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LA PENA DI MORTE
Marocco, 10 nuove condanne a morte
Casablanca 12 Lug - Dieci estremisti islamici implicati in cinque omicidi di
matrice religiosa, commessi tra il 1998 ed il 2002, sono stati condannati a
morte dalla Corte di Appello di Casablanca. Gli imputati sono presunti
componenti del gruppo fondamentalista 'Salafiya Jihadia', sospettato di aver
organizzato anche gli attentati suicidi a Casablanca del 16 maggio scorso che
causarono 44 morti. E' la prima volta che un tribunale marocchino condanna
così duramente dei militanti islamici coinvolti in reati di ispirazione
religiosa.
(Aggiornato il 12 Luglio 2003 ore 04:40)
4.078 ESECUZIONI NEL 2002, IN TESTA CINA, Segue IRAN, IRAQ, USA
ROMA 07 Lug - Lo scorso anno sono state
compiute nel mondo 4.078 esecuzioni, un po' in calo rispetto al
2001, quando erano state 4.700. Ben 3.138 (il 77% del totale) sono state
effettuate in Cina, il Paese che continua a detenere il record mondiale.
Nel complesso, 34 i Paesi che nel 2002 hanno fatto ricorso alla morte di
stato: in Asia si sono svolte 3.925 esecuzioni, in Africa 63, in Europa 19 (15
in Russia, 3 in Biellorussia e 1 in Georgia). 71 (di cui su 3 minori) le
esecuzioni avvenute negli Usa. Nel 2003, Cuba ha ripreso le esecuzioni
giustiziando 3 persone.
E' il desolante quadro sulla pena di morte nel mondo contenuto nel rapporto
2003, curato annualmente dall'associazione 'Nessuno tocchi Caino', presentato
oggi. I Paesi nel mondo dove ancora vige questo tipo di pena sono 66; 52 sono
dittatoriali o illiberali. Ma si muore per mano del boia anche nei paesi
democratici come gli Stati Uniti, l'India, il Giappone, la Tailandia, Taiwan.
Cina, Iran e Iraq i primi paesi boia del 2002. La classifica continua con
l'Arabia Saudita (49), il Sudan (40), il Vietnam (34), il Kazakistan (31), il
Tagikistan (25). In circa dieci anni, 33 paesi hanno rinunciato a praticare la
pena di morte (lo scorso anno e' avvenuto, ad esempio, in Serbia e Montenegro,
a Timor Est, in Guatemala). Molti dei Paesi che ancora vi fanno ricorso non
forniscono statistiche ufficiali, perche' l'argomento e' considerato segreto
di stato. Decapitazioni, lapidazione, impiccagione, fucilazione, iniezione
letale sono le forme piu' diffuse scelte dai governi per trasmettere la morte.
Ecco una sintesi del fenomeno.
CINA - Secondo stime, dal 1998 al 2001 sono state mandate a morte 15
mila persone per presunti crimini. Nel 2002 si ritiene siano state 3.138.
Anche lo scorso anno si sono registrate voci relative alla pratica degli
espianti di organi di condannati a morte poi venduti per i trapianti.
IRAN - Salgono le esecuzioni in questo paese: da 198 nel 2001 a 316 nel
2002, fra cui una donna lapidata.
IRAQ - Le esecuzioni registrate sono state 214 esecuzioni contro le 179
dell'anno precedente. Il maggiore dei figli di Saddam Hussein, Uday, era
considerato un patito delle esecuzioni pubbliche e, con il fratello Qusay,
avrebbe firmato 10 mila decreti di esecuzione. Insieme alla morte altra pena
era la tortura, come le lingue mozzate e la marchiatura sulla fronte. Il
regime iracheno per svuotare le carceri effettuava esecuzioni di massa fino a
centinaia di detenuti alla volta. Esecuzioni in massa si sono verificate anche
nel 2002.
STATI UNITI - Nel 2002 le esecuzioni sono leggermente aumentate (71
contro 66). Dei 38 stati su 50 che prevedono la pena di morte solo 13 hanno
compiuto esecuzioni capitali. Il Texas da solo ha compiuto 33 esecuzioni;
sempre il Texas ha giustiziato minorenni, 3 nel 2002, tutti neri. Dei 21
minorenni giustiziati in Usa dal 1976, 13 sono stati uccisi in questo Stato.
Il rapporto ricorda che nel gennaio 2003, il Governatore dell'Illinois, Gorge
Ryan (che firma l'introduzione del rapporto), come ultimo atto del suo
mandato, ha commutato in ergastolo le condanne a morte di 167 detenuti nel
braccio della morte e ha liberato 4 persone della cui innocenza si era
personalmente convinto. Anche il suo successore, Rod Blagojevich, ha
continuato la moratoria.
GIAPPONE - Si rischia la pena di morte per 13 reati. 2 le esecuzioni
avvenute lo scorso anno. Di solito si effettuano durante le pause
parlamentari.
TAILANDIA - Una decina le esecuzioni nel 2002. Non c'e' preavviso prima
di un'esecuzione. Le esecuzioni avvengono cosi': i prigionieri stanno con le
mani dietro la schiena legate ad un palo e vengono fucilati con una
mitragliatrice.
AFGHANISTAN - Nel 2002 per la prima volta
dopo moltissimi anni non si sono registrate esecuzioni e vi e' stata una sola
condanna a morte. Nel 2001, l'ultimo anno di regime dei talebani, le
esecuzioni erano state almeno 68.
PERCHE' LA CONDANNA DI MORTE. Nel 2002 almeno 773 esecuzioni sono state
effettuate in 18 paesi o territori a maggioranza musulmana, molte delle quali
ordinate da tribunali islamici in base a una stretta applicazione della Sharia.
La morte di stato arriva anche per blasfemia (come a Teheran) e per reati
legati alla droga: la Cina celebra frequentemente la giornata internazionale
contro la droga con un'ondata di esecuzioni pubbliche (nel solo 26 giugno 2002
sono state 64). Dal 1991 l'Iran ha giustiziato circa 5 mila spacciatori di
droga. Singapore che e tra i paesi con la piu' alta percentuale di esecuzioni
rispetto alla popolazione, piu' della meta' delle persone impiccate erano
state condannate per traffico di droga. Pena di morte anche: - per 'terrorismo';
in molti Paesi sono state approvate leggi antiterrorismo che prevedono -
afferma il rapporto - ''la pena capitale e, in nome della lotta al terrorismo
internazionale, sono state perseguite e giustiziate persone in realta'
coinvolte nella opposizione al regime, come e' accaduto, ad esempio, da parte
dei russi nei confronti dei ceceni e da parte dei cinesi contro i militanti
islamici dello Xiniang, dei Tibetani e del Falun Gong''.
Per appartenenza a movimenti spirituali: dal 1983, piu' di 23 mila
persone sono state arrestate in Cina per pratiche religiose non autorizzate,
almeno 123 sono state condannate a morte. -Per reati politici e di opinione:
nell' aprile 2002 sono stati impiccati in Iran quattro residenti a Esfahan
arrestati dopo scontri con la polizia, accusati di 'teppismo' e 'aggressione'.
-Per reati sessuali: molte delle esecuzioni in Arabia Saudita sono state
inflitte per omicidi, stupri e traffico di droga ma il 1 gennaio 2002 tre
omosessuali sono stati decapitati per sodomia. Il rapporto e' dedicato al
presidente del Kenya, Mwai Kibaki per aver annunciato, dopo la vittoria
elettorale, di voler abolire la pena di morte e per aver commutato in
ergastolo le condanne a morte di 195 detenuti e averne liberato 28.
(Aggiornato il 07 Luglio 2003 ore 14:50)
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