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Scandalo appalti  Anas 

INCHIESTA ANAS: AVVISO GARANZIA E PERQUISIZIONE A BONOMI

MILANO 15 Lug - Tre persone sono state arrestate questa mattina dai carabinieri del Noe (Nucleo operativo Ecologico) di Milano nell'ambito dell'inchiesta della Procura milanese sulle vicende dell'Anas.
Sono stati notificati ordini di custodia cautelare in carcere a un dirigente amministrativo del compartimento di Milano, a un consulente della direzione generale di Roma e a un imprenditore varesino. L'accusa e' turbativa d'asta aggravata. Sono in corso perquisizioni nelle sedi dell'Anas di Milano e Roma. Le persone arrestate oggi sono Giuseppe Serra, 52 anni, funzionario del compartimento Anas di Milano; Fabio Mangini, 49 anni, consulente della direzione centrale; e l'imprenditore Luigi Sordi, 38 anni. I fatti contestati risalgono al 2002 e riguardano una gara d' appalto, la cosiddetta 'gara di Maccagno', relativa al rifacimento di una galleria danneggiata sulla statale 394, nel Varesotto. Secondo l'accusa sarebbe stato indetto un bando di gara 'su misura' per far vincere Sordi.
I carabinieri del Noe stanno perquisendo, tra l'altro, l'ufficio di Giuseppe Bonomi, consigliere d' amministrazione dell'Anas, oltre che attuale presidente di Alitalia. A Bonomi e' stato contestualmente recapitato un avviso di garanzia. E' stato coinvolto nell'inchiesta in quanto consigliere di amministrazione dell'Anas con delega per i compartimenti del nord Italia, la zona dove si sarebbero verificati gli episodi oggetto dell'inchiesta. Inoltre Fabio Mangini, uno degli arrestati di oggi, si qualificava spesso - cosi' e' scritto nell'ordinanza del giudice - come segretario di Bonomi stesso. Giuseppe Bonomi, 45 anni, avvocato varesino, gia' deputato della Lega Nord, e' stato assessore comunale a Varese e a Milano e poi presidente della Sea, la societa' che gestisce gli aeroporti milanesi. Dall' aprile scorso e' presidente di Alitalia.

LEGALE ENTE, TOTALE COLLABORAZIONE A PROCURA -''L'atteggiamento dell'Anas nei confronti della Procura di Milano rimane immutato in termini di assoluta collaborazione e disponibilita' per l'accertamento dei fatti''. Lo ha dichiarato l'avvocato Daniele Ripamonti, legale dell'Anas, dopo i tre nuovi arresti di oggi. ''Nonostante l'avviso di garanzia a Bonomi - ha continuato il legale - l'Anas manterra' la linea di assoluta trasparenza voluta dal nuovo consiglio d'amministrazione''. A quanto si e' appreso Giuseppe Bonomi ha gia' dato incarico al suo legale di ottenere un immediato contatto con i magistrati milanesi perche' vuole chiarire la sua posizione.

BONOMI; SONO TRANQUILLO, FIDUCIA NEI GIUDICI - ''Sono tranquillo e ho totale fiducia nel lavoro della magistratura inquirente''. Lo dichiara il presidente di Alitalia Giuseppe Bonomi, in relazione all'informazione di garanzia ricevuta in qualita' di consigliere di amministrazione dell'Anas. Bonomi auspica che ''la vicenda si risolva in tempi brevi per la tutela della mia immagine e per quella di Alitalia''. Si dice a disposizione dei giudici per fornire tutte le informazioni necessarie e, al contempo, conferma ''la stima per il mio collaboratore Fabio Mangini sottoposto a provvedimento di custodia cautelare. Sono certo - conclude Bonomi - che la sua posizione verra' presto chiarita''.

(Aggiornato il 15 Luglio 2003 ore 14:00)

 

Tangenti Anas, indagato Bonomi

Milano 15 Lug - All'attuale amministratore delegato dell'Alitalia sono contestati i reati di turbativa d'asta aggravata e abuso di potere. Le indagini si riferiscono a fatti risalenti al novembre del 2002, quando un'alluvione distrusse una galleria in provincia di Varese. Per gli inquirenti fu organizzata una gara d'appalto ad hoc.

E' indagato per turbativa d'asta aggravata e abuso d'ufficio Giuseppe Bonomi, consigliere di amministrazione dell'Anas (e attuale presidente Alitalia).

I militari del Nucleo Operativo Ecologico di Milano hanno perquisito questa mattina uffici e abitazioni. A Bonomi sono contestati fatti risalenti al novembre del 2002 quando un'alluvione distrusse la galleria di Maccagno, in provincia di Varese. Il rifacimento della galleria completato a tempo di record fu eseguito dalla ditta dell'imprenditore Luigi Sordi, 38 anni, una delle tre persone arrestate questa mattina dai militari. Arrestati anche il dirigente amministrativo Giuseppe Serra, 52 anni, e Fabio Mangini, 51 anni, consulente generale dell'Anas e collaboratore di Giuseppe Bonomi.

A tutti inquirenti e investigatori contestano di aver organizzato una gara d'appalto ad hoc per il rifacimento della galleria in provincia di Varese. I requisiti, secondo gli inquirenti, sarebbero stati cosi' restrittivi e particolari da consentire a un'unica azienda di eseguire i lavori, quella di Luigi Sordi. A quanto si apprende Mangini avrebbe fatto pressione sui funzionari dell'Anas perche' quei lavori venissero assegnati alla ditta di Sordi.

(Aggiornato il 15 Luglio 2003 ore 13:30)

 

Tangenti Anas, arrestato ex dirigente

Milano 12 Apr - I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Milano hanno arrestato un ex capo compartimento Anas di Milano, e hanno notificato un nuovo ordine di custodia cautelare in carcere a un geometra dello stesso ente. Entrambi sono accusati di corruzione. I due nuovi arresti sono stati eseguiti nell'ambito dell'inchiesta Anas che aveva portato nei mesi scorsi gia' a numerosi altri provvedimenti restrittivi.

(Aggiornato il 12 Aprile 2003 ore 09:30)

 

Appalti Anas, sequestrati pali stradali

BARI 12 Mar - La Guardia di Finanza di Bari ha sequestrato migliaia di pali e di indicatori per la segnaletica stradale nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti e su presunte irregolarita', compiute da funzionari dell'Anas nell'affidamento di lavori a societa' private. Gli indicatori stradali, secondo l'accusa,furono acquistati per alcune decine di miliardi di lire, con licitazione privata invece che con gara d'appalto. Per questa irregolarita' risultano indagate due persone. Per l'inchiesta, avviata nel 2001, 50 circa gli indagati.

(Aggiornato il 12 Marzo 2003 ore 16:00)

 

VIGNI (DS), CONTRO CORRUZIONE ANAS, GOVERNO CAMBI POLITICA

ROMA 20 FEB - ''Se si vuole contrastare davvero la corruzione non bastano alcuni provvedimenti interni all' Anas, e' necessario prima di tutto un profondo cambiamento nella politica del Governo''. Lo afferma il responsabile Infrastrutture dei Ds, Fabrizio Vigni, secondo il quale le misure annunciate oggi dal presidente dell' Anas, Vincenzo Pozzi, sono ''una prima, doverosa risposta ai recenti gravi fatti di corruzione''. Tuttavia, ''non ci si puo' fermare qui, ne' si possono ritenere sufficienti le misure annunciate''. ''Nell' ultimo anno e mezzo, sia con l'opera di delegittimazione verso la magistratura che attraverso il cambiamento delle regole per i lavori pubblici, il Governo - secondo Vigni - ha pericolosamente abbassato i livelli di trasparenza e di controllo della legalita'. Basta ricordare le parole del ministro Lunardi sul 'convivere con la mafia' o sulla definizione della legge Merloni come 'frutto di un clima da caccia alle streghe'. E non e' difficile prevedere - aggiunge l'esponente diessino - che con il general contractor sara' ancora piu' difficile garantire la trasparenza nel sistema degli appalti''.

(Aggiornato il 20 Febbraio 2003 ore 17:45)

 

ANAS: POZZI; OPERAZIONE PORTE APERTE, ISOLEREMO MELE MARCE

ROTAZIONE DIRIGENTI OGNI 4 ANNI, VARATO CODICE ETICO

ROMA 20 FEB - L'Anas stringe le maglie dei propri controlli interni e vara un codice etico che dovra' essere rigorosamente osservato da tutti i 6.500 dipendenti. Inoltre, diventera' regola l'avvicendamento ogni 4 anni dei dirigenti e dei funzionari della spa delle strade, ''per evitare - ha spiegato il presidente dell'Anas, Vincenzo Pozzi - che si creino incrostazioni. E se ci fosse anche una piccolissima percentuale di mele marce, vogliamo individuarla, isolarla, estirparla''. L'operazione 'Porte aperte', partita un anno fa, diventa piu' stringente dopo i fatti di Milano, con l'approvazione da parte del consiglio di amministrazione del codice procedurale etico rivolto a tutti i dipendenti della societa', raccolto in 13 tomi e messo a punto in sei mesi; il rafforzamento dell'auditing interno (11 superispettori con a disposizione un budget arricchito), la convocazione dei 19 capocompartimenti ai quali sono stati concessi 6 mesi di tempo per fare pulizia, oltre a una lettera dai contenuti inequivocabili, nella quale gli alti funzionari sono definiti ''presidi di legalita' e correttezza. Ogni mancato intervento a tal fine costituisce grave omissione a un preciso dovere d'ufficio. Inoltre, l'eventuale incapacita' di avvertire il verificarsi di comportamenti che possano dar luogo al ripetersi di situazioni quali quelle recentemente accadute, costituisce chiaro sintomo di inadeguatezza alle responsabilita' affidate''. ''L'Anas vuole fare attivita' imprenditoriale e deve potersi avvalere di un nome sano e affidabile'' ha aggiunto Pozzi. ''Non siamo all' anno zero. l'Anas non e' inerme ne' inerte di fronte a tali gravi fatti. Da un anno - ha ricordato Pozzi, appena conclusa la riunione del cda - abbiamo avviato la riorganizzazione della struttura, con l' avvicendamento di 124 dirigenti e con il turn over dei capi dei compartimenti di Marche, Puglia, Molise, Toscana, Basilicata, Sicilia, Lazio, Veneto, Liguria, Abruzzo, Campania, Calabria. Anche l'Ufficio speciale della Salerno-Reggio Calabria da pochi mesi ha un nuovo responsabile''. Proprio oggi, inoltre, il cambio di due dirigenti oltre alla nomina di Vincenzo Perra a nuovo capocompartimento di Torino. Pozzi ha fatto il punto su quanto fatto finora nel quadro dell'operazione porte aperte, con il varo a luglio, della Dichiarazione d'intenti, base per predisporre il Codice Etico dell'Anas approvato oggi; Codice etico ''finalizzato - ha spiegato - a garantire la massima correttezza nell' assegnazione e nello svolgimento degli appalti e a pretendere da ogni dipendente il rigido rispetto delle norme di legge''. Il codice, che entra in vigore da domani, prevede diversi gradi di sanzione, da comminare sulla base della gravita' dei fatti accertati. In collaborazione con le prefetture, e' stato creato un tavolo di collaborazione con organi giudiziari e di polizia. Inoltre, ''il contributo dell' Anas e' stato utile per perfezionare l' accordo tra ministeri dell' Interno delle Infrastrutture, dal quale e' nato il 'Servizio per l' Alta Sorveglianza per le Grandi Opere' del dicastero di Porta Pia. I superispettori del servizio Auditing, sono stati dotati di ''amplissimi poteri di vigilanza e controllo, compresa la possibilita' di verifiche e indagini a campione. E' a loro disposizione un budget straordinario, per avere i mezzi necessari a conseguire gli obiettivi assegnati nei tempi previsti, analizzando e verificando conti, contratti e liceita' di tutte le procedure di appalto. L' Auditing avra' a disposizione anche una banca dati in grado di raccogliere e confrontare i dati su tutti gli appalti dell' Anas, cosi' da verificare eventuali anomalie''.

(Aggiornato il 20 Febbraio 2003 ore 16:00)

 

UE: APPALTI ANAS; POZZI, REVOCATI LAVORI, CI SARANNO GARE

ROMA 20 FEB - Per una parte dei lavori finiti nel mirino della Ue, l'Anas ha revocato gli affidamenti e saranno fatte gare pubbliche. Lo ha detto il presidente dell'Anas, Vincenzo Pozzi, durante una conferenza stampa. ''Si tratta di appalti che risalgono a periodi antecedenti il mio insediamento'' ha precisato Pozzi. Per quanto riguarda i progetti stradali in Calabria, ''a suo tempo la progettazione di un tratto della Ionica fu spezzettato in tanti lotti di importi sottosoglia, che potevano quindi essere affidati direttamente senza gara. Una scelta fatta in passato - ha aggiunto - che per la parte gia' fatte non possiamo che onorare. Per quanto resta da fare invece, abbiamo revocato tre di questi incarichi e riaffideremo i lavori tramite gara pubblica''.

(Aggiornato il 20 Febbraio 2003 ore 15:45)

 

UE: APPALTI ANAS, ITALIA IN MIRINO PER CONTRATTI

SONO STATI STIPULATI DALL'ANAS IN SARDEGNA E CALABRIA

BRUXELLES 20 FEB - La Commissione europea ha annunciato oggi l'invio all'Italia di due pareri motivati (prima tappa della procedura di infrazione), entrambi relativi a contratti stipulati dall'Anas. Secondo l'esecutivo Ue l'Anas ha violato la direttiva sugli appalti dei lavori pubblici aggiudicando ''senza gara di appalto il contratto per la costruzione di una galleria nel porto di Olbia in Sardegna''. Nel mirino dell'eurogoverno ci sono inoltre sei contratti per lavori di progettazione relativi ad un importante progetto stradale in Calabria (strada N106) la cui assegnazione sarebbe stata effettuata in violazione della direttiva sugli appalti pubblici in materia di servizi.

(Aggiornato il 20 Febbraio 2003 ore 12:45)

 

SENATORI ULIVO CHIEDONO COMMISSIONE INCHIESTA ANAS

Roma 14 feb - I senatori dell'Ulivo della commissione Lavori Pubblici Paolo Brutti (Ds), Anna Donati (Verdi), Antonio Veraldi (Margherita) ed Egidio Pedrini (Udeur) chiedono la costituzione di una commissione d'inchiesta sull'Anas a seguito dei provvedimenti giudiziari che hanno interessato il compartimento della Lombardia. "Si tratta del terzo intervento delle forze dell'ordine e della magistratura in pochi mesi - dicono i senatori dell'Ulivo - che indicano una pratica diffusa di corruzione e infiltrazione della criminalita' organizzata all'interno dell'Anas. E' da notare che l'intervento "di Milano" riguarda dirigenti di recentissima nomina nel compartimento della Lombardia e per fatti altrettanto recenti. Cio' dimostra che le misure prese sino ad ora non sono ne' adeguate, ne' sufficienti e che occorrono interventi profondi che incidano sulle ragioni strutturali del fenomeno, sulle procedure, nei controlli, sulla trasparenza e sul ricambio del personale a tutti i livelli, non esclusa l'alta dirigenza. A questo scopo chiediamo la costituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta che faccia chiarezza sulla gestione di un ente al quale, tra l'altro, e' affidata la gestione di parti importanti delle ingenti risorse previste dal Piano delle Infrastrutture del governo Berlusconi".

(Aggiornato il 14 Febbraio 2003 ore 09:30)

 

TAMGENTI ANAS: POZZI COMMISSARIA COMPARTIMENTO LOMBARDIA

CON PIENI POTERI ANDRA' A MILANO LUIGI PIETRO PAGLIANO

ROMA 13 FEB - Il Presidente dell'Anas Vincenzo Pozzi ha commissariato il compartimento Anas della Lombardia. E' quanto rende noto un comunicato nel quale e' detto che ''in seguito all'inchiesta sugli appalti avviata dalla Procura di Milano, il vertice dell'Anas Spa ha deciso di inviare nella capitale lombarda un commissario 'con pieni poteri', Luigi Pietro Pagliano''. Il commissario avra' ''il compito specifico di proseguire la realizzazione dei grandi progetti infrastrutturali dell'Anas per la Lombardia, riorganizzando il compartimento di Milano, che e' una delle strutture di punta dell'Anas, anche per il volume degli investimenti infrastrutturali programmati''. Pagliano, prosegue la nota, si occupera' del ''necessario rinnovamento del personale tecnico e amministrativo, analizzando e verificando la liceit delle procedure eseguite ed in essere, ed offrendo la massima collaborazione alla magistratura inquirente e giudicante''. ''La nuova Anas Spa - ha dichiarato Pozzi - e' impegnata con decisione sul fronte della trasparenza e del risanamento. Il commissariamento della sede lombarda costituisce un altro forte segnale della lotta che abbiamo ingaggiato contro la corruzione. L'Anas sta facendo molto per la moralizzazione della sua struttura: in meno di un anno ha varato un codice deontologico, ha istituito un ufficio di Auditing interno, ha avviato il monitoraggio di tutti gli appalti e i cantieri. Contiamo in tempi ragionevoli di dotare la societa' di meccanismi procedurali e di controllo ancora piu' severi e dalle maglie molto strette, tali da ostacolare il ripetersi di atti criminali''. L'ingegnere Luigi Pietro Pagliano, nominato commissario del Compartimento della Lombardia, e' gia' dirigenti dell'Anas: e' stato direttore dei lavori di importanti compartimenti, capo del Compartimento Anas delle Marche (1995-1997), capo del Servizio Nuove Costruzioni (1997-2000), da oltre due anni e' Ispettore Generale dell'Anas per il Sud.

(Aggiornato il 13 Febbraio 2003 ore 16:50)

 

TANGENTI ANAS: POZZI, GRAVITA' FATTI NON INFICIA OPERATO ENTE

ROMA 13 FEB - L' ondata di arresti per presunte correzioni negli appalti pubblici dell' Anas e' un fatto '' di gravita' enorme che provoca sconforto e abbattimento, ma che nella sostanza non inficia l' operato dell' Anas''. Lo ha detto l' amministratore delegato dell' Ente, Vincenzo Pozzi, prima dell' incontro che avra' questa mattina con il ministro delle Infrastrutture, Lunardi. ''Al di la' delle sorprese e dello stupore momentaneo, i nostri programmi non cambiano'', ha detto Pozzi sottolineando che i presunti eventi delittuosi non rappresentano che ''un granello di sabbia'' rispetto alla mole dell' operato dell' ente. Pozzi ha infatti ricordato che in poco piu' di un anno la nuova gestione dell' Anas, da lui diretta, ha portato ad un incremento piu' che doppio dei bandi di gara aggiudicati, che porteranno ad una serie di opere che andranno in cantiere, anche queste raddoppiate. ''Tutto questo - ha ribadito - non puo' essere inficiato da un eventuale comportamento delittuoso che inquina l' operato dell' Anas, che invece e' dimostrato dai fatti piu' che dalle parole''. Pozzi si e' inoltre detto convinto che l' emergere di fatti delittuosi non sia legato proprio all' aumento delle opere avviate: ''Al contrario. Abbiamo messo in piedi una attivita' per centinaia di milioni di euro e non sono certo i 500 milioni di vecchie lire che possono essere presi ad esempio. L' Anas ha fatto molto per la moralizzazione della sua struttura varando un codice deontologico, un ufficio ispettivo e un ispettorato ben organizzato che sta dando i suoi frutti. L' Anas punta molto sul risanamento con iniziative ispettive a cui va aggiunto anche lo stretto rapporto che abbiamo con la Dia ed il mio personale con una serie di prefetti. L' Anas sotto questa nuova gestione sta dando fortissimi segnali anche nella direzione del risanamento, ma come tutte le cose - ha concluso - ci vogliono tempi di maturazione. I risultati sono sicuri, ma per vederli potremmo dover aspettare qualche anno e non pochi mesi''.

(Aggiornato il 13 Febbraio 2003 ore 11:40)

 

SALGONO A 32 ARRESTI PER TANGENTI ALL'ANAS

MILANO 12 FEB - Sono in totale 32 (dieci funzionari e 22
imprenditori) i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare legate a presunte tangenti per gli appalti Anas, firmate dal gip di Milano, Antonio Corte, su richiesta della Procura del capoluogo lombardo. Ad eseguire le ordinanze di custodia cautelare sono stati la scorsa notte i carabinieri del Nucleo operativo ecologico. L'indagine dei militari ha portato ad accertare una serie di reati che vanno dalla corruzione alla turbativa d'asta e alla truffa nel settore delle escavazioni, costruzioni stradali e della relativa impiantistica. I compartimenti Anas interessati - oltre a quello di Milano - sono Torino e Palermo. Secondo quanto ipotizzato dal gip, un gruppo di funzionari compiacenti avrebbe incassato ingenti somme per consentire ad un cartello di imprenditori di aggiudicarsi appalti per molti milioni di euro.

(Aggiornato il 12 Febbraio 2003 ore 16:30)

 

Corruzione e turbativa d'asta per alcuni dirigenti che avrebbero favorito, dietro compenso, ditte amiche

Appalti Anas, 31 arresti a Milano

Undici dirigenti (tutti già sospesi) e una ventina di imprenditori finiti nell'inchiesta "Robin Hood" dei carabinieri del Noe

Trentuno ordinanze di custodia cautelare nei confronti di dirigenti o funzionari dell'Anas e di titolari di società del nord Italia sono state eseguite la scorsa notte dai carabinieri del nucleo operativo ecologico.

Sono state emesse dal Gip di Milano su richiesta della procura del capoluogo lombardo. L'indagine dei militari ha portato ad accertare una serie di reati che vanno dalla corruzione alla turbativa d'asta e alla truffa nel settore delle escavazioni, costruzioni stradali e della relativa impiantistica.

Tra i trentuno arrestati, 11 sono dirigenti e funzionari Anas e venti imprenditori. Altre 12 indagati persone sono indagate a seguito dell’operazione “Robin Hood”. Eseguite 46 perquisizioni da Palermo a Milano, passando per Roma, Forlì, Macerata, Bologna, Reggio Calabria, Salerno e Napoli.

Secondo quanto scoperto dai carabinieri, diverse società avevano costituito due cartelli e avevano stipulato un vero e proprio “patto di non belligeranza” per dividersi lavori urgenti di manutenzione di strade statali e appalti. L'indagine, durata sei mesi, ha portato all'arresto del capo Compartimento di Milano Nerio Chioimi, 55 anni, del direttore di esercizio del Compartimento di Milano, Dario De Cesare, 56 anni, e del dirigente area nuove costruzioni del Compartimento di Milano Giuseppe Costanzo, 47 anni.

Le accuse nei loro confronti sono di truffa, corruzione, riciclaggio, turbativa d'asta aggravata e falsi in atto. L'operazione è stata denominata "Robin Hood" perché uno degli indagati, durante una telefonata, diceva di “rubare ai ricchi per dare ai poveri”. Tutto è partito da un esposto in cui si segnalavano lavori abusivi in un'area tra Bergamo e Brescia. I militari hanno scoperto che un imprenditore della zona aveva falsificato un documento Anas per chiedere l'autorizzazione alla Regione Lombardia.

La percentuale delle tangenti si aggirava intorno al 5% del valore dei lavori. Lavori questi che costavano all'Anas anche 200 mila euro a intervento. Due i campi d’azione: lavori di somma urgenza e gare d'appalto. Imprenditori e funzionari sono accusati anche di aver inscenato false frane, come nel dicembre del 2002, quando sulla statale 42 a Tonale (Brescia) operai di una delle ditte coinvolte avevano posizionato dei massi sul manto stradale. Il giorno dopo la stessa ditta era stata chiamata per rimuovere la frana.

Per l'assegnazione delle gare d'appalto c’erano due cartelli di imprese: la ditta Almar di Como – di cui sono stati arrestati imprenditore, moglie e figlia - e dalla Soimet di Paderno Dugnano (Milano) – di cui è stato arrestato il socio amministratore. Secondo gli investigatori le ditte "di minoranza" consegnavano le buste con le offerte in bianco alle due ditte che provvedevano a mettere gli importi. Una volta vinto l'appalto le società risultate vincitrici ricompensavano la collaborazione con denaro o subappalti.

Sospesi i dipendenti coinvolti. "L'Anas Spa esprime "stupore e indignazione" per i fatti che hanno condotto agli arresti di alcuni dirigenti e tecnici della società da parte della Procura di Milano. Nell'augurio e nella speranza che la magistratura giudicante faccia presto chiarezza sui fatti oggetto dell'inchiesta, l'Anas sta agendo con "fermezza e durezza" nei confronti dei dipendenti coinvolti ed ha già adottato i necessari ed urgenti provvedimenti di sospensione cautelativa". E' quanto si legge in una nota ufficiale dell'Anas.

(Aggiornato il 12 Febbraio 2003 ore 16:00)

 

CARABINIERI "NOE" ARRESTANO 30 PERSONE A MILANO

Milano 12 feb - Una vasta operazione, condotta dai Carabinieri del nucleo operativo ecologico di Milano, e' in corso in tutta Italia, con l'esecuzione di numerosi arresti e, perquisizioni nei confronti di una trentina di persone tra dirigenti, funzionari dell'Anas e titolari di societa' del nord operanti nei settori delle escavazioni, costruzioni stradali e impiantistica, per reati che vanno dalla corruzione alla truffa, alla turbativa d'asta aggravata.
In particolare alcuni dirigenti dell'Anas, previo compensi in denaro, avrebbero messo in condizione un gruppo di imprenditori, che avrebbero istituito un cartello di non belligeranza, di vincere gare d'appalto di milioni di euro. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Milano su richiesta del Pm di quella procura della Repubblica. Ulteriori notizie saranno divulgate nel corso della conferenza stampa che si terra' alle ore 12.00 presso la sala stampa del comando provinciale di Milano di Via della Moscova 21.

(Aggiornato il 12 Febbraio 2003 ore 10:00)

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