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Guerra Civile in Liberia

RIBELLI MASSACRANO CENTINAIA DI CIVILI

MONROVIA 25 AGO - La radio di stato liberiana ha detto stanotte che i ribelli del Model (Movimento per la democrazia in Liberia) hanno massacrato centinaia di persone a Bahn, una citta' nel nord-est del paese. Secondo Liberia Broadcasting System, testimoni in loco hanno riferito dell'uccisione indiscriminata di circa 1.000 civili. L'emittente non e' pero' stata in grado di precisare quando e' stata compiuta la strage.
Il capo di stato maggiore dell'esercito governativo, generale Benjamin Yeaten, ha confermato che numerosi civili sono stati uccisi e che alcuni villaggi nella regione di Bahn (nord-est di Monrovia) sono stati incendiati dai ribelli.
''I miei soldati hanno segnalato che vi sono villaggi dati alle fiamme e molte uccisioni - ha detto il generale - Credo ci sia stato un massacro ma non si sa esattamente quante persone sono state uccise. Potrebbero essere un centinaio come pure un migliaio''.
Secondo il generale sia i ribelli del Model sia i guerriglieri del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia), pur avendo firmato un accordo di pace con il governo di Monrovia dopo la partenza in esilio dell'ex presidente Charles Taylor, dalla settimana scorsa stanno compiendo attacchi nella contea di Nimba, dove si trova anche Bahn. ''Le nostre informazioni sono imprecise - ha detto Yeaten - Sappiamo che ci sono scontri nella regione ma dire chi combatte contro chi e' difficile''.

(Aggiornato il 25 Agosto 2003 ore 10:30)

 

Nuovi combattimenti a Buchanan

Buchanan 24 AGO - Torna lo spettro della guerra civile in Nigeria. Nuovi combattimenti sono scoppiati a Buchanan, seconda città del Paese. Migliaia di civili sono in fuga verso la capitale e la situazione è tesa anche attorno alla città di Ganta,  nel Nord. Le violenze giungono a pochi giorni dalla firma dell'accordo di pacificazione, tra le autorità governative e i ribelli.

(Aggiornato il 24 Agosto 2003 ore 01:30)

 

Colloqui pace: scelto premier

MONROVIA 13 AGO - I delegati delle fazioni liberiane riuniti per i negoziati di pace ad Accra, capitale del Ghana, hanno comunicato di avere scelto Gyude Bryant come capo del governo di transizione per i prossimi due anni. Bryant,uomo d'affari,esponente del Partito di Azione liberiano, è ritenuto il più neutrale fra i candidati in lizza. Bryant succederà all'attuale capo di Stato, Moses Blah, che in ottobre dovrà lasciare, come previsto, la guida della Liberia al governo di unità nazionale, porterà il Paese alle elezioni del 2005

(Aggiornato il 21 Agosto 2003 ore 06:30)

 

 FINITA LA GUERRA CIVILE IN LIBERIA, FIRMATO L'ACCORDO

ACCRA (GHANA) 18 AGO - L'accordo di pace e' stato firmato. Dopo quattro giorni di intense e complicate trattative tra gli inviati governativi della Liberia e i rappresentanti dei due movimenti ribelli che hanno combattuto e vinto contro Charles Taylor, ex presidente costretto all'esilio, ad Accra (Ghana) e' stata raggiunta un'intesa globale per la pacificazione del paese, stremato da anni di guerra civile.
Un'altra boccata d'ossigeno per la popolazione che solo da un paio di giorni riesce a ricevere ancora troppo scarsi aiuti dalle missioni umanitarie.
Con la mediazione del segretario esecutivo dell'Ecowas (Comunita' economica degli stati dell'Africa occidentale) Mohamed Ibn Chambas, i negoziati dei delegati del presidente di transizione Moses Blah con Sekou Conneh del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia) e Thomas Nimley del Model (Movimento per la democrazia in Liberia) hanno avuto successo: l'intesa riguarda soprattutto la formazione di un governo ad interim che dovrebbe entrare in carica il prossimo 14 ottobre, quando scadra' il mandato presidenziale e quando l'ex vice di Taylor, Blah, abbandonera' la poltrona di capo dello stato, temporaneamente occupata dalla partenza di Taylor per l'esilio.
L'intesa prevede che il governo interinale resti in funzione fino al gennaio 2006, quando a guidare la Liberia dovrebbe essere un nuovo governo, eletto in libere elezioni supervisionate da osservatori internazionali.
I colloqui sono stati difficili, scanditi da pretese e colpi di scena: sabato il presidente Blah aveva lasciato le trattative in mano ai suoi delegati per tornare a Monrovia, senza aver ottenuto nulla di concreto. Poi erano stati i ribelli del Lurd a minacciare di riprendere i combattimenti se non avessero ottenuto la vicepresidenza della Liberia. Infine, stasera, grazie soprattutto alle forti pressioni internazionali, la firma dell'accordo.
Poco dopo il presidente americano George W. Bush, che piu' di tutti si e' impegnato per defenestrare Charles Taylor, ha fatto sapere che le truppe Usa lasceranno la Liberia entro il primo ottobre, quando ''arriveranno i caschi blu dell'Onu''. La dichiarazione di Bush e' stata fatta il 14 agosto ma solo stasera la Casa Bianca ha deciso di renderla pubblica.
Intanto continua l'opera umanitaria delle organizzazioni internazionali che hanno da pochi giorni la possibilita' di soccorrere i civili. Le prime scorte di cibo, vestiti e generi di prima necessita' erano arrivate il 15 agosto nel porto di Monrovia, a bordo della prima nave Onu alla quale i ribelli hanno permesso l'attracco. Ad accoglierla, c'erano gli uomini dell'Ecomil, la forza di pace inviata dai paesi dell'Africa occidentale, che dal 14 agosto controllano lo sbocco in mare della capitale.
La distribuzione degli aiuti e' cominciata subito: circa 450mila profughi, rimasti bloccati a Monrovia durante gli ultimi due mesi di combattimenti tra ribelli e forze fedeli all'ex presidente Charles Taylor, ora in esilio in Nigeria, hanno cominciato a ricevere cibo e generi di prima necessita'.
Il rifornimento via mare non e' comunque esente da rischi: oggi una nave carica di aiuti umanitari, dell'organizzazione Word Vision, e' naufragata vicino alle coste della Sierra Leone. L'equipaggio, formato da una ventina di persone, si e' salvato raggiungendo la costa a nuoto, ma gli aiuti umanitari, del valore di circa 86mila euro, sono andati perduti.
Per quanto riguarda la distribuzione degli aiuti via terra, le operazioni sono relativamente agevoli da pochi giorni, da quando cioe' il 15 agosto l'Ecomil ha riaperto il transito sui ponti che collegano il centro di Monrovia ai quartieri nord-occidentali della citta'. Su questi ponti sono transitati anche i circa cinquanta marines americani che hanno preso posizione nel quartiere diplomatico di Mamba Point.

(Aggiornato il 18 Agosto 2003 ore 21:30)

 

NUOVI SCONTRI, APPELLO BLAH AGLI STATI UNITI

MONROVIA 13 AGO - Nonostante l' esilio del presidente Charles Taylor, i ribelli del Model che controllano la seconda citta' del Paese, Buchananm hanno lanciato un' offensiva puntando verso l' aeroporto di Monrovia, mentre l' altra formazione di ribelli, il Lurd, reclama il potere e non vuole sottostare alla presidente del successore di Taylor, Moses Blah. Quest' ultimo in un' intervista alla Cnn ha rivolto un appello ai marines Usa: 'venite a salvarci, stiamo morendo, abbiamo fame', ha detto.

(Aggiornato il 13 Agosto 2003 ore 09:20)

 

PRESIDENTE TAYLOR IN ESILIO, ORA SI SPERA IN PACIFICAZIONE

MONROVIA 12 AGO - Il contestato capo dello stato Charles Taylor ha lasciato Monrovia e si trova ad Abuja, in Nigeria. La sua partenza era la condizione unica ed indispensabile dei ribelli per abbandonare la capitale. Il Paese, devastato dalla guerra civile e con una popolazione stremata dalla fame, e' ora nelle mani del suo vice, Moses Blah che ha invitato i ribelli a 'lavorare' con lui per la pace. Sara' Blah a gestire il periodo di transizione fino alle elezioni generali previste in ottobre. Nella capitale sono attesi per i prossimi giorni i militari della forza di pace africana dell' Ecowas, mentre le tre navi da guerra americane, con 2.300 marines, che da settimane avevano gettato l' ancora al largo di Monrovia si sono avvicinate al porto.

(Aggiornato il 12 Agosto 2003 ore 09:30)

 

Saccheggiati magazzini Onu

Monrovia 10 Ago - Magazzini vuoti e decine di cadaveri galleggianti. Questa la scena che si è presentata ai militari americani e africani nel porto di Monrovia, in Liberia. Tutti gli aiuti alimentari immagazzinati dalle Nazioni Unite nei mesi scorsi sono stati saccheggiati. Gli operatori del Programma alimentare speravano di trovare intatte le 10 mila tonnellate di cereali e altri beni, costretti a lasciare incustodite da giugno, con l'inasprirsi degli scontri nel Paese africano. Essenziale ma inattuabile un corridoio umanitario.

(Aggiornato il 10 Agosto 2003 ore 00:30)

 

Delegazione Usa vede ribelli

Monrovia 08 Ago - Atteso oggi l'incontro tra una delegazione di militari americani e i leader ribelli che stanno cercando di conquistare il potere in Liberia. I soldati statunitensi-secondo quanto anticipa la Bbc- tenteranno di convincere i ribelli a ritirarsi dalle zone della capitale Monrovia già sotto il loro controllo. Intanto, Bangladesh e Namibia hanno promesso l'invio di oltre 6.000 soldati nel quadro del dispiegamento di soldati della forza di pace dell'Onu, che rimpiazzeranno la forza multinazionale attualmente schierata nel Paese.

(Aggiornato il 08 Agosto 2003 ore 15:00)

 

Presidente Taylor: mi dimetto lunedì

MONROVIA 07 AGO - Il presidente liberiano Charles Taylor ha disertato la riunione del Parlamento di Monrovia in cui avrebbe dovuto ufficializzare la decisione di rinunciare alla carica e di andare in esilio in Nigeria. L'annuncio del forfait di Taylor è stato dato dal suo portavoce, Passawee. Il discusso presidente liberiano, in una intervista alla Cnn, ha comunque ribadito che si dimetterà, come promesso, lunedì prossimo, e passerà le consegne al suo attuale vice, Moses Blah.

(Aggiornato il 07 Agosto 2003 ore 15:00)

 

Arrivati i primi marines Usa

MONROVIA 6 AGO - Una piccola unita' di marines americani, che avra' il compito di preparare un eventuale sbarco delle truppe Usa in Liberia, e' giunta a Monrovia. L'unita' e' composta da sei-dieci militari. Intanto, i ribelli liberiani hanno detto che permetteranno alle agenzie umanitarie di utilizzare il porto di Monrovia per fornire cibo, acqua e medicine agli abitanti della capitale, stremati dalla fame e dalle malattie.

(Aggiornato il 06 Agosto 2003 ore 19:00)

 

SI COMBATTE ANCORA NONOSTANTE SOLDATI NIGERIANI

MONROVIA 05 AGO - Nonostante l'arrivo di una forza di interposizione nigeriana, anche oggi sono continuati a Monrovia i combattimenti con razzi e armi leggere tra ribelli e governativi. Una famiglia di tre persone e' rimasta gravemente ferita da un razzo caduto sulla loro abitazione a West Point, non lontano dalla linea del fronte nei pressi del porto. ''Questo e' opera dei ribelli'', ha commentato Patrick Broh, dell'organizzazione 'Medici senza frontiere' (Msf). Secondo uno dei capi ribelli, 'il comandante Jacob', le forze governative vogliono aprire un nuovo fronte nel nord della citta' e stanno preparando ''un'offensiva per oggi o domani''.

(Aggiornato il 05 Agosto 2003 ore 12:00)

 

ARRIVATI PRIMI SOLDATI FORZA PACE, SCENE DI GIUBILO TRA LA POPOLAZIONE

MONROVIA 05 AGO - I primi soldati nigeriani della Forza di pace dell'Ecowas, la Comunita' degli Stati dell'Africa occidentale, sono arrivati nella capitale della Liberia Monrovia, nella mattinata di ieri.
I soldati nigeriani, con indosso mimetiche da combattimento, sono arrivati all'aeroporto internazionale Robertsfield di Monrovia a bordo di un elicotteri di fabbricazione russa. I soldati erano partiti dalla capitale sierraleonse Freetown a bordo di un elicottero MI-8 bianco con le insegne delle Nazioni Unite. I soldati infatti facevano parte della Forza di pace dispiegata sotto mandato Onu in Sierra Leone. Sotto una pioggia battente, una ventina di soldati pesantemente armati, comandati dal generale Festus Okonkwo, hanno subito preso posizione nell'aeroporto. Sono l'avanguardia di un primo battaglione che dovra' assumere il controllo dell'aeroporto, che si trova a una cinquantina di chilometri dalla capitale, e di punti strategici nel centro e nella periferia della capitale. Circa 300 soldati devono arrivare in Liberia oggi e secondo fonti diplomatiche altri 300 dovrebbero arrivare mercoledi'. Successivamente, un contingente piu' grande sara' dispiegato dall'Ecowas, la Comunita' economica degli Stati dell'Africa occidentale. A Roma il capo del movimento Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia, Sekou Conneh ha detto che i ribelli del Lurd si ritireranno dalla capitale Monrovia, subito dopo che i soldati della forza di pace prenderanno il controllo del territorio.

(Aggiornato il 05 Agosto 2003 ore 09:00)

 

15.000 bambini coinvolti nel conflitto, anche come soldati

MONROVIA 04 AGO - Allarme dell'Unicef: "Monrovia sull'orlo della crisi umanitaria". Oltre 15.000 bambini e adolescenti sono coinvolti nel conflitto in Liberia. In alcuni casi le milizie sono costituite al 70% da ragazzini. La capitale Monrovia - riferisce l'Unicef - è sull’orlo della crisi umanitaria. Da oltre 10 giorni la popolazione non dispone di acqua e cibo a sufficienza, le condizioni sanitarie sono pessime, la malnutrizione infantile al 15%. Morbillo, diarrea, infezioni respiratorie acute e malaria sono tra le cause principali di mortalità infantile, cui si aggiunge il colera, che prima della ripresa degli scontri, a fine luglio, aveva già causato 12 morti e 1.630 casi nella sola Monrovia. L’Unicef si appella alla comunità internazionale affinché si mobiliti per alleviare le sofferenze di tutti i bambini liberiani e richiama le parti in lotta a interrompere l'arruolamento forzato di bambini. Dalla ripresa degli scontri, lo scorso 19 luglio, la capitale - si legge in un comunicato dell'agenzia per l'infanzia delle Nazioni Unite - è sottoposta a continui bombardamenti, e durissimi combattimenti si svolgono lungo le vie di accesso al centro e nella zona del porto: la popolazione civile, priva di scorte d'acqua e di cibo a sufficienza (il prezzo del riso è aumentato di 20 volte), nonostante i combattimenti si aggira per le strade in cerca di qualcosa da mangiare o per raccogliere acqua piovana da bere. Tutte le parti coinvolte nel conflitto liberiano non rispettano i diritti fondamentali della popolazione",  "rapine, stupri e saccheggi sono diventati la norma”, scrive l'agenzia dell'Onu, condannando "fermamente le violenze indiscriminate commesse a danno dei civili". E lancia l'allarme: “I civili di Monrovia, se i combattimenti non cesseranno, moriranno di fame; già lo stato nutrizionale dei bambini è a livelli critici, con tassi di malnutrizione stimati intorno al 15%. Dalla ripresa degli scontri, sono oltre 250.000 le persone sfollate dalla capitale (altre 130.000 sono sfollate nel resto del paese): di queste, 80.000 sono bambini sotto i 5 anni, 20.000 sono donne in gravidanza o nel periodo dell'allattamento” Dopo la prima offensiva dei ribelli sulla capitale, tra giugno e luglio, sono stati vaccinati 128.000 bambini e 230.000 donne contro tetano neonatale e morbillo e sono state inviate 2-3 tonnellate di aiuti di emergenza e generi medicinali di base per oltre 50.000 persone, portando acqua e aiuti a oltre 150.000 sfollati. Dopo la rottura del cessate il fuoco e il precipitare della situazione nella principale città liberiana, è stato predisposto un piano di emergenza per il periodo agosto-dicembre 2003, nell'intento di portare soccorso a 350.000 sfollati in 30 campi profughi della capitale. L'attuazione del piano - che prevede una serie di interventi integrati nei settori dell'assistenza sanitaria e nutrizionale, dell'accesso ad acqua e servizi igienici, dell'istruzione in condizioni di emergenza e della protezione dei bambini più vulnerabili - è condizionata dall'apertura di accessi umanitari sicuri e da un miglioramento delle condizioni di sicurezza nella capitale, che permetta agli aiuti di arrivare in città e allo staff locale dell'Unicef, che vive le stesse difficoltà della popolazione civile, di intervenire efficacemente.

(Aggiornato il 04 Agosto 2003 ore 17:00)

 

UN SANGUINOSO CONFLITTO CHE DURA DA 14 ANNI

ROMA 4 AGO - L'arrivo oggi a Monrovia dei primi soldati del contingente di interposizione dell'Ecowas, segna una svolta nel conflitto in Liberia. Ecco una cronologia della crisi, che in 14 anni ha provocato finora la morte di circa 200.000 persone, soprattutto fra la popolazione civile.

  •   1989: Charles Taylor diventa capo del gruppo ribelle Fnlp
    (Fronte nazionale patriottico della Liberia) ed estromette il
    presidente Samuel Doe, al potere dal 1980.
  • 1990: i ribelli del Fnlp controllano gran parte del paese;
    l' Ecowas, Comunita' economica degli Stati dell'Africa
    occidentale, decide di inviare una forza di interposizione; Doe,
    che e' ancora prigioniero del Fnlp, viene torturato a morte.
  • 1992: falliscono le trattative tra Ecowas e Fnlp; in Liberia
    Leone, i cui diamanti fanno gola a Taylor.
  • 1995: tregua fra Fnlp e antagonisti del Lurd (Liberiani
    uniti per la riconciliazione e la democrazia)
  • 1997: in un clima di calma precaria si tengono le elezioni
    legislative; Taylor viene eletto presidente.
  • 1999: si riaccendono gli scontri fra filogovernativi e
    ribelli del Lurd e in pochi mesi si estendono a tutto il paese.
  • 2002: il leader del Lurd Seku Conneh dichiara di voler
    ''cacciare via Taylor dalla Liberia''; il Model (Movimento per
    la democrazia in Liberia) prende il controllo del sud-est del
    paese.
  • 4 giugno 2003: il tribunale speciale per i crimini di guerra
    in Sierra Leone condanna Taylor per crimini di guerra e contro
    l'umanita'.
  • 17 giugno: dopo giorni di sanguinosi scontri, viene siglato
    un cessate il fuoco tra il governo e i ribelli ad Accra; l'Onu
    chiede il dispiegamento di una forza multinazionale in Liberia.
  • 4 luglio: l'Ecowas approva l'invio di 3.000 uomini in
    Liberia; Taylor respinge una proposta di asilo della Nigeria.
  • 18 luglio: il Lurd attacca i governativi a Monrovia; decine
    di migliaia di profughi fuggono dalla citta'; il presidente
    George W. Bush invita Taylor a lasciare il potere, ma lui
    ribadisce che si dimettera' solo se ci sara' l'intervento di una
    forza internazionale.
  • 27 luglio: i ribelli del Model attaccano Buchanan, la
    seconda citta' del paese, mentre quelli del Lurd stringono il
    cerchio intorno alle forze di Taylor nel cuore di Monrovia; si
    fa sempre piu' disperata la situazione della popolazione civile.
  • 28 luglio: il Lurd proclama una tregua unilaterale per
    consentire il dispiegamento di una forza di pace internazionale. 

(Aggiornato il 04 Agosto 2003 ore 16:00)

 

ARRIVATI PRIMI SOLDATI FORZA PACE IN LIBERIA

MONROVIA 04 AGO - I primi soldati nigeriani della Forza di pace dell'Ecowas, la Comunita' degli Stati dell'Africa occidentale, sono arrivati oggi nelle capitale della Liberia Monrovia. I soldati nigeriani, con indosso mimetiche da combattimento, sono arrivati all'aeroporto internazionale Robertsfield di Monrovia a bordo di un elicotteri di fabbricazione russa. I soldati erano partiti dalla capitale sierraleonse Freetown verso le 08:30 locali (le 10:30 italiane) a bordo di un elicottero MI-8 bianco con le insegne delle Nazioni Unite. I soldati infatti facevano parte della Forza di pace dispiegata sotto mandato Onu in Sierra Leone. Sotto una pioggia battente, una ventina di soldati pesantemente armati, comandati dal generale Festus Okonkwo, hanno subito preso posizione nell'aeroporto. Sono l'avanguardia di un primo battaglione che dovra' assumere il controllo dell'aeroporto, che si trova a una cinquantina di chilometri dalla capitale, e di punti strategici nel centro e nella periferia della capitale. Circa 300 soldati devono arrivare in Liberia oggi e secondo fonti diplomatiche altri 300 dovrebbero arrivare mercoledi'. Successivamente, un contingente piu' grande sara' dispiegato dall'Ecowas, la Comunita' economica degli Stati dell'Africa occidentale. Oggi a Roma il capo del movimento Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia, Sekou Conneh ha detto che i ribelli del Lurd si ritireranno dalla capitale Monrovia, subito dopo che i soldati della forza di pace prenderanno il controllo del territorio.

(Aggiornato il 04 Agosto 2003 ore 12:00)

 

Arriva il primo contingente di pace in Liberia

MONROVIA 04 Ago - 40 soldati controlleranno l'aeroporto; Sotto l'egida dell'Ecowas giungeranno a Monrovia altri 2000 militari. I ribelli annunciano la ritirata. - A bordo di due elicotteri delle Nazioni Unite, sono partiti dalla Sierra Leone le prime truppe Ecowas (Comunità Economica degli Stati dell'Africa Occidentale), con mandato di peacekeeping per la Liberia. A salutare i primi 40 peacekeepers nigeriani, alla partenza dalla Sierra Leone, c'erano altri 600 militari, che dovranno seguire entro breve. Già oggi dovrebbero arrivare in Liberia 350 soldati circa, direttamente nella capitale Monrovia, dove una nuova dichiarazione di tregua non ha del tutto interrotto gli scontri tra ribelli e truppe governative. I primi soldati Ecowas, tuttavia, hanno mandato limitato alla sicurezza dell'aeroporto, sottolinea il capo di questo primo scaglione di forze nigeriane, il generale Festus Okonkwo. Il capo delle forze armate nigeriane martin Luther Agway rafforza il concetto: non vogliamo, dice, che in Liberia si registri un solo caduto tra le nostre truppe. I primi soldati nigeriani arrivano dunque con mandato limitato alla sicurezza dell'aeroporto, ma comunque promettono un primo aiuto concreto, atteso dalla popolazione di Monrovia come l'inizio di una svolta dopo due mesi di assedio, con oltre oltre 1.000 morti. Da ieri gli abitanti della capitale liberiana hanno cominciato a fare incetta di magliette e indumenti bianchi in genere, da sventolare all'arrivo della primissima avanguardia per il mantenimento della pace. I 40 soldati nigeriani saranno seguiti da circa 1.500 connazionali, poi da altri 2.000 militari, sempre sotto egida Ecowas. Una forza di stabilizzazione delle Nazioni Unite deve essere dispiegata dal primo ottobre. - I ribelli del 'Lurd', uno dei gruppi protagonisti della guerra civile che infiamma la Liberia, hanno annunciato che lasceranno la capitale Monrovia, nello stesso momento in cui arriveranno le forze dei soldati della forza di pace Ecowas. Lo ha detto il leadere del movimento, Sekou Conneh, a Roma per la mediazione avviata dalla comunita' di Sant'Egidio. Il Lurd, ha anche detto, non violerà il cessate il fuoco nemmeno se Taylor dovesse rimanere.

(Aggiornato il 04 Agosto 2003 ore 11:40)

 

Decollati primi elicotteri per Liberia

Roma 04 Ago - Sono decollate dalla Sierra Leone le prime truppe Ecowas dirette in Liberia. Sono una quarantina gli uomini imbarcati su elicotteri Onu. Il contingente dovrebbe contare in totale 1.500 soldati nigeriani e 1.700 di altre nazioni dell'Ecowas, che riunisce i Paesi dell' Africa occidentale. Ghana, Mali, Bénin e Togo si sono già impegnati a contribuire

 

il presidente Taylor: "Me ne vado l'11 agosto"

Bruxelles 02 Ago - L'Onu invia i caschi blu. Lunedì arrivano i soldati nigeriani. Il presidente liberiano Charles Taylor ha annunciato che intende lasciare il potere l'11 agosto. Lo ha riferito il ministro degli esteri ghanese Addo Akufo Addo, che fa parte di una delegazione dell'Ecowas, la comunità economica dei paesi dell'Africa occidentale che, arrivata in Liberia, ha incontrato Taylor nella sua residenza a Monrovia. Il consiglio di Sicurezza dell'Onu ha intanto approvato l'invio di una forza di pace in Liberia per garantire l'entrata in vigore del cessate il fuoco nel Paese africano devastato dalla guerra civile. La risoluzione, presentata dagli Stati Uniti, è passata con 12 voti favorevoli e le astensioni di Francia, Germania e Messico. Un'astensione dovuta al fatto che Washington ha voluto inserire nel testo della mozione una misura che di fatto annulla la giurisdizione del tribunale penale dell'Onu su eventuali crimini che potranno essere commessi dai peacekeeper durante la missione in Liberia. Ora potranno arrivare già lunedì nel paese le truppe nigeriane, primo contingente atteso in Liberia sotto l'egida anche della comunità economica dei paesi dell'Africa occidentale. La risoluzione autorizza il dispiegamento di altri contingenti, e fa riferimento anche al coinvolgimento statunitense, ma senza specificare quale ruolo potranno avere eventualmente i militari americani.

(Aggiornato il 02 Agosto 2003 ore 10:00)

 

ONU, VIA LIBERA A FORZA MULTINAZIONALE, ARRIVANO I CASCHI BLU

MONROVIA 02 Ago - Accogliendo le pressioni degli Stati Uniti, il Consiglio di sicurezza ha approvato l'invio di una missione militare multinazionale, essenzialmente africana, per tentare di pacificare il paese dilaniato dalla guerra civile. La risoluzione numero 1497 e' passata con 12 voti a favore 3 astensioni: Francia, Germania e Messico. La risoluzione prevede poi la creazione di una forza dell'Onu, che sostituisca la forza multinazionale 'entro il 1/o ottobre'. Lunedi' prossimo dovrebbero giungere in Liberia i primi soldati nigeriani, dopo che la Comunita' economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) ha approvato giovedi' l'invio di forze di pace. Attese oggi tre navi inviate dagli Usa con circa 2.300 marines, con compiti ancora da definire.

Il consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato la notte scorsa l'invio di una forza di pace in Liberia per garantire l'entrata in vigore del cessate il fuoco nel Paese africano devastato dalla guerra civile. La risoluzione, presentata dagli Stati Uniti, e' passata con 12 voti favorevoli e le astensioni di Francia, Germania e Messico. Un'astensione dovuta al fatto che Washington ha voluto inserire nel testo della mozione una misura che di fatto annulla la giurisdizione del tribunale penale dell'Onu su eventuali crimini che potranno essere commessi dai peacekeeper durante la missione in Liberia. Ora potranno arrivare gia' lunedi' nel paese le truppe nigeriane, primo contingente atteso in Liberia sotto l'egida anche della comunita' economica dei paesi dell'Africa occidentale. La risoluzione autorizza il dispiegamento di altri contingenti, e fa riferimento anche al coinvolgimento statunitense con circa 2.300 marines, ma senza specificare quale ruolo potranno avere eventualmente i militari americani.

(Aggiornato il 02 Agosto 2003 ore 09:00)

 

QUALCOSA FINALMENTE SI MUOVE TRA MASSACRI E FAME

MONROVIA 31 LUG - Una squadra di ufficiali dell' Ecowas, la Comunita' economica degli stati dell'Africa dell' Ovest, e' giunta a Monrovia per una missione di ricognizione in vista dello schieramento di una forza di pace regionale. Si tratta di un primo passo verso un intervento multinazionale nel travagliato paese in preda ad una guerra civile che sta facendo migliaia di vittime tra la popolazione civile, stremata anche dalla fame e dalle malattie. L' amministrazione di George W. Bush ha promesso l' immediato intervento americano a sostegno della forza di interposizione dell' Ecowas e centinaia di marines sono pronti a sbarcare dalle navi al largo del Paese. Gli Usa hanno anche presentato al Consiglio di sicurezza delle nazioni Unite una risoluzione per autorizzare l' invio della forza multinazionale ed ha deliberato i finanziamenti necessari per la missione.

(Aggiornato il 31 Luglio 2003 ore 09:00)

 

Liberia: a Onu bozza risoluzione Usa

New York 31 Lug - L'amministrazione Bush ha sottoposto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite la bozza per una risoluzione che autorizzi l'invio di una forza multinazionale in Liberia. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato, Boucher, precisando che non è stata fissa una data per il voto dei 15 paesi membri del Consiglio. La proposta va incontro alla richiesta del segretario generale Onu, Annan, al Consiglio di sicurezza per l'invio di soldati dalla Nigeria.

(Aggiornato il 31 Luglio 2003 ore 04:40)

 

Allarme per suore italiane prigioniere del Model

ROMA 29 LUG - Rapite dai ribelli dopo aver occupato la citta' di Buchanan.
Apprensione per la sorte di tre suore, due italiane e una brasiliana, nelle mani dei ribelli liberiani che hanno occupato la citta' di Buchanan. 'Siamo preoccupate per le nostre sorelle', hanno detto alla Fides le missionarie di Harbel, a 50 km da Monrovia. 'I ribelli del Model - raccontano - sono entrati nella missione, stipata di profughi, e hanno rubato l'auto. Ora siamo in cinque e abbiamo scelto di rimanere'.

(Aggiornato il 29 Luglio 2003 ore 16:00)

 

Controffensiva forze armate

MONROVIA 28 LUG - In Liberia le truppe regolari del presidente Charles Taylor hanno iniziato un massiccio attacco militare per riprendere il controllo della città di Buchanan, occupata ieri dai ribelli. Si combatte nel cuore della città, mentre i governativi raccolgono truppe in periferia per l'attacco finale. I ribelli antigovernativi al momento controllano quasi tutto il Paese e stringono d'assedio la capitale Monrovia.

(Aggiornato il 29 Luglio 2003 ore 13:00)

 

NUOVI SCONTRI A MONROVIA, SFOLLATI IN FUGA VERSO EST

MONROVIA 28 LUG - Dopo una notte di relativa calma, a Monrovia sono ripresi stamattina, per il nono giorno consecutivo, i combattimenti tra i ribelli e l'esercito fedele al presidente liberiano Charles Taylor. Lo riferisce l'agenzia missionaria Misna. Sotto tiro e' ancora il quartiere diplomatico di Mamba Point - dove si trova l'ambasciata americana e altre rappresentanze diplomatiche - dove sono caduti alcuni colpi di mortaio, mentre altri scontri sono segnalati anche nella zona orientale della capitale. ''Non ci sono piu' zone sicure e la gente che continua a scappare non sa piu' dove andare'', ha dichiarato padre Mauro Armanino, superiore regionale della Societa' delle missioni africane e uno dei pochi occidentali ancora presenti in citta'. Il flusso piu' imponente di sfollati sta cercando scampo nella parte orientale di Monrovia. Alcuni puntano verso l'aeroporto, distante 50 chilometri dal centro, altri in direzione della citta' di Kakata. Nel condannare le ''ripetute violenze'' e le continue ''violazioni del cessate il fuoco'' in Liberia, l'Unione europea ha sottolineato oggi la necessita' di dispiegare nel piu' breve tempo possibile una forza internazionale di interposizione, dicendosi pronta a ''esaminare il tipo di sostegno'' che potra' fornire a tale forza militare. ''L'Unione europea - si legge in un comunicato della presidenza dell'Ue a nome dei Quindici - condanna le ripetute violazione del'accordo per il cessate il fuoco'' siglato ad Accra il 17 giugno 2003, considerate come un ''impedimento'' al buon esito del processo di pace e la ''causa di indicibili sofferenze per la popolazione civile''. I Quindici, prosegue la nota diffusa oggi a Bruxelles, ''sottolineano l'importanza del dispiegamento, nel piu' breve tempo possibile, della forza di interposizione/forza internazionale di stabilizzazione'' nel paese africano. Un passo, sostiene l'Unione europea, ''che deve essere accompagnato delle immediate dimissione del presidente Taylor''. L'Ue, precisa il comunicato, ''e' pronta a esaminare il tipo di sostegno che potrebbe fornire a tale forza di interposizione''.

(Aggiornato il 28 Luglio 2003 ore 15:00)

 

Ribelli del Lurd, per ora niente ritiro da Monrovia

MONROVIA 27 LUG - Il capo dei ribelli del Lurd ha detto che i suoi uomini non si ritireranno da Monrovia fino a quando non saranno stati dispiegati i peacekeeper; Lasceranno la capitale solo all'arrivo delle forze alleate destinate a ristabilire l'ordine.  Gli Stati Uniti avevano chiesto ai ribelli di decretare il cessate il fuoco e di ritirarsi all'altezza del fiume Po, situato a circa 12 km da Monrovia. I ribelli sono disposti ad abbandonare alcune posizioni come il porto della citta', ma solo per consegnarle ai peacekeeper dei paesi dell'Africa Occidentale, ha detto il portavoce del Lurd, Sekou Conneh.

(Aggiornato il 27 Luglio 2003 ore 15:00)

 

Altra strage in Liberia, 14 morti

Monrovia 27 Lug - Gli Usa invitano i ribelli a ritirarsi; Terzo giorno di bombardamenti. Gli scontri si sono concentrati sul porto e attorno ai tre ponti che collegano con il centro della città.

Almeno 14 persone, tra cui due bambini, sono rimaste uccise per lo scoppio di granate cadute nelle case presso il porto di Monrovia, controllato dalle forze ribelli. Lo hanno riferito oggi alcuni operatori umanitari. E' il terzo giorno consecutivo di bombardamenti sui quartieri, le scuole e le chiese affollate di profughi nella capitale assediata della Liberia, bersaglio da due mesi di un'offensiva dei ribelli per estromettere il presidente Charles Taylor. Una granata è atterrata prima dell'alba sul tetto di latta di una baracca nei pressi di un ponte controllato dal governo che conduce al porto, uccidendo quattro persone, secondo gli operatori umanitari che hanno raccolto i corpi. Un'altra granata è caduta presso su una casa vicina sabato notte, uccidendo un'intera famiglia di otto adulti e due bambini. Gli scontri si sono concentrati sul porto e attorno ai tre ponti che collegano con il centro della città, una delle roccaforti di Taylor. Le parti belligeranti si accusano a vicenda per i ripetuti bombardamenti di zone densamente popolate da civili. Sabato scorso le granate hanno colpito una chiesa piena di persone in cerca di rifugio. Almeno tre le vittime. Il giorno precedente 26 persone hanno perso la vita e almeno altre 200 sono rimaste ferite per lo scoppio di granate nella zona attorno all'ambasciata statunitense di Monrovia.

(Aggiornato il 27 Luglio 2003 ore 13:00)

 

IL PAPA: DEPORRE LE ARMI E INTERVENTO INTERNAZIONALE

CITTA' DEL VATICANO 27 Lug - Appello del Papa per la Liberia, da otto giorni in balia della violenza tra governativi e ribelli, che ha portato a oltre mille morti. Giovanni Paolo II chiede che si ''depongano le armi'' e si apra un ''dialogo'' con l' ''azione concertata della comunita' internazionale''. Giovanni Paolo II ha rivolto il suo pensiero alla Liberia e ai ''focolai di violenza micidiale'' in Africa recitando l'Angelus nel cortile del palazzo apostolico di Castel Gandolfo. ''L'incontro di oggi - ha detto papa Wojtyla - e' anche un'occasione per manifestare la nostra solidarieta' ai fratelli e sorelle dell'Africa dove, accanto a progressi ed iniziative positive di pace, perdurano focolai di violenza micidiale. Mi riferisco in modo particolare - ha aggiunto - alle tragiche notizie che arrivano dalla Liberia''. ''Di fronte alle prove di quelle care popolazioni - ha detto ancora il Papa - non possiamo che chiedere a tutti quelli che hanno un'arma nelle mani, di deporla per ridare spazio al dialogo e all'azione concertata della Comunita' internazionale''.

(Aggiornato il 27 Luglio 2003 ore 12:00)

 

Quartiere diplomatico sotto attacco

Roma 25 Lug - I ribelli stanno cercando di ricongiungersi con le milizie che si trovano al porto per sferrare l'attacco decisivo. La popolazione alla fame e in preda alle epidemie.

Con la luce del giorno i combattimenti hanno preso a infuriare più che mai a Monrovia, dove è in corso un violento attacco sul quartiere diplomatico, ove si trova tra l'altro l'ambasciata degli Stati Uniti, già presa di mira nei giorni scorsi. Lo hanno riferito testimoni oculari, secondo i quali almeno una quindicina di proietti di artiglieria sono piombati nella zona in poco tempo.

Ieri nella capitale della Liberia gli scontri tra truppe fedeli al presidente Charles 'Prince' Taylor, in teoria dimissionario, e guerriglieri del Lurd, acronimo di 'Liberiani Uniti per il Rinnovamento e la Democrazia', erano proseguiti intorno a tre ponti di enorme importanza strategica per il controllo della città: due che aprono la via verso il centro urbano, e un altro che collega il porto all'aeroporto; se i ribelli conquistassero quest'ultimo, potrebbero ricongiungersi alle loro milizie che sabato si erano impadronite della zona portuale, e ciò consentirebbe loro di sferrare l'attacco decisivo.

Nel frattempo a Monrovia la situazione umanitaria è sempre più tragica, le vittime tra i civili non si contano nemmeno più; e le forze d'interposizione nigeriane, nucleo del contingente promesso dall'Ecowas, la Comunità Economica dell'Africa Occidentale, non sono attese prima del 27 luglio. Gli Usa non sembrano invece disposti a impegnarsi Militarmente, come sembrava in un primo momento. Lo ha spiegato il segretario di Stato Usa Colin Powell, dando una doccia fredda alle reiterate sollecitazioni a mandare truppe, precisando che l'America aiuterà i liberiani attraverso le sue aziende appaltatrici private.

L'emergenza epidemie non è meno allarmante di quella bellica; da giorni il principale impianto idrico urbano non funziona, e comunque accedervi per le necessarie riparazioni è impossibile a causa della violenza dei combattimenti. Per approvvigiornarsi la popolazione non può così contare che sui pozzi, la maggior parte dei quali mai sono stati disinfettati.

La situazione è appena migliore nell'area sotto il controllo del Lurd, per lo meno quanto alle riserve alimentari: non appena i ribelli li hanno conquistati, hanno saccheggiato svariati magazzini portuali di cereali e di derrate inviate da Paesi donatori; e qualcosa è rimasto anche per gli abitanti. L'inviato speciale dell'Onu Jacques Paul Klein, ha accolto con favore la notizia che la Nigeria avrebbe inviato le prime truppe di un contingente internazionale di pace, ma ha espresso dubbi sul loro arrivo entro una settimana, come promesso. L’inviato Onu ha anche commentato favorevolmente la decisione degli Stati Uniti di inviare nel paese aiuti per 10milioni di dollari.

(Aggiornato il 25 Luglio 2003 ore 11:00)

 

Uccisi centinaia di civili nei combattimenti; in attesa dei Marines?

Roma 23 Lug - Combattimenti tra guerriglieri del Lurd e forze governative. Sono più di 600 i civili uccisi nei combattimenti degli ultimi giorni fra guerriglieri del Lurd - acronimo di 'Liberiani Uniti per la Riconciliazione e la Democrazia' - e forze governative a Monrovia. E’ stato il ministro della difesa della Liberia, Daniel Chea, a denunciarlo. Operatori umanitari nella capitale liberiana, intanto, hanno riferito che secondo le loro stime, circa 100 civili sono stati uccisi dai bombardamenti di mortai che ieri hanno tempestato varie zone dellacittà. I combattimenti si concentrano nella zona di due ponti fra il porto, controllato dai guerriglieri, e il centro della capitale, controllato dalle forze fedeli al presidente Charles Taylor. Gli Usa hanno messo in guardia gli anti-governativi in Liberia: dovranno cessare la violenza e rispettare il cessate il fuoco se vogliono partecipare a un futuro governo. Il portavoce del dipartimento di Stato, Philip Reeker, ha avuto parole dure per il gruppo Lurd, accusato di sparare indiscriminatamente per le strade di Monrovia. Reeker ha anche chiesto ai paesi vicini di controllare i confini per evitare il traffico di armi verso la Liberia. Fonti del Pentagono intanto hanno riferito che il segretario alla Difesa, Donald Rumsfeld, sabato ha firmato un ordine di ridispiegamento per 4.500 soldati, della Marina e del Corpo dei Marines, dal Mar Rosso e dal Corno d'Africa al Mediterraneo per un possibile utilizzo in Liberia. Dal Mediterraneo, le truppe potrebbero raggiungere Monrovia in 7-10 giorni, ha spiegato il tenente Dan Hetlage, precisando però che non c'è ancora alcun ordine in merito. Il presidente Bush, da Crawford, ha ripetuto che gli Usa stanno lavorando con i paesi dell’Ecowas (la comunità economica degli stati dell’Africa occidentale) per mettere a punto una forza di pace da inviare in Liberia e con le Nazioni Unite per un nuovo cessate-il-fuoco. L'Unione Europea, dal canto suo, ha chiesto l'immediato dispiegamento di una forza di pace e si è impegnata a valutare il possibile sostengo a questa forza. Ma chiede le immediate dimissioni del pesidente Charles Taylor.Taylor, ricercato per crimini di guerra commessi nella vicina Sierra Leone, ha avuto un offerta di asilo politico dalla Nigeria ma ha detto che se ne andrà sono quando arriveranno le truppe internazionali a Monrovia. 

(Aggiornato il 23 Luglio 2003 ore 11:00)

 

I capi ribelli del Lurd dichiarano il cessate il fuoco

Roma 22 Lug - Il presidente nigeriano: la forza di pace non si schiererà prima di una ratifica ufficiale della fine dei combattimenti. I capi dei ribelli che si stanno battendo a Monrovia contro le forze del presidente Charles Taylor hanno riferito di aver dato ordine di cessare il fuoco. Uno dei rappresentanti del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia) ai negoziati multilaterali di pace che si svolgono da oltre un mese ad Accra, in Ghana, ha detto che i combattenti antigovernativi sospenderanno ogni azione, ma non si ritireranno dalle posizioni conquistate negli ultimi giorni. Nel frattempo, da Lagos, un portavoce del presidente nigeriano Olesegun Obasajio ha dichiarato che una forza di pace organizzata dalla Comunità economica dei paesi dell'Africa occidentale (Ecowas) non si schiererà in Liberia prima che sia instaurato un accordo di cessate il fuoco. Nella giornata di oggi il ministro della Difesa della Liberia, Daniel Chea, aveva denunciato l’uccisione di 600 civili negli scontri degli ultimi giorni.

(Aggiornato il 22 Luglio 2003 ore 18:00)

 

OLTRE 600 CIVILI UCCISI A MONROVIA, MINISTRO

MONROVIA 22 Lug - Piu' di 600 civili sono stati uccisi nei combattimenti degli ultimi giorni fra ribelli e forze governative a Monrovia. Lo ha detto il ministro della Difesa della Liberia, Daniel Chea.
Operatori umanitari nella capitale liberiana affermato detto che secondo le loro stime, circa 100 civili sono stati uccisi dai bombardamenti di mortai che hanno tempestato varie zone della capitale. I combattimenti si concentrano nella zona di due ponti fra il porto, controllato dai ribelli del Lurd (Liberiani uniti per la riconciliazione e la democrazia), e il centro della capitale, controllato dalle forze fedeli al presidente Charles Taylor.

(Aggiornato il 22 Luglio 2003 ore 09:40)

 

I Marines si avvicinano alla Liberia

Washington 19 Lug - Gli Usa spostano nella zona tre unità navali. Si tratta di una task force di 2200 soldati pronti a intervenire.

Washington ha dato disposizioni perche' una task force navale composta da tre imbarcazioni con a bordo 2200 Marines lasci le coste orientali dell'Africa in direzione del Mediterraneo, in modo da tenersi pronta in caso il presidente George Bush decidesse di inviare truppe in Liberia.

Si tratta - hanno sottolineato funzionari del Pentagono citati dalla Cnn - di una ''misura cautelativa'': i Marine dovranno trovarsi infatti in una posizione a partire dalla quale un loro eventuale dispiegamento a sostegno dell'operazione di peacekeeping degli stati dell'Africa occidentale in Liberia potrebbe avvenire in modo piu' rapido.

Della task force fanno parte la USS Iwo Jima, la Uss Nashville e la USS Carter Hall. A bordo dei tre mezzi anfibi viaggiano 1900 militari della Marina e 2200 Marine.

(Aggiornato il 19 Luglio 2003 ore 09:00)

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Ultimo aggiornamento: 25-08-03.

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