Un attentatore suicida ha fatto scoppiare un’auto piena di esplosivo affiancandola ad un autobus a Pardes Hanna, località vicina ad Hadera, città costiera nel nord di Israele. Il mezzo è andato completamente a fuoco: la radio militare israeliana parlava di almeno sette morti, molti dei quali intrappolati tra le fiamme. Secondo i vigili del fuoco,  le vittime sarebbero otto o nove ma il bilancio sembra destinato ad aggravarsi. La tv israeliana parla di "almeno dieci vittime", tutte completamente carbonizzate. 

Il bilancio provvisiorio dell’attentato  è di 14 morti e 50 feriti.

Secondo una prima ricostruzione della polizia israeliana, un fuoristrada con a bordo uno o due terroristi, proveniente dalla statale 65, nella Galilea del sud, si è accostato all'autobus dalla parte del serbatoio, prima di esplodere.

L'automezzo, che faceva servizio tra le città di Afula e Hadera si trovava a un incrocio lungo la statale 65, nella Galilea inferiore, quando è avvenuta l'esplosione.

Secondo le prime testimonianze raccolte dalla radio pubblica israeliana, l'autobus e' stato letteralmente squarciato dall'esplosione e si è incendiato. Il fuoco ha impedito alla polizia di aiutare i pendolari. “Ho sentito una forte esplosione, poi l’intero autobus è stato avvolto dalle fiamme” ha detto un uomo, che ha detto di chiamarsi Avi, alla radio militare israeliana.

L'attentato è stato rivendicato dalle brigate Al Quds, braccio armato della Jihad islamica. La settimana scorsa le forze di sicurezza israeliane avevano avvertito che i palestinesi stavano preparando 20 attentati suicidi. E poche ore prima dell'esplosione, la segnalazione della possibile infiltrazione di un kamikaze in territorio israeliano aveva portato all'imposizione del coprifuoco a Qalqilya.