MO:
ARAFAT E'
MORTO
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CERIMONIA A CUBA, APPOGGIO
INCONDIZIONATO A PALESTINESI
L'Avana 13 Nov - Cuba ribadisce "sostegno e
solidarietà incondizionati" alla causa palestinese. All'Avana si è tenuta
una cerimonia per rendere omaggio al defunto leader dell'Anp, Yasser Arafat,
in cui il numero due del regime Raul Castro ha ricordato come il Rais sia
stato "un amico fedele" di Cuba e specialmente di Fidel Castro, a cui aveva
reso visita ben cinque volte. "Coerente con le sue convinzioni e con la
sua vita, Arafat ha dato innumerevoli prove di solidarietè e amicizia al
popolo cubano e alla sua rivoluzione", ha dichiarato Raul Castro nella
cerimonia davanti al monumento a Jose Martì nella Piazza della Rivoluzione.
L'auspicio dell'Avana è che venga "preservata la sua eredità" nella
consapevolezza che "solo l'unità dei palestinesi porterà alla vittoria
finale".
Fidel Castro ha firmato il libro di condoglianze aperto dalla
rappresentanza palestinese nell'isola caraibica. Il Lider Maximo ha augurato
"onore e gloria" alla memoria del vecchio Abu Ammar, "indimenticabile ed
eroico combattente". "Nessuno - ha scritto dalla sua residenza dove si
sta ancora rimettendo dalla caduta del 20 ottobre - potrà escludere il suo
nome dalla storia dei grandi combattenti per la libertà dei popoli".
(Aggiornato
il 13 Novembre 2004 ore 09:30)
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RAMALLAH: SEPPELLITO IL RAIS
RAMALLAH 12 NOV - La salma di Yasser Arafat è stata
seppellita nella Muqata: lo hanno indicato fonti palestinesi locali, tra
un'immensa folla che ha occupato tutta la spianata. Stando alle fonti la
preghiera della sepoltura e' stata recitata dal capo dei tribunali islamici
palestinesi lo sceicco Tamini.
La folla enorme che si trova sulla spianta sembra
ora essersi calmata dopo la tensione all'arrivo della salma. Scene di
passione hanno accolto il corpo del presidente, in una bara, avvolta in una
bandiera palestinese. Tutti avrebbero voluto toccare per l'ultima volta il
leader scomparso. La preghiera della sepoltura e' stata recitata dal capo
dei tribunali islamici palestinesi, sceicco Tamini.
(Aggiornato
il 12 Novembre 2004 ore 14:30)
IL CORDOGLIO DEL VATICANO, IL PAPA
SI RACCOGLIE IN PREGHIERA
CITTA' DEL VATICANO 11 NOV - Giovanni Paolo II si e'
raccolto in preghiera non appena saputa la notizia della morte del rais
palestinese. La Santa Sede si ''unisce al dolore del popolo palestinese per
la scomparsa del presidente Yasser Arafat. E' quanto ha detto il direttore
della sala stampa vaticana, Joaquin Navarro Valls. Il Vaticano prega
per ''l'anima dell'illustre defunto'' e chiede ''la pace per la Terra Santa
con due stati indipendenti e sovrani finalmente riconciliati fra loro''.
(Aggiornato
il 11 Novembre 2004 ore 08:50)
LE REAZIONI DAL MONDO, DA CHIRAC E
PUTIN A BLAIR E KOFI ANNAN
KOFI ANNAN, SIMBOLO
ASPIRAZIONI NAZIONALI PALESTINESI - Il segretario generale delle Nazioni
Unite, Kofi Annan, si e' detto ''profondamente commosso'' dalla morte del
presidente palestinese Yasser Arafat, ''simbolo (...) delle aspirazioni
nazionali del popolo palestinese''. Lo ha reso noto un portavoce. Arafat,
sottolinea il portavoce Fred Eckhard, sara' ricordato per aver guidato i
palestinesi in un ''grande passo'' in avanti verso la pace siglando gli
accordi di Oslo nel 1993 ed ''e' tragico che sia morto prima di vederli
pienamente realizzati''. ''Ora che non c'e' piu' - continua il portavoce di
Annan - insieme israeliani e palestinesi, e gli amici di entrambi i popoli
in tutto il mondo, devono compiere il piu' grande sforzo per arrivare alla
pacifica affermazione dei diritti dei palestinesi all'autodeterminazione''.
Annan ha espresso le sue condoglianze alla famiglia di Arafat e al popolo
palestinese.
PRESIDENZA UE, LAVOREREMO PER SUE ASPIRAZIONI - La presidenza di
turno dell'Ue, attraverso il ministro degli esteri olandese Bernard Bot, ha
espresso ''profonde condoglianze'' al ''popolo palestinese'' per la morte di
Yasser Arafat, ''leader storico e presidente democraticamente eletto'' la
cui ''devozione e deciso impegno alla causa palestinese non e' mai stato in
dubbio per tutta la sua vita''. Arafat, nota il ministro, ''non ha vissuto
abbastanza per vedere la nascita di uno Stato palestinese'' ma ''noi
lavoreremo con le autorita' palestinesi e la comunita' internazionale per
contribuire a realizzare le aspirazioni del popolo palestinese'. Bot ha
elogiato i capi palestinesi per la loro ''dimostrazione di responsabilita''
in questo ''momento difficile'' e ha esortato il popolo palestinese ''a
stringersi attorno alla propria leadership''. Il ministro ha inoltre
sottolineato ''l'invariato sostegno dell'Unione europea sulla via verso una
composizione pacifica, durevole ed equa del conflitto'', cosa che israeliani
e palestinesi ''meritano grandemente''.
CHIRAC, SCOMPARE UN UOMO CORAGGIOSO - Il presidente francese Jacques
Chirac ha espresso il suo cordoglio dopo aver appreso la notizia della morte
di Yasser Arafat. In un comunicato Chirac ha dichiarato che ''e' con molta
emozione che apprendo la notizia della morte del presidente Yasser Arafat,
primo presidente dell'Autorita' palestinese. Con lui scompare l'uomo
coraggioso che ha incarnato per 40 anni la lotta dei palestinesi per i
diritti della propria nazione''. Il presidente ha poi espresso le sue
''sincere condoglianze''. ''Al popolo palestinese - ha detto - voglio
esprimere, in questo momento di lutto, l'amicizia della Francia e del popolo
francese''. Chirac in mattinata si rechera' nell'ospedale Percy de Clamart
''per rendere l'ultimo omaggio al presidente Arafat''.
BUSH, MOMENTO SIGNIFICATIVO STORIA PALESTINESE - Il presidente degli
Stati Uniti, George W. Bush, ha espresso le sue condoglianze al popolo
palestinese per la morte di Yasser Arafat, precisando che si tratta di un
''momento significativo'' nella loro storia.
PREMIER GIAPPONESE, UN PIONIERE STATO PALESTINA - Il primo ministro
giapponese Junichiro Koizumi ha espresso ''profonde condoglianze'' alla
famiglia, all'Anp e al popolo palestinese per la scomparsa di Yasser Arafat,
''un uomo che e' stato davvero un pioniere che ha posto le fondamenta per la
creazione di uno stato palestinese''. '' Arafat - afferma Koizumi in una
dichiarazione ufficiale - ha firmato, in nome del popolo palestinese, uno
storico accordo di pace che gli e' valso Nobel nel 1994 . E nel 1996 e'
stato scelto primo rappresentante dell'Autorita' palestinese attraverso
elezioni dirette . E' stato invero un pioniere che ha posto le fondamenta
per la creazione di uno stato palestinese''. Koizumi, dopo aver ricordato
che '' Arafat ha visitato per ben sei volte il Giappone dal 1981 e ha
stretto legami di conoscenza con molti giapponesi approfondendo la sua
amicizia con loro '', esprime l'augurio '' che la sua anima possa riposare
in pace'' e la speranza che '' i palestinesi riescano a superare il dolore
per la sua scomparsa e proseguano la loro lotta per raggiungere la pace e la
prosperita' nell'intera regione'' del Medio oriente.
PUTIN, GRANDE PERDITA PER IL POPOLO PALESTINESE Il presidente russo
Vladimir Putin ha inviato le sue condoglianze alla direzione palestinese
dopo la morte del presidente Yasser Arafat. Lo ha annunciato il Cremlino
citato dall'agenzia di stampa Interfax. La morte del presidente dell'Autorita'
palestinese ''e' una grande perdita per la direzione palestinese e per tutto
il popolo palestinese'', ha sottolineato Putin citato dal suo servizio
stampa.
CONDOGLIANZE DI BILL CLINTON - L'ex presidente americano Bill Clinton
ha espresso oggi le sue condoglianze per la morte di Yasser Arafat,
rammaricandosi che il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese nei
negoziati di Camp David del 2000 abbia perso l'occasione, ha detto, di poter
realizzare il sogno della nazione palestinese. ''Presento le mie
condoglianze alla famiglia di Yasser Arafat, ai suoi compagni dell'Olp e al
popolo palestinese che piangono la morte dell'uomo che e' stato simbolo
delle loro speranze e delle loro aspirazioni per cosi' tanto tempo'', ha
detto Clinton in un comunicato. ''Quale che sia il modo in cui altri lo
vedevano, i palestinesi lo consideravano come il padre della loro nazione'',
ha detto Clinton. ''Mi rammarico che nel 2000 egli abbia mancato l'occasione
di far nascere questa nazione e prego per il giorno in cui i sogni del
popolo palestinese per uno Stato e per una vita migliore si realizzino in
una pace giusta e durevole'', ha detto Clinton.
BLAIR, SCOMPARE UN SIMBOLO - Il premier britannico Tony Blair ha
ricordato il presidente palestinese Yasser Arafat, scomparso la notte scorsa
a Parigi, definendolo un simbolo del movimento palestinese. Blair ha detto
che il premio nobel per la pace nel 1994 attribuitogli insieme al premier
israeliano Yitzhak Rabin fu un ''rconoscimento ai loro sforzi per
raggiungere la pace''. ''Egli - ha detto ancora Blair - porto' il suo popolo
ad una storica accettazione della necessita' della soluzione che prevede due
stati''.
POWELL ESORTA MEDIO ORIENTE ALLA CALMA - Il segretario di Stato
americano Colin Powell, in una dichiarazione dopo la morte del presidente
palestinese yasser Arafat, ha detto che gli Usa ''faranno tutto il
possibile'' per aiutare i palestinesi a attenere la pace, e ha esortato il
Medio oriente alla calma. Il Dipartimento di Stato ha intanto invitato i
cittadini americani a prendere precauzioni perche' la morte di Arafat ''puo'
produrre manifestazioni e disordini in tutta la regione''. Powell ha parlato
di Arafat come di ''Una figura significativa nella storia della regione e
del mondo e noi sappiamo che, agli occhi del popolo palestinese, Arafat
incarnava le loro speranze e i loro sogni di arrivare ad avere uno Stato
palestinese indipendente''. ''Faremo tutto quanto possiamo per sostenere e
aiutare il popolo palestinese a avanzare verso la pace durante questo
periodo di transizione, e incoraggiamo altri nella regione e la comunita'
internazionale a fare lo stesso'', ha aggiunto Powell. ''Noi speriamo che
nella regione prevalga la calma durante questo periodo di lutto'', ha detto
Powell.
(Aggiornato
il 11 Novembre 2004 ore 08:40)
E' MORTO ARAFAT
PARIGI 11 NOV - E' scomparso questa mattina
all'alba il presidente palestinese Yasser Arafat. L'anziano leader
palestinese era in coma da una settimana e si trovava in un ospedale
militare vicino a Parigi. La morte di Arafat è stata annunciata nella
capitale francese dal portavoce dell'ospedale militare e a Ramallah dal
segretario alla presidenza palestinese Tayeb Abdelrahim. L'ex-premier
palestinese Abu Mazen è stato nominato il nuovo capo dell'Olp, mentre
Faruq Qaddumi, capo dell'ufficio politico dell'Olp è il nuovo leader di
al-Fatah.
La salma del rais sarà trasportata oggi al Cairo,
dove venerdì mattina si svolgeranno i funerali ufficiali in presenza in
particolare dei capi di stato arabi e di rappresentanti di molti governi
del mondo. Nella giornata di sabato Arafat sarà trasferito in elicottero a
Ramallah e verrà seppellito alla Muqata, il palazzo presidenziale dove ha
vissuto ininterrottamente negli ultimi tre anni. Un lutto ufficiale di 40
giorni è stato proclamato dall'autorità palestinese.
Domani finisce Ramadan, si temono
reazioni e incidenti
GERUSALEMME 11 NOV - La cerimonia di sepoltura di
Yasser Arafat nella Muqata, a Ramallah in Cisgiordania, e' stata rinviata
a sabato. Lo ha detto la radio israeliana. Secondo l' emittente, la
decisione del rinvio e' stata presa dai responsabili palestinesi in quanto
domani e' l'ultimo giorno di Ramadan, in cui il fervore religioso delle
masse e' molto forte. Si teme percio' che la coincidenza della ricorrenza
col funerale possa provocare incontrollabili sfoghi nelle piazze.
SARA' SEPOLTO ALLA MUQATA
- Arafat sarà poi trasferito in elicottero a Ramallah e verrà seppellito
alla Muqata, il palazzo presidenziale dove ha vissuto ininterrottamente
negli ultimi tre anni. La sepoltura, ha confermato il ministro palestinese
Yasser Abed Rabbo, avverra' sabato. Con l'annuncio ufficiale della sua
morte, la televisione palestinese ha immediatamente sospeso le normali
trasmissioni: sugli schermi è apparsa una immagine del Rais, su sfondo nero,
accompagnata dal versetto coranico: 'Da Dio veniamo, a Dio torniamo'. Un
annunciatore ha iniziato a leggere versetti coranici. A Gaza city alla
notizia della morte di Arafat, molti militanti sono scesi in strada e hanno
sparato raffiche di arma automatica verso il cielo. Subito dopo le moschee
hanno aperto i battenti e dai minareti sono stati diffusi versetti coranici.
LUTTO DI 40 GIORNI NEI TERRITORI - Malgrado l'ora mattutina, migliaia
di persone si sono riversate in strada, a bordo di automobili su cui avevano
applicato immagini del presidente scomparso. In diversi incroci stradali
giovani dimostranti hanno dato fuoco a pneumatici: il fumo scuro e acre ha
invaso il cielo di Gaza city e di altri centri della Striscia. Sui
marciapiedi sono presto apparse lamentatrici in lacrime: donne vestite in
nero, che si disperano per la morte del leader. Scene analoghe si sono
verificate in altre citta' palestinesi. Un lutto ufficiale di 40 giorni e'
stato proclamato dall'autorità palestinese.
DA BRIGATE AL AQSA MINACCE A ISRAELE - Le Brigate Al Aqsa hanno
accusato in un comunicato il governo di Gerusalemme di essere responsabile
della morte di Arafat e hanno affermato di volere colpire Israele "ovunque".
Nel documento il gruppo armato vicino al movimento Al Fatah di Arafat ha
detto di considerare "il nemico sionista e il governo (del premier
israeliano Ariel) Sharon totalmente responsabili dell'assassinio" di Yasser
Arafat "per averlo assediato" per tre anni nel palazzo presidenziale della
Muqata, a Ramallah. Il gruppo integralista islamico Hamas ha affermato che
la morte di Arafat accentua il suo impegno a ''continuare la Jihad (la
guerra santa, ndr) contro il nemico sionista fino alla vittoria ed alla
liberazione''.
ISRAELE DECRETA MASSIMA ALLERTA - Nel timore di incidenti o di
attentati, Israele ha decretato lo stato di massima allerta. Da questa
mattina e' entrato in vigore un rigido isolamento della Cisgiordania mentre
in Israele la polizia ha richiamato in servizio tutti gli agenti in licenza
e ha rafforzato la sua presenza in tutti i centri dove c'é una forte
presenza di folla, in special modo nell' area che circonda Gerusalemme e
lungo la 'linea verde', il vecchio confine armistiziale con la Cisgiordania.
Grande attenzione viene inoltre riservata alla situazione all'interno delle
carceri, dove sono reclusi migliaia di militanti dell'intifada.
MINISTRO ISRAELE, FOMENTAVA IL TERRORISMO - "Era un fomentatore di
terrorismo... fra di noi nessuno piangerà la sua morte", è stata la prima
reazione di un dirigente di Israele, il vicepremier e ministro della
giustizia Yossef Lapid. Il capo dello stato ebraico Moshe Katsav in un
comunicato ha auspicato che la morte di Arafat consenta di aprire ''un nuovo
capitolo'' nei rapporti fra israeliani e palestinesi.
BUSH, MOMENTO SIGNIFICATIVO IN STORIA PALESTINESE - Numerose le
reazioni nel mondo. Il presidente americano George Bush ha definito la morte
di Arafat ''un momento significativo nella storia palestinese'', auspicando
che nel periodo di transizione che si apre ora ci possano essere progressi
verso la pace. Il presidente francese Jacques Chirac ha detto che con Arafat
''scompare l'uomo coraggioso che ha incarnato per 40 anni la lotta dei
palestinesi per i diritti della propria nazione". Chirac in mattinata si
recherà nell'ospedale militare Percy de Clamart "per rendere l'ultimo
omaggio al presidente Arafat". Il segretario generale dell'Onu Kofi Anna si
è dichiarato "profondamente commosso" dalla notizia della morte di Arafat,
simbolo, ha affermato, "delle aspirazioni nazionali del popolo palestinese".
Il capo dello stato russo Vladimir Putin ha parlato di una ''grande perdita''
per il popolo palestinese e il presidente sudafricano Thabo Mbeki ha
definito Arafat ''un gigante della lotta per i poveri e gli oppressi''.
UN TRIUMVIRATO PER SOSTITUIRLO - Le redini del potere palestinese
vengono riprese dopo la morte di Arafat da un triumvirato formato dal numero
due dell'Olp Abu Mazen, che subentra al rais alla guida della cupola
politica palestinese, dal premier Abu Ala e dal presidente del parlamento
Ruwi Fatuh. Quest'ultimo, secondo la televisione al Jazira, sara' eletto
oggi presidente provvisorio dell'Anp e prestera' giuramento a mezzogiorno
davanti al parlamento. Elezioni presidenziali e forse politiche dovrebbero
svolgersi fra due mesi.
(Aggiornato
il 11 Novembre 2004 ore 08:30)
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ISRAELE ACCETTA SEPOLTURA A RAMALLAH
TEL AVIV 10 NOV - Il
governo israeliano ha accettato che Yasser Arafat venga seppellito a
Ramallah. Lo afferma la radio militare israeliana. Il premier israeliano
Ariel Sharon ha convocato stamane consultazioni ad alto livello, nella
imminenza di un possibile annuncio palestinese relativo alla morte del
presidente Yasser Arafat. Lo ha riferito la radio militare secondo cui
nella tarda mattinata Sharon presiedera' fra l'altro una riunione del
consiglio di difesa del governo. Il viceministro per la sicurezza interna
Yaakov Edri ha confermato che i palestinesi sono intenzionati ad inumare
Arafat nei pressi della Muqata, il quartier generale palestinese di Ramallah,
Cisgiordania. Edri ha confermato inoltre, in una intervista alla stessa
radio, che responsabili israeliani e palestinesi alla sicurezza sono
impegnati in consultazioni per esaminare i vari aspetti logistici dei
funerali. Nel frattempo - ha aggiunto la radio - Israele considera la
possibilita' di liberare centinaia (o anche migliaia) di detenuti
palestinesi nel tentativo di ''aprire una nuova pagina'' con la nuova
leadership palestinese.
I FUNERALI DI ARAFAT SI TERRANNO AL CAIRO - I funerali di Yasser
Arafat, quando la sua morte sara' annunciata, si terranno al Cairo. Lo ha
annunciato oggi il portavoce della presidenza egiziana Maghed Abdel Fattah.
Fattah ha precisato che i funerali al Cairo saranno ''limitati e ufficiali''.
La decisione di farli svolgere al Cairo e' stata presa, ha aggiunto, dopo
consultazioni del presidente Hosni Mubarak con il presidente yemenita Ali
Abdallah Saleh e il premier palestinese Abu Ala, l'ex premier e numero due
dell'Olp Abu Mazen e il presidente del Consiglio legislativo palestinese
Rawhi Fattuh.
ARAFAT SARA' SEPOLTO A RAMALLAH, MINISTRO EREKAT - Il presidente
palestinese Yasser Arafgat sara' sepolto alla Muqata, il suo quartier
generale a Ramallah. Lo ha detto all'agenzia Afp il ministro palestinese
incaricato dei negoziati Saeb Erekat. ''Non c'e' dubbio - ha dichiarato -
che se il presidente Arafat muore, sara' sepolto alla Muqata''. Il ministro
ha poi aggiunto che il rais era ancora vivo ''alle 2 del mattino'', l'una in
Italia. Erekat si e' rifiutato di fornire precisazioni sull'esistenza di un
eventuale accordo con Israele sul trasferimento delle spoglie a Ramallah. Ha
poi confermato che la direzione palestinese ''si riunira' alle 11 locali''
alla Muqata.
ARAFAT E' IN CONDIZIONI CRITICHE, MA VIVO, EREKAT - Il presidente
palestinese Yasser Arafat e' ''in condizioni critiche'' ma e' ancora vivo.
Lo ha detto il ministro Saeb Erekat. ''La sua sorte e' nelle mani di Dio''
ha aggiunto Erekat. In una intervista alla radio militare israeliana, Erekat
ha confermato che per Arafat viene prevista adesso una sepoltura nella
Muqata, il quartier generale palestinese di Ramallah. ''Ma si trattera' di
una sepoltura provvisoria'', ha aggiunto. ''Perche' un giorno ci sara' la
pace fra israeliani e palestinesi, ci sara' un buon vicinato, e allora sara'
possibile trasferirlo definitivamente a Gerusalemme est, nella moschea al-
Aqsa''.
FONTE PALESTINESE, OGGI SARA' ANNUNCIATA LA MORTE - La morte di
Yasser Arafat sara' annunciata ufficialmente oggi alla Muqata, il suo
quartier generale a Ramallah. Lo ha indicato stamani un responsabile
palestinese all'agenzia Afp. ''Il decesso del presidente Arafat - ha
affermato la fonte sotto copertura di anonimato - sara' annunciata oggi al
termine delle riunioni del comitato centrale del Fatah e del comitato
esecutivo dell'Olp che si svolgeranno alla Muqata''. L'annuncio del decesso
e' atteso in seguito al ritorno, oggi all'alba a Ramallah, del premier Ahmed
Qrei (Abu Ala), del numero due dell'Olp Mahmud Abbas (Abu Mazen), del
ministro degli esteri Nabil Shaath e del presidente del Parlamento
palestinese Rawhi Fattuh, che ieri si sono recati all'ospedale militare
Percy di Clamart, vicino a Parigi, dove il presidente palestinese e'
ricoverato dal 29 ottobre. In una conferenza stampa ieri sera a Parigi,
Shaath aveva affermato che Arafat e' vivo: il problema ''di staccare o non
staccare la spina'' non si pone nemmeno aveva affermato, aggiungendo che, se
Arafat ''vivra' o morira' dipende dalla capacita' di resistere del suo
organismo e dalla volonta' di Dio''.
RAMALLAH, ABU MAZEN PRESIEDE CONSULTAZIONI - Rientrato la scorsa
notte da Parigi, il n.2. dell'Olp Abu Mazen presiede stamane consultazioni
con i vertici politici palestinesi. Nel corso della mattinata, secondo la
stampa palestinese odierna, una riunione politica ad alto livello sara'
tenuta nella Muqata, il quartier generale palestinese di Ramallah. Fonti
giornalistiche locali prevedono inoltre una conferenza stampa. Secondo
alcune indiscrezioni, in queste consultazioni vengono discussi i necessari
preparativi logistici per le esequie del presidente Yasser Arafat. Una delle
ipotesi e' che la salma del presidente sia trasportata al Cairo (per
consentire ai leader arabi di porgere l'estremo saluto) e quindi a Ramallah.
Ma nessun dirigente palestinese e' disposto a discutere apertamente questi
scenari fintanto che da Parigi non sia venuta una conferma ufficiale del
decesso di Arafat.
(Aggiornato
il 10 Novembre 2004 ore 09:30)
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ISRAELE, SE NE VA IL GRANDE NEMICO
TEL AVIV 09 NOV - Il nemico se ne va: una sensazione
che per gli israeliani e' totalmente nuova. Da due generazioni il nome di
Yasser Arafat veniva quotidianamente associato in Israele ad episodi
cruenti, o traumatici. Ancora negli anni Sessanta voleva abbattere a Tel
Aviv, dinamitandolo alla base, il grattacielo Shalom, allora simbolo del
boom economico. Poi negli anni Settanta ci fu il Settembre Nero, i
dirottamenti degli aerei, la strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi
di Monaco. Per gli israeliani non ci poteva essere dubbio che dietro le
sigle che si succedevano di volta in volta, il 'Genio del Male', il motore
propulsore del terrorismo politico palestinese, era appunto il per loro
sogghignante Abu Ammar. Vennero poi le infiltrazioni di fedayn palestinesi
dalla Giordania e dal Libano: operazioni progettate dal 'Comando del fronte
orientale', ossia da Abu Jihad, il braccio destro di Arafat. Chi era allora
bambino in Israele conservera' per sempre impressa nella memoria la strage
dei bambini di Maalot, in Galilea. O le infiltrazioni a Beit Shean, nella
valle del Giordano. O i tentativi di terroristi armati di sbarcare con
gommoni sulla spiaggia di Tel Aviv. Ecco riaffiorare alla memoria la strage
dell' Hotel Savoy, lungo la via Yarkon di Tel Aviv, o l'agguato a un autobus
di linea sulla autostrada costiera Tel Aviv-Haifa. Si arriva cosi' agli anni
Ottanta, una nuova generazione cresce in Israele, ma ancora il nome di
Arafat viene associato a episodi di guerriglia, di terrorismo, di sangue, di
paura. Perche' nel frattempo Arafat si era ritagliato un angolo di Libano,
il Fatahland, da dove incombeva sulla Galilea con i suoi razzi katyuscia e
con i suoi guerriglieri. Il premier Menachem Begin e il ministro della
difesa Ariel Sharon lo inseguiranno (1982) fino a Beirut, fino alla sua
espulsione a Tunisi. Ma il nemico (ormai assimilato nella mente di Begin a
una riedizione di Adolf Hitler) non si da per vinto. Da Tunisi soffia sul
fuoco della rivolta palestinese. Nei primi anni Ottanta organizza una 'prova
generale' dell'Intifada mobilitando i sindaci della Cisgiordania in una
'rivolta delle tasse', poi nel 1987 giunge la insurrezione vera e propria.
Gli anni della svolta fra Israele e Arafat si riveleranno piu' brevi di
quanto si immaginasse nel settembre 1993 quando si ebbe per la prima volta
notizia degli accordi di riconoscimento reciproco con l'Olp. Gli esponenti
politici israeliani lo incontrano: prima timidamente a Tunisi, poi in altre
capitali. Inizia cosi' in Israele - per espresso volere del premier
laburista Yitzhak Rabin - un processo di rieducazione di massa in cui Arafat
cessa gradualmente di rappresentare una 'incarnazione del Male' e torna ad
essere un leader politico: con pregi e difetti, con una visione e anche con
contraddizioni. I bambini israeliani - che per due generazioni avevano visto
in Arafat un essere spaventoso (un 'Baubau') - cominciano a divertirsi alla
vista del 'vecchietto con la Keffya', che estende gli auguri di 'Shana'
Tova'' in occasione del Capodanno ebraico, e che viene loro proposto anche
con figurine comics. Il mito-negativo sembra incrinato. Se la Storia fosse
un film di Hollywood, sarebbe stato meglio per gli israeliani fermarsi qua
con un 'happy end'. Ma le lancette della Storia non si sanno fermare. Si
arriva cosi' al settembre 2000, alla intifada al-Aqsa, agli appelli
incendiari di Arafat, ai suoi elogi ''al martirio'': ossia agli attentati
kamikaze che insanguinano le citta' israeliane. Che di volta in volta l'Anp
condanni gli attentati, non cambia niente agli occhi israeliani. Perche' le
Brigate al-Aqsa sono carne della carne di al-Fatah: insomma, 'li manda
Arafat'. Gli accordi di Oslo diventano in Israele l'emblema di un
fallimento. La sinistra israeliana si sgretola. I laburisti convengono con
Ariel Sharon che ormai non resta con i palestinesi che l'arma della
repressione. Per alcuni anni, in Israele, restera' un solo avvocato
difensore di Arafat: il laburista Shimon Peres. Poi anche a lui cadranno le
braccia. Arafat aveva avuto una occasione per far breccia nei cuori degli
israeliani, ma non l'ha sfruttata. Nessun esponente politico israeliano
prevede di recarsi ai suoi funerali. Unica eccezione: un pacifista
ottantenne, Uri Avnery.
(Aggiornato
il 09 Novembre 2004 ore 18:30)
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ARAFAT IN COMA PIU' PROFONDO
Parigi 09 NOV - Il presidente dell'Autorita'
palestinese Yasser Arafat e' in uno stato di coma ''piu' profondo''. Lo ha
riferito l' Afp, citando fonti ufficiali. Lo stato di salute di Arafat - ha
riferito il portavoce dell'ospedale militare di Clamart, il generale
Christian Estripeau - ''si e' aggravato durante la notte''. Arafat e'
ricoverato nell'ospedale parigino dal 29 ottobre scorso.
DIRIGENTI PALESTINESI ANDRANNO IN OSPEDALE CLAMART -
I dirigenti palestinesi arrivati ieri sera a Parigi andranno all' ospedale
di Clamart per vedere Yasser Arafat. Lo ha detto questa mattina la
rappresentante della Palestina in Francia, Leila Shahid, senza precisare l'
orario. Oggi gli esponenti palestinesi si incontreranno alle 11:00 con il
ministro degli esteri Michel Barnier; alle 16:30 saranno ricevuti all'
Eliseo dal presidente Jacques Chirac, e alle 18:00 terranno una conferenza
stampa in un luogo che non e' stato precisato.
BARNIER: OVVIO CHE PALESTINESI POSSONO INCONTRARE
ARAFAT - La situazione di Yasser Arafat e' ''molto complessa, molto
seria e allo stesso tempo e' stabile'', lo ha detto stamattina il ministro
degli esteri francese Michel Barnier al canale televisivo France 2. E' ''naturale''
che i dirigenti palestinesi giunti a Parigi per visitare Yasser Arafat
''possano incontrare e salutare'' il presidente dell'Autorita' nazionale
palestinese. Lo ha detto oggi al canale televisivo France 2 il ministro
degli esteri francese Michel Barnier. Lo stato di salute del rais e' ''molto
complesso, molto serio e allo stesso tempo stabile'', ha detto Barnier.
Riguardo ai dirigenti dell'Anp giunti a Parigi, ''noi li dobbiamo ricevere,
naturalmente, per avere conversazioni personali e politiche e io credo che
sia naturale che possano incontrare e salutare Yasser Arafat'', ha detto il
ministro. Ieri il medico curante del presidente palestinese, il generale
medico Christian Estripeau, aveva detto che le condizioni di salute di
Arafat imponevano ''restrizioni alle visite''. Questa frase, nel bel mezzo
di una violenta polemica fra la moglie di Arafat, Suha, e la dirigenza dell'Autorita'
nazionale palestinese, aveva fatto sorgere dubbi sulla possibilita' che la
delegazione di dirigenti dell'Anp fosse ammessa al capezzale del rais.
La delegazione di dirigenti palestinesi giunti ieri sera da Ramallah, in
Cisgiordania, per visitare Arafat e sincerarsi di persona delle sue
condizioni di salute, dopo giorni di voci e notizie incerte o
contraddittorie, e' composta dal primo ministro Ahmed Qorei (Abu Ala), dal
numero due dell'Olp Mahmoud Abbas (Abu Mazen), dal 'ministro' degli Esteri
Nabil Shaath e dal presidente del parlamento, Rawhi Fattuh.
ESPONENTE OLP, SUHA CERCA VANTAGGI PERSONALI - Un membro del comitato
esecutivo dell'Olp (Ceolp), Yasser Abed Rabbo, ha accusato la moglie di
Arafat, Suha, di cercare di ottenere ''vantaggi personali'' impedendo le
visite a suo marito, ricoverato da una decina di giorni in un ospedale
militare presso Parigi. Suha Arafat ''ha esigenze personali, cerca di
ottenere vantaggi personali. Non c'e' altra spiegazione (al suo
comportamento)'', ha detto in serata alla France Presse Rabbo, dal quartier
generale di Arafat a Ramallah (Cisgiordania), la Muqata. Secondo il
responsabile palestinese, che e' stato anche ministro dell'Informazione e
della Cultura, la moglie del presidente dell'Anp ''si nasconde dietro alla
legislazione francese per impedire a chiunque, compresi i nostri dirigenti,
di sapere qual e' il suo stato di salute''.
(Aggiornato
il 09 Novembre 2004 ore 10:30)
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L'IRA DELLA MOGLIE DI ARAFAT:
VOGLIONO SEPPELLIRLO VIVO
PARIGI - In una furiosa
telefonata alla tv Al Jazira, Suha Arafat si e' scagliata contro il premier
Abu Ala, Abu Mazen e il ministro degli esteri Nabil Shaath, affermando che
la loro progettata visita a Parigi, oggi, ha lo scopo di 'seppellirlo vivo',
in una 'cospirazione' per 'ereditare il suo potere'. 'Abu Ammar' Il nome
di battaglia di Arafat), ha aggiunto, 'sta bene e tornera' nella sua patria'.
I tre leader, secondo fonti dell'Anp, hanno deciso di recarsi a Parigi per
rendersi conto di persone delle condizioni dell'anziano rais, ricoverato dal
29 ottobre in un ospedale militare. Il quotidiano israeliano Haaretz, nella
sua edizione online, afferma che i leader palestinesi vanno a Parigi per
annunciare la morte di Arafat: domani sara' il giorno, sostiene il giornale,
in cui sara' staccata la spina. Il ministro degli esteri francese ha
annunciato ieri che Arafat versa in uno stato 'molto complicato, molto grave
e stabile', mentre nel mondo si parla sempre piu' insistentemente di un
veleno che avrebbe gia' messo fuori uso il suo fegato.
DIRIGENZA PALESTINESE ANNULLA VISITA A PARIGI - La dirigenza
palestinese ha annullato per il momento il previsto viaggio a Parigi per
visitare Yasser Arafat e avere incontri con il governo francese.
Nell'annunciarlo Tayeb Abdelrahim, segretario della presidenza palestinese,
ha detto che il rinvio e' dovuto alle polemiche innescate dalla moglie di
Yasser Arafat, Suha, che ha accusato i collaboratori del marito di volerlo
seppellire al piu' presto. La delegazione che sarebbe dovuta partire oggi
era composta dal primo ministro Abu Ala, dall'ex premier e attuale
segretario dell'Olp Abu Mazen e dal ministro degli esteri Nabil Shaath.
(Aggiornato
il 08 Novembre 2004 ore 08:30)
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ARAFAT NON E' IN COMA,
CONDIZIONI STABILI SECONDO PORTAVOCE
PARIGI 07 NOV - Yasser Araft non e' in coma e
le sue condizioni sono stabili, secondo quanto dichiarato dal suo portavoce.
''Le sue condizioni sono stabili. Ora sta dormendo'', ha detto il portavoce
di Arafat fuori dall'ospedale militare Percy dove il presidente dell'
Autorita' palestinese e' in cura.
''No, non e' in coma'', ha aggiunto il portavoce, Abu Rudeina,
rispondendo ad una specifica domanda di un giornalista durante il suo
briefing. ''Speriamo nei prossimi giorni di poter capire esattamente di cosa
stia soffrendo'' Arafat, ha aggiunto. I medici infatti finora non sono stati
capaci di formulare una diagnosi che spieghi cosa abbia provocato un
improvviso deterioramento della salute del 75/enne leader palestinese la
scorsa settimana, dopo che e' stata esclusa la leucemia.
MESSAGGIO DELLA MOGLIE ALLA DIREZIONE PALESTINESE - La moglie del
presidente Arafat, Suha, ha incaricato un componente della delegazione che
accompagna a Parigi il 'rais' malato, di trasmettere un messaggio alla
direzione palestinese a Ramallah (Cisgiordania). Lo si e' appreso
dall'entourage di Arafat.
Il messaggio, il cui tenore non e' stato precisato, sara' trasmesso
tramite Mohammad Dahlan, l'uomo forte della striscia di Gaza, che si e'
recato ieri, insieme a due consiglieri del presidente, Nabil Abu Rudeina e
Mohammad Rashid, all'ospedale militare di Percy dove Arafat e' ricoverato.
(Aggiornato
il 07 Novembre 2004 ore 10:30)
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ARAFAT HA APERTO GLI
OCCHI E HA PARLATO CON I MEDICI
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TEL AVIV
06 NOV - Secondo informazioni di media israeliani, il presidente dell'Anp
Yasser Arafat oggi ha aperto gli occhi e ha comunicato con i medici. Il sito
internet del giornale israeliano Yediot Ahronoth, citando fonti palestinesi,
scrive oggi che Arafat e' parzialmente uscito dal coma, ha aperto gli occhi
ed ha comunicato con i medici dell'ospedale francese in cui e' ricoverato.
La fonte del sito Ynet ha visto il presidente dell'Anp durante la notte
ed ha precisato che e' in grado di muoversi nel letto. Ynet precisa che
secondo i medici una diagnosi sulle condizioni di Arafat sara' possibile
entro tre giorni.
Con Arafat sospeso tra la vita e la morte in un ospedale francese, si
sussegue la rissa di voci sulle sue condizioni di salute, i medici
dell'ospedale militare dove e' ricoverato si limitano a far sapere che 'non
e' peggiorato', mentre in Israele si ribadisce che e' in coma
irreversibile e fonti palestinesi lasciano trapelare che sara' la moglie
Suha a decidere quando 'staccare la spina'. Si accavallano anche le ipotesi
sulla successione, con apparentemente in 'pole position' Abu Mazen e il
premier Abu Ala, ma emerge il nome del 'falco' Faruq Qaddumi. Abu Ala sara'
oggi a Gaza, per incontrare i rappresentanti di 13 formazioni e movimenti
palestinesi, tra cui Hamas e Jihad.
(Aggiornato
il 06 Novembre 2004 ore 09:00)
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ARAFAT IN TERAPIA INTENSIVA
PARIGI 04 NOV - Il presidente dell'Autorita'
nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat, e' stato ricoverato in un
reparto terapia intensiva dell'ospedale militare francese dove e' in
cura da sei giorni, in seguito a un peggioramento delle sue condizioni di
salute. Secondo una fonte vicina alla delegazione che ha accompagnato Arafat
a Parigi il leader palestinese ha perso conoscenza per tre volte da ieri.
Dal canto suo, la rappresentante palestinese in Francia, Leila Shahid, ha
parlato di una ''ricaduta nelle condizioni di salute di Abu Ammar'', usando
il nome di battaglia di Arafat. ''I medici stanno effettuando analisi per
spiegare il perche' di quanto accaduto'', ha dichiarato.
Il leader palestinese e' ricoverato da venerdi' scorso all' ospedale
militare Percy di Clamart (sobborgo a ovest di Parigi). Secondo un
bollettino medico diffuso dal ministero della Difesa francese, i primi esami
hanno confermato ''anomalie sanguigne'' e disturbi della digestione. La
diagnosi di leucemia, che era stata ventilata in precedenza, e' stata invece
scartata.
''Il trasferimento (di Arafat) in terapia intensiva non significa che
la sua vita sia in pericolo'', ha rassicurato un altro responsabile
palestinese. D'altra parte - a quanto si e' appreso da fonti palestinesi -
il capo del dipartimento politico dell'Olp ('ministro degli Esteri'), Faruk
Kaddumi, e' giunto a Parigi da Tunisi, dove abitualmente risiede, per
seguire l'evoluzione dello stato di salute del presidente dell'Anp, che ha
75 anni. Il bollettino medico sulle condizioni di Arafat diffuso martedi'
affermava che ''l'esame clinico e le prime analisi effettuate hanno
confermato le anomalie sanguigne e hanno permesso di escludere la diagnosi
di leucemia''.
Un consigliere di Arafat, Mohammed Rashid, ha confermato che ''da sei
giorni, il presidente (palestinese) e' sottoposto a esami e ad una terapia
intensiva''. ''Talvolta il suo stato di salute subisce un certo
deterioramento e talvolta migliora'', ha aggiunto Rashid, invitando a ''non
farsi prendere dal panico''. A suo avviso, ''la vita del presidente, in
questo momento, non e' assolutamente in pericolo e le sue condizioni non
sono cattive''.
(Aggiornato
il 04 Novembre 2004 ore 10:30)
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ABU MAZEN: MIGLIORANO CONDIZIONI DI ARAFAT
Ramallah 1 Nov - Migliorano le condizioni di salute del presidente
dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat, ricoverato da
venerdi' nell'ospedale militare Percy di Clamart, poco lontano da Parigi. Lo
ha dichiarato l'ex primo ministro palestinese Abu Mazen, precisando di aver
avuto, ieri sera, una conversazione telefonica con Arafat. I risultati delle
numerose analisi cui viene sottoposto quotidianamente il leader palestinese
si conosceranno, invece, solo tra due giorni, quando saranno completati
tutti gli esami.
(Aggiornato
il 01 Novembre 2004 ore 11:30)
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ARAFAT PARTITO PER PARIGI, POTREBBE
AVERE LA LEUCEMIA
RAMALLAH 29 OTT - Il
presidente palestinese Yasser Arafat potrebbe essere affetto da leucemia.
Chiedendo di mantenere l'anonimato, un alto funzionario palestinese ha
riferito all'agenzia Reuters che si sospetta che Arafat sia affetto da un
tumore del sangue, una malattia che puo' essere fatale.
Israele e' persuaso che Arafat ha oggi concluso la sua carriera politica
e che non tornera' piu' al potere.
''Nelle sue condizioni fisiche attuali, la probabilita' che egli torni qua e
riprenda il potere sono pressoche' zero'', ha detto alla radio militare il
vicepremier israeliano Yossef Lapid, leader del partito centrista Shinui.
Secondo le informazioni in suo possesso, Arafat si trova in condizioni
definite, in termini medici, terminali.
L'aereo con il presidente palestinese Yasser Arafat e' partito da Amman
per Parigi. Un trireattore Falcon 900, ha decollato dall'aeroporto
militare di Marqa, a est della capitale giordana. Arafat, che era arrivato
pochi minuti prima da Ramallah, in Cisgiordania, a bordo di un elicottero
militare inviato dalla Giordania a prelevarlo, e' salito da solo sull'aereo,
dove e' poi stato sistemato su una barella. ''Se Dio vuole, tornero''', ha
detto Arafat, 75 anni, ai suoi collaboratori prima di salire sul Falcon. A
salutare il leader palestinese, che si reca a Parigi per sottoporsi a cure
mediche urgenti, c'erano il ministro degli esteri giordano Hani Mulki,
alcuni diplomatici francesi e arabi accreditati in Giordania e alcuni
responsabili francesi, fra cui il ministro degli esteri dell'Autorita'
nazionale palestinese (Anp), Nabil Shaat.
Mohammad Rashid, uno stretto
collaboratore di Arafat, ha detto che ''Il presidente appariva in condizioni
molto migliori oggi rispetto a ieri e le sue condizioni sono stabili, ma i
dottori in Francia diranno di piu'. Le prossime 72 ore saranno veramente
cruciali''.
(Aggiornato
il 29 Ottobre 2004 ore 09:20)
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RADIO ISRAELIANA: ARAFAT E' IN
CONDIZIONI CRITICHE
GERUSALEMME 28 OTT - Secondo la radio israeliana
le condizioni di salute del presidente dell'Anp Yasser Arafat ''sono
critiche''. Lo ha riferito l'inviato a Ramallah della radio statale,
citando fonti palestinesi che hanno trascorso la notte al capezzale del
Rais. Secondo la stampa israeliana Arafat ha un tumore allo stomaco in
fase apparentemente terminale. Esponenti dell' Anp e collaboratori dell'
anziano Rais avevano invece affermato stamane che le sue condizioni si
erano stabilizzate tanto da permettergli anche di recitare le preghiere
del mattino. L'ipotesi che Arafat sia affetto da un tumore allo stomaco
era una delle voci gia' circolate nei giorni scorsi, assieme ad altre
secondo le quali egli era stato colpito da un'influenza intestinale o
soffriva di calcoli alle vie biliari. La solitamente bene informata stampa
israeliana appare pero' stamane convinta che la vera malattia sia appunto
un tumore allo stomaco.
La moglie di Arafat, Suha, che da anni vive a Parigi, ha chiesto e
ottenuto da Israele il permesso di raggiungere il marito. Dovrebbe
arrivare oggi. Sulla malattia di Arafat sono circolate nei giorni scorsi
versioni diverse: dalla semplice influenza, a quella intestinale, a un
tumore, a calcoli nelle vie biliari. Arafat era stato sottoposto due
giorni fa a una procedura diagnostica minore la quale, secondo le fonti
palestinesi, non aveva rivelato nulla di allarmante. Al quartier generale,
e' stata convocata nella notte tutta la leadership palestinese. Per primi
sono arrivati il premier Abu Ala e il suo predecessore Abu Mazen, seguiti
dai capi dei servizi di sicurezza palestinesi, di ministri e di
parlamentari. I due, con Salim Zaanun, il presidente del Comitato
esecutivo dell'Olp, farebbero parte di un triumvirato incaricato di
reggere l'interim in caso di incapacita' o morte di Arafat, ma la notizia
e' stata successivamente smentita da un portavoce del presidente
palestinese. In diverse localita' della Cisgiordania nella notte preghiere
spontanee per la salute di Yasser Arafat sono state organizzate all'
interno delle moschee.
(Aggiornato
il 28 Ottobre 2004 ore 10:00)
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ARAFAT, LE DATE PIU' IMPORTANTI DELLA
SUA VITA
RAMALLAH 28 OTT - Queste le date piu' importanti nella
vita del presidente palestinese Yasser Arafat, le cui condizioni di salute
si sono oggi seriamente aggravate.
1948 - con la creazione dello Stato di Israele, si rifugia a Gaza e poi in
Egitto dove diventa presidente dell'Unione degli studenti palestinesi dal
1952 al 1956.
1959 - crea in Kuwait il movimento nazionale di Fatah
1964 - dichiara lotta armata contro Israele
1969 - viene eletto presidente del Comitato esecutivo dell'OLP
(Organizzazione per la liberazione della Palestina), in clandestinita'
assume il nome di Abu Ammar (il padre di Ammar).
1974 - il vertice arabo di Rabat riconosce l'OLP come il solo e legittimo
rappresentante del popolo palestinese.
1971-1982 - vive a Beirut, da dove e' costretto a fuggire e a rifugiarsi in
Tunisia
1988 - rinuncia pubblicamente al terrorismo
1994 - vince il premio Nobel per la Pace con i leader israeliani Yitzhak
Rabin, assassinato il 27 ottobre 1995, e Shimon Peres, per gli accordi di
pace firmati alla Casa Bianca nel 1993. Rientra nei territori palestinesi
1996 - eletto presidente dell'Autorita' palestinese
2000 - in settembre, scoppia seconda Intifada
2001 - in dicembre, e' messo al confino a Ramallah, dove l'esercito
israeliano lo tiene sotto assedio nel suo quartier generale diroccato
2002 - in giugno, il presidente americano George W. Bush lo dichiara
politicamente morto
2003 - in settembre, il consiglio di sicurezza israeliano da' parere
positivo in linea di principio all'espulsione di Arafat dai territori.
2004 - crescenti difficolta' con i suoi piu' diretti collaboratori dopo che
nel settembre dell'anno precedente ha licenziato il suo premier Abu Mazen
per gravi dissensi.
(Aggiornato
il 28 Ottobre 2004 ore 01:30)
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ARAFAT, COSA PREVEDE LA LEGGE PER LA
SUCCESSIONE
ROMA 28 OTT - In caso di morte del leader palestinese
Yasser Arafat, la legge prevede che sia sostituito dal presidente del
consiglio legislativo (parlamento) palestinese, Rawhi Fattuh, fino allo
svolgimento delle elezioni da tenere entro 60 giorni. Di fatto il numero due
dell'Olp ed ex primo ministro Abu Mazen (Mahnud Abbas) e l'attuale primo
ministro Abu Ala (Ahmed Qorei) sono quelli che prenderebbero le redini del
potere perche' Fattuh non e' ritenuto una figura di peso sulla scena
politica palestinese. Fonti vicine all'autorita' palestinese (poi smentite)
hanno annunciato la possibilita' di un triunvirato che insieme ad Abu Mazen
e Ahmed Qorei comprenda anche il presidente del Cnp (consiglio nazionale
palestinese, ovvero il parlamento dell'Olp in esilio) Salim Zaanun.
(Aggiornato
il 28 Ottobre 2004 ore 01:20)
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ARAFAT NON HA SUCCESSORI, SI TEME IL
CAOS
ROMA 28 OTT - E' uno scenario di caos nei Territori
occupati quello che l'Intelligence di tutto il mondo prevede nell'eventualita'
di una scomparsa di Yasser Arafat, il vecchio rais, il presidente
palestinese, criticato, odiato, disprezzato per corruzione ma matissimo
leader; privo del carisma di un condottiero, ma per decenni simbolo con
tutte le sue pecche della nazione palestinese.
Arafat, 75 anni, e' in gravissime condizioni, si dice dalla Muqata, il
quartier generale di Ramallah, in Cisgiordania, dove il presidente e'
rinchiuso, assediato da due anni e mezzo dagli israeliani, fra le rovine del
suo palazzo e le carcasse di auto e camion distrutti nelle incursioni
militari. Oggi gli israeliani gli hanno concesso nuovamente il permesso di
andare a curarsi all'estero. Autorizzazione che il vecchio leader ha gia'
respinto piu' volte non avendo la certezza di poter rientrare nella sua
terra. ''Moriro' qui da Shahid, da martire'', ha detto sempre Arafat,
conscio del significato politico di questa sua scelta.
La scomparsa di Arafat arriverebbe oggi nel momento forse meno opportuno,
per Israele, ma anche per i palestinesi. Ieri Sharon ha ottenuto dalla
Knesset l'approvazione per il suo piano di ritiro dalla Striscia di Gaza, un
programma osteggiato dalle migliaia di coloni che si rifiutano di lasciare i
loro insediamenti e hanno minacciato resistenza e proteste. Arafat, il
nemico, il ''terrorista'', l'uomo che Israele ha apertamente minacciato di
voler eliminare, nel bene e nel male e' garanzia di uno status quo, con quel
minimo di influenza che ancora riesce ad avere sulla popolazione. A
centinaia i palestinesi si sono radunati fuori dalla Muqata non appena e'
corsa la notizia dell'aggravamento delle sue condizioni di salute.
Il vecchio leader non ha indicato successori. Si prevede una lotta di
potere, che gia' piu' o meno apparente e' in corso da tempo. L'Autorita'
palestinese rischia il collasso e si temono violenze nei campi profughi,
alimentate dai movimenti estremisti di Hamas e della Jihad. Il piano di
Sharon di disimpegno potrebbe venir bloccato. Al contrario Israele
tenterebbe in ogni modo di fermare un espandersi della rivolta, intervenendo
nuovamente con un'operazione militare a Gaza.
Senza parlare del problema della sepoltura. Arafat vuole che le sue spoglie
siano portate sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme, area sacra anche
agli ebrei come Monte del Tempio. Israele non vuole e ha proposto Abu Dis,
un quartiere di Gerusalemme est.
La soluzione migliore per Israele sarebbe che Arafat accettasse di farsi
curare, ed eventualmente, morire all'estero. Ma e' lecito dubitare che il
rais fara' loro questo favore.
(Aggiornato
il 28 Ottobre 2004 ore 00:40)
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ARAFAT, PER ANNI LEADER INDISCUSSO
PALESTINESI
ROMA 27 OTT - Voci, smentite e mezze conferme
sull'effettivo stato di salute di Yasser Arafat si rincorrono da quattro
giorni. Nella tarda serata di oggi arriva da fonti di informazione
israeliane che Arafat avrebbe perso conoscenza, membri dell'Autorita'
palestinese smentiscono ma poi ammettono che ''sta molto male''.
Per l'anagrafe egiziana Arafat e' nato il 24 agosto 1929 al Cairo, ma lui
sostiene di esser nato il 4 agosto dello stesso anno a Gerusalemme e alcune
biografie ne attribuiscono i natali a Gaza o in altre localita'. Anche il
suo nome sarebbe Mohammed o Abdul Rahman e Yasser solo un nomignolo
familiare. La sua adesione alla causa palestinese risale ai primi anni
Cinquanta, quando frequenta l'universita' al Cairo. Nel 1956 partecipa alla
guerra di Suez nelle fila dell'esercito egiziano.
Successivamente va in Kuwait e fonda nell'ottobre 1959 Al Fatah, un
movimento di liberazione che, dopo la creazione dell'Olp nel 1964, ne
diventera' la principale componente. Entra in clandestinita' e riappare,
dopo la guerra del 1967, con il nome di battaglia di Abu Ammar.
Supera indenne il 'settembre nero' del 1970, quando re Hussein scatena una
repressione militare contro i feddayn e lo caccia dalla Giordania: il
quartier generale dell'Olp si trasferisce a Beirut. L'invasione israeliana
del Libano nel 1982 lo costringe a spostare la direzione Olp a Tunisi.
Musulmano sunnita, nel 1992 sposa la propria assistente, la cristiana Suha
Tawil, da cui ha una figlia.
Nel settembre 1993, dopo trattative segrete tra Olp e Israele mediate dalla
Norvegia, riesce ad arrivare alla storica firma della Dichiarazione di
principi comune e alla indimenticabile stretta di mano con il premier
israeliano Yitzhak Rabin a Washington, che gli vale il Nobel per la pace.
Nel 1994, dopo 27 anni di esilio, Arafat torna nei territori palestinesi e
alla guida dell'Anp, nata in seguito agli accordi di Oslo. Nel 1996, con
l'87,1% dei voti, e' eletto presidente dell'Anp.
Dopo il fallimento degli accordi di pace di Wye Plantation e con l'inizio
della seconda Intifada, nel settembre 2000, la leadership di Arafat viene
apertamente messa in discussione da Israele e dagli Stati Uniti, che lo
accusano di incoraggiare il terrorismo, e anche da settori palestinesi:
quelli radicali che lo considerano troppo 'morbido' e quelli che denunciano
la corruzione della sua gestione politica e chiedono una riforma dell'Anp.
Dal dicembre del 2001, Arafat viene tenuto confinato nel suo quartier
generale di Ramallah, che fino a maggio 2002 viene assediato dai carri
armati israeliani per rappresaglia contro i crescenti attentati esplosivi
che Israele gli rimprovera di non fermare.
Sotto la pressione degli Stati Uniti, ideatori della ''road map'' per la
pace in Medio Oriente, nel marzo 2003 Arafat considerato un interlocutore
piu' credibile per i negoziati. Tra Arafat e il premier da lui designato si
creano pero' da subito dei contrasti sulla linea da tenere, interpretati
dagli osservatori come la dimostrazione che il vecchio rais non ha nessuna
intenzione di vedere scavalcata la sua leadership.
Il 6 settembre dello stesso anno Abu Mazen si dimette e il rais lo
sostituisce subito con Abu Ala (Ahmed Qrea), presidente del parlamento
palestinese e architetto degli accordi di Oslo sull'autonomia della
Palestina. Pochi giorni dopo il governo israeliano decide di espellere il
presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) dai Territori,
provocando grandi manifestazioni di protesta da parte dei suoi sostenitori.
Arafat in risposta al provvedimento afferma: ''Nessuno mi caccera'''.
(Aggiornato
il 27 Ottobre 2004 ore 23:30)
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