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Il Papa alla Camera

Rutelli: pagina storica e di liberta'

'E' una pagina storica e di liberta'.Dopo 140 e piu' anni un Papa,che e' anche il vescovo di Roma,entra qui nel Parlamento e ci da' un messaggio che e' allo stesso tempo una grande forza spirituale ed e' l'indicazione della separazione e della laicita' della politica'.Questo il commento del presidente della Margherita, Rutelli, al discorso del Papa. 'E' una grande pagina-ha aggiunto Rutelli-e' un grande cambiamento ed e' il segno dei tempi'.

 

Berlusconi: disponibili a clemenza, discorso alto e nobile

'Sono emozionato, e' stato un discorso alto, nobile e pieno di amore per l'Italia, che ha toccato tutti i temi che non possono non essere condivisi'. Questa la reazione a caldo del presidente del Consiglio Berlusconi al termine del discorso del Papa in Parlamento.

'Siamo disponibili per la clemenza chiesta dal Papa, poi vedremo come'. Lo ha detto il presidente del Consiglio Berlusconi.

(Aggiornato il 14 Novembre 2002 ore 13:40 )

 

Il discorso del Pontefice, per la prima volta in visita al parlamento

Il Papa alla Camera: clemenza, pace e attenzione al bene comune

Giovanni Paolo II ha cominciato a parlare alle 11,20 dal più alto scranno di Montecitorio

Nell’emiciclo di Montecitorio ci sono tutti, dalle più alte cariche dello Stato a deputati e Senatori. Sono le 11,21 circa quando il Pontefice comincia il suo discorso, seduto sul più alto scranno del Parlamento italiano. Parla per quarantasette minuti, “ben consapevole del forte significato della presenza del successore di Pietro nel Parlamento italiano". E per ben ventidue volte viene interrotto dall'applauso dell'aula.

Ringrazia gli italiani e sottolinea come sia "davvero profondo" il legame che esiste tra Santa Sede e Italia, paese nel quale, ha detto, "l'annuncio evangelico, qui giunto fin dai tempi apostolici, ha suscitato una civilta' ricca di valori universali ed una fioritura di mirabili opere d'arte". Soddisfa una delle attese di questi giorni, concentrata su come il pontefice avrebbe affrontato il tema dei detenuti, che la scorsa settimana gli avevano inviato una lettera nella quale lo pregavano di chiedere ai parlamentari quel gesto di clemenza caduto nel vuoto in occasione del Giubileo. Il Papa quell’atto di clemenza lo ha chiesto. Ma sono anche la pace e l’attenzione al bene comune i punti cardine del suo discorso.

Grazie per l'affetto degli italiani.
E' con questo riconoscimento che si e' aperto il discorso di Giovanni Paolo II. Si e' detto onorato per l'accoglienza, ha definito il parlamento una "sede prestigiosa" nella quale "l'intero popolo italiano - ha detto ai deputati e senatori - e' da voi degnamente rappresentato". L'affetto degli italiani, interpretato nelle parole dei presidenti di camera e senato, ha accompagnato il papa da sempre "fin dai primi mesi della mia elezione alla sede di pietro. Per esso voglio esprimere a tutti gli italiani, anche in questa circostanza, la mia viva gratitudine".

Il profondo legame tra Santa Sede e Italia.
"Ben sappiamo - ha affermato il Papa - che esso e' passato attraverso fasi e vicende tra loro assai diverse, non sfuggendo alle vicissitudini e alle contraddizioni della storia ". Per il Santo Padre a questa opera di avvicinamento e di collaborazione, nel rispetto della reciproca indipendenza e autonomia, hanno molto contribuito "i grandi papi che l'Italia ha dato alla chiesa e al mondo nel secolo scorso: basti pensare a Pio XI, il papa della conciliazione, e a Pio XII il papa della salvezza di Roma, e, piu' vicini a noi, ai papi Giovanni XXIII e Paolo VI, dei quali spesso, come Giovanni Paolo I, ho voluto assumere il nome".

Segno di clemenza verso i detenuti
"Mediante una riduzione della pena", ha detto il Pontefice. Tale gesto sarebbe da parte delle istituzioni "una chiara manifestazione di sensibilita', che non mancherebbe di stimolarne l'impegno di personale ricupero in vista di un positivo reinserimento nella societa"'.

Affrontando con i parlamentari il tema della solidarieta' verso "le membra piu' deboli della societa"', ha sottolineato che "tale solidarieta' non puo' non contare soprattutto sulla costante sollecitudine delle pubbliche istituzioni. In questa prospettiva, e senza compromettere la necessaria tutela della sicurezza dei cittadini, merita attenzione la situazione delle carceri, nelle quali i detenuti vivono spesso in condizioni di penoso sovraffollamento".

Fare di piu' per la grave crisi economica
Per il Papa occorre "una solidarieta' spontanea e capillare" per fare fronte alla "grave crisi dell'occupazione soprattutto giovanile e le molte poverta', miserie ed emarginazioni, antiche e nuove, che affliggono numerose persone e famiglie italiane o immigrate in questo paese".

Giovanni Paolo II ha riconosciuto "gli ingenti progressi compiuti in quasi sessant'anni verso una societa' nella quale siano assicurate a tutti accettabili condizioni di vita" ma ha chiesto sul fronte del lavoro "la costante sollecitudine delle pubbliche istituzioni".

I venti di guerra
"L'Italia e le altre nazioni che hanno la loro matrice storica nella fede cristiana sono quasi intrinsecamente preparate ad aprire all'umanita' nuovi cammini di pace, non ignorando la pericolosità delle minacce attuali, ma nemmeno lasciandosi imprigionare da una logica di scontro che sarebbe senza soluzioni". Con queste parole ha ricordato al parlamento italiano che anche di fronte al conflitto cronico in Medioriente e alla "nuova e terribile dimensione" che ha assunto il terrorismo internazionale l'Italia deve ricordare "l'attitudine e la responsabilita' del tutto peculiari" del cristianesimo nel consesso internazionale facendo emergere "tutto il potenziale di pace" insito nelle grandi religioni.

(Aggiornato il 14 Novembre 2002 ore 13:30 )

 

OGGI IL PAPA A MONTECITORIO

ROMA - Grande attesa da parte di tutto il mondo politico
per l'incontro fra papa Giovanni Paolo II ed i
parlamentari italiani, che avra' luogo questa mattina a
Montecitorio. E' la prima volta che un pontefice varca la
soglia di uno dei luoghi simbolo della democrazia in
Italia, chiudendo definitivamente lo storico contenzioso
fra stato e Santa sede. La visita infatti fa seguito ad un
invito formale espresso congiuntamente dai presidenti di
Camera e Senato, Casini e Pera. Il palazzo - che e'
sorvegliato in maniera discreta ma severissima - ha subito
nelle ultime settimane un vero e proprio "lifting" per
presentarsi nel suo aspetto migliore. Quanto al contenuto
del discorso che il Papa rivolgera' ai nostri
rappresentanti non ci sono ancora conferme ufficiali, ma
con ogni probabilita' andra' a toccare i temi della
responsabilita' dei legislatori su pace, cooperazione fra
Nord e Sud del mondo, unita' europea, sviluppo e debito
dei paesi pove ri. Nelle sue numerose visite pastorali,
Giovanni Paolo II aveva fino ad oggi incontrato altre
quattro assemblee parlamentari: San Marino, Canada,
Australia e Polonia.

(Aggiornato il 14 Novembre 2002 ore 10:30 )

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