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Riforma del lavoro

Varata la “riforma Biagi”

Roma 06 Giu - Il Consiglio dei ministri presenta il decreto attuativo. Sarà operativo da settembre. Tra le novità, la fine dei contratti “Co.co.co”.

Il decreto legislativo  in attuazione della “riforma Biagi” sul mercato di lavoro è stato varato oggi dal Consiglio dei ministri. Un provvedimento che andrà ora al concerto con le Regioni, le parti sociali e le competenti commissioni di Camera e Senato e che sarà quindi operativo, secondo il ministro del Welfare, Maroni, "da settembre, in anticipo rispetto alle nostre iniziali previsioni che indicavano in gennaio 2004 l'avvio dell'operatività della riforma".

La normativa, ha aggiunto i ministro, renderà il mercato del lavoro moderno, efficiente, flessibile, senza togliere le tutele ai lavoratori, incidendo invece sulle situazioni più evidenti di precarietà. In particolare, spariscono i contratti detti Co.co.co per i collaboratori coordinati e continuati. Il ministero, ha aggiunto Maroni, si dedicherà ora agli altri due pilastri del programma di governo, la riforma delle pensioni e la revisione in senso generale del Welfare, su cui presto saranno formulate proposte in attuazione del Libro Bianco.

Sono 750 mila i posti di lavoro creati dall'inizio della legislatura, ha affermato il Presidente del Consiglio, Berlusconi. Il premier ha aggiunto che con il varo della cosiddetta “legge Biagi”, il mercato del lavoro in Italia è “tra i più flessibili in Europa” e “si aprono nuove e sconosciute possibilità per i giovani nel Mezzogiorno, gli anziani, le donne”.

I tempi della riforma del mercato del lavoro "sono stati straordinariamente brevi grazie al materiale lasciatoci da Marco Biagi", ha detto il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, che ha precisato che il decreto legislativo di oggi "è collegato al disegno di legge delega 848 bis (che contiene tra l'altro l'intervento sull'art.18 dello statuto dei lavoratori e gli ammortizzatori sociali) e proprio per questa ragione era necessario vararlo prima".

La riforma del mercato del lavoro varata oggi dal Consiglio dei ministri rappresenta "un passaggio molto importante" per dare all'Italia maggiore competitività, è l'opinione del vice presidente di Confindustria, Guidoalberto Guidi.

Queste le innovazioni più importanti della riforma Biagi:
- LAVORO A PROGETTO - Le collaborazioni coordinate e continuative (Co.co.co) sono aumentate soprattutto negli anni '90 e hanno rappresentato, secondo il ministro Maroni, "un modo con cui la realtà ha individuato nelle pieghe della legge, il superamento di rigidità e insufficienze delle regole del lavoro". La riforma Biagi supera questo schema e pone l'alternativa: o il lavoro subordinato o il “lavoro a progetto”, forma di lavoro autonomo che deve avere un inizio e un termine. Consiste nell'incarico ad eseguire un progetto o un programma di lavoro, gestendo autonomamente il proprio lavoro in funzione del risultato, indipendentemente dal tempo impiegato.
- FORMAZIONE LUNGO TUTTA LA VITA LAVORATIVA - Il “contratto di apprendistato” potrà concorrere a garantire il diritto-dovere a un percorso lavorativo di almeno dodici anni introdotto dalla riforma Moratti. Consente ai giovani fino ai 29 anni il conseguimento di specifiche qualificazioni anche attraverso percorsi di alta formazione. Il contratto di formazione lavoro è sostituito nella riforma Biagi, dal “contratto di inserimento”, allo scopo di adattare le competenze professionali di lavoratori, giovani o in difficoltà di qualunque età, a un determinato contesto lavorativo. Gli incentivi finanziari saranno concessi solo per le assunzioni dei soggetti svantaggiati.
- CONTRATTI A TEMPO PARZIALE - In Italia i contratti a tempo parziale sono soltanto il 9%, contro il 18% della media europea, il 25% in Gran Bretagna e il 42% in Olanda. Il nuovo tipo di contratto si caratterizza - secondo il ministero del Welfare - "per il necessario equilibrio tra l'esigenza dei lavoratori di poter disporre e organizzare una parte di tempo per finalità diverse dal lavoro e quella delle imprese di poter ampliare e correggere il tempo di lavoro in relazione all'emergere di nuove esigenze della produzione".
- LAVORO INTERMITTENTE - Si tratta di contratti di lavoro, in gran parte a tempo indeterminato, che prevedono tempi di lavoro certi e/o tempi di lavoro incerti durante i quali la persona, se si pone a disposizione, riceve un'adeguata indennità e che offrono adeguate tutele a lavoratori che altrimenti sono saltuariamente impegnati con formule precarie e poco protette, come il lavoro a fattura.
- LAVORO A COPPIA - Il “lavoro a coppia” e' già diffuso in molti paesi industrializzati per consentire a due o più persone (coniugi, madri, studenti) di garantire insieme una prestazione di lavoro, distribuendosi liberamente settimane, giornate di lavoro.
- VOUCHER PREPAGATI PER LAVORO OCCASIONALE - Riguarda quelle attività di cura e di assistenza, comunque di breve durata come baby sitter, badanti, lezioni private, giardinaggio. Oltre a definire in che cosa consistano, le nuove norme consentiranno una facile regolarizzazione di quei rapporti attraverso l'agevole acquisto di voucher prepagati, comprensivi della retribuzione e dei contributi previdenziali, da consegnare al prestatore di lavoro.

(Aggiornato il 06 Giugno 2003 ore 17:00)

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Ultimo aggiornamento: 07-06-03.

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