Abu Mazen vorrebbe affidare il ministero degli Interni a Mohammed Dahlan, ex capo della sicurezza a Gaza. Lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz che interpreta il gesto come "una sfida all'autorità di Yasser Arafat", visto che Dahlan si dimise dal suo incarico a seguito di frizioni con il rais.

Secondo fonti di Haaretz, Abu Mazen ha già incontrato Dahlan, ritenuto un suo stretto alleato. Se la nomina andrà a buon fine, Dahlan prenderà il posto di Hani Al-Hassan, ministro considerato molto vicino ad Arafat.

Fra i poteri del ministro degli Interni la supervisione delle forze di sicurezza palestinesi, anche se formalmente Arafat mantiene il comando supremo delle forze di sicurezza. Del resto al premier incaricato è stato chiesto di scegliere un governo che dimostri l'esistenza di un reale cambiamento, scartando le persone accusate di corruzione. Per accrescere la divisione dei poteri, i membri del consiglio dell'Olp non dovrebbero entrare al governo. Mentre, affermano i vertici di Al Fatah, i ministri dovrebbero concentrarsi sul loro campo d'azione, senza occuparsi dei negoziati di pace.

E' salito a otto, secondo fonti stampa israeliane, il numero dei palestinesi che sono stati uccisi nell'incursione condotta dalle truppe israeliane nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia di Gaza. A quanto riferito all’agenzia Ansa, un’altra incursione sarebbe stata eseguita nel nord della Striscia di Gaza, a Bet Lahiya.

Una trentina di carri armati e blindati israeliani sono entrati nella notte nel campo profughi di Nuseirat. In una sparatoria, sono rimasti uccisi tra gli altri un bambino di soli di anni e un paio di adolescenti. Secondo quanto riferito da fonti ospedaliere palestinesi, il bambino, Hanan Al-Assar, due anni ancora non compiuti, è stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla testa ed è morto in ospedale poco dopo che vi era stato portato. Una persona, ancora non identificata, è morta sepolta dai detriti di una casa abbattuta dai bulldozer israeliani. Dodici i feriti, secondo un primo bilancio.

A Bet Lahiya due agenti palestinesi che sono stati feriti. Le truppe hanno ordinato alla popolazione maschile di età superiore ai 15 anni di raccogliersi nella scuola locale. In ambedue le incursioni i soldati sono arrivati con l'appoggio di mezzi blindati e di elicotteri d'attacco Apache.

Le incursioni odierne giungono all'indomani di un'altra giornata drammatica segnata dalla uccisione - nel sud della Striscia di Gaza - di una pacifista statunitense travolta da una ruspa militare israeliana. Il conducente della ruspa, secondo il portavoce militare, non l'aveva notata e non aveva sentito le sue grida. Tensione elevata anche in Cisgiordania, dove all'alba di stamane soldati israeliani hanno tratto in arresto Hussam Kahder, un parlamentare palestinese di Al Fatah che - secondo un portavoce militare a tel aviv - ha ispirato "numerosi attentati terroristici".

In questo clima incandescente si è aperta nella tarda mattinata a Ramallah una cruciale seduta del Consiglio legislativo palestinese in cui dovrà essere approvato l'emendamento di una delle leggi fondamentali per consentire la nomina di Mahmud Abbas (Abu Mazen) alla carica di premier. La seduta si svolge a porte chiuse.

Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush riapre il dossier del Medio Oriente e annuncia che presenterà un piano per la nascita dello stato palestinese ma il piano non si vedrà fino a quando non sarà confermata la nomina del primo ministro dell'Olp. Affiancato dal segretario di Stato Usa Colin Powell, George Bush ha anche avvertito Israele che la ripresa del processo di pace israelo-palestinese è legata alla cessazione degli insediamenti nei territori e alla conferma del nuovo premier palestinese in una posizione di "vera autorità”. "Man mano che vengono compiuti progressi verso la pace, l'attività di insediamenti nei territori occupati deve cessare".

"E' giunto il momento – ha detto il presidente Usa - di muoversi oltre gli arroccamenti". Stop agli insediamenti e la presenza di un premier palestinese efficace sono passaggi considerati da Bush preliminari alla "attuazione" della 'road map', o 'tracciato', verso la pace messa a punto dal quartetto, Usa, Ue, Russia e Onu.

L’atteso piano per arrivare alla pace in Medio Oriente dovrà quindi attendere la definizione del nuovo assetto ai vertici dell'Olp. Bush ha sottolineato in un breve messaggio che attende la conferma della nomina a primo ministro di Mahmud Abbas e questi dovrà avere poteri effettivi. Subito dopo la conferma del primo ministro dell'Olp, "verrà presentato il piano agli israeliani e palestinesi" ha detto Bush aggiungendo che l'Olp e Israele hanno la possibilità di compiere progressi significativi per la pace.

Prima di pronunciare le dichiarazioni sul Medio Oriente, Bush ha parlato al telefono con il presidente egiziano Hosni Mubarak e il re Abdallah II di Giordania.