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Finanziaria a rischio 280mila posti di lavoro
 

Una legge di bilancio - ha detto il segretario Epifani - "regressiva e populista che condanna il Paese alla deriva"

Cgil, con la Finanziaria a rischio 280mila posti di lavoro

Previsti per venerdì 18 manifestazioni e cortei in 120 città italiane

In Italia sono a rischio tra i 260 e i 280 mila posti di lavoro. E' la stima della Cgil secondo quanto ha dichiarato il segretario generale Guglielmo Epifani nel corso della conferenza stampa di presentazione dello sciopero del 18 ottobre prossimo.

Cinquantamila posti potrebbero saltare nei servizi locali e negli enti locali, a seguito del taglio dei trasferimenti decisi dalla Finanziaria; 100 mila a seguito della cessazione del credito d'imposta alle imprese; 50 mila dal piano di ristrutturazione della Fiat (calcolando dipendenti del gruppo torinese e dell'indotto); 15-20 mila nel sistema creditizio e bancario; 50 mila nel settore edile come conseguenza del "decreto taglia-spese"; infine 4-5 mila nel settore petrolchimico.

Per questo - ha spiegato Epifani - l'Italia è di fronte a una vera "emergenza occupazionale che il governo con la Finanziaria non è assolutamente in grado di arginare. Epifani ha attaccato a tutto campo la politica del Governo che a suo dire "si è esercitata in questi mesi con risultati contradditori pericolosi e che corre il rischio di fare arretrare le condizioni generali del Paese che ha attaccate i diritti dei lavoratori e che non ha fatto i conti con il vero andamento sociale ed economico del Paese" ma ha prodotto una Finanziaria "regressiva e populista che condanna il Paese alla deriva".

"Ci fa piacere - ha aggiunto - che oggi si cominci, purtroppo, a parlare del declino del Paese, ma è esattamente la denuncia che la Cgil ha fatto 4 anni fa. Il Paese sta lentamente declinando in qualità del sistema produttivo, delle infrastrutture, dei servizi, non eccelle in tecnologia e non investe in ricerca e conserva primati negativi a partire dai molti infortuni e incidenti di lavoro". "La politica del Governo - ha sottolineato ancora il leader della Cgil - ha aggravato questa situazione: l'esecutivo deve voltare completamente idea".

C'è bisogno di mettere in campo, ha proseguito il leader sindacale "politiche anticicliche, mentre i provvedimenti della Finanziaria sono prociclici ed accentuano la negatività del ciclo economico". Lo sciopero del 18 si rivolge però anche alla Confindustria, ha sottolineato Epifani, dal momento che "ha appoggiato la politica di riduzione dei diritti e si e' fatta responsabile di politiche che non aiutano le imprese".

Epifani si è detto fiducioso che venerdì "sarà una grande giornata sia alla partecipazione delle manifestazioni che allo sciopero nei luoghi di lavoro"; il sindacato ha infatti riscontrato nelle assemblee nei posti di lavoro "una grande condivisione agli obiettivi e alle ragioni dell'iniziativa e ha ottenuto le adesioni tanto degli intellettuali, che hanno firmato un documento di appoggio, che degli Enti locali, contrari alle misure previste dalla Finanziaria".

Per lo sciopero del 18 ottobre si terranno 120 cortei e manifestazioni in tutti i capoluoghi di provincia e in una serie di altri centri importanti, come Monza, Imola, Caltagirone. Secondo quanto ha spiegato il responsabile organizzativo del sindacato, Carlo Ghezzi, solo in Piemonte si terrà un'unica manifestazione regionale, a Torino, a cui parteciperà il segretario generale, Guglielmo Epifani, mentre nelle altre piazze si terranno i comizi segretari confederali, segretari nazionali di categoria o segretari regionali del sindacato, oltre a l'intervento di numerosi presidenti di province e città italiane che hanno aderito all'iniziativa.

Gli aeroporti si fermeranno dalle ore 10.00 alle ore 18.00 mentre per le Ferrovie dello Stato lo sciopero è indetto dalle ore 9.00 alle ore 17.00. A stampa e tv la Cgil ha chiesto di scioperare per il 19. Tra i presidenti di Regione che hanno già dato la propria adesione - ha riferito Guglielmo Epifani - vi sono quelli dell'Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Basilicata e Campania e tra i sindaci quelli di Torino, Venezia, Genova, Firenze, Perugia, Napoli. "Domani avremo l'elenco completo - ha precisato Epifani - si tratta prevalentemente di rappresentanti del centro sinistra ma non escludo che possano esservi anche altri dell'altro schieramento".

(Aggiornato il 16 Ottobre 2002 ore 17:00 )

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Ultimo aggiornamento: 17-08-03.

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