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PENSIONI  

Pensioni: nuovo affondo di Bossi, salta il vertice della Cdl

ROMA 11 SET - Il Senatur rivendica: "Volevano le pensioni dei lavoratori del nord, la Lega ha fatto chiarezza"; Mentre il premier cerca la mediazione ("Non voglio lo scontro sociale"), arriva l'affondo del leader del Carroccio. An e Udc disertano il vertice sulla finanziaria a Palazzo Chigi.

Nuovo stop all'interno della maggioranza dopo l'ultima uscita di Umberto Bossi sulle pensioni. Ad appena 24 ore dal vertice di martedì sera a palazzo Chigi tra silvio Berlusconi e i leader della Cdl, la ritrovata unita' per costruire la finanziaria sembra essere tornata in alto mare, affondata dagli strali del leader della Lega, che a meta' pomeriggio ha rivendicato per il Carroccio una "battaglia di chiarezza", sottolineando di non voler recedere dalle posizioni assunte e di non temere possibili conseguenze sulla tenuta della coalizione.

Mentre il premier era impegnato a trovare la quadratura del cerchio sulla prossima manovra economica attraverso un testo il "piu' condivisibile possibile" per evitare lo scontro con le parti sociali, le dichiarazioni di Bossi hanno creato nuove fibrillazioni. Anche se ufficialmentre nessuno lo dice, sarebbero stati proprio questi malumori a provocare il forfait di Udc e An, attesi ieri sera a palazzo Chigi per un nuovo round politico di approfondimento sui contenuti della legge di bilancio proprio con il cavaliere e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Marco Follini, fanno sapere dal suo entourage, aveva gia' un impegno personale improrogabile, mentre Gianfranco Fini, alla fine, avrebbe deciso di disertare la riunione dopo le frasi del Senatur. Ora spettera' a Berlusconi, impegnato in una difficile opera di mediazione, sciogliere il bandolo della matassa in tempi brevi. Il presidente del Consiglio, infatti, ha due settimane a disposizione per cercare un'intesa politica e incassare il via libera delle parti sociali prima del varo della finanziaria. Il premier, a quanto si apprende in ambienti della maggioranza, proprio per ottenere un testo condiviso da tutti, anche nei contatti e incontri di ieri, avrebbe ribadito il suo invito a un forte senso di responsabilita' da parte di tutti, di fronte alla necessita' di far quadrare i conti e, allo stesso tempo, di accontentare le richieste di spesa dei vari ministeri. "Non voglio lo scontro sociale", sarebbe quindi il leitmotiv del capo del governo, forse memore del '94, quando il suo primo governo provo' a imporre la riforma previdenziale, ritrovandosi isolato, senza la Lega e con i sindacati in piazza.

(Aggiornato il 11 Settembre 2003 ore 10:00)

 

Bossi: "La Lega ha fatto una battaglia di chiarezza"

ROMA 11 SET - Il ministro per le Riforme all'agenzia di stampa Ansa: "Non molliamo, siamo disposti anche a ripetere il '95" afferma (la Lega lasciò la maggioranza, causando la caduta del governo Berlusconi, n.d.r). "Era più che evidente che volevano le pensioni del nord" continua. Poi l'affondo ad An e Udc: "A caccia dei soldi del nord per tener viva la vecchia pratica assistenzialista".

"Era piu' che evidente che volevano le pensioni dei lavoratori del nord. La Lega questo non poteva accettarlo e quindi ha fatto una battaglia di chiarezza": il ministro per le Riforme, Umberto Bossi, spiega  la sua posizione sulla questione. Sottolineando che "la Lega sulle pensioni non molla" ed e' disposta "a rifare quello che fece nel '95" anche se, precisa, "il Berlusconi di oggi non e' quello di allora".

Ministro Bossi, la questione pensioni e' conclusa? "Ci andrei cauto - risponde il leader leghista - perche' Roma ladrona vuole i soldi del nord, dei lavoratori del nord. Del resto altri soldi non ce ne sono in circolazione. Il sud prende pochi fondi strutturali Ue perche' l'Europa non e' fessa come la Padania, mica paga a pie' di lista. I soldi li danno solo sullo stato di avanzamento dei lavori".

"Diciamo che il miele attira le mosche - continua Bossi - è un po' come il gioco della roulette, a ogni giro con periodicita' ritornano. Credo che vedremo i partiti di Roma, due dei quali sono nella maggioranza, tornare a caccia dei soldi del nord per tener viva la vecchia pratica assistenzialista". Quando gli si fa notare che esponenti della maggioranza hanno chiesto interventi per il sud, Bossi replica: "Sono da ammirare. Hanno il merito di aver detto la verita'. La Lega questa estate ha fatto una battaglia di chiarezza, ha chiarito che si trattava di tagliare le pensioni al nord per dare i soldi ai falsi invalidi del sud. Di tagliare le pensioni ammantando la cosa, come fa Confindustria, di finalita' false come lo sviluppo, ma in realta' per mandare i soldi ai fondi perduti del Mezzogiorno. Quest'estate la Lega ha voluto scoprire il gioco. Mostrare il trucco".

Come valuta la posizione di Confindustria? "Confindustria sta a Roma - e come tutto quello che sta a Roma è negativo per il nord. Negativo, colonizzatore e razzista". D'amato ha detto che quella delle pensioni non sarebbe una riforma strutturale se fatta dopo il 2008... "E' esattamente il Contrario - spiega Bossi - e' strutturale perche' va dopo il 2008. Se fatta oggi sarebbe congiunturale: cioe' prendere pochi soldi, qualche migliaia di miliardi, darli agli amici degli amici e gli altri se la piglino in quel posto...".

Insomma, ministro, la riforma delle pensioni e' stata fatta o no? "La riforma c'era gia' ed e' quella di Dini - replica il leader del Carroccio - Noi abbiamo solo impedito che si tagliassero le pensioni dei lavoratori prima del 2008. Dopo il 2008 non ci sara' piu' bisogno di toccare le pensioni di anzianita' perche' non ci saranno piu'. Comunque allora prima di togliere il residuo dai 35 ai 40 anni, la Lega porra' come condizione il federalismo". Dunque sulla questione pensioni e' disposto a far saltare il governo come fece nel '95? "Si' proprio come allora - risponde il ministro - tenendo pero' presente che il Berlusconi di oggi non e' piu' quello di allora e non mi pare che sia intenzionato a toccare le pensioni del nord".

"Il nord- prosegue Bossi - deve muoversi sulla questione delle pensioni. Le sanguisughe romane taglino i loro privilegi anziche' le pensioni dei lavoratori". In questi giorni anche il presidente della Repubblica e' intervenuto sulla questione delle riforme: come giudica le parole di Ciampi? "Non ho seguito - risponde il senatur- basta che non spunti un nuovo Scalfaro...". Che cosa vuole dire? E' possibile questo? "Adesso che le sinistre sembrano aver la possibilita' di vincere - replica- gli apparati dello stato si rigirano come fanno i girasoli". Ministro Bossi, ma lei e' ottimista o pessimista? "Rispondo che e' meglio che il nord si prepari: il nord si aiuti se vuole che il cielo l'aiuti".

(Aggiornato il 11 Settembre 2003 ore 09:00)

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Ultimo aggiornamento: 11-09-03.

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