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E' Morto L'Avvocato Agnelli

Cerimonia funebre in Duomo alla presenza delle massime autorità dello Stato

Agnelli, la folla saluta il suo Avvocato

Il cardinale Poletto nell’omelia: “Era convinto che la crisi si sarebbe superata; che l’auspicio si traduca in dialogo tra azienda, istituzioni e sindacato”

"C'è bisogno che in tutti nasca la coscienza che l'azienda non solo deve essere rilanciata ma deve rimanere ancorata alla sua e nostra amata Torino". E’ uno dei passaggi dell’omelia del cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino, che ha officiato la cerimonia del funerale di Gianni Agnelli, in un Duomo gremito da oltre 2.500 persone e almeno il doppio sul sagrato, secondo la Questura.

Alla cerimonia, iniziata alle 10,30, hanno partecipato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi con la moglie Franca, il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, i Presidenti di Camera e Senato, Pier Ferdinando Casini e Marcello Pera. Presenti in forza anche i leader politici e sindacali, nonché i massimi rappresentanti del mondo Ieri per Giovanni Agnelli era stato il giorno del commiato di migliaia di torinesi, stretti in fila anche per ore, che è durato ininterrottamente fino alle 5 di questa mattina. E poco dopo, dall'alba, decine di torinesi cercavano di entrare in Duomo.

Il "nostro avvocato", così il cardinale Poletto ha chiamato Gianni Agnelli durante l'omelia in Duomo, ricordando il giorno in cui gli chiese: "preferisce il titolo di senatore o di avvocato? mi rispose quello di avvocato perché è nome d'arte". Agnelli, ha proseguito l’arcivescovo, aveva "la convinzione sicura e non faceva mistero di credere che, come sempre, anche questa volta la crisi si sarebbe superata". "Ci auguriamo - ha aggiunto - che il suo auspicio si realizzi. Questo potrebbe essere il primo frutto che può maturare dal dolore che tutti hanno dimostrato per la sua scomparsa e che ora deve tradursi in una rinnovata volontà di dialogo tra azienda, istituzioni e sindacato".

(Aggiornato il 26 Gennaio 2003 ore 14:00)

 

Gianni Agnelli, la salma è al Lingotto

E' stata trasferita al Lingotto la salma del senatore Giovanni Agnelli, morto ieri mattina nella sua casa torinese di Villa Frescot. La camera ardente è stata allestita nella pinacoteca che il presidente d' onore della Fiat ha voluto donare alla città e che si trova sul tetto dell'ex grande stabilimento industriale Fiat. L'apertura della camera ardente è prevista per le 10. La salma sarà vegliata dai commessi del Senato e dalle rappresentanze dei dipendenti della Fiat.

(Aggiornato il 25 Gennaio 2003 ore 10:00)

 

Il presidente onorario della Fiat aveva 81 anni ed era gravemente malato

Umberto Agnelli succederà a Paolo Fresco alla presidenza della Fiat nel prossimo maggio

Giovanni Agnelli è morto all'alba di venerdì, 24 gennaio, all'età di 81 anni. L'avvocato, da tempo malato,  si è spento intorno alle sei.

Le condizioni di Giovanni Agnelli, già gravissime nel tardo pomeriggio di ieri, si sono ulteriormente aggravate in serata. Il presidente onorario della Fiat non ce l'ha fatta a superare la crisi. Circondato dai famigliari è spirato nella sua casa.

La camera ardente sarà allestita al Lingotto ed i funerali si svolgeranno a Villa Perosa in forma strettamente privata.

Umberto Agnelli succederà a Paolo Fresco alla presidenza della Fiat, in occasione dell'assemblea di maggio. E' questa, secondo quanto si è appreso, l'ipotesi al momento più accreditata, a seguito della riunione  di oggi, quando si sarebbe dovuto svolgere il passaggio di consegne da Giovanni al fratello Umberto alla guida della "cassaforte" di famiglia Ifi-Ifil.

I messaggi di cordoglio

Il Papa: nel suo telegramma di cordoglio ha manifestato "viva partecipazione" per la "scomparsa di un così autorevole protagonista di momenti importanti della storia italiana, che seppe prodigarsi con generosa intraprendenza per il bene e lo sviluppo economico e sociale del paese".

Romano Prodi: "Agnelli ha accompagnato il cambiamento del paese "con l'idea di legare l'Italia alla parte più progredita del  Mondo: l'Europa e gli Stati Uniti"

Cesare Romiti: ''L'auto per lui era la vita. La Fiat senza auto per lui era una cosa impossibile anche da pensare. So del suo tormento in questi ultimi anni di crisi dell'azienda e credo che abbia sofferto quello che non avrebbe dovuto soffrire. Mi auguro che coloro i quali oggi hanno la responsabilità di Fiat se ne ricordino sempre" .

Antonio Fazio: E' stato il "primo imprenditore del nostro Paese" senza "mai smarrire, dai momenti esaltanti della ricostruzione alle più difficili fasi dei decenni passati fino alle ultime settimane, la considerazione degli interessi generali, del bene della collettivita''.

Alberto Falck: "E' stato un esempio straordinario del capitalismo familiare. Ha cercato di portare avanti la bandiera italiana nel modo migliore come ambasciatore dello stile italiano".

Carlo De Benedetti: "L'Italia da oggi è più povera. Con l'Avvocato Agnelli scompare una figura insostituibile e un grande protagonista della vita italiana degli ultimi cinquant'anni".

Vittorio Merloni: "Per me è stato sempre un punto di riferimento, uno dei grandi capitalisti italiani. E' stato un punto di riferimento per tutti gli imprenditori"

Marco Trochetti Provera: - ''Giovanni Agnelli è una figura insostituibile, che ha contribuito a ricostruire il tessuto industriale del Paese e a dotarlo di una credibilità internazionale, grazie alle sue qualità di imprenditore e di uomo e al forte senso delle istituzioni, la sua qualità più marcata cui si sono sempre accompagnati intelligenza e coraggio''

Silvio Berlusconi: "Giovanni Agnelli è stato protagonista per oltre mezzo secolo della vita italiana"

Marcello Pera: "''Gianni Agnelli è stato uno dei più grandi interpreti della storia d'Italia, dell'Italia della ripresa e dell'espansione economica, ma anche dell'Italia in difficoltà e comunque sempre dell'Italia delle grandi potenzialità a cui egli costantemente ed insistentemente si appellava''.

Francesco Rutelli: "è stato uno dei pochissimi italiani che, dal dopoguerra in avanti, siano stati ascoltati nel mondo. Quindi la perdita dal punto di vista umano è dolorosa, e dal punto di vista degli interessi dell'Italia e della capacità del nostro Paese di essere ascoltato e rispettato è molto grande"

Carlo Azeglio Ciampi: "La scomparsa del senatore a vita Giovanni Agnelli lascia un grande vuoto nella scena italiana.Egli è stato per oltre mezzo secolo uno dei protagonisti della storia del nostro Paese, esprimendo in ogni momento critico valori fondamentali del carattere e dell'identità nazionale".

Pier Ferdinando Casini: "La Fiat e Agnelli hanno intrecciato la loro storia con quella dell'Italia, per cui è un momento di tristezza, ma anche di riflessione per ripartire e guardare i nuovi traguardi che l'Italia ha davanti''

Giulio Andreotti: "Anche se purtroppo, da alcuni mesi, era gravissimo, la notizia della sua morte mi ha colpito profondamente.E'triste che la sua morte coincida con il difficile momento della Fiat. Oltre l'emozione del momento, credo che la sua figura dovra' essere adeguatamente ricordata''.

Fausto Bertinotti: "Muore con Gianni Agnelli un protagonista di un lungo ciclo sociale, politico e culturale. Come raramente accade, la scomparsa di una persona segnala anche la fine di un'epoca. Le vicende drammatiche di Gianni Agnelli e della famiglia si sono venute legando alla crisi di un'impresa e di un mondo".

Antonio Baldassarre e Agostino Saccà:  Il presidente della Rai,  Antonio Baldassarre, ha voluto sottolineare il ruolo avuto da Agnelli definendolo "uno dei più grandi protagonisti della storia italiana degli ultimi decenni". Il direttore generale, Agostino Saccà,  nel suo messaggio rileva che la Rai lo ricorda come "manager indimenticanile e simbolo della imprenditorialità italiana nel mondo".

(Aggiornato il 24 Gennaio 2003 ore 16:00)

 

L'AVVOCATO CHE HA SEGNATO LA STORIA D'ITALIA

 Per oltre cinquant'anni, dalla plancia di comando della Fiat, e' stato anche il principale 'ambasciatore' del made in Italy, seguendo una 'politica estera' che spesso ha anticipato quella istituzionale, come quando 'apri'' all'Urss con la fabbrica di auto a Togliattigrad, o quando nel '76 permise l'ingresso di capitali libici nel gruppo torinese. Nato a Torino nel 1921, orfano di padre a 15 anni, Gianni Agnelli trascorre una giovinezza sotto l'ombra della figura imponente del nonno Giovanni. Alla Fiat entra alla fine del periodo bellico come vicepresidente. Finita l'epoca Valletta, Gianni prende la guida della Fiat: nel 1963 diventa amministratore delegato e nel 1966 presidente. Nel giugno del '91 era stato nominato senatore a vita.

CORDOGLIO NEL MONDO POLITICO E IMPRENDITORIALE

 'La scomparsa del senatore a vita Giovanni Agnelli lascia un grande vuoto nella scena italiana'. E' quanto scrive il presidente Ciampi in un messaggio inviato alla famiglia. Berlusconi lo ricorda dicendo: Gianni Agnelli e' stato protagonista per oltre mezzo secolo della vita italiana. Il presidente del Senato Pera lo ha definito un grande statista, e il presidente della Camera Casini da Valencia ha parlato di Agnelli come di un simbolo dell'Italia nel mondo. 'E' un momento tristissimo, una perdita irreparabile, ma il mondo continua, dobbiamo continuare a gestire bene la Fiat'', ha detto il presidente Paolo Fresco . Montezemolo dice che l'amicizia di Agnelli e' stata per lui un punto di riferimento insostituibile. 'L'Italia e' oggi piu' povera', ha commentato De Benedetti e Romiti: La Fiat senza auto per lui era una cosa impossibile anche da pensare. 'Resteremo vicini alla famiglia e in particolare al dott. Umberto e faremo tutto quello che sara' necessario fare per il rilancio', ha detto Alessandro Profumo, amministratore delegato di Unicredit. Cordoglio anche nel mondo del calcio che piange, ha detto Carraro, un entusiasta dello sport.

(Aggiornato il 24 Gennaio 2003 ore 10:30)

 

L'addio dell'Avvocato, nel giorno della famiglia

TORINO 24 Gen - Oggi si riunisce la Giovanni Agnelli & C, la società accomandita che riunisce tutti i discendenti del fondatore della Fiat. Una riunione, inevitabilmente segnata dalla scomparsa dell’Avvocato, convocata per dare un segnale forte di impegno nella Fiat, di cui la famiglia è azionista di riferimento attraverso le finanziarie Ifi e Ifil. In particolare - come affermano fonti vicine alla «Giovanni Agnelli e C.», la società accomandita che riunisce tutti i discendenti del fondatore del Gruppo del Lingotto - «sarà chiesta a Umberto Agnelli la disponibilità per un impegno più diretto della famiglia nel Gruppo». In un momento difficile, dunque, gli Agnelli sembrano voler rinserrare le fila e invitano Umberto a ricoprire Il posto di comando da presidente.

(Aggiornato il 24 Gennaio 2003 ore 10:00)

 

E' morto Giovanni Agnelli

TORINO 24 Gen - «Giovanni Agnelli è spirato nella sua casa torinese, dopo mesi di malattia». È quanto si afferma in un comunicato della famiglia. «L'hanno assistito - prosegue la nota - la moglie Marella e lafiglia Margherita con i suoi figli. La camera ardente sarà allestita al Lingotto ed i funerali si svolgeranno a Villar Perosa in forma strettamente privata». Era nato il 12 marzo del 1921 e doveva compiere 83 anni. 'L'hanno assistito la moglie Marella e la figlia Margherita con i suoi figli. La camera ardente sara' allestita al Lingotto ed i funerali si svolgeranno a Villar Perosa in forma strettamente privata'. La morte dell' avvocato Agnelli e' avvenuta attorno alle otto di stamane. Ieri sera il cardinale Poletto gli aveva impartito l'estrema unzione. La notizia della morte e' giunta quando la riunione dell'accomandita di famiglia era appena iniziata a Torino.

(Aggiornato il 24 Gennaio 2003 ore 09:00)

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