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Italia Povera

ITALIA SECONDA PER POVERTA' TRA I PAESI SVILUPPATI

VENEZIA 02 AGO - Italia seconda a livello internazionale, tra i Paesi sviluppati, per indice della miseria, dietro alla Spagna e davanti alla Francia. Il Paese meno povero, invece, e' il Giappone. E' quanto emerge da una elaborazione su dati del Fmi fatta dall'ufficio studi degli artigiani della Cgia di Mestre sull' ''indice della miseria'', ovvero il risultato della somma tra tasso di disoccupazione ed inflazione.

''Il costo della vita - spiega la Cgia - diminuisce ma contemporaneamente aumenta l'incidenza del popolo dei senza lavoro e cosi' il nostro Paese sale in cima alla graduatoria internazionale quando si parla di indice della miseria. L'Italia fa rilevare un valore nel 2003 pari all'11,7, ed e' seconda solo alla Spagna dove lo speciale fattore di poverta' potenziale sale a 14,6. La Cgia sottolinea pero' ''una tendenza positiva rispetto al 2001'', quando il Belpaese faceva registrare un indice della miseria superiore (12,2) rispetto a quello attuale. Nel 2004, inoltre, si preannuncia uno scenario ancor piu' confortante: le previsioni della Cgia puntano al traguardo del 10,7.
''Questi indicatori, anche se non rappresentano strumenti di misurazione precisi ed assoluti - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia di Mestre - dimostrano come nel nostro Paese esistano sacche di poverta' consistenti. E tra i soggetti piu' a rischio ci sono i giovani e i lavoratori autonomi piu' marginali''. Intanto quelli che sembrano stare meglio, al momento, sono i giapponesi che sulla base delle ultime previsioni economiche per il 2003 arriveranno a scrivere sulla tabella delle statistiche un indice della miseria pari a 4,8, seguiti dai nostri vicini svizzeri (5), dagli olandesi (5,8), dagli austriaci (6), dagli svedesi (6,9), e dai danesi (7,7).
A meta' classifica si posizionano gli Stati Uniti dove inflazione e tasso di disoccupazione arrivano a dare un modesto 8,5; preceduti dal Regno Unito (8,2), e seguiti dal Belgio (8,9), dalla Germania (9,8) e dal Canada (10,7). Terzultima in questo ''girone'' dei miseri del mondo e' la Francia (11,1). Nel 2004, secondo la Cgia, il confronto internazionale sulla base di questi parametri non cambiera' la graduatoria. Le posizioni verranno mantenute, eccetto per i vertici poiche' sara' la Svizzera a trionfare (4,2), strappando il primo posto al Giappone (4,8). Ma, anche se l'indice della miseria sembra diminuire in modo omogeneo, esistono due realta' che andranno in controtendenza. Si tratta del Belgio - che passera' dall' 8,9 al 9 - e dell'Olanda (che salira' a 6,5). Per tutti gli altri la previsione e' positiva. Si va dalla Spagna - che continuera' comunque ad indossare la maglietta nera - dove l'indice della miseria scendera' a 13,7 all'Italia e alla Francia (10,7). Anche in Canada le variazioni sono piuttosto significative (dal 10,7 del 2003 dovrebbe toccare il 9 nel 2004).
Dati e prospettive che per Bortolussi dovrebbero condurre gli amministratori del nostro Paese in un'unica direzione: ''avvicinarsi ai lavoratori in difficolta'''. ''Iniziamo a ridurre il costo del lavoro puntando sulla piccola impresa per lo sviluppo - suggerisce il segretario -. E ricordiamoci che, escludendo ovviamente il pubblico impiego, il 70 per cento dei lavoratori italiani e' occupato nelle imprese con meno di 20 addetti''.

Questa la classifica dei primi dieci Paesi piu' poveri, elaborata dalla Cgia in base a dati Fmi:

1)  Spagna      14,6
2)  Italia      11,7
3)  Francia     11,1
4)  Canada      10,7
5)  Germania    9,8
6)  Belgio      8,9
7)  Usa         8,5
8)  Regno Unito 8,2
9)  Danimarca   7,7
10) Olanda      5,8

(Aggiornato il 02 Agosto 2003 ore 21:00)

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Ultimo aggiornamento: 03-08-03.

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