Torna indietro   Home   Vai Avanti

 

IL CRACK PARMALAT

-

Bofa sapeva del conto vuoto Parmalat una settimana prima

MILANO 22 MAR - Il legale rappresentante della filiale italiana di Bank of America (NYSE: BAC - notizie) , indagato nell'ambito dell'inchiesta milanese sul dissesto Parmalat sapeva con una settimana di anticipo rispetto al mercato che il conto Bonlat, holding delle Cayman Islands, da 3,95 miliardi di euro, non esisteva.

Lo dice una fonte investigativa,
aggiungendo che l'informazione si basa su due prove messe agli atti dell'inchiesta e che Eros Francini sarà sentito nei prossimi giorni per sapere perché questa informazione non è stata diffusa su un mercato dove i titoli Parmalat erano regolarmente trattati in borsa.
Non è stato possibile contattare Eros Francini,
né alcuno in Bank of America è stato immediatamente disponibile per un commento né in Italia né a New York.
"Abbiamo le mail sequestrate e messe agli atti
e la testimonianza di una dipendente -- quella cui è stato dato l'incarico di fare le verifiche", dice la fonte investigativa spiegando che il venerdì 12 dicembre alle nove di mattina Francini ha chiesto a una dipendente di chiamare New York per accertarsi se esistesse il conto Bonlat e di quanti fondi disponesse.
Nella stessa giornata, dopo alcune ore, New York ha comunicato a Francini l'inesistenza del conto, dice la fonte. Queste notizie tuttavia vengono comunicate al mercato solo il venerdì 19 dicembre.
Una nota di Parmalat Finanziaria del 19 infatti dice di avere appreso dalla Consob che in data 17 la filiale di Bank of America di New York aveva informato della situazione la società Grant Thornton, che operava da revisore di Bonlat.
Proprio questa comunicazione ha rivelato la reale situazione di dissesto di Parmalat, dando in sostanza il via all'inchiesta giudiziaria milanese, e poi a quella di Parma.
Secondo la fonte investigativa,
Francini, come legale rappresentante di Bofa, è indagato dalla procura di Milano con l'ipotesi di reato di ricettazione fallimentare - impiego di denaro o beni illeciti provenienti da un fallimento.
Questo perché, sempre secondo la fonte,
nella notte tra il 23 e il 24 dicembre la filiale italiana di Bank of America avrebbe incassato una cifra imprecisata di fondi a titolo di cash collateral su Parmalat.
Per tre ex dipendenti di Bank of America
la procura di Milano ha chiesto giovedì scorso il processo immediato con l'imputazione di aggiotaggio. I tre sono Luca Sala, Antonio Luzi e Luis Moncada.
La banca americana -- oggetto della richiesta di processo immediato come persona giuridica -- ha detto giovedì scorso in una nota che si difenderà "con determinazione" dalle accuse che le vengono mosse dalla procura di Milano, e che queste ultime non sono "supportate dai fatti".

(Aggiornato il 22 Marzo 2004 ore 10:00)

 

SUDAMERICA: CACCIA AL TESORO DI TANZI

PARMA 18 MAR - Il riciclaggio attraverso diverse societa' sudamericane è una delle ipotesi investigative, come gia' emerso nei giorni scorsi, più plausibili per sapere fine hanno fatto gran parte dei milioni spariti dai bilanci della Parmalat. Si tratta di societa' (per ora sotto la lente degli investigatori ce ne sono una
decina) lontane dall'attivita' di core-business del gruppo di Collecchio, ma che sarebbero state acquisite con soldi distratti. In attesa di riscontri, tuttora in
corso, l'ipotesi piu' accreditata e' che si tratti di societa' e attivita' legali, perche' nessuna fonte investigativa ha elementi per provare un coinvolgimento di attivita' illecite nel continente sudamericano. La presenza di somme in stati esteri continua a essere testimoniata dalle segnalazioni che arrivano dall'ufficio italiano cambi , secondo il quale persistono operazioni finanziarie sospette riguardanti conti riconducibili ad alcuni degli indagati nel crac della Parmalat, a loro familiari o prestanome locali.

(Aggiornato il 18 Marzo 2004 ore 10:00)

 

BANK OF AMERICA ANNUNCIA DIMISSIONI A MILANO

WASHINGTON 3 MAR - La Bank of America ha annunciato in serata che due dipendenti della sua filiale a Milano hanno rassegnato le dimissioni nell'ambito dell'inchiesta delle autorita' italiane sul crac della Parmalat. In un comunicato la terza banca degli Stati Uniti ha confermato che gli investigatori italiani stanno indagando sulle attivita' della Bank of America e di tre suoi dipendenti a Milano, compresi i due dimissionari. La banca, che ha sede a Charlotte, nella Carolina del Nord, ha fatto solo un nome, quello di Luca Sala, ex responsabile della divisione Finanze industriali, come uno degli indagati.

(Aggiornato il 03 Marzo 2004 ore 01:15)

 

Le denunce Parmalat raccolte via Internet

Milano 01 Mar - Il pm milanese Francesco Greco ha comunicato che i soggetti coinvolti nel crack Parmalat possono esporre denuncia via Internet. Su www.procura.milano.giustizia.it  è stata predisposta un’apposita mascherina on line. Poiché i danneggiati sono oltre 50.000, la Procura ha inteso muoversi in questa direzione per riuscire raccogliere le dichiarazioni di tutti e non escludere alcuno. Saranno considerate, infatti, soltanto le denunce complete presentate a mano e tutte quelle raccolte attraverso il sito Internet. In ogni caso, la Procura invita alla compilazione del modulo anche coloro che hanno già presentato denuncia scritta: ciò al mero fine di aiutare l’ufficio nel lavoro di registrazione dei dati. Chi ha presentato esposto con e-mail è tenuto a ripetere la procedura attraverso la mascherina del sito. Chi non dispone di collegamento, può recarsi presso i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza, dove appositi funzionari sono a disposizione dei dichiaranti. A chi compila il “data entry via Internet” viene rilasciata apposita ricevuta.

(Aggiornato il 01 Marzo 2004 ore 10:00)

 

ARRESTATI STEFANO E FRANCESCA TANZI

PARMA 17 FEB - Gli arresti di Stefano e Francesca Tanzi sono stati eseguiti in mattina dagli uomini della Guardia di finanza. Le accuse per entrambi sono di associazione per delinquere, bancarotta e false comunicazioni sociali.
Altre persone risultano arrestate sempre in mattinata nell'ambito della vicenda Parmalat. Si tratta di Giovanni Tanzi, fratello di Calisto e membro cda Parmalat, Roberto Tedesco, della Hit. Angelo Ugolotti e Claudio Baratta, sempre amministratori della Hit, nonche' Camillo Florini, che era direttore operativo della stessa societa'. Infine arrestato anche Fabio Branchi, uno dei commercialisti di fiducia di Calisto Tanzi. Tutti gli arrestati sono stati trasferiti in carcere, ad eccezione di Fabio Branchi, che e' invece agli arresti domiciliari. Si tratta delle otto persone iscritte ieri nel registro degli indagati.

(Aggiornato il 17 Febbraio 2004 ore 10:00)

 

PARMALAT: GIALLO SUI NOMI CRIPTATI

Indagate 7 banche,Tanzi verso Parma - PARMA 10 FEB - Ci sarebbero quattro nomi criptati fra i 28 iscritti al registro degli indagati della Procura di
Parma. Lo si apprende da fonti del tribunale che specificano come si possa trattare sia di nomi di persone che di nomi di societa'. «Non è che non mi
risulti - ha commentato il pubblico ministero, Silvia Cavallari - lo nego assolutamente». Di analogo tenore il commento del pubblico ministero, Antonella Ioffredi, uscita pochi minuti fa dalla Procura di Parma assieme
alla collega. «Lo smentisco assolutamente - ha commentato Ioffredi, - non so chi diffonda queste notizie assolutamente false». I nomi invece - secondo
quanto riferiscono diversi organi di stampa - sarebero criptati con una stringa di copertura composta di 12 asterischi. Potrebbe trattarsi o di indagati di cui i
magistrati preferiscono tenere segreti i nomi in una fase particolarmente delicata dell'inchiesta, ma anche di aziende sulle quali sarebbero in corso accertamenti.
Nel registro degli indagati della Procura di Milano, che indaga sul crac Parmalat, risultano iscritte sette banche e i relativi funzionari.


Si tratta di Bank of America, Citigroup, Deutsche Bank, Morgan Stanley, UBS, Banca popolare di Lodi e la Societa' di gestione del risparmio di Banca Intesa, Nextra. L'accusa ipotizzata e' concorso in aggiotaggio.

Si è anche saputo che l'ex funzionario di Bank of America, Luca Sala, poi divenuto consulente Parmalat, è accusato anche di riciclaggio oltre che di false comunicazioni dei Revisori, truffa aggravata ed altri reati comuni a tutti gli altri indagati. Intanto Calisto Tanzi è in viaggio da Milano a Parma. L'ex patron di Parmalat ha lasciato oggi il carcere milanese di San Vittore, dove era detenuto da 27 dicembre scorso, ed è ora in corso il suo trasferimento al carcere di via Burla nella città emiliana.

(Aggiornato il 10 Febbraio 2004 ore 10:00)

 

PARMALAT: LISTA INDAGATI DEL 19 GENNAIO, 20 NOMI '+1'

MILANO 9 FEB - Venti nomi di indagati scritti per esteso, piu' un indagato il cui nome non viene reso noto. E' quanto compare in un atto giudiziario della Procura di Parma, datato 19 gennaio e recapitato circa una settimana piu' tardi alle difese delle persone coinvolte nell'inchiesta sul crac Parmalat. Il numero degli indagati attualmente sarebbe salito a 28. Il documento e' l'avviso di deposito di un verbale di un sequestro preventivo avvenuto lo scorso 16 gennaio alla filiale di Parma della Banca Agricola Mantovana. Queste le persone elencate come indagate per associazione per delinquere e altro ( ''art. 416 Cp ed altro'') che appaiono nell' 'avviso al difensore', 3 pagine scritte dal pm parmigiano Vincenzo Picciotti: Calisto Tanzi, Fausto Tonna, Gianpaolo Zini, Luciano Del Soldato, Maurizio Bianchi, Lorenzo Penca, Claudio Pessina, Gianfranco Bocchi, Giovanni Bonici, Stefano Tanzi, Franco Gorreri, Domenico Barili, Giovanni Tanzi, Paola Visconti, Francesco Giuffredi, Luciano Silingardi, Fabio Branchi, Angelo Ugolotti, Donatella Alinovi, Alberto Ferraris, ' + 1'. E proprio dietro a questo '+ 1' dovrebbe celarsi un nome che la magistratura parmigiana, almeno allora, non ha voluto rendere evidentemente per ragioni di opportunita'.

(Aggiornato il 09 Febbraio 2004 ore 13:50)

 

PARMALAT: MARZANO, PASSIVITA' A 14,5 MLD EURO

ROMA 6 FEB - Ammontano a circa 14,5 miliardi di euro le passivita' del gruppo Parmalat. E' quanto ha riferito il ministro per le attivita' produttive, Antonio Marzano, al termine dell'incontro con il commissario straordinario del gruppo, Enrico Bondi.

(Aggiornato il 06 Febbraio 2004 ore 13:10)

 

PESA PER 52 MLN SU ACCANTONAMENTI ABN AMRO

MILANO 4 FEB - La divisione di investment banking di Abn Amro, il gruppo bancario olandese che ha annunciato in giornata un balzo degli utili trimestrali proprio grazie alle attivita' 'corporate', ha aumentato gli accantonamenti per i crediti inesigibili di 52 milioni di euro rispetto al trimestre precedente a causa dell'esposizione verso Parmalat. Gli accantonamenti complessivi dell'intera unita' sono stati pari a 106 milioni di euro negli ultimi tre mesi del 2003, rispetto ai 54 milioni accantonati nel terzo trimestre e agli accantonamenti per 145 milioni dell'ultimo trimestre del 2002. Rispetto agli 857 milioni di utili totalizzati da Abn Amro Holding (685 milioni nel 2002), l'investment banking ha realizzato profitti per 163 milioni, a fronte dei 63 milioni del 2002 e dei 134 milioni guadagnati nel terzo trimestre del 2003.

(Aggiornato il 04 Febbraio 2004 ore 11:00)

 

PARMALAT: UE, OK AD AIUTI ALLEVATORI,MA NEL RISPETTO NORME

BRUXELLES 02 FEB - Una soluzione ''pragmatica'' per cercare di aiutare migliaia di allevatori legati alla Parmalat che ora si trovano in difficolta', ma senza per questo violare le norme Ue in materia di aiuti di stato. E' questa la posizione del commissario Ue per l'agricoltura, Franz Fischler, contenuta in una nota inviata in questi giorni ai membri del collegio dell'esecutivo europeo e che l'Ansa e' in grado di anticipare. Il 19 gennaio scorso, ricorda la nota del responsabile europeo per il settore agricolo, l'Italia ha notificato alla Commissione Ue i provvedimenti decisi a sostegno dei produttori di latte colpiti dai mancati pagamenti da parte dell'azienda di Collecchio. Le misure, scrive Fischler, prevedono in particolare un ''rinvio delle tasse e dei contributi sociali'' ed un ''accesso a prestiti particolari e a garanzie''. ''E' probabile - sottolinea subito il commissario Ue - che queste misure contengano aiuti di stato'' e per tale ragione ''sono attualmente sotto esame alla luce delle norme sugli aiuti al salvataggio e alla ristrutturazione''. Nonostante cio', prosegue la nota, dal momento che ''migliaia di allevatori si trovano in difficolta' finanziarie a causa dei mancati pagamenti si deve cercare di trovare una soluzione pragmatica per una rapida autorizzazione degli aiuti previsti in caso di salvataggio'' di una impresa in difficolta'.

(Aggiornato il 02 Febbraio 2004 ore 21:20)

 

PROCURATORE DI PARMA LASCIA LA MAGISTRATURA

PARMA 02 FEB - Lascia la magistratura il procuratore di Parma, Giovanni Panebianco. Il responsabile dell'ufficio che sta conducendo l'inchiesta sul crack Parmalat ha chiesto al Csm di andare in pensione. Lo si e' appreso a Palazzo dei marescialli.
Il 22 gennaio scorso la Prima Commissione del Csm aveva aperto nei confronti del procuratore la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilita' ambientale. Una decisione legata all'indagine aperta su Panebianco dalla procura di Firenze, che ha chiesto il suo rinvio a giudizio per corruzione in atti giudiziari. In particolare i pm del capoluogo toscano contestano a Panebianco di aver interceduto in favore di un amico presso Luciano Silingardi, per lunghi anni direttore generale della Cariparma, per ottenere un prestito di svariati miliardi lire senza le necessarie coperture.
Qualche giorno fa si era mosso anche il procuratore generale della Cassazione Francesco Favara che aveva chiesto alla sezione disciplinare del Csm di sospendere Panebianco dalle funzioni e dallo stipendio.

(Aggiornato il 02 Febbraio 2004 ore 21:00)

 

PARMALAT: DAI REVISORI PRIMO RAPPORTO A BONDI, IL COMUNICATO

MILANO 26 GEN - Di seguito il comunicato con il quale Enrico Bondi, d'intesa con il ministro Antonio Marzano, ha diffuso al mercato la bozza del rapporto che i revisori di PriceWaterhouseCoopers hanno effettuato insieme a Mediobanca e Lazard sui conti di Collecchio. ''Parmalat Finanziaria in Amministrazione Straordinaria comunica che PriceWaterhouseCoopers (Pwc) ha completato la bozza del Rapporto sulla situazione finanziaria ed economica del gruppo Parmalat nella quale sono riportate, tra l'altro, una stima dei ricavi e della redditivita' dell'esercizio 2002 e dei nove mesi chiusi al 30 settembre 2003, rettificati da operazioni non documentate e passivita' non registrate. E' riportato inoltre l'indebitamento al 30 settembre 2003, anch'esso rettificato da operazioni non documentate e passivita' non registrate. Il lavoro di Pwc e' ancora in corso e pertanto i risultati presentati non sono definitivi e possono essere soggetti a variazioni. Tuttavia, al fine di fornire una tempestiva informativa ai mercati, la Parmalat Finanziaria Spa in Amministrazione Straordinaria ha deciso, d'intesa con il ministro delle Attivita' Produttive, di rendere pubbliche alcune informazioni contenute nella bozza del Rapporto. Per quanto riguarda i ricavi, la redditivita' e l'indebitamento finanziario netto, il Rapporto Pwc evidenzia differenze significative con i dati riportati nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2002 e nella relazione trimestrale al 30 settembre 2003, che vengono riepilogate di seguito (in milioni di euro): Esercizio 2002 Rapporto Pwc Bilancio consolidato Ricavi 6.202 7.722 Margine Oper.lordo 286 931 Indebit.Finanz.netto non ancora 1.862 rilevato 1.01.2003/30.09.2003 Rapporto Pwc Relazione trimestrale Ricavi 4.002 5.376 Margine Oper.lordo 121 651 Indebit.Finanz.netto 14.300 1.818 Dal rapporto di Pwc si evince che le 'disponibilita' finanziarie' al 31 dicembre 2002 e al 30 settembre 2003 sono trascurabili. La revisione critica delle attivita' industriali condotta da Parmalat Spa in Amministrazione Straordinaria con l'assistenza degli advisor Lazard e Mediobanca e' tuttora in corso e ha lo scopo principale di verificare i possibili spazi di miglioramento economico attraverso revisioni del portafoglio e azioni di efficienza. I risultati di tali operazioni assieme al Rapporto Definitivo di Pwc costituiranno la base del piano di ristrutturazione industriale, economica e finanziaria del gruppo Parmalat. Attualmente le attivita' produttive del gruppo sono sostanzialmente stabilizzate presso tutte le unita' operative sia nazionali che internazionali. Dal punto di vista finanziario, il gruppo e' in grado di provvedere al pagamento delle forniture correnti, banche' eccezioni siano state registrate in alcune attivita' (Dairy Usa e in Brasile) dove sono gia' all'opera unita' di crisi con l'obiettivo di assistere il management locale allo scopo di contenere la necessita' finanziarie e raggiungere un accordo con le banche finanziatrici. Con specifico riferimento all' Italia, i prodotti del gruppo segnalano un andamento complessivamente positivo in questo inizio dell'esercizio; le vendite al consumo del latte UHT sono aumentate del 13,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso''.

(Aggiornato il 26 Gennaio 2004 ore 12:40)

 

PARMALAT: PRICEWATER, INDEBITAMENTO 14,3 MLD A SETTEMBRE 2003

PARMA 26 GEN - Al 30 settembre scorso l'indebitamento finanziario netto del gruppo Parmalat aveva raggiunto i 14,3 miliardi di euro, secondo quanto scrivono i revisori di PricewaterhouseCoopers nella bozza del rapporto finale consegnata al Commissario Bondi. Dalla bozza risulta che i ricavi dei primi nove mesi 2003 ammontano a 4,002 mld e i ricavi del 2002 sono pari a 6,202 mld invece dei 7,722 mld secondo il bilancio approvato lo scorso anno. E il Margine operativo lordo, secondo i revisori, fino a settembre 2003 era di 122 milioni di euro. La Nestlè ha fatto sapere oggi di non essere interessata alla Parmalat. Oggi pomeriggio ci sarà l'autopsia di Alessandro Bassi e sarà nuovamente interrogato Calisto Tanzi, da ieri tornato a San Vittore.

(Aggiornato il 26 Gennaio 2004 ore 11:40)

 

BANKITALIA CONSEGNA DOCUMENTI ALLA GDF

ROMA 24 GEN - La Banca d'Italia ''ha messo a disposizione'' della Guardia di Finanza documenti che le erano stati chiesti sul crac Parmalat. Lo annuncia Bankitalia in una nota. La Banca d'Italia afferma che ''sulla vicenda Cirio e' in atto da tempo una stretta collaborazione della Banca d'Italia con l'Autorita' Giudiziaria'' e ''analoga collaborazione e' avviata per il caso Parmalat, in relazione al collocamento di titoli presso il pubblico''.
INDAGINI GDF A ROMA SU COLLOCAMENTO OBBLIGAZIONI - L'acquisizione di documenti compiuta da parte della Guardia di Finanza presso la sede centrale di Bankitalia e della Consob e' stata disposta dalla procura di Roma, secondo quanto si e' appreso, nell'ambito di un'attivita' di indagine sul collocamento di prestiti obbligazionari emessi dalla Parmalat spa e dalle societa' che ruotano nella sua orbita.
L'acquisizione di documenti non ha avuto come oggetto specifico una presunta omessa o carente vigilanza da parte di Bankitalia e Consob sul crac Parmalat.
Le indagini della Guardia di Finanza sono svolte dal Nucleo speciale di polizia valutaria.
TRIBUNALE RIESAME CONFERMA CARCERE PER CALISTO TANZI - Il Tribunale del Riesame di Bologna ha confermato la custodia cautelare in carcere per Calisto Tanzi. I giudici hanno respinto anche i ricorsi contro l' ordinanza di custodia cautelare in carcere presentati dall' ex direttore finanziario del Gruppo Parmalat, Luciano Del Soldato, e dai due revisori della Grant Thornton, Lorenzo Penca e Maurizio Bianchi.
MANAGER SUICIDA, RECUPERATA VALIGETTA CON DOCUMENTI - Una valigetta 24 ore e' stata ritrovata ieri sera dai carabinieri all'interno della Fiat Marea di Alessandro Bassi, il manager morto ieri suicida. La valigetta conteneva un'agenda, alcuni effetti personali e dei documenti aziendali recanti l'intestazione Parmalat. I documenti sono stati consegnati ai pm di Parma.
Alessandro Bassi si e' ucciso gettandosi da un ponte nella strada provinciale Lucignana. Il suicidio e' avvenuto sul fiume Ceno, in localita' Rubiano.
Fausto Tonna e Gianfranco Bocchi, impegnati nel loro lavoro di ricostruzione dei bilanci avviato da giorni insieme agli investigatori e ai revisori, sono rimasti sconvolti quando hanno appreso la notizia del suicidio che si e' sparsa in un battibaleno negli uffici del gruppo. A quanto si e' appreso la comunicazione della morte e' stata diffusa dallo stesso commissario straordinario, Enrico Bondi, al personale direttivo. Poi Bondi ha pronunciato alcune parole di cordoglio davanti ai presenti, ammutoliti per quanto era accaduto.
Alessandro Bassi, collaboratore prima di Fausto Tonna e poi del direttore finanziario Luciano Del Soldato, era responsabile dei controlli sui costi di gestione dell'intero gruppo Parmalat e sui prezzi degli acquisti che insieme ad altri stimava. Bassi lavorava nella stessa stanza con Bocchi, i due erano molto legati, molto amici, e Bassi era una persona dello stesso livello di Bocchi in azienda, uno dei maggiori contabili, anche se non facevano lo stesso lavoro.
'No, non era un semplice quadro', spiega un inquirente evidenziando il suo ruolo di responsabilita' all'interno dell' azienda. La sua attivita' influiva sulla contabilita' gestionale ed e' in questo ambito che i pm ne hanno disposto l'interrogatorio come persona informata sui fatti. Bassi infatti non era indagato.
L'ex procuratore di Milano Gerardo D'Ambrosio, esperto in suicidi eccellenti (Sergio Moroni, Raul Gardini e Gabriele Cagliari) quando era tra i protagonisti di Mani Pulite, ha dei dubbi: 'io non credo che la causa del suicidio di Bassi -per il quale si e' detto 'addolorato'- possa essere l'inchiesta incalzante. Puo' essere stato anche l'apprendere che colposamente si e' danneggiata tanta gente e alcuni in maniera davvero molto grave. L'animo umano, poi, e' imperscrutabile'.

(Aggiornato il 24 Gennaio 2004 ore 15:00)

 

Perquisizione a Standard & Poor's

MILANO 21 GEN - Dopo Nextra e Morgan Stanley, tocca a Standard & Poor's. La Guardia di finanza sta perquisendo la sede milanese dell'agenzia di rating.
Secondo quanto è finora trapelato, la procura della Repubblica del capoluogo lombardo vuole accertare se all'interno dell'agenzia di rating qualcuno era a conoscenza delle reali condizioni finanziarie dell'azienda di Collecchio e ciononostante abbia ritardato il declassamento del titolo, oppure se gli analisti della S&P siano stati in qualche modo tratti in inganno dai dirigenti del gruppo di Calisto Tanzi o da qualche intermediario.

(Aggiornato il 21 Gennaio 2004 ore 13:00)

 

Banche perquisite: Nextra e Morgan Stanley

MILANO 21 GEN 2004 - C'è il sospetto di una condotta almeno agevolatrice dell'aggiotaggio all'origine delle perquisizioni inizate stamattina e ancora in corso nelle sedi di Nextra, società di gestione del risparmio di Banca Intesa, e della banca Morgan Stanley. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire le modalità relative alla vicenda del bond da 300 milioni di euro emesso da Parmalat e comprato da Nextra nel giugno scorso. Gli inquirenti stanno cercando di capire il contesto dell'operazione e le modalità del riacquisto e del ricollocamento del bond.
In merito alle perquisizioni effettuate oggi, Nextra «sottolinea di aver messo a disposizione degli organi inquirenti tutti i documenti. Nextra - si legge in una nota - certa del proprio corretto operato, assicura la piena collaborazione alle autorità inquirenti».
Calisto Tanzi aveva accusato Nextra di aver costretto Parmalat a riacquistare il bond. A Tanzi Nextra replicò che i titoli erano stati rivenduti a Morgan Stanley dal momento che era cresciuto il prezzo. Tra i motivi della perquisizione c'è anche il presupposto per Nextra e per Morgan Stanley della possibilità di rendersi conto della crisi di liquidità e finanziaria del gruppo Parmalat. All'interno di Nextra, secondo gli inquirenti, la stessa struttura di corporate avrebbe dovuto avere un monitoraggio del rischio dell'investitore.
Per il momento non sono indagate né le due società perquisite né i loro amministratori e dirigenti. Non c'è nessun sospetto su Banca Intesa, secondo quanto si apprende, e non è almeno per il momento dimostrato l'accordo tra Nextra e Morgan Stanley in relazione alla operazione del bond da 300 milioni di euro.
Il tribunale fallimentare di Parma ha dichiarato l'insolvenza di Parmatour al termine di una Camera di consiglio che si è tenuta oggi. La sentenza verrà materialmente depositata domani. Parmatour viene ammessa all'amministrazione straordinaria evitando così la possibilità di istanza di fallimento e consentendo la prededucibilità dei nuovi eventuali debiti.
Parmatour è stata emessa alla procedura stabilita dal decreto Marzano del 23 dicembre in base al fatto che la società turistica della famiglia Tanzi, pur non appartenendo direttamente al gruppo Parmalat, viene di fatto gestita dalle stesse persone dell'azienda di Collecchio.
In giornata Stefano Tanzi, Giovanni Tanzi e Paolo Tanzi hanno rassegnato le dimissioni da membri dei consigli di amministrazione delle società del gruppo e da tutte le funzioni operative svolte nell'ambito del gruppo Parmalat. L'assemblea ha inoltre nominato carlo prevedini amministratore unico della latte sole spa, società interamente controllata indirettamente tramite Parmalat spa, in amministrazione straordinaria.

(Aggiornato il 21 Gennaio 2004 ore 10:00)

 

PARMALAT: CONSOB OLANDESE (AFM) INDAGA SU AZIENDE GRUPPO
IL PORTAVOCE, VERIFICHIAMO EVENTUALI IRREGOLARITA'FINANZIARIE

BRUXELLES 15 GEN - L'autorita' per il controllo del mercato finanziario olandese (Afm) ha avviato un'indagine sulle aziende del gruppo Parmalat con sede nei Paesi Bassi allo scopo di verificare se ''vi siano state irregolarita' finanziarie''. Lo ha riferito all'Ansa il portavoce dell'Afm, Seger Pijnenburg, confermando quanto trapelato oggi su alcuni organi di stampa internazionale. ''Abbiamo avviato un'indagine sulle attivita' finanziarie del gruppo Parmalat in Olanda'', ha detto al telefono il portavoce. L'inchiesta della 'Consob olandese' va avanti da alcune settimane. L'indagine, ha spiegato Pijnenburg, ''e' stata avviata nei giorni immediatamente successivi all'inizio del caso Parmalat'' in Italia. Alla domanda se finora siano state riscontrate delle irregolarita' o delle frodi, il portavoce si e' limitato a rispondere che l'organo di controllo ''ha raccolto una serie di fatti che ora occorre valutare prima di giungere ad una qualche decisione''. Al momento, ha aggiunto, ''non siamo ancora arrivati a delle conclusioni in un senso o nell'altro''.

(Aggiornato il 15 Gennaio 2004 ore 17:00)

 

PARMALAT: GOLDMAN SACHS PIAZZO' BOND DUE GIORNI PRIMA 'CRACK'
BANCA D' AFFARI USA AVREBBE GUADAGNATO CIRCA 2 MLN DOLLARI

ROMA 15 GEN - Goldman Sachs, una delle maggiori banche d' affari statunitense, avrebbe collocato obbligazioni Parmalat per un valore nominale di oltre 400 milioni di dollari appena due giorni prima della notizia del dissesto del gruppo alimentare, guadagnando da quest' operazione circa due milioni di dollari. E' quanto scrive oggi il Wall Street Journal, riportando indiscrezioni fornite da una fonte ben informata su questi fatti. L' operazione sarebbe stata curata da Goldman assieme alla compagnia assicurativa statunitense Aflac; i bond sarebbero stati venduti a diversi hedge fund, cioe' i fondi speculativi, e ad altri soggetti, il 17 dicembre scorso, per un controvalore effettivo di circa 143 milioni di dollari. Due giorni dopo, Parmalat ammise che le disponibilita' liquide per circa 3,9 mld di euro che avrebbero dovuto essere depositate presso Bank of America non esistevano affatto. Un portavoce di Goldman Sachs non ha commentato quanto apparso sul Wsj, mentre quello di Aflac, Joseph Smith, ha ammesso lo svolgimento di quest' operazione. Il Wsj aggiunge che peraltro i collocamenti di bond emessi da Parmalat sono stati gestiti anche da numerose altre banche e non esiste alcune indicazione che possa lasciar immaginare che Goldman, all' atto del collocamento di questa tranche, fosse a conoscenza della gravita' della situazione in cui versava il gruppo.

(Aggiornato il 15 Gennaio 2004 ore 13:30)

 

GERONZI: ENORME TRUFFA, ANCHE CAPITALIA PARTE LESA
Anche Capitalia e' ''tra le parti lese'' del crack Parmalat. Lo ha detto Cesare Geronzi, presidente dell'istituto capitolino, aggiungendo di essere pronto a rivalersi ''come tutti gli altri, nelle sedi piu' opportune, di fronte ad una situazione che definire truffaldina e' dire poco. Si tratta della piu' grande truffa del sistema produttivo italiano''.
Geronzi si dice inoltre ''assolutamente tranquillo di fronte alle accuse mosse dall'ex patron di Parmalat, Calisto Tanzi''. Il numero uno di Capitalia conferma inoltre che il cda di lunedi' prossimo approvera' il piano di rimborso economico previsto per i clienti retail dell'istituto rimasti coinvolti nei crac Parmalat, Cirio e Giacomelli. ''Ovviamente - precisa - nei termini annunciati''.
Infine, Geronzi non si sbilancia sulla possibilita' che ai crac che hanno recentemente colpito i risparmiatori italiani possa essere data una risposta unica e collettiva da parte del sistema del credito. ''Questo - dice - dovrebbe essere compito dell'Abi e dunque - conclude - va chiesto al presidente dell' Abi''.
TANZI NON SI SOTTRARRA' A DIALOGO - ''Non si sottrarra' al dialogo, come del resto non si e' mai sottratto''. Lo hanno dichiarato i difensori di Calisto Tanzi, gli avvocati Fabio Belloni e Michele Ributti, poco prima dell' inizio dell'udienza davanti ai giudici del Tribunale del riesame, parlando di un possibile nuovo interrogatorio del loro assistito da parte della magistratura milanese.
''Il cavalier Tanzi e' persona sintetica - ha precisato l'avvocato Belloni -, abituata a parlare di argomenti ben definiti. Quindi a quello che man mano gli verra' chiesto e che gli verra' eventualmente contestato, dara' soddisfazione''.
IN PROCURA NOVE SCATOLONI DOCUMENTI DAGLI USA - Sono arrivati in Procura a Parma nove scatoloni inviati dagli inquirenti di New York ai pm di Parma.
All'interno c'e' documentazione riservata. Dovrebbe trattarsi di duplicati degli atti acquisiti presso diverse banche statunitensi dalla Sec e dalla polizia newyorkese o, piu' probabilmente, dei risultati delle acquisizioni fatte nella casa e dello studio di New York di Gian Paolo Zini, fondatore del fondo Epicurum.

(Aggiornato il 15 Gennaio 2004 ore 13:00)

 

PARMALAT: SELLA, BANCHE INGANNATE DA CONTABILITA' CREATIVA
GOTHA BANCARIO PIU' ESPOSTO DI QUELLO ITALIANO
ROMA 15 GEN - Le banche italiane sono state ingannate dalla Parmarlat attraverso un sistema di contabilita' ''totalmente creativa''. Lo ha detto il presidente dell'Abi Maurizio Sella, ribadendo che l'esposizione bancaria degli istituti italiani nei confronti del gruppo di Collecchio e' inferiore a quello del gotha bancario estero. ''Auspico che l'indagine parlamentare in cui anche l'Abi sara' sentita, possa far emergere tutti gli aspetti che sono alla base di questo incidente di questo inganno che anche le banche hanno avuto, e permetta al Parlamento di prendere le decisioni migliori per ridurre la possibilita' che in futuro abbiano a verificarsi casi analoghi'', ha aggiunto Sella parlando a margine della presentazione della quinta iniziativa di ''Pattichiari''. In merito all'entita' dell'esposizione bancaria nei confronti della Parmalat, Sella ha risposto che ''e' il settimo-ottavo gruppo industriale del paese e visto che le banche straniere erano assai piu' esposte di quelle italiane, se il gotha delle banche straniere ha ritenuto che Parmalat meritava fidi cosi' alti, tanto piu' potevano farlo le banche italiane''. Il banchiere ha aggiunto che ''noi siamo stati ingannati, i dati che ci sono stati forniti erano totalmente da contabilita' creativa''.

(Aggiornato il 15 Gennaio 2004 ore 12:10)

 


L'economie internazionali sono tutte in piena stagnazione
e le banche continuano a macinare utili sulla pelle dei cittadini ...!!!
Consob + banche = LADRONI ...?

BANK OF AMERICA, UTILI SALGONO DEL 4,6% ;
TRIMESTRALE POSITIVA ISTITUTO IMPLICATO IN VICENDA PARMALAT -
ROMA 15 GEN - Trimestrale sostanzialmente positiva quella diffusa oggi da Bank of America, la terza banca statunitense, che ha registrato un utile netto in rialzo del 4,6% nel quarto trimestre, a 2,73 miliardi di dollari, cioe' 1,83 dollari per azione. Nel pari periodo dell' anno precedente Bank of America aveva avuto profitti per 2,61 miliardi di dollari, corrispondenti a 1,69 dollari per azione. La banca, che com'e' noto e' fortemente coinvolta nella vicenda Parmalat, ha peraltro provveduto a svalutare, anche se in misura minore rispetto al recente passato, la consistenza di alcuni cosiddetti bad-loans, cioe' prestiti di dubbia esigibilita'. Inoltre, la banca e' alle prese con la sfida rappresentata dall' integrazione con FleetBoston, acquisita per circa 47 miliardi di dollari nell' ottobre dello scorso anno. Parmalat a parte, la banca e' nel mirino a causa di numerose inchieste avviate negli Usa che riguardano il settore dei fondi di investimento e le indicazioni - ritenute fasulle - fornite dai suoi analisti circa alcuni titoli azionari.

(Aggiornato il 15 Gennaio 2004 ore 12:00)

 

PARMALAT: IMPATTO 0,8% SU PIL, CASO ENRON E' NULLA

ROMA 29 DIC - ''Il buco di 10 miliardi di euro nei conti Parmalat rappresenta lo 0,8% del prodotto interno lordo italiano: in termini di pil, il caso Enron negli Usa e' nulla in confronto'' a quello del gruppo alimentare italiano. Lo scrive il Financial Times, secondo il quale ''c'e' un prezzo da pagare per un cattivo governo ed un cattivo modo di governare, e a pagarlo saranno i cittadini attraverso le tasse e la comunita' d'investimento''. Il quotidiano economico inglese, nell'esaminare il caso Parmalat, critica l'operato del Governo italiano, ricordando che l'Italia nel 2003 e' seconda in Europa nella classifica che misura la percezione della corruzione, intesa come penuria di regole e di corporate governance. ''La lezione del caso Parmalat - conclude il Financial Times - e' che gli investitori dovrebbero prendere nota delle incertezze del sistema normativo italiano, dei suoi standard sulla corporate governance e della sua propensione alla corruzione''.

(Aggiornato il 29 Dicembre 2003 ore 12:00)

 

-------------------------------------

  Torna indietro  Torna su ˆ      Vai Avanti

Copyright © Umby.  

Per problemi o domande su questo sito Web contattare
Ultimo aggiornamento: 23-03-04.

http://web.tiscali.it/byumby         http://web.tiscali.it/umby

----------------------------