Ci sono anche otto veterinari tra le 35 persone arrestate perchè ritenute coinvolte in un'organizzazione criminale con collegamenti internazionali e controllata al clan camorristico Fabbrocino che immetteva illegalmente sul circuito commerciale carni provenienti da animali non certificati o affetti da varie malattie, provenienti in particolare dalla Germania.

E' quanto ha accertato l'indagine dei carabinieri del Nas che hanno eseguito le 35 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Nola (Napoli). I militari della sanità, in collaborazione con i comandi provinciali di Napoli, Salerno, Caserta, Avellino, Benevento, Taranto, Torino, Cuneo e Treviso hanno scoperto in particolare che ai bovini commercializzati in Italia senza alcun controllo igienico sanitario erano stati somministrati anabolizzanti, antibiotici e cortisonici.

Inoltre, l'organizzazione si era specializzata nella ricettazione e nel riciclaggio di animali rubati, nella sottrazione di animali sottoposti a sequestro oltre che nella dispersione nell'ambiente di rifiuti ad alto rischio sanitario. Le indagini, avviate nell'aprile del 2001, hanno fatto emergere una rete di collusioni e complicità con operatori del settore zootecnico come allevatori, mediatori, commercianti di carne bovina, macellatori, titolari di macellerie ma anche pubblici veterinari e pubblici amministratori.

L'organizzazione si avvaleva di due strutture localizzate nelle aree di Torino e Cuneo, dove venivano trovati i bovini, spesso animali privi di garanzie sanitarie o malati e li avviavano in Campania per la commercializzazione in due macelli clandestini.