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MO: ARAFAT E' MORTO

CERIMONIA A CUBA, APPOGGIO INCONDIZIONATO A PALESTINESI

 

L'Avana 13 Nov - Cuba ribadisce "sostegno e solidarietà incondizionati" alla causa palestinese. All'Avana si è tenuta una cerimonia per rendere omaggio al defunto leader dell'Anp, Yasser Arafat, in cui il numero due del regime Raul Castro ha ricordato come il Rais sia stato "un amico fedele" di Cuba e specialmente di Fidel Castro, a cui aveva reso visita ben cinque volte. "Coerente con le sue convinzioni e con la sua vita, Arafat ha dato innumerevoli prove di solidarietè e amicizia al popolo cubano e alla sua rivoluzione", ha dichiarato Raul Castro nella cerimonia davanti al monumento a Jose Martì nella Piazza della Rivoluzione. L'auspicio dell'Avana è che venga "preservata la sua eredità" nella consapevolezza che "solo l'unità dei palestinesi porterà alla vittoria finale".
Fidel Castro ha firmato il libro di condoglianze aperto dalla rappresentanza palestinese nell'isola caraibica. Il Lider Maximo ha augurato "onore e gloria" alla memoria del vecchio Abu Ammar, "indimenticabile ed eroico combattente". "Nessuno - ha scritto dalla sua residenza dove si sta ancora rimettendo dalla caduta del 20 ottobre - potrà escludere il suo nome dalla storia dei grandi combattenti per la libertà dei popoli".

(Aggiornato il 13 Novembre 2004 ore 09:30)

 

 

RAMALLAH: SEPPELLITO IL RAIS

 

RAMALLAH 12 NOV - La salma di Yasser Arafat è stata seppellita nella Muqata: lo hanno indicato fonti palestinesi locali, tra un'immensa folla che ha occupato tutta la spianata. Stando alle fonti la preghiera della sepoltura e' stata recitata dal capo dei tribunali islamici palestinesi lo sceicco Tamini.

La folla enorme che si trova sulla spianta sembra ora essersi calmata dopo la tensione all'arrivo della salma. Scene di passione hanno accolto il corpo del presidente, in una bara, avvolta in una bandiera palestinese. Tutti avrebbero voluto toccare per l'ultima volta il leader scomparso. La preghiera della sepoltura e' stata recitata dal capo dei tribunali islamici palestinesi, sceicco Tamini.

(Aggiornato il 12 Novembre 2004 ore 14:30)

 

 

IL CORDOGLIO DEL VATICANO, IL PAPA SI RACCOGLIE IN PREGHIERA

 

CITTA' DEL VATICANO 11 NOV - Giovanni Paolo II si e' raccolto in preghiera non appena saputa la notizia della morte del rais palestinese. La Santa Sede si ''unisce al dolore del popolo palestinese per la scomparsa del presidente Yasser Arafat. E' quanto ha detto il direttore della sala stampa vaticana, Joaquin Navarro Valls.  Il Vaticano prega per ''l'anima dell'illustre defunto'' e chiede ''la pace per la Terra Santa con due stati indipendenti e sovrani finalmente riconciliati fra loro''.

(Aggiornato il 11 Novembre 2004 ore 08:50)

 

 

LE REAZIONI DAL MONDO, DA CHIRAC E PUTIN A BLAIR E KOFI ANNAN

 

KOFI ANNAN, SIMBOLO ASPIRAZIONI NAZIONALI PALESTINESI - Il segretario generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, si e' detto ''profondamente commosso'' dalla morte del presidente palestinese Yasser Arafat, ''simbolo (...) delle aspirazioni nazionali del popolo palestinese''. Lo ha reso noto un portavoce. Arafat, sottolinea il portavoce Fred Eckhard, sara' ricordato per aver guidato i palestinesi in un ''grande passo'' in avanti verso la pace siglando gli accordi di Oslo nel 1993 ed ''e' tragico che sia morto prima di vederli pienamente realizzati''. ''Ora che non c'e' piu' - continua il portavoce di Annan - insieme israeliani e palestinesi, e gli amici di entrambi i popoli in tutto il mondo, devono compiere il piu' grande sforzo per arrivare alla pacifica affermazione dei diritti dei palestinesi all'autodeterminazione''. Annan ha espresso le sue condoglianze alla famiglia di Arafat e al popolo palestinese.

PRESIDENZA UE, LAVOREREMO PER SUE ASPIRAZIONI - La presidenza di turno dell'Ue, attraverso il ministro degli esteri olandese Bernard Bot, ha espresso ''profonde condoglianze'' al ''popolo palestinese'' per la morte di Yasser Arafat, ''leader storico e presidente democraticamente eletto'' la cui ''devozione e deciso impegno alla causa palestinese non e' mai stato in dubbio per tutta la sua vita''. Arafat, nota il ministro, ''non ha vissuto abbastanza per vedere la nascita di uno Stato palestinese'' ma ''noi lavoreremo con le autorita' palestinesi e la comunita' internazionale per contribuire a realizzare le aspirazioni del popolo palestinese'. Bot ha elogiato i capi palestinesi per la loro ''dimostrazione di responsabilita'' in questo ''momento difficile'' e ha esortato il popolo palestinese ''a stringersi attorno alla propria leadership''. Il ministro ha inoltre sottolineato ''l'invariato sostegno dell'Unione europea sulla via verso una composizione pacifica, durevole ed equa del conflitto'', cosa che israeliani e palestinesi ''meritano grandemente''.

CHIRAC, SCOMPARE UN UOMO CORAGGIOSO - Il presidente francese Jacques Chirac ha espresso il suo cordoglio dopo aver appreso la notizia della morte di Yasser Arafat. In un comunicato Chirac ha dichiarato che ''e' con molta emozione che apprendo la notizia della morte del presidente Yasser Arafat, primo presidente dell'Autorita' palestinese. Con lui scompare l'uomo coraggioso che ha incarnato per 40 anni la lotta dei palestinesi per i diritti della propria nazione''. Il presidente ha poi espresso le sue ''sincere condoglianze''. ''Al popolo palestinese - ha detto - voglio esprimere, in questo momento di lutto, l'amicizia della Francia e del popolo francese''. Chirac in mattinata si rechera' nell'ospedale Percy de Clamart ''per rendere l'ultimo omaggio al presidente Arafat''.

BUSH, MOMENTO SIGNIFICATIVO STORIA PALESTINESE - Il presidente degli Stati Uniti, George W. Bush, ha espresso le sue condoglianze al popolo palestinese per la morte di Yasser Arafat, precisando che si tratta di un ''momento significativo'' nella loro storia.

PREMIER GIAPPONESE, UN PIONIERE STATO PALESTINA - Il primo ministro giapponese Junichiro Koizumi ha espresso ''profonde condoglianze'' alla famiglia, all'Anp e al popolo palestinese per la scomparsa di Yasser Arafat, ''un uomo che e' stato davvero un pioniere che ha posto le fondamenta per la creazione di uno stato palestinese''. '' Arafat - afferma Koizumi in una dichiarazione ufficiale - ha firmato, in nome del popolo palestinese, uno storico accordo di pace che gli e' valso Nobel nel 1994 . E nel 1996 e' stato scelto primo rappresentante dell'Autorita' palestinese attraverso elezioni dirette . E' stato invero un pioniere che ha posto le fondamenta per la creazione di uno stato palestinese''. Koizumi, dopo aver ricordato che '' Arafat ha visitato per ben sei volte il Giappone dal 1981 e ha stretto legami di conoscenza con molti giapponesi approfondendo la sua amicizia con loro '', esprime l'augurio '' che la sua anima possa riposare in pace'' e la speranza che '' i palestinesi riescano a superare il dolore per la sua scomparsa e proseguano la loro lotta per raggiungere la pace e la prosperita' nell'intera regione'' del Medio oriente.

PUTIN, GRANDE PERDITA PER IL POPOLO PALESTINESE Il presidente russo Vladimir Putin ha inviato le sue condoglianze alla direzione palestinese dopo la morte del presidente Yasser Arafat. Lo ha annunciato il Cremlino citato dall'agenzia di stampa Interfax. La morte del presidente dell'Autorita' palestinese ''e' una grande perdita per la direzione palestinese e per tutto il popolo palestinese'', ha sottolineato Putin citato dal suo servizio stampa.

CONDOGLIANZE DI BILL CLINTON - L'ex presidente americano Bill Clinton ha espresso oggi le sue condoglianze per la morte di Yasser Arafat, rammaricandosi che il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese nei negoziati di Camp David del 2000 abbia perso l'occasione, ha detto, di poter realizzare il sogno della nazione palestinese. ''Presento le mie condoglianze alla famiglia di Yasser Arafat, ai suoi compagni dell'Olp e al popolo palestinese che piangono la morte dell'uomo che e' stato simbolo delle loro speranze e delle loro aspirazioni per cosi' tanto tempo'', ha detto Clinton in un comunicato. ''Quale che sia il modo in cui altri lo vedevano, i palestinesi lo consideravano come il padre della loro nazione'', ha detto Clinton. ''Mi rammarico che nel 2000 egli abbia mancato l'occasione di far nascere questa nazione e prego per il giorno in cui i sogni del popolo palestinese per uno Stato e per una vita migliore si realizzino in una pace giusta e durevole'', ha detto Clinton.

BLAIR, SCOMPARE UN SIMBOLO - Il premier britannico Tony Blair ha ricordato il presidente palestinese Yasser Arafat, scomparso la notte scorsa a Parigi, definendolo un simbolo del movimento palestinese. Blair ha detto che il premio nobel per la pace nel 1994 attribuitogli insieme al premier israeliano Yitzhak Rabin fu un ''rconoscimento ai loro sforzi per raggiungere la pace''. ''Egli - ha detto ancora Blair - porto' il suo popolo ad una storica accettazione della necessita' della soluzione che prevede due stati''.

POWELL ESORTA MEDIO ORIENTE ALLA CALMA - Il segretario di Stato americano Colin Powell, in una dichiarazione dopo la morte del presidente palestinese yasser Arafat, ha detto che gli Usa ''faranno tutto il possibile'' per aiutare i palestinesi a attenere la pace, e ha esortato il Medio oriente alla calma. Il Dipartimento di Stato ha intanto invitato i cittadini americani a prendere precauzioni perche' la morte di Arafat ''puo' produrre manifestazioni e disordini in tutta la regione''. Powell ha parlato di Arafat come di ''Una figura significativa nella storia della regione e del mondo e noi sappiamo che, agli occhi del popolo palestinese, Arafat incarnava le loro speranze e i loro sogni di arrivare ad avere uno Stato palestinese indipendente''. ''Faremo tutto quanto possiamo per sostenere e aiutare il popolo palestinese a avanzare verso la pace durante questo periodo di transizione, e incoraggiamo altri nella regione e la comunita' internazionale a fare lo stesso'', ha aggiunto Powell. ''Noi speriamo che nella regione prevalga la calma durante questo periodo di lutto'', ha detto Powell.

(Aggiornato il 11 Novembre 2004 ore 08:40)

 

 

E' MORTO ARAFAT

PARIGI 11 NOV - E' scomparso questa mattina all'alba il presidente palestinese Yasser Arafat. L'anziano leader palestinese era in coma da una settimana e si trovava in un ospedale militare vicino a Parigi. La morte di Arafat è stata annunciata nella capitale francese dal portavoce dell'ospedale militare e a Ramallah dal segretario alla presidenza palestinese Tayeb Abdelrahim. L'ex-premier palestinese Abu Mazen è stato nominato il nuovo capo dell'Olp, mentre Faruq Qaddumi, capo dell'ufficio politico dell'Olp è il nuovo leader di al-Fatah.

La salma del rais sarà trasportata oggi al Cairo, dove venerdì mattina si svolgeranno i funerali ufficiali in presenza in particolare dei capi di stato arabi e di rappresentanti di molti governi del mondo. Nella giornata di sabato Arafat sarà trasferito in elicottero a Ramallah e verrà seppellito alla Muqata, il palazzo presidenziale dove ha vissuto ininterrottamente negli ultimi tre anni. Un lutto ufficiale di 40 giorni è stato proclamato dall'autorità palestinese.

 

Domani finisce Ramadan, si temono reazioni e incidenti

GERUSALEMME 11 NOV - La cerimonia di sepoltura di Yasser Arafat nella Muqata, a Ramallah in Cisgiordania, e' stata rinviata a sabato. Lo ha detto la radio israeliana. Secondo l' emittente, la decisione del rinvio e' stata presa dai responsabili palestinesi in quanto domani e' l'ultimo giorno di Ramadan, in cui il fervore religioso delle masse e' molto forte. Si teme percio' che la coincidenza della ricorrenza col funerale possa provocare incontrollabili sfoghi nelle piazze.

SARA' SEPOLTO ALLA MUQATA - Arafat sarà poi trasferito in elicottero a Ramallah e verrà seppellito alla Muqata, il palazzo presidenziale dove ha vissuto ininterrottamente negli ultimi tre anni. La sepoltura, ha confermato il ministro palestinese Yasser Abed Rabbo, avverra' sabato. Con l'annuncio ufficiale della sua morte, la televisione palestinese ha immediatamente sospeso le normali trasmissioni: sugli schermi è apparsa una immagine del Rais, su sfondo nero, accompagnata dal versetto coranico: 'Da Dio veniamo, a Dio torniamo'. Un annunciatore ha iniziato a leggere versetti coranici. A Gaza city alla notizia della morte di Arafat, molti militanti sono scesi in strada e hanno sparato raffiche di arma automatica verso il cielo. Subito dopo le moschee hanno aperto i battenti e dai minareti sono stati diffusi versetti coranici.
LUTTO DI 40 GIORNI NEI TERRITORI - Malgrado l'ora mattutina, migliaia di persone si sono riversate in strada, a bordo di automobili su cui avevano applicato immagini del presidente scomparso. In diversi incroci stradali giovani dimostranti hanno dato fuoco a pneumatici: il fumo scuro e acre ha invaso il cielo di Gaza city e di altri centri della Striscia. Sui marciapiedi sono presto apparse lamentatrici in lacrime: donne vestite in nero, che si disperano per la morte del leader. Scene analoghe si sono verificate in altre citta' palestinesi. Un lutto ufficiale di 40 giorni e' stato proclamato dall'autorità palestinese.
DA BRIGATE AL AQSA MINACCE A ISRAELE - Le Brigate Al Aqsa hanno accusato in un comunicato il governo di Gerusalemme di essere responsabile della morte di Arafat e hanno affermato di volere colpire Israele "ovunque". Nel documento il gruppo armato vicino al movimento Al Fatah di Arafat ha detto di considerare "il nemico sionista e il governo (del premier israeliano Ariel) Sharon totalmente responsabili dell'assassinio" di Yasser Arafat "per averlo assediato" per tre anni nel palazzo presidenziale della Muqata, a Ramallah. Il gruppo integralista islamico Hamas ha affermato che la morte di Arafat accentua il suo impegno a ''continuare la Jihad (la guerra santa, ndr) contro il nemico sionista fino alla vittoria ed alla liberazione''.
ISRAELE DECRETA MASSIMA ALLERTA - Nel timore di incidenti o di attentati, Israele ha decretato lo stato di massima allerta. Da questa mattina e' entrato in vigore un rigido isolamento della Cisgiordania mentre in Israele la polizia ha richiamato in servizio tutti gli agenti in licenza e ha rafforzato la sua presenza in tutti i centri dove c'é una forte presenza di folla, in special modo nell' area che circonda Gerusalemme e lungo la 'linea verde', il vecchio confine armistiziale con la Cisgiordania. Grande attenzione viene inoltre riservata alla situazione all'interno delle carceri, dove sono reclusi migliaia di militanti dell'intifada.
MINISTRO ISRAELE, FOMENTAVA IL TERRORISMO - "Era un fomentatore di terrorismo... fra di noi nessuno piangerà la sua morte", è stata la prima reazione di un dirigente di Israele, il vicepremier e ministro della giustizia Yossef Lapid. Il capo dello stato ebraico Moshe Katsav in un comunicato ha auspicato che la morte di Arafat consenta di aprire ''un nuovo capitolo'' nei rapporti fra israeliani e palestinesi.
BUSH, MOMENTO SIGNIFICATIVO IN STORIA PALESTINESE - Numerose le reazioni nel mondo. Il presidente americano George Bush ha definito la morte di Arafat ''un momento significativo nella storia palestinese'', auspicando che nel periodo di transizione che si apre ora ci possano essere progressi verso la pace. Il presidente francese Jacques Chirac ha detto che con Arafat ''scompare l'uomo coraggioso che ha incarnato per 40 anni la lotta dei palestinesi per i diritti della propria nazione". Chirac in mattinata si recherà nell'ospedale militare Percy de Clamart "per rendere l'ultimo omaggio al presidente Arafat". Il segretario generale dell'Onu Kofi Anna si è dichiarato "profondamente commosso" dalla notizia della morte di Arafat, simbolo, ha affermato, "delle aspirazioni nazionali del popolo palestinese". Il capo dello stato russo Vladimir Putin ha parlato di una ''grande perdita'' per il popolo palestinese e il presidente sudafricano Thabo Mbeki ha definito Arafat ''un gigante della lotta per i poveri e gli oppressi''.
UN TRIUMVIRATO PER SOSTITUIRLO - Le redini del potere palestinese vengono riprese dopo la morte di Arafat da un triumvirato formato dal numero due dell'Olp Abu Mazen, che subentra al rais alla guida della cupola politica palestinese, dal premier Abu Ala e dal presidente del parlamento Ruwi Fatuh. Quest'ultimo, secondo la televisione al Jazira, sara' eletto oggi presidente provvisorio dell'Anp e prestera' giuramento a mezzogiorno davanti al parlamento. Elezioni presidenziali e forse politiche dovrebbero svolgersi fra due mesi.

(Aggiornato il 11 Novembre 2004 ore 08:30)

 

ISRAELE ACCETTA SEPOLTURA A RAMALLAH

 

TEL AVIV 10 NOV - Il governo israeliano ha accettato che Yasser Arafat venga seppellito a Ramallah. Lo afferma la radio militare israeliana. Il premier israeliano Ariel Sharon ha convocato stamane consultazioni ad alto livello, nella imminenza di un possibile annuncio palestinese relativo alla morte del presidente Yasser Arafat. Lo ha riferito la radio militare secondo cui nella tarda mattinata Sharon presiedera' fra l'altro una riunione del consiglio di difesa del governo. Il viceministro per la sicurezza interna Yaakov Edri ha confermato che i palestinesi sono intenzionati ad inumare Arafat nei pressi della Muqata, il quartier generale palestinese di Ramallah, Cisgiordania. Edri ha confermato inoltre, in una intervista alla stessa radio, che responsabili israeliani e palestinesi alla sicurezza sono impegnati in consultazioni per esaminare i vari aspetti logistici dei funerali. Nel frattempo - ha aggiunto la radio - Israele considera la possibilita' di liberare centinaia (o anche migliaia) di detenuti palestinesi nel tentativo di ''aprire una nuova pagina'' con la nuova leadership palestinese.
I FUNERALI DI ARAFAT SI TERRANNO AL CAIRO - I funerali di Yasser Arafat, quando la sua morte sara' annunciata, si terranno al Cairo. Lo ha annunciato oggi il portavoce della presidenza egiziana Maghed Abdel Fattah. Fattah ha precisato che i funerali al Cairo saranno ''limitati e ufficiali''. La decisione di farli svolgere al Cairo e' stata presa, ha aggiunto, dopo consultazioni del presidente Hosni Mubarak con il presidente yemenita Ali Abdallah Saleh e il premier palestinese Abu Ala, l'ex premier e numero due dell'Olp Abu Mazen e il presidente del Consiglio legislativo palestinese Rawhi Fattuh.
ARAFAT SARA' SEPOLTO A RAMALLAH, MINISTRO EREKAT - Il presidente palestinese Yasser Arafgat sara' sepolto alla Muqata, il suo quartier generale a Ramallah. Lo ha detto all'agenzia Afp il ministro palestinese incaricato dei negoziati Saeb Erekat. ''Non c'e' dubbio - ha dichiarato - che se il presidente Arafat muore, sara' sepolto alla Muqata''. Il ministro ha poi aggiunto che il rais era ancora vivo ''alle 2 del mattino'', l'una in Italia. Erekat si e' rifiutato di fornire precisazioni sull'esistenza di un eventuale accordo con Israele sul trasferimento delle spoglie a Ramallah. Ha poi confermato che la direzione palestinese ''si riunira' alle 11 locali'' alla Muqata.
ARAFAT E' IN CONDIZIONI CRITICHE, MA VIVO, EREKAT - Il presidente palestinese Yasser Arafat e' ''in condizioni critiche'' ma e' ancora vivo. Lo ha detto il ministro Saeb Erekat. ''La sua sorte e' nelle mani di Dio'' ha aggiunto Erekat. In una intervista alla radio militare israeliana, Erekat ha confermato che per Arafat viene prevista adesso una sepoltura nella Muqata, il quartier generale palestinese di Ramallah. ''Ma si trattera' di una sepoltura provvisoria'', ha aggiunto. ''Perche' un giorno ci sara' la pace fra israeliani e palestinesi, ci sara' un buon vicinato, e allora sara' possibile trasferirlo definitivamente a Gerusalemme est, nella moschea al- Aqsa''.
FONTE PALESTINESE, OGGI SARA' ANNUNCIATA LA MORTE - La morte di Yasser Arafat sara' annunciata ufficialmente oggi alla Muqata, il suo quartier generale a Ramallah. Lo ha indicato stamani un responsabile palestinese all'agenzia Afp. ''Il decesso del presidente Arafat - ha affermato la fonte sotto copertura di anonimato - sara' annunciata oggi al termine delle riunioni del comitato centrale del Fatah e del comitato esecutivo dell'Olp che si svolgeranno alla Muqata''. L'annuncio del decesso e' atteso in seguito al ritorno, oggi all'alba a Ramallah, del premier Ahmed Qrei (Abu Ala), del numero due dell'Olp Mahmud Abbas (Abu Mazen), del ministro degli esteri Nabil Shaath e del presidente del Parlamento palestinese Rawhi Fattuh, che ieri si sono recati all'ospedale militare Percy di Clamart, vicino a Parigi, dove il presidente palestinese e' ricoverato dal 29 ottobre. In una conferenza stampa ieri sera a Parigi, Shaath aveva affermato che Arafat e' vivo: il problema ''di staccare o non staccare la spina'' non si pone nemmeno aveva affermato, aggiungendo che, se Arafat ''vivra' o morira' dipende dalla capacita' di resistere del suo organismo e dalla volonta' di Dio''.
RAMALLAH, ABU MAZEN PRESIEDE CONSULTAZIONI - Rientrato la scorsa notte da Parigi, il n.2. dell'Olp Abu Mazen presiede stamane consultazioni con i vertici politici palestinesi. Nel corso della mattinata, secondo la stampa palestinese odierna, una riunione politica ad alto livello sara' tenuta nella Muqata, il quartier generale palestinese di Ramallah. Fonti giornalistiche locali prevedono inoltre una conferenza stampa. Secondo alcune indiscrezioni, in queste consultazioni vengono discussi i necessari preparativi logistici per le esequie del presidente Yasser Arafat. Una delle ipotesi e' che la salma del presidente sia trasportata al Cairo (per consentire ai leader arabi di porgere l'estremo saluto) e quindi a Ramallah. Ma nessun dirigente palestinese e' disposto a discutere apertamente questi scenari fintanto che da Parigi non sia venuta una conferma ufficiale del decesso di Arafat.

(Aggiornato il 10 Novembre 2004 ore 09:30)

 

 

ISRAELE, SE NE VA IL GRANDE NEMICO

 

TEL AVIV 09 NOV - Il nemico se ne va: una sensazione che per gli israeliani e' totalmente nuova. Da due generazioni il nome di Yasser Arafat veniva quotidianamente associato in Israele ad episodi cruenti, o traumatici. Ancora negli anni Sessanta voleva abbattere a Tel Aviv, dinamitandolo alla base, il grattacielo Shalom, allora simbolo del boom economico. Poi negli anni Settanta ci fu il Settembre Nero, i dirottamenti degli aerei, la strage degli atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco. Per gli israeliani non ci poteva essere dubbio che dietro le sigle che si succedevano di volta in volta, il 'Genio del Male', il motore propulsore del terrorismo politico palestinese, era appunto il per loro sogghignante Abu Ammar. Vennero poi le infiltrazioni di fedayn palestinesi dalla Giordania e dal Libano: operazioni progettate dal 'Comando del fronte orientale', ossia da Abu Jihad, il braccio destro di Arafat. Chi era allora bambino in Israele conservera' per sempre impressa nella memoria la strage dei bambini di Maalot, in Galilea. O le infiltrazioni a Beit Shean, nella valle del Giordano. O i tentativi di terroristi armati di sbarcare con gommoni sulla spiaggia di Tel Aviv. Ecco riaffiorare alla memoria la strage dell' Hotel Savoy, lungo la via Yarkon di Tel Aviv, o l'agguato a un autobus di linea sulla autostrada costiera Tel Aviv-Haifa. Si arriva cosi' agli anni Ottanta, una nuova generazione cresce in Israele, ma ancora il nome di Arafat viene associato a episodi di guerriglia, di terrorismo, di sangue, di paura. Perche' nel frattempo Arafat si era ritagliato un angolo di Libano, il Fatahland, da dove incombeva sulla Galilea con i suoi razzi katyuscia e con i suoi guerriglieri. Il premier Menachem Begin e il ministro della difesa Ariel Sharon lo inseguiranno (1982) fino a Beirut, fino alla sua espulsione a Tunisi. Ma il nemico (ormai assimilato nella mente di Begin a una riedizione di Adolf Hitler) non si da per vinto. Da Tunisi soffia sul fuoco della rivolta palestinese. Nei primi anni Ottanta organizza una 'prova generale' dell'Intifada mobilitando i sindaci della Cisgiordania in una 'rivolta delle tasse', poi nel 1987 giunge la insurrezione vera e propria. Gli anni della svolta fra Israele e Arafat si riveleranno piu' brevi di quanto si immaginasse nel settembre 1993 quando si ebbe per la prima volta notizia degli accordi di riconoscimento reciproco con l'Olp. Gli esponenti politici israeliani lo incontrano: prima timidamente a Tunisi, poi in altre capitali. Inizia cosi' in Israele - per espresso volere del premier laburista Yitzhak Rabin - un processo di rieducazione di massa in cui Arafat cessa gradualmente di rappresentare una 'incarnazione del Male' e torna ad essere un leader politico: con pregi e difetti, con una visione e anche con contraddizioni. I bambini israeliani - che per due generazioni avevano visto in Arafat un essere spaventoso (un 'Baubau') - cominciano a divertirsi alla vista del 'vecchietto con la Keffya', che estende gli auguri di 'Shana' Tova'' in occasione del Capodanno ebraico, e che viene loro proposto anche con figurine comics. Il mito-negativo sembra incrinato. Se la Storia fosse un film di Hollywood, sarebbe stato meglio per gli israeliani fermarsi qua con un 'happy end'. Ma le lancette della Storia non si sanno fermare. Si arriva cosi' al settembre 2000, alla intifada al-Aqsa, agli appelli incendiari di Arafat, ai suoi elogi ''al martirio'': ossia agli attentati kamikaze che insanguinano le citta' israeliane. Che di volta in volta l'Anp condanni gli attentati, non cambia niente agli occhi israeliani. Perche' le Brigate al-Aqsa sono carne della carne di al-Fatah: insomma, 'li manda Arafat'. Gli accordi di Oslo diventano in Israele l'emblema di un fallimento. La sinistra israeliana si sgretola. I laburisti convengono con Ariel Sharon che ormai non resta con i palestinesi che l'arma della repressione. Per alcuni anni, in Israele, restera' un solo avvocato difensore di Arafat: il laburista Shimon Peres. Poi anche a lui cadranno le braccia. Arafat aveva avuto una occasione per far breccia nei cuori degli israeliani, ma non l'ha sfruttata. Nessun esponente politico israeliano prevede di recarsi ai suoi funerali. Unica eccezione: un pacifista ottantenne, Uri Avnery.

(Aggiornato il 09 Novembre 2004 ore 18:30)

 

ARAFAT IN COMA PIU' PROFONDO

 

Parigi 09 NOV - Il presidente dell'Autorita' palestinese Yasser Arafat e' in uno stato di coma ''piu' profondo''. Lo ha riferito l' Afp, citando fonti ufficiali. Lo stato di salute di Arafat - ha riferito il portavoce dell'ospedale militare di Clamart, il generale Christian Estripeau - ''si e' aggravato durante la notte''. Arafat e' ricoverato nell'ospedale parigino dal 29 ottobre scorso.

DIRIGENTI PALESTINESI ANDRANNO IN OSPEDALE CLAMART - I dirigenti palestinesi arrivati ieri sera a Parigi andranno all' ospedale di Clamart per vedere Yasser Arafat. Lo ha detto questa mattina la rappresentante della Palestina in Francia, Leila Shahid, senza precisare l' orario. Oggi gli esponenti palestinesi si incontreranno alle 11:00 con il ministro degli esteri Michel Barnier; alle 16:30 saranno ricevuti all' Eliseo dal presidente Jacques Chirac, e alle 18:00 terranno una conferenza stampa in un luogo che non e' stato precisato.

BARNIER: OVVIO CHE PALESTINESI POSSONO INCONTRARE ARAFAT - La situazione di Yasser Arafat e' ''molto complessa, molto seria e allo stesso tempo e' stabile'', lo ha detto stamattina il ministro degli esteri francese Michel Barnier al canale televisivo France 2. E' ''naturale'' che i dirigenti palestinesi giunti a Parigi per visitare Yasser Arafat ''possano incontrare e salutare'' il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese. Lo ha detto oggi al canale televisivo France 2 il ministro degli esteri francese Michel Barnier. Lo stato di salute del rais e' ''molto complesso, molto serio e allo stesso tempo stabile'', ha detto Barnier.
Riguardo ai dirigenti dell'Anp giunti a Parigi, ''noi li dobbiamo ricevere, naturalmente, per avere conversazioni personali e politiche e io credo che sia naturale che possano incontrare e salutare Yasser Arafat'', ha detto il ministro.
Ieri il medico curante del presidente palestinese, il generale medico Christian Estripeau, aveva detto che le condizioni di salute di Arafat imponevano ''restrizioni alle visite''. Questa frase, nel bel mezzo di una violenta polemica fra la moglie di Arafat, Suha, e la dirigenza dell'Autorita' nazionale palestinese, aveva fatto sorgere dubbi sulla possibilita' che la delegazione di dirigenti dell'Anp fosse ammessa al capezzale del rais.
La delegazione di dirigenti palestinesi giunti ieri sera da Ramallah, in Cisgiordania, per visitare Arafat
e sincerarsi di persona delle sue condizioni di salute, dopo giorni di voci e notizie incerte o contraddittorie, e' composta dal primo ministro Ahmed Qorei (Abu Ala), dal numero due dell'Olp Mahmoud Abbas (Abu Mazen), dal 'ministro' degli Esteri Nabil Shaath e dal presidente del parlamento, Rawhi Fattuh.
ESPONENTE OLP, SUHA CERCA VANTAGGI PERSONALI -
Un membro del comitato esecutivo dell'Olp (Ceolp), Yasser Abed Rabbo, ha accusato la moglie di Arafat, Suha, di cercare di ottenere ''vantaggi personali'' impedendo le visite a suo marito, ricoverato da una decina di giorni in un ospedale militare presso Parigi. Suha Arafat ''ha esigenze personali, cerca di ottenere vantaggi personali. Non c'e' altra spiegazione (al suo comportamento)'', ha detto in serata alla France Presse Rabbo, dal quartier generale di Arafat a Ramallah (Cisgiordania), la Muqata. Secondo il responsabile palestinese, che e' stato anche ministro dell'Informazione e della Cultura, la moglie del presidente dell'Anp ''si nasconde dietro alla legislazione francese per impedire a chiunque, compresi i nostri dirigenti, di sapere qual e' il suo stato di salute''.

(Aggiornato il 09 Novembre 2004 ore 10:30)

 

 

L'IRA DELLA MOGLIE DI ARAFAT: VOGLIONO SEPPELLIRLO VIVO

 

PARIGI - In una furiosa telefonata alla tv Al Jazira, Suha Arafat si e' scagliata contro il premier Abu Ala, Abu Mazen e il ministro degli esteri Nabil Shaath, affermando che la loro progettata visita a Parigi, oggi, ha lo scopo di 'seppellirlo vivo', in una 'cospirazione' per 'ereditare il suo potere'. 'Abu Ammar' Il nome di battaglia di Arafat), ha aggiunto, 'sta bene e tornera' nella sua patria'. I tre leader, secondo fonti dell'Anp, hanno deciso di recarsi a Parigi per rendersi conto di persone delle condizioni dell'anziano rais, ricoverato dal 29 ottobre in un ospedale militare. Il quotidiano israeliano Haaretz, nella sua edizione online, afferma che i leader palestinesi vanno a Parigi per annunciare la morte di Arafat: domani sara' il giorno, sostiene il giornale, in cui sara' staccata la spina. Il ministro degli esteri francese ha annunciato ieri che Arafat versa in uno stato 'molto complicato, molto grave e stabile', mentre nel mondo si parla sempre piu' insistentemente di un veleno che avrebbe gia' messo fuori uso il suo fegato.
DIRIGENZA PALESTINESE ANNULLA VISITA A PARIGI - La dirigenza palestinese ha annullato per il momento il previsto viaggio a Parigi per visitare Yasser Arafat e avere incontri con il governo francese. Nell'annunciarlo Tayeb Abdelrahim, segretario della presidenza palestinese, ha detto che il rinvio e' dovuto alle polemiche innescate dalla moglie di Yasser Arafat, Suha, che ha accusato i collaboratori del marito di volerlo seppellire al piu' presto. La delegazione che sarebbe dovuta partire oggi era composta dal primo ministro Abu Ala, dall'ex premier e attuale segretario dell'Olp Abu Mazen e dal ministro degli esteri Nabil Shaath.

(Aggiornato il 08 Novembre 2004 ore 08:30)

 

 

  ARAFAT NON E' IN COMA, CONDIZIONI STABILI SECONDO PORTAVOCE

PARIGI 07 NOV - Yasser Araft non e' in coma e le sue condizioni sono stabili, secondo quanto dichiarato dal suo portavoce. ''Le sue condizioni sono stabili. Ora sta dormendo'', ha detto il portavoce di Arafat fuori dall'ospedale militare Percy dove il presidente dell' Autorita' palestinese e' in cura.
''No, non e' in coma'', ha aggiunto il portavoce, Abu Rudeina, rispondendo ad una specifica domanda di un giornalista durante il suo briefing. ''Speriamo nei prossimi giorni di poter capire esattamente di cosa stia soffrendo'' Arafat, ha aggiunto. I medici infatti finora non sono stati capaci di formulare una diagnosi che spieghi cosa abbia provocato un improvviso deterioramento della salute del 75/enne leader palestinese la scorsa settimana, dopo che e' stata esclusa la leucemia.
MESSAGGIO DELLA MOGLIE ALLA DIREZIONE PALESTINESE - La moglie del presidente Arafat, Suha, ha incaricato un componente della delegazione che accompagna a Parigi il 'rais' malato, di trasmettere un messaggio alla direzione palestinese a Ramallah (Cisgiordania). Lo si e' appreso dall'entourage di Arafat.
Il messaggio, il cui tenore non e' stato precisato, sara' trasmesso tramite Mohammad Dahlan, l'uomo forte della striscia di Gaza, che si e' recato ieri, insieme a due consiglieri del presidente, Nabil Abu Rudeina e Mohammad Rashid, all'ospedale militare di Percy dove Arafat e' ricoverato.

(Aggiornato il 07 Novembre 2004 ore 10:30)

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   ARAFAT HA APERTO GLI OCCHI E HA PARLATO CON I MEDICI

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TEL AVIV 06 NOV - Secondo informazioni di media israeliani, il presidente dell'Anp Yasser Arafat oggi ha aperto gli occhi e ha comunicato con i medici. Il sito internet del giornale israeliano Yediot Ahronoth, citando fonti palestinesi, scrive oggi che Arafat e' parzialmente uscito dal coma, ha aperto gli occhi ed ha comunicato con i medici dell'ospedale francese in cui e' ricoverato.
La fonte del sito Ynet ha visto il presidente dell'Anp durante la notte ed ha precisato che e' in grado di muoversi nel letto. Ynet precisa che secondo i medici una diagnosi sulle condizioni di Arafat sara' possibile entro tre giorni.
Con Arafat sospeso tra la vita e la morte in un ospedale francese, si sussegue la rissa di voci sulle sue condizioni di salute, i medici dell'ospedale militare dove e' ricoverato si limitano a far sapere che 'non e' peggiorato',
mentre in Israele si ribadisce che e' in coma irreversibile e fonti palestinesi lasciano trapelare che sara' la moglie Suha a decidere quando 'staccare la spina'. Si accavallano anche le ipotesi sulla successione, con apparentemente in 'pole position' Abu Mazen e il premier Abu Ala, ma emerge il nome del 'falco' Faruq Qaddumi. Abu Ala sara' oggi a Gaza, per incontrare i rappresentanti di 13 formazioni e movimenti palestinesi, tra cui Hamas e Jihad.

(Aggiornato il 06 Novembre 2004 ore 09:00)

 

ARAFAT IN TERAPIA INTENSIVA

 

PARIGI 04 NOV - Il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), Yasser Arafat, e' stato ricoverato in un reparto terapia intensiva dell'ospedale militare francese dove e' in cura da sei giorni, in seguito a un peggioramento delle sue condizioni di salute. Secondo una fonte vicina alla delegazione che ha accompagnato Arafat a Parigi il leader palestinese ha perso conoscenza per tre volte da ieri. Dal canto suo, la rappresentante palestinese in Francia, Leila Shahid, ha parlato di una ''ricaduta nelle condizioni di salute di Abu Ammar'', usando il nome di battaglia di Arafat. ''I medici stanno effettuando analisi per spiegare il perche' di quanto accaduto'', ha dichiarato.
Il leader palestinese e' ricoverato da venerdi' scorso all' ospedale militare Percy di Clamart (sobborgo a ovest di Parigi). Secondo un bollettino medico diffuso dal ministero della Difesa francese, i primi esami hanno confermato ''anomalie sanguigne'' e disturbi della digestione. La diagnosi di leucemia, che era stata ventilata in precedenza, e' stata invece scartata.
''Il trasferimento (di Arafat) in terapia intensiva non significa che la sua vita sia in pericolo'', ha rassicurato un altro responsabile palestinese. D'altra parte - a quanto si e' appreso da fonti palestinesi - il capo del dipartimento politico dell'Olp ('ministro degli Esteri'), Faruk Kaddumi, e' giunto a Parigi da Tunisi, dove abitualmente risiede, per seguire l'evoluzione dello stato di salute del presidente dell'Anp, che ha 75 anni. Il bollettino medico sulle condizioni di Arafat diffuso martedi' affermava che ''l'esame clinico e le prime analisi effettuate hanno confermato le anomalie sanguigne e hanno permesso di escludere la diagnosi di leucemia''.
Un consigliere di Arafat, Mohammed Rashid, ha confermato che ''da sei giorni, il presidente (palestinese) e' sottoposto a esami e ad una terapia intensiva''. ''Talvolta il suo stato di salute subisce un certo deterioramento e talvolta migliora'', ha aggiunto Rashid, invitando a ''non farsi prendere dal panico''. A suo avviso, ''la vita del presidente, in questo momento, non e' assolutamente in pericolo e le sue condizioni non sono cattive''.

(Aggiornato il 04 Novembre 2004 ore 10:30)

 

 

 

ABU MAZEN: MIGLIORANO CONDIZIONI DI ARAFAT


Ramallah 1 Nov - Migliorano le condizioni di salute del presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) Yasser Arafat, ricoverato da venerdi' nell'ospedale militare Percy di Clamart, poco lontano da Parigi. Lo ha dichiarato l'ex primo ministro palestinese Abu Mazen, precisando di aver avuto, ieri sera, una conversazione telefonica con Arafat. I risultati delle numerose analisi cui viene sottoposto quotidianamente il leader palestinese si conosceranno, invece, solo tra due giorni, quando saranno completati tutti gli esami.

(Aggiornato il 01 Novembre 2004 ore 11:30)

 

ARAFAT PARTITO PER PARIGI, POTREBBE AVERE LA LEUCEMIA

 

RAMALLAH 29 OTT - Il presidente palestinese Yasser Arafat potrebbe essere affetto da leucemia. Chiedendo di mantenere l'anonimato, un alto funzionario palestinese ha riferito all'agenzia Reuters che si sospetta che Arafat sia affetto da un tumore del sangue, una malattia che puo' essere fatale.
Israele e' persuaso che Arafat ha oggi concluso la sua carriera politica e che non tornera' piu' al potere.
''Nelle sue condizioni fisiche attuali, la probabilita' che egli torni qua e riprenda il potere sono pressoche' zero'', ha detto alla radio militare il vicepremier israeliano Yossef Lapid, leader del partito centrista Shinui. Secondo le informazioni in suo possesso, Arafat si trova in condizioni definite, in termini medici, terminali.
L'aereo con il presidente palestinese Yasser Arafat e' partito da Amman per Parigi. Un trireattore Falcon 900, ha decollato dall'aeroporto militare di Marqa, a est della capitale giordana. Arafat, che era arrivato pochi minuti prima da Ramallah, in Cisgiordania, a bordo di un elicottero militare inviato dalla Giordania a prelevarlo, e' salito da solo sull'aereo, dove e' poi stato sistemato su una barella. ''Se Dio vuole, tornero''', ha detto Arafat, 75 anni, ai suoi collaboratori prima di salire sul Falcon. A salutare il leader palestinese, che si reca a Parigi per sottoporsi a cure mediche urgenti, c'erano il ministro degli esteri giordano Hani Mulki, alcuni diplomatici francesi e arabi accreditati in Giordania e alcuni responsabili francesi, fra cui il ministro degli esteri dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp), Nabil Shaat.

Mohammad Rashid, uno stretto collaboratore di Arafat, ha detto che ''Il presidente appariva in condizioni molto migliori oggi rispetto a ieri e le sue condizioni sono stabili, ma i dottori in Francia diranno di piu'. Le prossime 72 ore saranno veramente cruciali''.

(Aggiornato il 29 Ottobre 2004 ore 09:20)

 

 

RADIO ISRAELIANA: ARAFAT E' IN CONDIZIONI CRITICHE

 

GERUSALEMME 28 OTT - Secondo la radio israeliana le condizioni di salute del presidente dell'Anp Yasser Arafat ''sono critiche''. Lo ha riferito l'inviato a Ramallah della radio statale, citando fonti palestinesi che hanno trascorso la notte al capezzale del Rais. Secondo la stampa israeliana Arafat ha un tumore allo stomaco in fase apparentemente terminale. Esponenti dell' Anp e collaboratori dell' anziano Rais avevano invece affermato stamane che le sue condizioni si erano stabilizzate tanto da permettergli anche di recitare le preghiere del mattino. L'ipotesi che Arafat sia affetto da un tumore allo stomaco era una delle voci gia' circolate nei giorni scorsi, assieme ad altre secondo le quali egli era stato colpito da un'influenza intestinale o soffriva di calcoli alle vie biliari. La solitamente bene informata stampa israeliana appare pero' stamane convinta che la vera malattia sia appunto un tumore allo stomaco.
La moglie di Arafat, Suha, che da anni vive a Parigi, ha chiesto e ottenuto da Israele il permesso di raggiungere il marito. Dovrebbe arrivare oggi. Sulla malattia di Arafat sono circolate nei giorni scorsi versioni diverse: dalla semplice influenza, a quella intestinale, a un tumore, a calcoli nelle vie biliari. Arafat era stato sottoposto due giorni fa a una procedura diagnostica minore la quale, secondo le fonti palestinesi, non aveva rivelato nulla di allarmante. Al quartier generale, e' stata convocata nella notte tutta la leadership palestinese. Per primi sono arrivati il premier Abu Ala e il suo predecessore Abu Mazen, seguiti dai capi dei servizi di sicurezza palestinesi, di ministri e di parlamentari. I due, con Salim Zaanun, il presidente del Comitato esecutivo dell'Olp, farebbero parte di un triumvirato incaricato di reggere l'interim in caso di incapacita' o morte di Arafat, ma la notizia e' stata successivamente smentita da un portavoce del presidente palestinese. In diverse localita' della Cisgiordania nella notte preghiere spontanee per la salute di Yasser Arafat sono state organizzate all' interno delle moschee.
 

(Aggiornato il 28 Ottobre 2004 ore 10:00)

 

ARAFAT, LE DATE PIU' IMPORTANTI DELLA SUA VITA

 

RAMALLAH 28 OTT - Queste le date piu' importanti nella vita del presidente palestinese Yasser Arafat, le cui condizioni di salute si sono oggi seriamente aggravate.

1948 - con la creazione dello Stato di Israele, si rifugia a Gaza e poi in Egitto dove diventa presidente dell'Unione degli studenti palestinesi dal 1952 al 1956.

1959 - crea in Kuwait il movimento nazionale di Fatah

1964 - dichiara lotta armata contro Israele

1969 - viene eletto presidente del Comitato esecutivo dell'OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina), in clandestinita' assume il nome di Abu Ammar (il padre di Ammar).

1974 - il vertice arabo di Rabat riconosce l'OLP come il solo e legittimo rappresentante del popolo palestinese.

1971-1982 - vive a Beirut, da dove e' costretto a fuggire e a rifugiarsi in Tunisia

1988 - rinuncia pubblicamente al terrorismo

1994 - vince il premio Nobel per la Pace con i leader israeliani Yitzhak Rabin, assassinato il 27 ottobre 1995, e Shimon Peres, per gli accordi di pace firmati alla Casa Bianca nel 1993. Rientra nei territori palestinesi

1996 - eletto presidente dell'Autorita' palestinese

2000 - in settembre, scoppia seconda Intifada

2001 - in dicembre, e' messo al confino a Ramallah, dove l'esercito israeliano lo tiene sotto assedio nel suo quartier generale diroccato

2002 - in giugno, il presidente americano George W. Bush lo dichiara politicamente morto

2003 - in settembre, il consiglio di sicurezza israeliano da' parere positivo in linea di principio all'espulsione di Arafat dai territori.

2004 - crescenti difficolta' con i suoi piu' diretti collaboratori dopo che nel settembre dell'anno precedente ha licenziato il suo premier Abu Mazen per gravi dissensi.

(Aggiornato il 28 Ottobre 2004 ore 01:30)

 

ARAFAT, COSA PREVEDE LA LEGGE PER LA SUCCESSIONE

 

ROMA 28 OTT - In caso di morte del leader palestinese Yasser Arafat, la legge prevede che sia sostituito dal presidente del consiglio legislativo (parlamento) palestinese, Rawhi Fattuh, fino allo svolgimento delle elezioni da tenere entro 60 giorni. Di fatto il numero due dell'Olp ed ex primo ministro Abu Mazen (Mahnud Abbas) e l'attuale primo ministro Abu Ala (Ahmed Qorei) sono quelli che prenderebbero le redini del potere perche' Fattuh non e' ritenuto una figura di peso sulla scena politica palestinese. Fonti vicine all'autorita' palestinese (poi smentite) hanno annunciato la possibilita' di un triunvirato che insieme ad Abu Mazen e Ahmed Qorei comprenda anche il presidente del Cnp (consiglio nazionale palestinese, ovvero il parlamento dell'Olp in esilio) Salim Zaanun.

(Aggiornato il 28 Ottobre 2004 ore 01:20)

 

 

ARAFAT NON HA SUCCESSORI, SI TEME IL CAOS

 

ROMA 28 OTT - E' uno scenario di caos nei Territori occupati quello che l'Intelligence di tutto il mondo prevede nell'eventualita' di una scomparsa di Yasser Arafat, il vecchio rais, il presidente palestinese, criticato, odiato, disprezzato per corruzione ma matissimo leader; privo del carisma di un condottiero, ma per decenni simbolo con tutte le sue pecche della nazione palestinese.

Arafat, 75 anni, e' in gravissime condizioni, si dice dalla Muqata, il quartier generale di Ramallah, in Cisgiordania, dove il presidente e' rinchiuso, assediato da due anni e mezzo dagli israeliani, fra le rovine del suo palazzo e le carcasse di auto e camion distrutti nelle incursioni militari. Oggi gli israeliani gli hanno concesso nuovamente il permesso di andare a curarsi all'estero. Autorizzazione che il vecchio leader ha gia' respinto piu' volte non avendo la certezza di poter rientrare nella sua terra. ''Moriro' qui da Shahid, da martire'', ha detto sempre Arafat, conscio del significato politico di questa sua scelta.

La scomparsa di Arafat arriverebbe oggi nel momento forse meno opportuno, per Israele, ma anche per i palestinesi. Ieri Sharon ha ottenuto dalla Knesset l'approvazione per il suo piano di ritiro dalla Striscia di Gaza, un programma osteggiato dalle migliaia di coloni che si rifiutano di lasciare i loro insediamenti e hanno minacciato resistenza e proteste. Arafat, il nemico, il ''terrorista'', l'uomo che Israele ha apertamente minacciato di voler eliminare, nel bene e nel male e' garanzia di uno status quo, con quel minimo di influenza che ancora riesce ad avere sulla popolazione. A centinaia i palestinesi si sono radunati fuori dalla Muqata non appena e' corsa la notizia dell'aggravamento delle sue condizioni di salute.

Il vecchio leader non ha indicato successori. Si prevede una lotta di potere, che gia' piu' o meno apparente e' in corso da tempo. L'Autorita' palestinese rischia il collasso e si temono violenze nei campi profughi, alimentate dai movimenti estremisti di Hamas e della Jihad. Il piano di Sharon di disimpegno potrebbe venir bloccato. Al contrario Israele tenterebbe in ogni modo di fermare un espandersi della rivolta, intervenendo nuovamente con un'operazione militare a Gaza.

Senza parlare del problema della sepoltura. Arafat vuole che le sue spoglie siano portate sulla Spianata delle moschee a Gerusalemme, area sacra anche agli ebrei come Monte del Tempio. Israele non vuole e ha proposto Abu Dis, un quartiere di Gerusalemme est.

La soluzione migliore per Israele sarebbe che Arafat accettasse di farsi curare, ed eventualmente, morire all'estero. Ma e' lecito dubitare che il rais fara' loro questo favore.

(Aggiornato il 28 Ottobre 2004 ore 00:40)

 

 

ARAFAT, PER ANNI LEADER INDISCUSSO PALESTINESI

 

ROMA 27 OTT - Voci, smentite e mezze conferme sull'effettivo stato di salute di Yasser Arafat si rincorrono da quattro giorni. Nella tarda serata di oggi arriva da fonti di informazione israeliane che Arafat avrebbe perso conoscenza, membri dell'Autorita' palestinese smentiscono ma poi ammettono che ''sta molto male''.

Per l'anagrafe egiziana Arafat e' nato il 24 agosto 1929 al Cairo, ma lui sostiene di esser nato il 4 agosto dello stesso anno a Gerusalemme e alcune biografie ne attribuiscono i natali a Gaza o in altre localita'. Anche il suo nome sarebbe Mohammed o Abdul Rahman e Yasser solo un nomignolo familiare. La sua adesione alla causa palestinese risale ai primi anni Cinquanta, quando frequenta l'universita' al Cairo. Nel 1956 partecipa alla guerra di Suez nelle fila dell'esercito egiziano.

Successivamente va in Kuwait e fonda nell'ottobre 1959 Al Fatah, un movimento di liberazione che, dopo la creazione dell'Olp nel 1964, ne diventera' la principale componente. Entra in clandestinita' e riappare, dopo la guerra del 1967, con il nome di battaglia di Abu Ammar.

Supera indenne il 'settembre nero' del 1970, quando re Hussein scatena una repressione militare contro i feddayn e lo caccia dalla Giordania: il quartier generale dell'Olp si trasferisce a Beirut. L'invasione israeliana del Libano nel 1982 lo costringe a spostare la direzione Olp a Tunisi. Musulmano sunnita, nel 1992 sposa la propria assistente, la cristiana Suha Tawil, da cui ha una figlia.

Nel settembre 1993, dopo trattative segrete tra Olp e Israele mediate dalla Norvegia, riesce ad arrivare alla storica firma della Dichiarazione di principi comune e alla indimenticabile stretta di mano con il premier israeliano Yitzhak Rabin a Washington, che gli vale il Nobel per la pace. Nel 1994, dopo 27 anni di esilio, Arafat torna nei territori palestinesi e alla guida dell'Anp, nata in seguito agli accordi di Oslo. Nel 1996, con l'87,1% dei voti, e' eletto presidente dell'Anp.

Dopo il fallimento degli accordi di pace di Wye Plantation e con l'inizio della seconda Intifada, nel settembre 2000, la leadership di Arafat viene apertamente messa in discussione da Israele e dagli Stati Uniti, che lo accusano di incoraggiare il terrorismo, e anche da settori palestinesi: quelli radicali che lo considerano troppo 'morbido' e quelli che denunciano la corruzione della sua gestione politica e chiedono una riforma dell'Anp.

Dal dicembre del 2001, Arafat viene tenuto confinato nel suo quartier generale di Ramallah, che fino a maggio 2002 viene assediato dai carri armati israeliani per rappresaglia contro i crescenti attentati esplosivi che Israele gli rimprovera di non fermare.

Sotto la pressione degli Stati Uniti, ideatori della ''road map'' per la pace in Medio Oriente, nel marzo 2003 Arafat considerato un interlocutore piu' credibile per i negoziati. Tra Arafat e il premier da lui designato si creano pero' da subito dei contrasti sulla linea da tenere, interpretati dagli osservatori come la dimostrazione che il vecchio rais non ha nessuna intenzione di vedere scavalcata la sua leadership.

Il 6 settembre dello stesso anno Abu Mazen si dimette e il rais lo sostituisce subito con Abu Ala (Ahmed Qrea), presidente del parlamento palestinese e architetto degli accordi di Oslo sull'autonomia della Palestina. Pochi giorni dopo il governo israeliano decide di espellere il presidente dell'Autorita' nazionale palestinese (Anp) dai Territori, provocando grandi manifestazioni di protesta da parte dei suoi sostenitori. Arafat in risposta al provvedimento afferma: ''Nessuno mi caccera'''.

(Aggiornato il 27 Ottobre 2004 ore 23:30)

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Ultimo aggiornamento: 13-11-04.

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