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RAI: ISPETTORI AL TG3

RAI: COFFERATI, ISPEZIONE TG3 E' ATTO GRAVE E INTIMIDATORIO

Roma 8 mag - Duro commento di Sergio Cofferati all'ispezione al Tg3. Per il copresidente di Aprile "la 'ispezione' al Tg3 decisa dopo le dichiarazioni di Silvio Berlusconi a 'Radio anch'io' e' un atto grave e intimidatorio che rende esplicita l'idea della destra di pluralismo e di liberta' di informazione

(Aggiornato il 08 Maggio 2003 ore 16:30)

 

RAI: TG3, PER DI PIETRO PROVE TECNICHE DI REGIME

Roma, 8 mag - "Prove tecniche di regime. E' questa la morale che si puo' trarre dall'ispezione al Tg3 avvenuta oggi". Antonio Di Pietro, presidente dell'Italia dei Valori, stigmatizza cosi' l'ispezione da parte di alcuni funzionari della Rai nella redazione del Tg3 , durante la quale sono stati interrogati il direttore e gli autori dei servizi giornalistici trasmessi lunedi' scorso sulle dichiarazioni rese dal presidente del Consiglio al Tribunale di Milano. "E' un modo - aggiunge l'ex magistrato - di tappare la bocca a tutti coloro che possono riferire fatti pregiudizievoli per il nostro premier. E' un attacco gravissimo alla liberta' e all'autonomia dell'informazione. Non ci resta che lavorare politicamente per liberarci di lui al piu' presto attraverso lo strumento democratico delle elezioni e del referendum. Non vorremmo essere costretti a chiedere aiuto - conclude l'ex pm - per la seconda volta, agli...alleati".

(Aggiornato il 08 Maggio 2003 ore 16:10)

 

ARRIVANO LE PRIME REAZIONI, APPREZZAMENTO CATTANEO A DI BELLA

ROMA 08 mag - ''Stima'' e ''apprezzamento'' per il lavoro del direttore del Tg3, Antonio Di Bella: lo ha espresso, a quanto si apprende, il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, in un incontro col direttore della testata poco prima della riunione del comitato editoriale che sta avendo luogo.
Nell'incontro, definito, a quanto si apprende, ''cordiale e sereno'', si e' parlato delle polemiche seguite alla presenza di personale Rai nella redazione del tg3, e sia Cattaneo che Di Bella avrebbero convenuto sull' idea che si sarebbe trattato di semplice richiesta di accertamenti e non di ispezione e che dunque questi accertamenti non avrebbero leso in alcun modo la liberta' di stampa.
Cattaneo, sempre a quanto si apprende, ha quindi espresso stima e apprezzamento a Di Bella per il suo lavoro.
ANNUNZIATA: SE CI SONO STATE VIOLAZIONI INTERVERRO' -
''Se poi le procedure di verifica scelte autonomamente dall'Azienda avessero violato i limiti di garanzia della professione giornalistica e i principi tutelati dalla legge e dal contratto di lavoro, o fossero andate oltre l'oggetto dell'accertamento, questa presidenza interverra' per valutare le eventuali responsabilita' e tutelare l'intera categoria dei giornalisti della Rai''. Lo scrive Lucia Annunziata, presidente Rai, in una lettera ai giornalisti del Tg3, in cui spiega la sua posizione.
''Cari colleghi - scrive la presidente Annunziata ai giornalisti del Tg3 - vi trasmetto copia della lettera con cui ieri ho chiesto al Direttore Generale di dare una chiara e rapida risposta a un'accusa denigratoria come quella che investiva voi e tutti i giornalisti di quest'azienda. Di questa mia richiesta era stato avvisato, sia pure informalmente, il direttore Antonio Di Bella. Il mio obiettivo, in qualita' di presidente di garanzia - continua -, era quello di giungere, e per le vie interne all'azienda, a una rapida soluzione che desse una risposta chiara e univoca anche all'opinione pubblica. Come potete vedere dal testo, di tutto si tratta meno che di ispezioni''.
''Il senso di responsabilita' manifestato da voi e dal vostro direttore questa mattina - aggiunge Annunziata - ha dimostrato che il mio obiettivo e' stato pienamente compreso. Se poi le procedure di verifica scelte autonomamente dall'Azienda avessero violato i limiti di garanzia della professione giornalistica e i principi tutelati dalla legge e dal contratto di lavoro, o fossero andate oltre l'oggetto dell'accertamento, questa presidenza interverra' per valutare le eventuali responsabilita' e tutelare l'intera categoria dei giornalisti della Rai''.
AZIENDA, SOLO ACCERTAMENTI AMMINISTRATIVI - Accertamenti amministrativi e non editoriali, richiesti dal direttore generale su invito del presidente, ''a tutela dell'azienda e della testata del tg3'': cosi' una nota Rai prende posizioni su quelle che definisce ''strumentalizzazioni'' in atto.
In relazione agli ''accertamenti amministrativi, non editoriali, condotti secondo la metodologia dell' Internal Auditing'', si legge nella nota Rai, l'azienda ''respinge le strumentalizzazioni in atto e, anche a tutela della correttezza e della professionalita' della struttura preposta, precisa quanto segue: 1) l'accertamento, richiesto dal Direttore Generale su invito del Presidente, e' stato disposto a tutela dell' Azienda e della testata del Tg3, per poter fornire una documentazione, la piu' completa e precisa possibile, al Consiglio di Amministrazione, in merito allo svolgimento dei fatti nel corridoio antistante l'aula del Tribunale di Milano, al termine della dichiarazione spontanea resa dal Presidente del Consiglio nell' ambito del processo Sme; 2) l'incontro con il Direttore del Tg3 si e' svolto nel suo ufficio come da lui stesso richiesto; 3) i due incaricati dell' Internal Auditing hanno raccolto quanto spontaneamente ha voluto dichiarare il Direttore del Tg3 che ha integrato il suo contributo ricorrendo ad alcuni suoi collaboratori. L'incontro si e' svolto in un clima sereno e collaborativo; 4) non e' stata fatta alcuna domanda sui contenuti giornalistici perche' non era questo l'argomento degli accertamenti amministrativi''. ''Sono pertanto destituite da ogni fondamento - conclude la nota - le accuse di attentato alla liberta' di stampa e di riduzione della liberta' giornalistica che da piu' parti sono state erroneamente attribuite all'Azienda''.
FNSI, SITUAZIONE INSOSTENIBILE - La visita degli ispettori al Tg3 ''e' la testimonianza di una situazione diventata ormai insostenibile e che prefigura una repressione sistematica della liberta' di informazione''. Lo dice il segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi, che sottolinea: ''Non era mai accaduto in alcuna azienda del settore della comunicazione che ispettori della stessa azienda pretendessero di entrare nel merito del prodotto giornalistico acquisendo testimonianze e materiale di diversa natura''.
Quello che e' accaduto ieri in Commissione Giustizia della Camera, prosegue quindi il segretario del sindacato dei giornalisti, ''non e' un incidente di percorso ma, alla luce di questo episodio, appare come un eccesso non richiesto di una linea comunque repressiva. Mi auguro che qualcuno, ed in particolare la direzione generale della Rai, faccia anche oggi marcia indietro e dichiari che l'episodio odierno assume aspetti antiliberali''.
Il Presidente del Consiglio, ricorda Serventi Longhi, ''ha ieri nuovamente attaccato i giornali e le televisioni per le presunte ingiurie a cui si sarebbe data eco ed oggi gli ispettori del direttore generale Cattaneo arrivano in redazione. C'e' un filo logico in tutto cio' ''.

(Aggiornato il 08 Maggio 2003 ore 16:00)

 

RAI: ISPETTORI AL TG3 PER SERVIZIO SU BERLUSCONI

Roma 8 mag - "Ispettori della Rai stanno interrogando la direzione e gli autori dei servizi trasmessi dal Tg3 lunedi' scorso sulle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio al Tribunale di Milano". La denuncia e' della rappresentanza sindacale dei giornalisti della Rai ed ha scatenato grande preoccupazione. "Un attacco gravissimo alla liberta' e all'autonomia dell'informazione" commenta l'Usigrai che per domani ha convocato un'assemblea alla quale sono chiamati a partecipare anche i vertici della Federazione della Stampa e dell'Ordine dei Giornalisti. "L'on. Berlusconi - prosegue il comunicato - aveva attaccato ieri mattina la testata dai microfoni di "Radio anch'io", parlando di un agguato preparato col quale il Tg3 era evidentemente d'accordo. Il CdR e l'Usigrai avevano chiesto per tutta la giornata di ieri una risposta dal vertice aziendale a tutela della dignità di tutta l'informazione Rai. Dopo il vergognoso silenzio di ieri, la risposta - ugualmente vergognosa - e' arrivata oggi, mettendo sotto accusa i giornalisti. Le domande degli ispettori Rai peraltro stanno investendo temi ben piu' ampi che non la contestazione subita dal Presidente del consiglio nei corridoi del Tribunale: ci si interessa, fra l'altro, anche della "esattezza" delle cifre fornite nei servizi del Tg3 sui conti esteri oggetto del processo milanese. Si tratta di un'azione - rilevano ancora Cdr e Usigrai - che mina alla radice l'autonomia dell'informazione Rai, mira ad intimidire i giornalisti del servizio pubblico, intacca i diritti costituzionali garantiti dall'articolo 21. E' un attacco di gravita' analoga all'emendamento contro i giornalisti votato ieri dalla Commissione Giustizia della Camera".

(Aggiornato il 08 Maggio 2003 ore 15:30)

 

ISPETTORI AL TG3: PER L'USIGRAI E' UN ATTACCO ALLA LIBERTA'

ROMA 08 mag - ''In queste ore e' in corso un attacco gravissimo alla liberta' e all'autonomia dell'informazione. Nella redazione del Tg3 sono all'opera ispettori della Rai che stanno interrogando la direzione e gli autori dei servizi trasmessi dal giornale lunedi' scorso sulle dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio al Tribunale di Milano''.
Lo rendono noto l'esecutivo Usigrai e il Comitato di redazione della testata, in una dichiarazione congiunta.
''L'on. Berlusconi aveva attaccato ieri mattina la testata dai microfoni di Radio anch'io, parlando di un agguato preparato col quale il Tg3 era evidentemente d'accordo. Il CdR e l'Usigrai - continua il documento congiunto - avevano chiesto per tutta la giornata di ieri una risposta dal vertice aziendale a tutela della dignita' di tutta l'informazione Rai. Dopo il vergognoso silenzio di ieri, la risposta - ugualmente vergognosa - e' arrivata oggi, mettendo sotto accusa i giornalisti. Le domande degli ispettori Rai peraltro stanno investendo temi ben piu' ampi che non la contestazione subita dal Presidente del consiglio nei corridoi del Tribunale: ci si interessa, fra l'altro, anche della 'esattezza' delle cifre fornite nei servizi del Tg3 sui conti esteri oggetto del processo milanese''.
Per il sindacato si tratta di ''un'azione che mina alla radice l'autonomia dell'informazione Rai, mira ad intimidire i giornalisti del servizio pubblico, intacca i diritti costituzionali garantiti dall'articolo 21. E' un attacco di gravita' analoga all'emendamento contro i giornalisti votato ieri dalla Commissione Giustizia della Camera. I giornalisti del servizio pubblico non hanno alcuna intenzione di assistere in silenzio a questi avvertimenti aziendali, gli ultimi in ordine di tempo di una serie di attacchi all'autonomia che stanno coinvolgendo altre testate e strutture Rai''.
Per questo Usigrai e CdR del Tg3 convocano per domani pomeriggio a Saxa Rubra un'assemblea di tutti i giornalisti Rai, alla quale chiamano a partecipare anche i vertici della Federazione della Stampa e dell'Ordine dei Giornalisti.

(Aggiornato il 08 Maggio 2003 ore 15:00)

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