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Clonazione: Veronesi, Non è un crimine

L’ex ministro della Salute stigmatizza la condanna delle tecniche di riproduzione

Veronesi: “Clonazione? Non è un crimine”

Eve è in arrivo negli Stati Uniti. I raeliani annunciano la prossima nascita di altri quattro bebé. Ma le voci contrarie non si placano. Il cardinale Lustiger: “impresa comparabile a quella dei nazisti”. Il ricercatore Loi: “tentativi folli, uno scienziato serio non si presterebbe”.

Una voce fuori dal coro si alza tra le molte condanne sorte all’indomani dell’annuncio della nascita di Eve, la bambina clonata dalla setta dei raeliani. "Si tratta di un tema molto delicato ma non si può parlare, come qualcuno ha fatto, di un crimine contro l'umanità”. L'ex ministro della salute, Umberto Veronesi, in un'intervista al Giornale, non condanna la tecnica di riproduzione degli esseri umani.

"Crimini di questo tipo per me sono Auschwitz, Hiroshima e lo sfruttamento del lavoro minorile. Non si deve intendere la clonazione come un modo di infrangere delle leggi della natura, anche perché a ben vedere queste sono già state infrante con la pillola anticoncezionale, l'aborto, e il preservativo", afferma l’oncologo. Per Veronesi, insomma, "le sperimentazioni vanno continuate con gli animali. Ci vorranno una trentina, se non addirittura una cinquantina d'anni, prima che la clonazione possa dirsi sicura".

Di tutt’altro tono i commenti di alti esponenti della gerarchia cattolica: "E' un'impresa comparabile a quella dei nazisti. Un'operazione che nella sua logica ricorda tutti i tentativi di eugenetica, anche quella che si riteneva razionale e scientifica, come gli esperimenti avvenuti durante il regime hitleriano", afferma il cardinale Jean-Marie Lustiger, primate di Francia, che in un'intervista alla Repubblica condanna l'esperimento che ha portato alla nascita della prima bimba clonata.

Secondo Lustiger, "l'ispirazione dell'operazione è molto chiara e fa parte dello show-business. Si tratta di un'ispirazione che ha il senso della follia, che getta un'ombra fosca sul futuro dell'umanità”.

Eve, la prima bambina clonata, arriveraà oggi negli Stati Uniti. , secondo quanto affermato dalla società Clonaid legata al movimento religioso ufologico dei raeliani, sara' subito sottoposta a prelievo per effettuare il test del Dna che valuti se veramente è un clone della madre. "La bambina sta venendo a casa e, una volta arrivata, sarà possibile per un esperto indipendente andarci, prendere un campione e controllare", ha detto la biologa di Clonaid, Brigitte Boisselier. 

I raeliani hanno intanto annunciato l'arrivo di altri quattro bebè clonati. Il prossimo dovrebbe nascere in nord Europa da una coppia lesbica. Nel mondo scientifico, comunque, le reazioni sono di perplessità. In un’intervista, anche il ricercatore Pasqualino Loi, che ha clonato diverse specie animali per salvarle dall'estinzione afferma: "di undici pecore e un muflone nati nel corso della mia carriera nessuno è ancora vivo. Per non parlare degli aborti, o delle gravidanze che abbiamo dovuto interrompere per salvare le madri".

Secondo Loi, i tentativi di clonazione umana "sono folli. Nessuno scienziato serio vi si presterebbe mai. Ma questo non vuol dire che la pratica, sperimentata sugli animali, un giorno non possa rivelarsi utile". L'oncologo Leonardo Santi, presidente del comitato italiano per le biotecnologie, avverte: "per prima cosa non dobbiamo assolutamente fermare la ricerca scientifica ma contrastare e non subire passivamente l'effetto negativo, che le presunte scoperte sulla clonazione possono aver provocato sull'opinione pubblica".

(Aggiornato il 30 Dicembre 2002 ore 12:00)

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Ultimo aggiornamento: 30-12-02.

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