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Ambiente,  Rifiuti e Riciclaggio

FEDERAMBIENTE, SERVE NUOVO ASSETTO PER AZIENDE

ROMA - Serve un nuovo assetto di programmazione, regolazione e gestione dell' attivita' produttiva per i servizi di igiene urbana. E' quanto rileva Federambiente nella ricerca 'Il mercato dei rifiuti urbani e dell' igiene ambientale', presentato oggi nell' ambito di 'Ricicla' a Rimini. Il nuovo assetto, secondo l' analisi della federazione, dovrebbe aggregare, anche al fine di superare l' attuale frammentazione, i diversi enti locali in Agenzie di Ambito territoriale ottimale (Ato) come previsto dal Decreto Ronchi e come gia' in corso di attuazione; lo strumento centrale di indirizzo e programmazione e' il Piano d' ambito, mentre la regolazione passera' attraverso l' organizzazione del ciclo integrato dei rifiuti da parte dell' Ato, le modalita' di affidamento della gestione e il contratto di servizio con l' impresa. Coerente con questo impianto, prosegue Federambiente, ''e' la separazione del ruolo di governo e regolazione del servizio da quello di gestione dello stesso; di conseguenza, e' indispensabile il superamento del tradizionale rapporto di organicita' tra ente locale e gestore, in primis delle gestioni in economia''. La scelta dei sistemi di gestione integrata a livello territoriale, infine, osserva, ''impone l' esigenza di selezionare i gestori sulla base della loro capacita' di proporre assetti organizzativi e modelli tecnologici in grado di rispondere agli obiettivi pubblici indicati dal soggetto di governo nelle forme piu' efficaci ed efficienti; si tratta percio' di costruire, tramite la regolazione, un ambiente competitivo che faccia emergere le soluzioni imprenditoriali piu' adeguate''.

(Aggiornato il 08 Novembre 2002 ore 15:20)

 

Discordanti le visioni del ministro Matteoli e delle Associazioni Ambientaliste

Ambiente, in Italia meno rifiuti e riciclaggio fermo

Il Wwf, alla presentazione del rapporto sui rifiuti 2002, coglie l’occasione per denunciare la “deregulation selvaggia” del settore. Nella stessa occasione, il ministro dell’Ambiente Matteoli lamenta le difficoltà delle aziende alle prese con troppe norme per lo smaltimento dei rifiuti.

L’Unione Europea, spiega l'associazione ambientalista, "definisce come priorità assolute la prevenzione ed il riciclaggio con recupero di materiali: al contrario, in Italia si rilancia l'incenerimento selvaggio, si compiacciono le industrie inquinanti e ci si trova ben lontani da quell'obiettivo minimale del 35% di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani che dovremmo raggiungere nel 2003 su tutto il territorio nazionale".

Nel mirino del Wwf ci sono "sei provvedimenti approvati in questa legislatura, cui se ne aggiunge uno in itinere, che demoliscono sistematicamente la gestione integrata del ciclo dei rifiuti concepita nel decreto ronchi in attuazione delle direttive comunitarie".

Il ministro dell'Ambiente, Altero Matteoli, invece, mette l’accento sulle 915 norme per lo smaltimento dei rifiuti che rendono impossibile alle imprese di operare senza andare incontro a contravvenzioni. Al fine si ridurre le innumerevoli norme che regolano lo smaltimento dei rifiuti, il ministro ha presentato alla Camera una proposta di riforma che prevede il riordino della materia in quattro testi unici.

In sede d'esame "mostrando grande sensibilità”, secondo Matteoli, la Camera ha portato i testi a sei ed ha approvato la legge che ora è al vaglio del Senato. Se ci sarà il via libera di Palazzo Madama il ministero, avrà l'opportunità di "emanare in 24 mesi sei testi unici che ci consentiranno di dare al cittadino italiano un punto di riferimento immediatamente identificabile".

Dati alla mano, gli italiani producono meno 'spazzatura' o comunque hanno 'rallentato' il ritmo di produzione. Il tasso di crescita dei rifiuti urbani, nel 2000, è infatti aumentato del 2,1%, contro il +2,4% del 1999. Nell'insieme, è stata prodotta una montagna di 29 milioni di tonnellate di rifiuti. Dal rapporto sui rifiuti 2002, afferma il ministro dell'ambiente, emerge "da un lato un aspetto positivo legato alla contrazione del tasso di crescita dei rifiuti, dall'altro permane invece il dato negativo che vede lo smaltimento in discarica come la forma di gestione prevalente per i rifiuti urbani".

Nel 2000 circa 4,2 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, il 14,4% della produzione totale, sono stati raccolti in maniera differenziata. Si conferma il divario tra nord e sud: infatti mentre al nord la raccolta differenziata raggiunge il 24,4% e il centro compie un grande passo in avanti raggiungendo l'11,4%, il sud rimane ben distante da queste percentuali arrivando al 2,4%.

Raccolta differenziata che per Matteoli appare inutile: "il rischio di spingere verso la raccolta differenziata è quello di prendere in giro i cittadini" perché molto spesso i rifiuti che sono stati raccolti in modo differenziato vanno a finire nella stessa discarica. Secondo il ministro, "questa è una cosa che non ci possiamo permettere, è una presa in giro per i cittadini e un costo inutile".

( Aggiornato il 29 Ottobre 2002 ore 17:10 )

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