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FIRENZE: Incontro con SERGIO COFFERATI

POLITICA E MOVIMENTI: COSTRUIAMO INSIEME UN FUTURO DIVERSO

Sergio Cofferati Incoronato nuovo Leadear della Sinistra riformatrice

L'INTERVENTO FINALE DI SERGIO COFFERATI

Carissimi, siamo qui oggi per un’idea, un’idea bellissima ma grande di contrastare quel modo di fare politica, quello che si basa sulla forza dei soldi, quello che attraverso il controllo dei media punta all’insopportabile sacrificazione che conoscete. Quello che produce nei fatti populismo e forme plebiscitarie. Io sono contrario, lo dico adesso per quando si farà ogni e qualsiasi discussione in materia, a tutto ciò che semplifica a ciò che riduce in pochi luoghi il punto della decisione, a ciò che consegna in poche mani il potere per scegliere. Sono sa sempre convinto che la partecipazione il coinvolgimento plurale siano per noi un valore, noi non abbiamo bisogno di ricreare nel nostro campo le forme i modi per i quali loro fanno politica, dobbiamo fare esattamente l’opposto. Dobbiamo cercare nell’antico, antichissimo faticoso rapporto con le persone un altro modo di fare politica. Capillare, quotidiano usando tutto: la parola, la capacità di convincere, il rapporto umano, gli strumenti della tecnologia. Senza questa capillarità non ci sarebbero stati i girotondi, non ci sarebbe stato marzo per la CGIL, non ci sarebbe stata la rinascita di questa condizione bella che ci porta qui stasera ad ora tardissima ad essere qui insieme. Il rapporto tra di noi, il rapporto tra le persone come condizione vitale non soltanto della politica , ma anche della democrazia . E vorrei che ci si impegnasse tutti nella definizione di questo progetto . Per la mia parte , per le energie di cui dispongo, in modo diverso da quello tradizionale, che rispetto ma non ritengo l’unico possibile, vorrei partecipare per avere insieme un’ipotesi da prospettare a tutti . A quei cattolici che sbagliando si sono fatti illudere , si sono collocati dall’altra parte. A quell’elettorato moderato che ha creduto davvero che il centrodestra gli diminuisse le tasse, gli rendesse questo paese maggiormente vivibile e più libero, violando i diritti delle persone e che si è aperto oggi a quell’elettorato che anche loro sono persone e che proprio da quella violazione ne hanno danni rilevanti e purtroppo qualche volta anche devastanti per la loro condizione materiale. E vorrei che questa costruzione di un progetto avesse dei riferimenti ed alcune banali pratiche metodologiche. Il riferimento che più mi sta a cuore è quello che ricordava anche Nanni aprendo la lunghissima discussione di questa sera. Noi dobbiamo puntare ad un modello che abbia come carattere la sobrietà. A me piace molto questa parola. Per sobrietà non ritengo rinuncia ai consumi o indisponibilità di risorse da utilizzare come singoli o come famiglie, no. Anzi penso a grandi risorse. Il mondo al quale guardiamo , è un mondo nel quale tutti devono stare meglio. Il pauperismo non fa parte né della nostra storia e ancor meno della nostra prospettiva, però un modello di sviluppo rispettoso di alcuni confini, quelli ambientali, così come delle soglie che riguardano i diritti alle tutele delle persone. Può avere il carattere della sobrietà se sceglie la qualità se è legato a dei valori e a dei comportamenti, se è in grado di dire soprattutto a quel ragazzo che sobrietà non vuol dire rinuncia anzi , vuol dire consumare diversamente e che un libro vale più di una cravatta e che la borsetta più bella non sostituirà mai la gioia di un bel concerto . E che i valori sono valori legati da idealità, da appartenenza , dal rispetto dell’apprezzamento comune della cultura. E che nel costruire questo progetto sia in campo quello che avete sentito richiamare tante volte , una capacità d’ascolto. La politica può e deve interloquire con i movimenti partendo dal rispetto reciproco , come abbiamo fatto questa sera . Ognuno di noi considerando le nostre diversità come un elemento importante dello stare insieme , non del dividerci. E prescindendo da chi è nato prima, da chi è più grande , da chi la sa più lunga per chi ha più storia alle spalle, ma cercando per quel che siamo, per quel che pensiamo di costruire un tratto di strada insieme. E spero che questo ordito fitto, questa trama , venga costruita con pazienza e con generosità . Lo dico ogni tanto nelle occasioni pubbliche e mi sono sentito rimproverare , pensate un po’, di utilizzare delle categorie prepolitiche , ma è un argomento critico che va di moda. Si, io penso che la politica sia servizio per gli altri e che la politica sia credibile quando il merito è condiviso , ma a anche quando viene praticata con generosità . Agli altri devi dimostrare in concreto che ti vuoi occupare anche di loro, e gli atti di generosità in politica valgono esattamente quanto il merito condiviso. Si è detto: basta con queste litanìe , con questa che viene considerata da alcuni addirittura una sorta di lagna ripetuta , il cuore il cuore no ci vuole il cervello…e chi lo mette in discussione. Ecco però laddove c’è solo il cervello il risultato che si ottiene qual è , quello di non avere la passione disponibile di tante persone. Si può avere attenzione, rispetto , ma non ci sarà mai il coinvolgimento che invece a noi serve avere sempre e in ogni momento perchè il nostro obiettivo è quello banalissimo , statene certi, tale apparirà a molti commentatori che abbiamo reso esplicito anche fisicamente qui questa sera, quello di stare insieme fino ad un’ora inusitata per la politica italiana a discutere ad ascoltarci senza andare a casa e dunque dando dimostrazione concreta che possono dire cose che parlano al cervello delle persone ma le si possono dire e fare utilizzando il cuore, un cuore che a noi serve per tornare a vincere. A presto !

(Aggiornato il 11 Gennaio 2003 ore 10:00)

Altri dettagli sul sito dell'amico Hox: LibLab

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Ultimo aggiornamento: 12-01-03.