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FUSIONE TELECOM-OLIVETTI

TELECOM: LA SVOLTA DI TRONCHETTI, SIAMO CONTENDIBILI

MILANO 12 MAR - Nuova Telecom al via. Marco Tronchetti Provera compie il gran passo e, fondi permettendo, prova a raddrizzare ''la piramide rovesciata'' come lui stesso definisce l' attuale assetto del gruppo delle tlc. Tra 141 giorni la catena che porta da Gpi Camfin a Seat sara' piu' corta, dopo la fusione tra Pirellina e la controllata Pirelli e tra Olivetti e la controllata Telecom. Nell'agenda di Tronchetti il giorno e' l'11 marzo, data alla quale e' stata anticipata la maratona dei cda sull'operazione epocale messa a punto con l'ausilio di un vero e proprio esercito di advisor. ''Oggi e non ieri - ha detto Tronchetti motivando la sterzata sui tempi - per dare il via alla riorganizzazione perche' abbiamo chiuso i bilanci di tutte le societa' del gruppo dai quali emerge la riduzione del debito e l'efficienza raggiunta''. ''In un tempo inferiore a quello previsto abbiamo realizzato gli obiettivi del piano industriale presentato a febbraio 2002 - ha sottolineato- : abbiamo migliorato i risultati di gruppo e la situazione finanziaria e ora, con questa operazione di semplificazione della struttura societaria abbiamo anche eliminato quella nuvola che schiacciava Telecom'' ha detto Marco Tronchetti Provera presentando l'operazione alla comunita' finanziaria. LA NUOVA TELECOM CONTENDIBILE. La nuova Telecom ''sara' una societa' contendibile sul mercato'' dice Tronchetti ma questa nuova sfida non spaventa il numero uno di Pirelli. ''Se come manager saremo efficienti rimarremo al nostro posto''. L'operazione prevede che Telecom Italia venga fusa nella controllante Olivetti (concambio 7:1) che ne adottera' nome e oggetto sociale. Contando su questo agli azionisti di Olivetti, secondo legge, spettera' il diritto di recesso, stimato tra 1,01 e 1,12 euro che verra' coperto contando su un finanziamento da 9 miliardi di euro, parte del prestito di 15 miliardi di euro erogato da un pool di banche e organizzato da JP Morgan. Dopo aver riacquistato i titoli la somma che restera' sara' usata per lanciare un'opa, da realizzare tra la seconda meta' di giugno e luglio, sulle azioni Telecom ordinarie e risparmio (prezzo stimato rispettivamente tra i 7-8,4 euro e 4,7 - 5,65 euro). Non ci sara' una soglia minima di adesione ma, a seconda del prezzo potra' avere ad oggetto il 19,4% del capitale ordinario e di risparmio se sara' lanciata al prezzo minimo e il 16,1% se sara' lanciata al prezzo massimo. Al termine dell'offerta non e' stato ancora deciso se le azioni raccolte saranno tenute in portafoglio o cancellate. OLIMPIA SCENDE AL 15%. La quota della holding di controllo Olimpia nella nuova Telecom scendera' dall'attuale 29% tra il 14 e il 15% rendendo il titolo piu' liquido e la societa' contendibile. E non e' previsto un aumento di tale quota o una fusione di Olimpia in Telecom. ''Non credo che gli azionisti di Olimpia abbiano intenzione di fare altri debiti per aumentare la quota'' conferma Tronchetti Provera secondo il quale tuttavia la struttura finanziaria della holding ''si rafforzera''. Il debito netto di Olimpia (che ha chiuso il 2002 con una perdita netta di 246 milioni di euro) scendera', post fusione, dai 3,676 miliardi di euro di fine dicembre 2002 a 3,1 miliardi, il capitale investito passera' da 8,5 a 8,9 e il capitale sociale da 4,9 a 5,88 miliardi di euro. Con l'ingresso di Hopa nell'azionariato ad aprile la struttura vedra' Pirelli al 50,4%, Edizione Holding al 16,8%, Unicredit all'8,4%, Banca Intesa all'8,4% e Hopa al 16%. Olimpia a sua volta controllera' il 19,99% di Holinvest. PIRELLINA DA ACCOMANDITA A SPA. La prima metamorfosi riguarda la natura stessa di Pirellina che si trasformera' da accomandita in una societa' per azioni. I soci aderenti al patto sottoscriveranno 'pro quota' un aumento di capitale per 1,014 miliardi di euro piu' 250 milioni di euro.

(Aggiornato il 12 Marzo 2003 ore 19:00)

 

TELECOM: LA GALASSIA TRONCHETTI DOPO IL RIASSETTO

MILANO 12 MAR - Ecco com'e' destinata a cambiare la galassia Pirelli-Telecom dopo il riassetto: STRUTTURA ATTUALE: Gpi, la cassaforte della famiglia Tronchetti Provera controlla oggi Camfin con il 57,47%. Gli altri azionisti sono: Gazzoni Frascara (9,331%), Acutis (9,298%), Moratti (3,528%), Orium Sa (3,499%), Fenera Holding Spa (3,171%), Rocca (2,382), Finanar Partecipazioni Finanziarie Srl (2,004%). Camfin ha una partecipazione complessiva del 29,9% di Pirelli & C. Sapa, di cui il 20,39% conferito all'attuale patto di Pirellina. Complessivamente al patto fanno capo azioni rappresentanti il 56,48%. Gli altri azionisti sono: Serfis (9,48%), Generali (6,21%, di cui il 5,07% conferito al patto), Hdp (5,94%, di cui il 5,92% conferito al patto), Fondiaria-Sai (5,618%, di cui il 5,61% conferito al patto), Edizione Holding (5,28%, di cui il 5,07% conferito al patto), Ras-Allianz (5,113%, di cui il 5,07% conferito al patto), Mediobanca (5,075%), e.Biscom (4,8%), Smi (1,98% nel patto), Moratti (1,31% nel patto), Sinpar (0,99% nel patto). Pirelli & C. Sapa controlla indirettamente il 27,5% di Pirelli Spa attraverso la controllata al 100% Pirelli & C Luxemburg, e direttamente ne controlla il 14,2%. A Pirellina fa capo inoltre il 61,2% di Pirelli & C. Real Estate. Pirelli Spa controlla poi direttamente il 100% di Energy Cables, di Telecom Cables e di Tyres, mentre detiene il 50,4% di Olimpia. Gli altri azionisti di Olimpia, successivamente al perfezionamento dell'operazione con la finanziaria di Emilio Gnutti sono: Edizione Holding (16,8%), Hopa, 16%, Banca Intesa (8.4%) e Unicredito (8,4%). Olimpia controlla invece il 26,962% di Olivetti, nel cui azionariato sono presenti anche Cdc (5,504%), Mediobanca 2,262% e Generali con il 3,075%. Ad Olivetti fa capo invece il 54,9% di Telecom Italia, alla quale fanno capo, rispettivamente, il 56,2% di Seat Pagine Gialle e il 56,3% di Tim. COME SARA' IL GRUPPO DOPO IL RIASSETTO: Gpi ha manifestato l'intenzione a partecipare al previsto aumento di capitale di Camfin, di cui dovrebbe cosi' mantenere il controllo attuale al 57,47%. Successivamente alla fusione per incorporazione di Pirelli Spa in Pirelli & C Sapa, che si trasformera' cosi' in una societa' per azioni, Camfin verra' ad avere una quota compresa tra il 21,4% e il 28,5%. Secondo quanto dichiarato dal numero uno, Marco Tronchetti Provera, gli azionisti del patto di sindacato attuale di Pirellina, dovrebbero avere dopo il riassetto il 47% circa della nuova Pirellina. A Pirelli & C. Spa fara' capo, come gia' alla Pirelli Spa prima del riassetto, il 100% di Energy Cables, di Telecom Cables e di Tyres, e il 50,4% di Olimpia. A quest'ultima fara' capo una quota compresa tra il 14% e il 15% della nuova Telecom Italia, risultante dalla fusione per incorporazione dell'attuale Telecom in Olivetti. Mentre le quote in Seat PG e in Tim resteranno, rispettivamente, al livello attuale del 56,2% e del 56,3%.

(Aggiornato il 12 Marzo 2003 ore 16:50)

 

TELECOM: OLIVETTI, PEZZO STORIA ITALIA SPARISCE DA BORSA

DALLE MACCHINE PER SCRIVERE AI PC, FINO ALLE TLC

ROMA 12 MAR - Dopo oltre 40 anni il nome Olivetti, uno dei simboli della storia industriale dell'Italia, sparisce dal listino di Piazza Affari dove aveva debuttato nell'ormai lontano 1960. I titoli della societa', fondata agli albori del secolo, in seguito alla fusione con Telecom Italia usciranno infatti dal Mib30, una volta perfezionata l'operazione. La storia dell'azienda fonda le sue radici nel 1908 quando, il 29 ottobre, Camillo Olivetti costituisce a Ivrea (Torino) la ''Ing. C. Olivetti & C.'', prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, con 20 dipendenti, un'officina di 500 mq ed una produzione di 20 macchine a settimana. Negli anni successivi l'Azienda cresce rapidamente ampliando e diversificando l'offerta sia in Italia sia nel mondo. E alla fine degli anni '20 raggiunge una produzione annua di 13.000 macchine, debuttando, tra il '30 ed il '40, anche nel settore delle telescriventi, calcolatrici, mobili e attrezzature per ufficio. Sotto la guida di Adriano, figlio di Camilllo, negli anni '50 registra poi una crescita straordinaria, con modelli simbolo quali la 'Lexikon 80', la Lettera 22, famosa portatile e la calcolatrice Divisumma. A 50 anni dalla fondazione, l'Olivetti arriva cosi' ad oltre 24.000 dipendenti e nel 1959 acquisisce l' Underwood, storico marchio Usa. In quegli anni, compie la prima importante svolta tecnologica investendo con grande tempestivita' nella tecnologia elettronica. E nel 1959 arriva l'Elea 9003, primo calcolatore elettronico interamente sviluppato in Italia. L'improvvisa morte di Adriano Olivetti nel 1960 e una serie di difficolta' finanziarie, legate anche all'onerosa acquisizione della Underwood e ai pesanti investimenti necessari per sostenere la Divisione Elettronica, creano pero' una difficile situazione finanziaria. La famiglia Olivetti, che anche dopo la quotazione in borsa avvenuta nel 1960 aveva mantenuto un saldo controllo dell'Azienda, nel 1964 apre il capitale a un gruppo di banche e imprese italiane. Nel 1965 Olivetti presenta sul mercato un calcolatore da tavolo molto innovativo, il P101, antesignano del personal computer. Ma la transizione all'elettronica, in anni di alta inflazione e tassi di interesse, diventa particolarmente onerosa: la crescente competizione internazionale accentua le difficolta' e verso la fine degli anni '70 la situazione finanziaria diventa critica. Nel 1978 Carlo De Benedetti investe nell'Azienda assumendone la responsabilita' operativa. Vengono lanciati la prima macchina per scrivere elettronica (Et 101 nel 1978) e il primo personal computer (M20 nel 1982). Nei corso degli anni '80 Olivetti accelera il processo di crescita ricorrendo a numerose acquisizioni, e operazioni di venture capital tra le quali quella con l'americana AT&T (1983). All'inizio degli anni '90, intuito il forte potenziale di sviluppo delle telecomunicazioni, l'Olivetti costituisce insieme ad altri Omnitel, con l'obiettivo di operare nella telefonia mobile. E nel 1995 crea Infostrada nella telefonia fissa. Nella prima meta degli anni '90 Olivetti e' costretta ad una pesante ristrutturazione. Nel 1996 sotto la guida di Roberto Colaninno avvia una profonda trasformazione focalizzata sulle tlc. A febbraio '99 Olivetti e la controllata Tecnost annunciano l'OPA su Telecom Italia, conclusa poi con l'acquisizione di oltre il 52% per 31,5 mld di euro. Allo stesso tempo, Olivetti provvede alla cessione, richiesta dalle norme sulla concorrenza, delle sue partecipazioni in Omnitel e Infostrada a Mannesmann. Nel luglio 2001 Bell si accorda con i gruppi Pirelli e Benetton per cedere il suo pacchetto di controllo del capitale Olivetti. L'operazione si perfeziona nel settembre 2001 e la Olimpia, partecipata da Pirelli, Edizione Holding (gruppo Benetton), Intesa-BCI e Unicredito.

(Aggiornato il 12 Marzo 2003 ore 12:00)

 

VIA AL RIASSETTO, FUSIONE TELECOM - OLIVETTI

MILANO 12 Mar - Una doppia fusione Pirelli-Pirellina e Olivetti-Telecom (il cui concambio previsto è di 7 a 1), un prestito da 15 miliardi di euro negoziato da Telecom con un pool di banche oltre a un'opa parziale di Olivetti su Telecom. Sarebbero questi i punti principali del mega piano di riassetto del gruppo Olivetti-Telecom messo a punto da Marco Tronchetti Provera. Un taglio epocale alla catena di controllo del gruppo delle tlc che, almeno nelle attese, non dovrebbe diluire la posizione di Olimpia. «Un'operazione market friendly - è stata definita nelle ultime ore - nella quale c'è molta attenzione nei confronti degli azionisti Olivetti che dovessero scegliere il recesso e dei possessori delle Telecom risparmio non convertibili». Proprio gli ultimi tasselli del piano sono stati definiti dal numero uno del gruppo in una maratona senza precedenti di cd a delle società controllate. Al termine di una maratona notturna, che ha coinvolto tutti i Cda del gruppo eccetto Tim, Marco Tronchetti Provera ha alzato il velo sui piani per accorciare la catena di controllo del gruppo, che il numero uno di Pirelli e Telecom sta in questo momento illustrando alla comunità finanziaria alla stampa. Solo al termine dell'incontro i titoli, sospesi in Borsa da lunedì, verranno riammessi agli scambi. L'operazione che, dovrebbe essere completata entro luglio, prevede la fusione di Telecom Italia nella controllante Olivetti e la nascita di una nuova società che si chiamerà Telecom Italia. Il riassetto contempla poi la scissione di Seat per facilitare la vendita delle Pagine Gialle e delle Pagine Utili. Verranno mantenute invece La7 e Tin.it.

(Aggiornato il 12 Marzo 2003 ore 10:00)

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