratori, viene tacciato sostanzialmente di essere la testa di ponte dei comunisti in Italia.

A contrastare la politica del Pci, definito 'forza infiltrata' nella classe operaia, sono i gruppi dell'estrema sinistra, potere operaio in testa. le Brigate rosse, nate nel '70 tra Trento, Verona e Padova all'ombra della rivista 'lavoro politico', del foglio 'sinistra proletaria' e dei gap di Feltrinelli, vengono bollate da sinistra come apparati deviati dello stato.

L'eurocomunismo di Berlinguer non piace all'Unione Sovietica, come il fatto che il pci si dica contrario ad un'uscita unilaterale dell'italia dall'alleanza atlantica nel caso di una sua partecipazione al governo, in quanto ciò nuocerebbe al processo distensivo tra la Nato e il Patto di Varsavia.

In un fosco quadro politico interno e internazionale, Moro prosegue tenace nel suo cammino verso il confronto democratico, con il fatalismo attribuibile alle sue origini meridionali e con atteggiamento sacrificale. L'omicidio del vicedirettore de 'La Stampa' di Torino, Carlo Casalegno, il 18 novembre '77, genera in lui i più cupi presagi. Fa testamento, chiede la scorta per i familiari, si chiude nello studio di via Savoia.

Nel febbraio '78, un mese prima del sequestro, la rivista satirica 'Il male', legata ad Autonomia, pubblica un servizio dedicato alla lettura delle mani di alcuni uomini politici da parte di una misteriosa maga. Tra gli altri c'è anche Moro. "La linea del destino -diceva la veggente- indica che il soggetto, dopo alcune vicende, farà una brutta fine. Notevole il reticolo sull'indice. Segno certo di carcerazione".

(Aggiornato il 16 Marzo 2003 ore 12:00)

 

Sequestro e delitto Moro: parla il Br Prospero Gallinari

ROMA 15 MAR - ''Io sono in pace con quell'uomo. Era una guerra, in cui c'erano alleati ed avversari''. Così racconta Prospero Gallinari, uno dei carcerieri di Aldo Moro. La decisone di rapire il presidente della Dc - dice il brigatista, nella ricorrenza del 25° anniversario del rapimento dello statista - fu presa almeno cinque anni prima, e sulla vicenda non ci sono segreti. Il problema è che quella è una storia che ha bisogno di segreti, di non arrivare ad una soluzione, così tutti la possono utilizzare per i propri comodi.

(Aggiornato il 15 Marzo 2003 ore 18:00)

 

Ricordo, Chi era costui?

Roma 15 Mar - A 25 anni dal rapimento dello statista vacilla la memoria dei giovani. "Era un politico, ma non so di quale partito". Per ricordare la memoria storica del nostro paese, il 16 Marzo del 1978 fu rapito dalle B.R. - Il 09 Maggio 1978 fu ritrovato morto.

 Università la Sapienza di Roma, Piazzale Aldo Moro, ore 9,00. Taccuino aperto tra gli studenti che entrano di fretta per andare a lezione nella piazza romana dedicata proprio allo statista. Ma chi era Aldo Moro? Perché le Br lo rapirono? Perché scelsero proprio lui, perché lo uccisero, perché se ne parla ancora.

Le stesse domande ad alcuni liceali di Roma e provincia. Per capire se a 25 anni dal rapimento e assassinio di Aldo Moro da parte delle Br, la vicenda politica più drammatica della storia repubblicana, la memoria storica del paese è un bene vivo o un baule vuoto. Per verificare se la scuola, gli organi d’informazione fanno il loro dovere, offrendo alle classi dirigenti del futuro gli strumenti per capire il presente.

Prendiamo il caso di Federica, 26 anni, chimica farmaceutica, studente fuori corso. Sulla vicenda Moro parte bene ma si perde a metà strada: “Era uno dei più importanti membri della Dc, fu rapito nel ’78 dalle Br”. “Ma perché le Br scelsero proprio lui “Questo non lo so”. E perché decisero di ucciderlo? “Non saprei”: Poi conclude sul vago: “Credo per alcuni segreti politici”.

Oppure Debora, 21 anni, secondo anno di Medicina, studi classici, che ha un ricordo tutto suo: “Moro? Beh, di nome… Era presidente della Dc ma non so di che anno, è stato sequestrato… Si ora ricordo ci fu un attentato e arrestarono alcuni brigatisti e allora loro si tennero Moro per ricattarli. No, non lo so perché scelsero di rapire proprio lui”

Ecco. Le risposte di studenti e universitari che cercano di ricomporre il quadro dei ricordi sulla vicenda Moro si presentano così: confuse, incomplete, a volte desolanti, anche esilaranti, con qualche particolare di cronaca rimasto a galla nel vuoto di memoria sulla complessa situazione politica di quegli anni.

Nelle risposte di studenti e liceali universitari si percepisce che il rapimento Moro fu un fatto importante, che morì un uomo tenuto in ostaggio dopo un attentato con cinque morti, gli uomini della scorta. Ma sul perché tutto questo accadde e perché fu scelto proprio il presidente della Dc, il buio appare completo.

Nelle parole dei giovani a 25 anni di distanza, la vicenda Moro, non sembra né cronaca né storia, viene evocata spesso con facilità ma anche superficialità: “Fu un politico, ma non so di che partito…”

Una storia politica e umana, insomma, troppo lontana per suscitare l' interesse immediato della cronaca e troppo vicina per guadagnare il distacco del giudizio storico. Se è vero che la storia dell'assassinio di Aldo Moro è ancora un buco nero nella coscienza politica del paese, forse anche per questo non trova il posto che merita nella coscienza collettiva. 

(Aggiornato il 15 Marzo 2003 ore 16:00)

 

Rapimento Moro, la tragedia degli anni di piombo

La rivelazione choc: sede dei servizi segreti in via Caetani

Roma 15 mar - 25 anni fa, il 9 maggio 1978, il cadere di Aldo Moro veniva ritrovato in una Renault 4 rossa, parcheggiata in via Caetani, poco distante da Botteghe Oscure, sede del Pci, e da quella della Democrazia Cristiana. Il presidente del Consiglio era stato rapito il 16 marzo 1978 in via Fani, nel pieno di un passaggio cruciale per la vita politica, il compromesso storico DC-PCI. Con la sua esecuzione per mano terrorista, gli anni di piombo toccarono il culmine. Come ogni anno, il 16 marzo, il mondo delle istituzioni si inchina di fronte alla figura dello statista scomparso. L'anniversario è anche occasione per rivelazioni-choc, come quella che viene da consulenti della Commissione Stragi, secondo i quali in quella stessa strada ci fosse una sede "coperta" del Sisde, i servizi segreti civili.

(Aggiornato il 15 Marzo 2003 ore 15:50)

 

Il commento dell'Osservatore Romano

ROMA 15 MAR - Il 25° anniversario del rapimento di Moro e dello sterminio della sua scorta, è segnato, per l'Osservatore romano, dal ritorno dell'eversione.'La speranza - scrive il giornale della Santa Sede - è che nessuno dimentichi, anche perchè il pericolo non è ancora stato scongiurato definitivamente'. Per il giornale, la strage di via Fani e del rapimento dello statista democristiano, sono 'uno degli atti più tracotanti e feroci della storia sanguinosa delle Brigate Rosse'.

(Aggiornato il 15 Marzo 2003 ore 15:30)

 

Aldo Moro, la memoria storica che non c'è

Roma 15 Mar - Gli studenti liceali e universitari non sanno dire perchè fu rapito. I risultati di un mini sondaggio a Roma tra gli iscritti alla Sapienza di Roma, al liceo classico statale Giulio Cesare, scientifico Archimede, paritario "San Giovanni evangelista" e "Villa Sora" di Frascati.

Chi era Aldo Moro? Tra una ventina di risposte  di studenti liceali e universitari di Roma  poche quelle corrette: “Uno dei più importanti membri della Dc degli anni ’70); “Un politico Dc”;

La maggioranza degli intervistati ha fornito una risposta sbagliata o generica, a volte anche giusta ma tuttavia incompleta (“Lo statista Dc ucciso nel ’78 ma non so chi lo ha ucciso”. Tra queste ultime risposte:

“Un politico ma non so di che partito, mi chiedi troppo” (Teresa, 22 anni, universitaria iscritta a Lettere, studi classici).

 “Un politico Dc degli anni ’70, ma non sono sicuro” (Federico, universitaria di Chimica industriale, 25 anni, studi scientifici).

“Lavorava sul caso della mafia in Sicilia, era un magistrato, ah no quello era Falcone”. (Matteo, 16 anni, liceo classico “Giulio Cesare” di Roma).

 “Un politico di sinistra ucciso dalle Br” (Giulio, 16 anni, liceo scientifico Archimede di Roma).

 “Un politico di destra, forse della Dc” (Benedetta, 18 anni liceo scientifico Archimede”.

“Un politico liberale di sinistra ma non so di che partito” (Matteo, 17 anni, Liceo Classico paritario s. Giovanni Evangelista).

Perché Moro fu rapito dalle Br?
La maggioranza degli studenti universitari o di liceo intervistati, non sa rispondere precisamente e si rifugia in risposte vaghe o generiche, quando non desolanti:“Per questioni politiche, c’era evidentemente qualche contrasto”.

Una sola, molto precisa, di un ragazzo di 16 anni del II liceo classico di Frascati, l’istituto salesiano di Villa Sora: “Per le Br la Dc era il nemico di classe e non volevano che il Pci scendesse a patti con loro, ecco perché rapirono Moro”.  Ecco altre risposte:

“Non so, credo per alcuni segreti politici”.

“Non lo so, credo per tanti motivi evidentemente poco chiari”.

“Lo uccisero perché poteva parlare, dava fastidio a qualcuno”.

 “Forse perché stava attuando delle riforme ma non so dire quali”.

“Moro stava facendo un azione contro le Br”.

“Era un periodo in cui c’erano gli attentati e lui dava fastidio".

 "Perché stava sbarrando la strada alla sinistra”.

“Perché le Br volevano abolire lo Stato e dimostrare di essere forti”.

 Perché Moro fu ucciso dai suoi rapitori?
L’omicidio di Moro dopo 55 giorni di sequestro fu una scelta delle Br affatto scontata, l’esito politico di una trattativa che divise il paese e che è ancora di difficile interpretazione. Ecco alcune delle risposte, in maggioranza:

"Non so perchè lo uccisero".

“Moro dava fastidio, avrebbe potuto parlare”.

“Le Br volevano sconvolgere l’opinione pubblica”.

“Le Br volevano ribaltare lo Stato”.

"Alle Br è sfuggita di mano la situazione".

"Da vivo non serviva a nessuno".

Perchè si parla ancora della vicenda Moro?

"Perchè si dice che siano tornate le Br".

"Perchè fu una vicenda che colpì molto gli italiani e poi perchè le Br stanno tornando con i delitti Biagi e D'Antona".

"Perchè molte cose non sono ancora chiare del suo delitto e perchè fu un martire della democrazia".

(Aggiornato il 15 Marzo 2003 ore 15:50)

 

Aldo Moro, parla il figlio Giovanni

ROMA 15 MAR - Grande assente alla manifestazione in ricordo di Aldo Moro, il figlio Giovanni che ai promotori ha inviato una lettera nella quale esprime il suo disagio. ''Provo disagio per la mancanza di una seria riflessione del mondo politico su quei fatti'' - ha scritto a Francesco Rutelli il figlio dello statista ucciso dalle Br. ''La classe politica italiana - continua Moro - ha un conto aperto con Moro e fatica ad ammetterlo. Alla commemorazione in corso a Roma, c'è invece la figlia di Moro, Maria Fida.

(Aggiornato il 15 Marzo 2003 ore 12:50)

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Ultimo aggiornamento: 16-03-04.

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