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U.E. IL TESTO DEFINITIVO DELLA COSTITUZIONE

UE, La Costituzione

Approvata la bozza globale

Bruxelles 10 Lug - I 207 padri costituenti danno il via libera al testo che sarà adottato ad ottobre dalla Conferenza intergovernativa di Roma. Inno, bandiera e motto entrano nella Carta fondamentale dell'Unione.

Approvato dai 207 padri costituenti il testo definitivo della bozza globale della futura Carta costituzionale europea.

Il presidente della Convenzione, Valery Giscard D’Estaing, ha constatato oggi l’approvazione per consenso della bozza da parte dell’assemblea plenaria. La bozza sarà adesso trasmessa alla Conferenza intergovernativa (Cig) che si riunirà a Roma da ottobre per adottare definitivamente la Costituzione europea.

"E' stato un grandissimo risultato – ha detto il vicepresidente della Convenzione, l’italiano Giuliano Amato - non solo perché qui si è fatta la riunificazione dell'Europa, ma anche perché abbiamo potuto vivere gli aspetti più belli della democrazia". Il vicepresidente della Convenzione ha fatto un confronto con le conferenze intergovernative: "In esse, se qualcuno dice no, è un no sovrano che non va spiegato. Qui, invece, alla convenzione ciascuno ha dovuto spiegare le proprie ragioni, ne è nata una discussione veramente democratica e alla fine ci siamo convinti anche di cose che dapprima potevano non convincerci. E' questa la cosa più bella della democrazia".

Nella bozza erano stati inseriti mercoledì sera, durante l’ultima stesura, anche l'inno europeo, la 'bandiera' e la festa dell’Unione. Il nuovo articolo IV, dedicato ai "simboli dell'unione", afferma che l'Ue ha una moneta, l'euro, che il 9 maggio è la Giornata dell'Europea e che il suo "motto" è :"Unita nella diversità”. Il testo del nuovo articolo IV stabilisce anche che "la bandiera dell'Unione rappresenta un cerchio di dodici stelle d'oro su sfondo azzurro” e che "l'inno dell'Ue è estratto dall'Inno alla gioia della Nona sinfonia di Ludwig Van Beethoven".

(Aggiornato il 10 Luglio 2003 ore 14:00)

 

Inno, bandiera e motto entrano nella Costituzione Ue

Bruxelles 10 Lug - Oggi la votazione definitiva della carta costituzionale da parte dell'assemblea plenaria della Convenzione. Nella notte modificato l'articolo IV con l'introduzione dei simboli europei, tra cui la giornata dell'Europa: il 9 maggio.

L'inno europeo, la 'bandiera' e la festa dell’Unione sono stati inseriti nell'ultima versione della bozza di costituzione europea modificata questa notte dal presidium della Convenzione, in queste ore sottoposta all'adozione definitiva dell’assemblea plenaria, composta da 207 padri costituenti.

Il nuovo articolo IV, stando all'ultima versione della bozza, dedicato ai "simboli dell'unione", afferma anche che l'Ue ha una moneta, l'euro, che il 9 maggio è la Giornata dell'Europea e che il "motto" dell'Unione è :"Unita nella diversita"'. Il testo del nuovo articolo IV afferma anche che "la bandiera dell'Unione rappresenta un cerchio di dodici stelle d'oro su sfondo azzurro” e che "l'inno dell'Ue è estratto dall'Inno alla gioia della Nona sinfonia di Ludwig Van Beethoven".

Il 9 maggio 1950 Robert Schuman, ministro degli Esteri francese e l'europeista Jean Monnet presentarono alla stampa una dichiarazione con la quale si proponeva la creazione di una istituzione europea sovrannazionale cui affidare la gestione delle materie prime che all'epoca erano il presupposto di qualsiasi potenza militare, il carbone e l'acciaio. Era il primo nucleo dell’Unione. "La pace mondiale non potrebbe essere salvaguardata senza iniziative creative all'altezza dei pericoli che ci minacciano" si leggeva. "Mettendo in comune talune produzioni di base e istituendo una nuova alta autorità le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, saranno realizzate le prime fondamenta concrete di una federazione europea indispensabile alla salvaguardia della pace".

(Aggiornato il 10 Luglio 2003 ore 12:00)

 

UE: AMATO, RISCHIO PASSO INDIETRO DEI GOVERNI

CASERTA 14 Giu - Esiste ''il netto rischio'' che la Conferenza dei Governi ''torni al punto di partenza'' dopo l'approvazione della bozza di Costituzione Europea. Ne e' convinto il vice presidente della Convenzione, Giuliano Amato: ''sui non tantissimi punti innovativi - ricorda - le resistenze maggiori sono venute proprio dai governi. Ora si troveranno loro soli a decidere, quindi ... ''.
Avvicinato dai giornalisti, a margine della Conferenza Nazionale sul Territorio, che si chiude oggi a Caserta, l'ex presidente del Consiglio afferma che quello di ieri ''e' stato un passo avanti, non un giorno storico. Semmai e' stato storico nel senso che l'Europa si era paralizzata e quindi e' importante che abbia compiuto un passo. Ma e' come quando si muove un paralitico: ha fatto un passo, non e' che abbia vinto i 100 metri''.
Insomma, ''l'importanza reale di cio' che e' avvenuto ieri - avverte Amato - dipende da cio' che avverra' domani. Bisognera' vedere se la conferenza dei Governi, che ha il potere di decidere sulle nostre proposte, manterra' quel passo, ne fara' - ma ci credo poco - uno avanti o ritornera' al punto di partenza. Io vedo nettamente questo rischio. Saranno i governi a decidere: Sant'Antonio e' il nemico del demonio, che Sant'Antonio li assista''.

(Aggiornato il 14 Giugno 2003 ore 13:00)

 

Costituzione europea, c'è l'accordo

Roma 06 Giu - A renderlo noto è il vice Presidente del Ppe Antonio Tajani. Ancora aperta la questione delle radici giudaico-cristiane da inserire nel preambolo.

Il Presidium della Convenzione europea ha raggiunto un accordo a maggioranza questa notte su una nuova versione della bozza di Costituzione, con alcune modifiche sul capitolo istituzionale, che sarà presentato oggi alle varie componenti della Costituente Ue.

Lo ha indicato il vice Presidente del Ppe e membro della Convenzione, Antonio Tajani. L'accordo, ha fatto presente Tajani, prevede fra l'altro l'unificazione del Consiglio dei Ministri Legislativo e Affari Generali, la fissazione a 732 del numero dei deputati europei, l'estensione della maggioranza qualificata calcolata sulla base della 'doppia maggioranza' (metà più uno degli stati membri e 3/5 della popolazione) dal 2009, con possibilità di rinvio per altri due anni.

Rimane immutato, ha aggiunto, l'articolo sull'istituzione di un Presidente stabile del Consiglio europeo. Sulla composizione della Commissione europea è previsto che sia formata da un Commissario per Paese membro: ma solo 15 faranno parte del collegio e avranno diritto di voto. La presenza dei 15 titolari nel collegio sarà regolata da un sistema di rotazione fra i paesi membri.

La riunione del Presidium si è conclusa solo intorno alle 2 di questa notte. Stando a Tajani resta aperta ancora la questione dell'inserimento di un riferimento alle radici cristiane dell'europa nel preambolo della bozza. Il vice Presidente del Ppe ha indicato di avere scritto questa mattina al presidente della Convenzione europea, Valery Giscard D'Estaing, per insistere nuovamente sulla necessità di fare un riferimento alle "radici giudaico-cristiane" nel preambolo. Il nuovo compromesso sarà discusso oggi separatamente dalle varie componenti della Costituente.

(Aggiornato il 06 Giugno 2003 ore 11:00)

 

UE: MONITO PRODI, DIVISA UE SARA' UN NANO

STRASBURGO 04 Giu - Sono gli ultimi, cruciali, giorni di frenetiche consultazioni nella Convenzione per cercare di delineare un compromesso globale sulla bozza della futura costituzione europea, e Romano Prodi intende premere con tutto il suo peso politico per cercare soprattutto di spingere per una estensione al massimo del voto a maggioranza. ''E' la madre di tutti i cambiamenti'', la modifica vitale da apportare alla bozza provvisoria presentata dal presidium della Convenzione ha detto oggi a Strasburgo lanciando davanti all'Europarlamento l'ultima offensiva per cercare di incidere sulle scelte dei 'padri costituenti' della nuova Europa. Quello del passaggio dalla regola dell'unanimita' al voto a maggioranza nella futura Ue a 25 e' ''il problema fondamentale che condiziona tutta l'efficacia futura delle istituzioni europee, perche' il diritto di veto non puo' che condurre alla paralisi l'Unione''. D'altronde, ha aggiunto, gia' sta facendo pagare ''un prezzo inammissibile sul piano interno e internazionale'' all'Ue. ''Ormai le decisioni piu' forti, piu' serie, sono paralizzate dal diritto di veto'' ha affermato Prodi.
TESTO EQUILIBRATO, O RISCHI GRANDISSIMI - Al presidente dell'esecutivo Ue ha dato una prima, quasi immediata risposta da Bruxelles il presidente della Convenzione Valery Giscard d'Estaing oggi impegnato in consultazioni a porte chiuse con le varie componenti della costituente. Giscard infatti ha fatto sapere di volere correggere la bozza per allargare appunto le materie in cui l'Ue decidera' a maggioranza. Davanti all'Europarlamento Prodi ha anche chiesto che la Convenzione presenti ''un testo equilibrato e senza alternative, che getti le fondamenta dell'Europa per molti anni a venire, assicurando la nostra presenza e la nostra indipendenza sulla scena internazionale''. ''Se cio' non dovesse avvenire - ha ammonito - i rischi sarebbero grandissimi''. Uno dei piu' seri, se la Convenzione fallira' e non sara' in grado di presentare un testo sufficientemente innovativo, e' che l'Unione resti un ''nano politico'' sulla scena mondiale, incapace di pesare come dovrebbe per le sue dimensioni e il suo statuto di superpotenza economica, come e' successo nella crisi irachena. ''Le vicende degli ultimi mesi ci hanno insegnato una cosa: se continueremo a presentarci divisi resteremo per sempre un gigante economico e un nano politico sulla scena internazionale'' ha detto Prodi. Secondo l'ex-presidente del consiglio, il cui intervento e' stato piu' volte applaudito dall'aula di Strasburgo, ''in questo momento, se l'Ue vuole conservare se stessa, il suo passato, deve fare dei passi avanti enormi: se cerca di conservare in modo elementare quello che c'e' adesso, noi siamo finiti''.
NON POSSIAMO ANCORA ESSERE UMILIATI DA NOSTRE DIVISIONI - ''Gli ultimi mesi - ha aggiunto - hanno dimostrato che l'Europa sta sprecando se stessa e il suo patrimonio: non possiamo pensare di essere ancora umiliati dalle nostre divisioni, di non avere ancora istituzioni in grado di farci prendere decisioni comuni, di non avere il ruolo che dobbiamo ricoprire nel mondo per la nostra incapacita' di costruire una nuova costituzione europea'' ha insistito. Sull'istituzione di un presidente stabile del consiglio europeo Prodi ha lanciato un segnale di relativa apertura, affermando che le modifiche introdotte nell'ultima bozza del presidium vanno nella direzione giusta, anche se non sono sufficienti: ''bisogna avere la garanzia assoluta che non vi sia un passaggio diretto fra questo presidente e la burocrazia, la struttura di comando, che non ci sia dualismo con la Commissione'' ha affermato, chiedendo inoltre che, per garantire l'equilibrio fra le istituzioni Ue, la Commissione assuma la presidenza del consiglio dei ministri responsabili per gli affari generali. Una richiesta cui pero' Giscard ha gia' risposto negativamente.

(Aggiornato il 04 Giugno 2003 ore 18:40)

 

UE: PRODI, TESTO EQUILIBRATO O GRANDI RISCHI

STRASBURGO 04 Giu - La convenzione europea ''deve presentare un testo equilibrato e senza alternative'', altrimenti ''i rischi sarebbero grandissimi''. Lo ha detto questa mattina Romano Prodi. Il presidente della commissione europea, parlando a Strasburgo davanti all'Europarlamento, ha detto che la convenzione europea ''deve presentare un testo equilibrato e senza alternative, che getti le fondamenta dell'Europa per molti anni a venire, assicurando la nostra presenza e la nostra indipendenza sulla scena internazionale''. ''Se cio' non dovesse avvenire - ha aggiunto Prodi -, i rischi sarebbero grandissimi''.
PRODI: DIRITTO VETO PORTA A PARALISI - Il preseidente Pordi ha anche detto che ''il diritto di veto non puo' che condurre alla paralisi l'Unione europea''. Prodi ha chiesto la generalizzazione del voto a maggioranza in seno all'Ue: ''Si tratta del problema fondamentale che condiziona tutta l'efficacia futura delle istituzioni europee perche' il diritto di veto non puo' che condurre alla paralisi l'Unione''. Per il diritto di veto, ha affermato Prodi, ''stiamo pagando un prezzo inammissibile sul piano interno e internazionale''.

(Aggiornato il 04 Giugno 2003 ore 10:00)

 

Ue, Prodi garantisce il suo appoggio ma conferma le critiche

Bruxelles 30 Mag - Il presidente della Commissione europea lancia la sua contro-replica a Valery Giscard d'Estaing. Fini chiede "esplicita menzione nel preambolo al trattato costituzionale della eredità religiosa, e specificamente di quella giudaica-cristiana, come tratto fondante della identità europea".

"Sono rimasto un po' sorpreso nell'ascoltare la dichiarazione che la Commissione europea cercherebbe di rallentare la progressione nella Convenzione europea. E' vero il contrario". Il presidente della Commissione Europea, Romano Prodi, lancia la sua contro-replica a quanti lo hanno criticato per aver espresso delle riserve sulla bozza di nuova Costituzione europea.

Assicurando il suo appoggio al presidente della Convenzione europea, Valery Giscard d'Estaing, in un comunicato diffuso a San Pietroburgo, Prodi dichiara: "Condividiamo lo stesso obiettivo perché vogliamo entrambi che la Convenzione abbia successo". "Il compito dei membri della Convenzione è di scrivere una Costituzione per l'Europa. Essi non devono accettare un testo che in molti settori ci dà meno dei Trattati già in vigore", aggiunge. "Sfortunatamente, la bozza davanti a noi è meno ambiziosa di quanto avessi sperato e che nondimeno lo stesso presidente Giscard d'Estaing aveva in mente all'inizio. Ma questo momento storico non riguarda e non dovrebbe riguardare le ambizioni personali. Questo è il momento che possiamo gettare le fondamenta per il futuro dell'Unione europea, o fallire accettando un misero compromesso", dice Prodi, ribadendo una critica che ha suscitato una risposta piccata da parte di Giscard.

"Sono sicuro - incalza Prodi - che il presidente Giscard vuole essere ricordato come uno dei padri fondatori di una moderna Costituzione europea, e non come qualcuno il cui genio è stato soffocato da coloro che non sono capaci di ammettere che lo status quo equivale alla paralisi per tutti noi". "In primo luogo - sottolinea - dobbiamo rendere le nostre istituzioni più efficienti estendendo il voto a maggioranza a quasi tutte le aree politiche. La nuova Costituzione deve dare ai nostri cittadini una risposta alla domanda chi fa cosa in Europa, senza creare dei doppioni di potere. Mi rendo conto che in quale aree potrebbe non essere possibile raggiungere soluzioni finali in questa fase. Se è così, il testo dovrebbe comprendere una clausola evolutiva perché venga offerta la possibilità di risolvere più in là quello che non può essere deciso oggi".

Intanto continua il dibattito sull’accenno alle radici religiose. Il vicepremier Gianfranco Fini si associa alle critiche avanzate dal Vaticano e chiede che nel preambolo della futura Costituzione Ue ci sia un esplicito riferimento alla eredità religiosa giudaico-cristiana dell'Europa. In un intervento diffuso durante la riunione della Convenzione, Fini ha "reiterato" a nome del governo italiano la richiesta "di una esplicita menzione nel preambolo al trattato costituzionale della eredità religiosa, e specificamente di quella giudaica-cristiana, come tratto fondante della identità europea".

(Aggiornato il 30 Maggio 2003 ore 18:00)

 

Sulla Costituzione Europea le critiche del Vaticano

Roma 30 mag - Nel preambolo manca l'accenno alle radici cristiane dell'Ue. L'estensore del testo, Valery Giscard d'Estaing, accusato di aver dato all'Europa un'impronta illuminista. Duro scontro con Romano Prodi.

''Sorpresa'' del Vaticano per ''l'assenza di una menzione esplicita del cristianesimo'' nel primo progetto di preambolo della Convenzione europea. Ma allo stesso tempo la Santa Sede ha espresso ''soddisfazione'' per il riconoscimento del contributo delle Chiese all'Europa.

E' quanto ha detto in una dichiarazione il portavoce vaticano, Joaquin Navarro Valls. In particolare, la Santa Sede ha chiesto una modifica del testo in chiave piu' equilibrata. La polemica aveva animato uno scambio di durissime battute tra Giscard D'Estaing e Romano Prodi.

''Una operazione ideologica che rivela il prepotente tentativo di riscrivere la storia''. Cosi' il ''ministro degli Esteri'' vaticano, mons. Jean-Louis Tauran giudica la bozza di preambolo della costituzione europea. ''Non convince'' poi per il diplomatico pontificio l'obiezione che citare il cristianesimo avrebbe costretto gli estensori del preambolo a citare tutte le religioni.

''Qui - spiega - parliamo delle 'eredità culturali' e non non del presente e del futuro; quanto al presente e al futuro e' vero che si dovrebbero citare l'ebraismo e l'islam accanto al cristianesimo, ma nella storia la dominante cristiana e' piu' che evidente''.

Il presidente della convenzione europea Valery Giscard d'Estaing ha aperto questa mattina i lavori della plenaria presentando, ''con orgoglio ed emozione'' la prima bozza globale approvata negli ultimi giorni dal presidium. ''E' stato fatto un lavoro importante'' ha affermato sottolineando che se il pacchetto di proposte presentato alla plenaria sara' approvato ''portera' a cambiamenti notevoli''. La plenaria della Convenzione esaminera' per la prima volta la bozza globale durante la sessione di oggi e domani.

(Aggiornato il 30 Maggio 2003 ore 13:00)

 

Ue, Blair: 'Unione di Stati'

Londra 30 Mag - La futura Costituzione europea'riaffermera' un'unione di Stati',in cui 'la politica estera, la difesa e la politica fiscale, resteranno in mano ai singoli Paesi. Lo ha detto il premier britannico Blair durante una conferenza stampa congiunta con il premier polacco Kwasniewski,a Varsavia,prima di partire per S.Pietroburgo, dove parteciperanno alle celebrazioni per i 300 anni della citta' Sulla costituzione Blair ha aggiunto: 'Non sara' un superstato federale e non servira', dunque, un referendum in Gran Bretagna'.

(Aggiornato il 30 Maggio 2003 ore 10:30)

 

Ue, Giscard indice più riunioni per raggiungere un compromesso

Bruxelles 29 Mag -Dopo le critiche di Prodi alla bozza di Carta europea, nuovo calendario della Convenzione. Amato al Corriere: “I governi vogliono troppa poca Europa”. Ma nella contesa Prodi-Giscard si dichiara equidistante ma “non perché voglia fare il mediatore”.

Per il presidente della Commissione Ue, Romano Prodi, nonostante la mole di lavoro svolta, la bozza di Costituzione europea in discussione dal presidium riunito ad Atene "manca di visione e di ambizione" e ha esortato i 105 membri della Convenzione a cambiarla. La replica del presidente Giscard d’Estaing non ha tardato, accusando Prodi e la Commissione di “frenare il cambiamento” .

E oggi anche Giuliano Amato, dopo Prodi, ammette "un forte margine di insoddisfazione" per la bozza della carta costituzionale dell’Ue. Intervistato dal Corriere della Sera, il vicepresidente della Convenzione, l'organismo chiamato a scrivere la Costituzione europea, Amato spiega che "c'è un clima che si va generalizzando del tipo ‘a ciascuno il suo’, il che significa l'Europa il meno possibile".

Sostenitore di un presidente unico per l'Europa, alla testa di Consiglio e Commissione, il vicepresidente della Convenzione spiega appunto che "tra 10 anni l'Europa dovrebbe essere guidata da una testa unica, che a quel punto sarà il presidente del governo europeo". Nello scontro tra Giscard d'Estaing e Romano Prodi, Amato si colloca al centro e spiega: "io ho sempre avuto una mia posizione, fondata sulla convinzione del ruolo forte della Commissione, ma anche della necessità di rafforzare il Consiglio. Mi colloco - conclude Amato - tra Giscard e Prodi per questo, non perché voglia fare il mediatore".

Intanto, la discussione della bozza va avanti a tappe forzate. Il presidente Valery Giscard d'Estaing ha deciso di aumentare riunioni e contatti per giungere ad un nuovo testo del documento, per quanto concerne le istituzioni. Questo il nuovo calendario fissato dal presidium:
- 30-31 maggio: riunione plenaria dei costituenti.
- 31 maggio: nel pomeriggio sessione straordinaria del presidium per discutere un nuovo testo della bozza sulle istituzioni. possibile prosecuzione nella mattinata di domenica.
- 4 giugno: presidente e vicepresidenti della Convenzione incontrano, separatamente, nell'ordine: i rappresentanti dei Parlamenti nazionali, della Commissione, dei governi e dell'europarlamento per discutere il tema delle istituzioni.
- 5 giugno: nella mattinata il presidium discute un nuovo testo della bozza.
- 5 giugno: nel pomeriggio riunione della plenaria che, tuttavia, non esaminerà il capitolo istituzioni.
- 6 giugno: plenaria con in agenda il nuovo testo sulle istituzioni.
- 11 giugno: riunione del presidium per definire una nuova bozza sulle istituzioni in base agli interventi dei costituenti nella plenaria.
- 12-13 giugno: plenaria per discutere il testo della costituzione che sarà presentato il 20 al vertice europeo di Salonicco, in Grecia.

Dopo il summit probabilmente la Convenzione disporrà ancora di due o tre settimane per redigere il testo finale, da consegnare alla Cig, la Conferenza intergovernativa che dovrà adottare la futura Costituzione europea.

(Aggiornato il 29 Maggio 2003 ore 09:00)

 

Ue, scontro tra Prodi e Giscard d'Estaing

Bruxelles 28 mag - Il presidente della Commissione esprime la prospia delusione, ma il presidente della Convenzione replica: "E' lui a frenare qualsiasi cambiamento". Secondo il presidente della Commissione il nuovo testo "manca di visione e di ambizione".

La bozza del testo della futura Costituzione Ue "manca di visione e di ambizione" e per il presidente della Commissione, Romano Prodi, "è una delusione". Sono Romano Prodi e la commissione a “frenare qualsiasi cambiamento” a frenare il cambiamento, ribatte il presidente della convenzione Valery Giscard D'Estaing.

La nuova costituzione, il cui testo è stato reso noto ieri, rappresenterà le fondamenta legali su cui si baserà la nuova Europa e sancirà il passaggio da 15 a 25 stati membri a maggio del prossimo anno.

Secondo Prodi, che ha parlato nel corso di conferenza stampa congiunta tenuta in occasione del vertice tra la troika Ue e il Canada, l’attuale bozza "non risolve i problemi creati dal Trattato di Nizza. Anzi, per certi versi è un passo indietro. Per esempio per quanto riguarda la votazione a maggioranza, area in cui l'Unione deve fare dei progressi per evitare la paralisi". "Voglio che sia un richiamo per i membri della Convenzione. Non possiamo lasciarci diventare vittime o ostaggi di un testo che non riesce a proporre soluzioni e che minaccia di paralizzare l'Europa", ha concluso Prodi.

Giscard d'Estaing, che è a favore di un'Unione in cui i quindici attuali membri mantengano un ruolo leader, ha di recente sfidato Prodi a un dibattito pubblico sull'opportunità di dare all'Ue una presidenza di lunga durata. Ma Prodi, favorevole a concedere più poteri alla Commissione e al Parlamento, ha respinto i termini del confronto.

Senza fare il nome di Prodi il presidente della convenzione Valery Giscard D'Estaing ha ribattuto al presidente della Commisione dal presidium dopo che il ministro degli Esteri greco George Papandreu, con una telefonata, lo aveva informato delle dichiarazioni di Prodi. "Ma se è lui che non fa che frenare qualsiasi cambiamento" ha detto Giscard D’Estaing per poi aggiungere in risposta ad un intervento del commissario Antonio Vitorino che la commissione non ha presentato proposte innovative.

Secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, Giscard D’Estaing ha anche fissato un nuovo calendario di lavoro della convenzione per presentare entro la prossima settimana alla plenaria un nuovo testo sulle istituzioni.

Interrogato dai cronisti il ministro degli Esteri Frattini, che partecipava a Roma ad una conferenza sul semestre di presidenza italiano ha difeso il presidente della commissione. "La convenzione - ha precisato il capo della diplomazia italiana - sta facendo un lavoro eccezionale. Io credo comunque che le opinioni meritino tutte un'attenta riflessione. Ed è proprio per valutare le obiezioni di Podi, che sono anche quelle di una larga parte dei paesi europei piùpiccoli, che il presidente del consiglio Slvio Brlusconi ha avuto recentemente uno scambio di idee con il lussemburghese Jean Claude Juncker che èportatore di attente proposte di mediazioni". Per Frattini tali proposte sono "molto importanti: è chiaro che l'Italia - ha concluso - deve tenere conto di tutte le voci se si vuole arrivare a un trattato costituzionale condiviso".

"Prodi non deve essere ingeneroso perché, come ha fatto notare anche il presidente Ciampi, la 'convenzione è stata fin qui animata da forza propositiva” dichiara invece Gianfranco Fin, vicepremier e rappresentante del governo presso la Convenzione europea.

(Aggiornato il 28 Maggio 2003 ore 17:00)

 

UE: PRODI, BOZZA COSTITUZIONE E' UNA DELUSIONE

ATENE 28 Mag - Il presidente della Commissione europea Romano Prodi ha duramente criticato la bozza di costituzione europea pubblicata dal presidium della Convenzione, definendola ''una delusione'' e ''in un certo senso, un passo indietro''. Parlando ad Atene ai giornalisti in occasione del vertice Ue-Canada, Prodi ha affermato che ''la bozza presentata e' una delusione, nonostante tutto il duro lavoro fatto. Manca semplicemente di visione e ambizione''. Il presidente della Commissione ha esortato i 105 membri della Convenzione a cambiarla quando si riuniranno giovedi' e venerdi', affermando che che si tratta di ''un passo in indietro in particolare per quel che riguarda il voto a maggioranza''. ''E' una sveglia per i paesi membri - ha osservato - A non essere ostaggi e paralizzare l'Europa''.

(Aggiornato il 28 Maggio 2003 ore 14:50)

 

UE: COSTITUZIONE, SUPERPRESIDENTE IN BOZZA GLOBALE

BRUXELLES 26 Mag - C'e' la figura del presidente del consiglio europeo a tempo pieno nella prima bozza globale della costituzione europea inviata oggi dal presidium a tutti i membri della Convenzione, che sara' discussa dalla plenaria venerdi' e sabato a Bruxelles.
Il presidium della Convenzione propone nella bozza l'introduzione di un sistema di presidenze a rotazione per almeno un anno per i vari consigli dei ministri Ue, a eccezione di quello dei ministri degli esteri, che sara' presieduto dal nuovo ministro degli esteri dell'Unione: questa formula era stata indicata nei giorni scorsi da Silvio Berlusconi e da Gianfranco Fini come un elemento per un possibile compromesso fra grandi e piccoli paesi membri dell'Unione.
''La Commissione e' composta da un Presidente e da 14 altri membri al massimo'' fra cui il nuovo 'Ministro degli esteri dell'Unione' che avra' rango di vicepresidente dell'esecutivo Ue. Viene sancito cosi' il principio di una Commissione compatta, di cui potra' fare parte pero' un numero non precisato di ''commissari delegati''.
Rimane immutato nella bozza l'articolo sullo statuto legale delle Chiese, che cambia pero' numero, dal 37 al 51 nella nuova distribuzione della disposizioni costituzionali: l'articolo prevede che ''l'Unione rispetta e non pregiudica lo statuto di cui beneficiano in virtu' del diritto nazionale le chiese e le associazioni o comunita' religiose negli stati membri'' e che ''in riconoscimento della loro identita' e del loro contributo specifico l'Unione mantiene un dialogo aperto, trasparente e regolare con queste chiese e organizzazioni''.

(Aggiornato il 26 Maggio 2003 ore 12:15)

 

COSTITUZIONE UE: SI' DELL'ITALIA AL SUPERPRESIDENTE

BRUXELLES 15 Mag - Il governo italiano ritiene 'positivo' l'impianto sulla riforma delle istituzioni della bozza parziale di costituzione europea presentata da Valery Giscard d'Estaing e appoggia la proposta di 'una presidenza lunga e a tempo pieno' del consiglio europeo che 'garantisce coerenza e continuita' di azione'. Lo ha detto oggi a Bruxelles, davanti alla Convenzione, il vicepremier Gianfranco Fini, il quale ha chiesto ai 205 futuri 'padri costituenti' della nuova Europa 'un forte slancio per superare le polarizzazioni' e ha proposto come formula di compromesso nel dibattito sulla riforma delle istituzioni Ue che 'per un breve periodo transitorio' ogni paese membro dell'Ue abbia un commissario europeo.
La descrizione dei compiti e delle funzioni del presidente del consiglio europeo proposto da Giscard, ha sottolineato Fini, ''appare equilibrata e in grado di fugare le apprensioni di quanti temevano un eccesso di potere''. L'Italia, ha aggiunto il vicepremier, ''guarda comunque con favore alle proposte che meglio definiscono il ruolo di chairman del presidente del consiglio, e che prevedono l'istituzione di una vicepresidenza a rotazione, con almeno una seduta all'anno del consiglio nella capitale del paese cui spetta la vicepresidenza di turno''. Fini ha sottolineato che ''se la Commissione resta il motore dell'Europa, altrettanto insostituibile si rivela l'esigenza di garantire il funzionamento efficace all'organismo che deve esprimere le visioni politiche e strategiche dell'unione, specie in una Europa riunificata''. Fra le altre ''innovazioni positive e di assoluto rilievo'' contenute nella bozza di Giscard, Fini ha rilevato anche l'istituzione di un ministro degli esteri dell'Unione, che ''avra' un ruolo propulsivo nella politica estera e di sicurezza comune'', e la razionalizzazione della funzione legislativa, con la creazione di un consiglio per gli affari legislativi, ''una vera e propria camera degli stati che costituira' l'interlocutore unico di un rafforzato parlamento europeo, in un sistema bicamerale effettivo''. La bozza sulla riforma delle istituzioni, ha sottolineato Fini, ''corrisponde all'esigenza di rafforzare tutte le istituzioni, mantenendo l'equilibrio tra di esse''.
Il presidente della Commissione europea Romano Prodi resta convinto che ''il posto giusto per il dibattito con Valery Giscard d'Estaing e' davanti alla Convenzione ed ai suoi membri''. Lo ha detto oggi il portavoce Reijo Kemppinen respingendo la proposta con la quale ieri Giscard ha insistito per tenere il confronto fuori dalla plenaria della Convenzione, indicando quale possibile sede la citta tedesca di Stoccarda.

(Aggiornato il 15 Maggio 2003 ore 13:50)

 

COSTITUZIONE, PRODI ACCETTA LA 'SFIDA' DI GISCARD

STRASBURGO 13 Mag - Il presidente della Commissione europea Romano Prodi si e' detto disposto oggi a partecipare al dibattito pubblico sul superpresidente e sulle riforme istituzionali, proposto dal presidente della Convenzione Valery Giscard d'Estaing, precisando che dovra' svolgersi a Bruxelles.
''Sono ovviamente disposto a partecipare a un dibattito pubblico che spieghi ai cittadini le nostre idee su come il sistema istituzionale dell'Unione puo' essere piu' semplice, piu' efficace e piu' democraticamente responsabile; e, aggiungo, su quello che l'Europa dovrebbe fare delle sue istituzioni'', ha scritto Prodi in una lettera di risposta a Giscard. ''L'Europa e' fatta di diversita', e confesso che mi sarebbe impossibile scegliere un citta' che non sia Bruxelles per un dibattito di questo tipo'' ha aggiunto il presidente della Commissione. In una lettera inviata a Prodi la settimana scorsa, il presidente della Convenzione l'aveva invitato a un dibattito pubblico, ''in una grande citta' '' Ue, sulla proposta di istituire un presidente fisso, con un mandato di almeno 30 mesi, per il consiglio europeo. La proposta, gia' approvata dal presidium della Convenzione, trova in Prodi un avversario dichiarato. Nella risposta a Giscard oggi Prodi ha pero' indicato che ''le posizioni della Commissione finora espresse'' non si limitano alla questione del superpresidente e ha sottolineato che sull'insieme dei temi della riforma istituzionale ''occorre trovare soluzioni innovative ed equilibrate''. ''Resto pronto a esaminare, in un quadro istituzionale d'insieme - ha concluso - qualsiasi proposta utile per raggiungere un accordo''.

(Aggiornato il 13 Maggio 2003 ore 13:20)

 

UE: MINIVERTICE DIFESA, L'EUROPA PARLI CON UNA SOLA VOCE

BRUXELLES 29 Apr - Il mini vertice fra i capi di Stato e di Governo sulla Difesa ha concluso che verranno compiuti i ''passi necessari per creare, non piu' tardi del 2004'', un quartier generale per una forza multinazionale mobilitabile per compiere ''operazioni congiunte''. Entro il giugno 2004, si afferma tra l' altro ancora nelle conclusioni del mini vertice, si punta alla creazione di un ''Comando europeo per il trasporto aereo strategico'' e ad una struttura congiunta per la difesa nucleare, batteriologica e chimica. ''L'Ue deve avere una politica credibile di sicurezza e di difesa, le azioni diplomatiche sono credibili e efficaci se possono poggiare su capacita' civili e militari'': lo afferma la dichiarazione congiunta del vertice a quattro (Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo) di Bruxelles.
'L'Europa deve parlare con una sola voce e svolgere il suo ruolo sulla scena mondiale, per questa ragione crediamo necessario dare un impeto per la costituzione di una Europa della sicurezza e della difesa'' si aggiunge nella dichirazione, sottolineando anche che ''il momento e' venuto di superare una nuova tappa'' nella costruzione dell'Europa della difesa.
Il vertice a Quattro di Bruxelles si e' pronunciato per la creazione di un ''nucleo di capacita' collettiva'' militare europea, in grado di condurre operazioni autonome dalla Nato, entro il 2004.

(Aggiornato il 29 Aprile 2003 ore 12:20)

 

Convenzione europea, presentata la riforma delle istituzioni

Il presidium ha rielaborato la bozza di Valery Giscard d'Estaing. Giuliano Amato: "Buona parte delle nuove norme istituzionali entreranno in vigore non prima del 2009; le disposizioni della futura costituzione europea, al più preso nel 2006".

Sarà il parlamento europeo a eleggere a maggioranza il presidente della commissione - l’incarico è attualmente ricoperto da Romano Prodi - su indicazione dei capi di stato e di governo, tenendo conto dei risultati delle elezioni europee. E’ questo uno dei punti fondamentali della bozza parziale di riforma delle istituzioni dell’Ue approvata dal preisdium della convenzione, dopo una riscrittura durata ieri circa 10 ore del progetto iniziale di Valery Giscard d’Estaing, e presentata oggi alla plenaria a Bruxelles.

La bozza sulle istituzioni è stata presentata in anticipo sui tempi previsti, ha speigato Gisscard, perché il vertice Ue di Atene di giovedì scorso ha chiesto che il progetto di costituzione europea sia presentato al summit di Salonicco il 20 giugno.

Le proposte più importanti di Giscard sono tuttavia rimaste, come la nomina di un presidente fisso del consiglio europeo, contestata dalla commissione e da alcuni piccoli paesi membri. Resta anche l’istituzione di un ministro degli esteri dell'Unione, che guidi la politica estera e di sicurezza e abbia anche la carica di presidente del consiglio dei ministri degli esteri comunitari e di vicepresidente della Commissione.

Giscard ha ottenuto la forte riduzione del numero dei commissari: 14 più il presidente e il ministro degli esteri (nel suo progetto erano 12) ma saranno assistiti da commissari delegati, e non da consiglieri come proposto nella bozza iniziale). Rimane inoltre, ma come possibilità, l'idea di un eventuale bureau di 3 membri in seno al consiglio europeo.

E’ caduta invece la proposta d’istituire anche un vicepresidente del vertice, come pure la possibilità per il consiglio di censurare la commissione, che rimane prerogativa esclusiva dell'europarlamento.

Il vicepresidente della convenzione Ue, Giuliano Amato, ha detto che le disposizioni della futura costituzione europea entreranno in vigore al più presto nel 2006, e buona parte delle nuove norme istituzionali non prima del 2009. 

(Aggiornato il 24 Aprile 2003 ore 18:00)

 

 COSTITUZIONE, GLI ARTICOLI SULLE ISTITUZIONI

BRUXELLES 24 Apr - Sintesi dei punti principali degli articoli della Costituzione europea concernenti le future istituzioni dell'Unione proposti alla plenaria della Convenzione.
LE ISTITUZIONI DELL'UNIONE -  Sono: Parlamento europeo, Consiglio europeo, Consiglio dei ministri, Commissione europea, Corte di giustizia dell'Unione europea, Banca centrale europea, Corte dei conti.
PARLAMENTO EUROPEO - Esercita, insieme al Consiglio, le funzioni legislative, di controllo e consultive. Elegge il presidente della Commissione. Avra' un numero massimo di 700 deputati eletti a suffragio universale con il sistema proporzionale progressivamente decrescente per un mandato di cinque anni.
CONSIGLIO EUROPEO - Trasmette all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e definisce orientamenti e priorita' politiche generali. E' composto dai capi di stato e di governo degli stati membri, dal suo presidente e da quello della Commissione. Il ministro degli esteri partecipa ai lavori.
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO - E' eletto a maggioranza dal Consiglio per un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una volta. Deve essere membro del Consiglio od averne fatto parte per almeno due anni. Presiede i lavori del Consiglio, ne assicura preparazione e continuita', rappresenta l'Unione a livello internazionale.
CONSIGLIO DEI MINISTRI -  Insieme all'Europarlamento svolge funzioni legislative, di definizione politica e coordinamento. E' composto da un rappresentante di ogni stato membro a livello ministeriale per ciascuna delle sue formazioni.
COMMISSIONE EUROPEA - Salvaguarda l'interesse generale europeo, veglia sull'applicazione delle disposizioni della Costituzione e delle istituzioni, svolge funzioni di coordinamento ed esecuzione secondo le condizioni stabilite dalla Costituzione. E' composta da un massimo di 14 membri, puo' essere assistita da commissari delegati. Ogni stato membro puo' proporre tre nomi, di cui almeno una donna. Il presidente della Commissione sceglie tenendo conto anche degli equilibri politici e geografici.
PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE - E' eletto a maggioranza dall'Europarlamento su proposta del Consiglio europeo che tiene conto dei risultati delle elezioni.
MINISTRO DEGLI ESTERI - Contribuisce con le sue proposte all'elaborazione di una politica estera, di sicurezza e di difesa comune e la mette in pratica quale mandatario del Consiglio. E' vicepresidente della Commissione. Viene eletto, a maggioranza qualificata dal Consiglio europeo d'accordo con il presidente della Commissione.
CORTE DI GIUSTIZIA DELL'UNIONE EUROPEA - Comprende anche il tribunale di grande istanza ed assicura il rispetto della Costituzione e del diritto dell'Unione. Sono entrambi formati da da un giudice per ogni stato membro.
BANCA CENTRALE EUROPEA - Dirige il sistema europeo delle banche centrali di cui fa parte insieme alle banche centrali nazionali, mette in pratica la politica monetaria dell'Unione, ha personalita' giuridica.
CORTE DEI CONTI - Assicura il controllo dei conti e la buona gestione finanziaria dell'Unione. E' formata da un rappresentante di ogni stato membro.
ORGANI CONSULTIVI DELL'UNIONE - Europarlamento, Consiglio dei ministri e Commissione sono assistiti da un Comitato delle regioni e da un comitato economico e sociale con funzioni consultive. Il Comitato delle regioni e' composto da rappresentanti delle collettivita' regionali e locali, il Comitato economico e sociale, da rappresentanti di organizzazioni imprenditoriali, sindacali e sociali.
CONGRESSO DEI POPOLI D'EUROPA - E' un'istanza di incontro e riflessione della vita politica europea. Si riunisce almeno una volta all'anno ed e' presieduto e convocato dal presidente del Parlamento europeo. E' composto da un terzo dei membri dell'Europarlamento e due terzi di rappresentanti dei parlamenti nazionali per un massimo di 700 membri.

(Aggiornato il 24 Aprile 2003 ore 17:00)

 

PRODI A BERLUSCONI, COLLABORAZIONE CHIAVE SUCCESSO

BRUXELLES 24 Apr - ''Sono dispiaciuto e preoccupato. Sarebbe come dire che in uno Stato nazionale non serve una stretta collaborazione tra governo e parlamento''. Ha risposto cosi' il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, al premier Silvio Berlusconi che aveva dichiarato che ''tra Commissione e Consiglio europeo non e' necessaria una cooperazione cosi' forte''.
Per Prodi, ''il sistema che regge l'Unione e' un sistema fondato sull'equilibrio ma soprattutto sulla collaborazione tra le diverse istituzioni dell'Unione: Parlamento, Consiglio, Commissione e Corte di Giustizia. La collaborazione tra Consiglio e Commissione, in particolare, e' stata fondamentale in tutti i passaggi decisivi della storia europea. Mi auguro proprio - ha concluso Prodi - che questo succeda anche con la presidenza italiana, in un semestre importantissimo come quello che si sta per aprire''.
Il portavoce del Cavaliere, Paolo Bonaiuti, ha replicato che Prodi sembra aver ignorato le parole spese da Berlusconi sulla cordialita' di rapporti che intercorrono tra i due e si e' chiesto se cio' vada considerato un messaggio indiretto a palazzo Chigi (a buon intenditor, poche parole?).
COSTITUZIONE UE: C'E' LA BOZZA, E ANCHE I PRIMI SCONTRI -
La 'bomba' di Valery Giscard d'Estaing e' esplosa, e ora la costituente europea, dopo mesi di educati ricami dialettici, inizia a lavorare di scalpello per delineare la fisionomia della 'nuova' Europa del dopo 2004. ''Siamo entrati nella fase piu' difficile'' ha detto ai 105 futuri padri costituzionali europei il presidente Giscard.
Il presidium della Convenzione ha presentato alla plenaria la parte della bozza della futura costituzione sui punti piu' sensibili e conflittuali: la riforma delle istituzioni, con soprattutto la proposta di nominare un presidente a tempo pieno del consiglio europeo, che non piace a Romano Prodi e a molti piccoli paesi membri, e l'istituzione di un ministro degli esteri dell'Unione. Per 12 ore, fino a tardi nella notte, i 13 membri del presidium avevano lavorato sul progetto iniziale di Giscard, che aveva sollevato una tempesta di polemiche e che diversi membri della Convenzione hanno definito ''una bomba'', chi con ammirazione, chi con preoccupazione.
Alcune proposte dell'ex-capo dello stato francese sono state cancellate, o moderate, ma sulla presidenza del consiglio europeo Giscard l'ha spuntata. Le reazioni della plenaria alla bozza nella versione modificata dal presidium sono state contrastanti. Il capo della diplomazia tedesca Joshka Fischer l'ha definita ''una buona base di discussione'', ''congratulandosi'' con Giscard in particolare per la proposta di istituire un presidente a tempo pieno, per 2,5 o 5 anni. ''Ci sono ancora compromessi difficili da fare fra grandi e piccoli paesi membri'' ha avvertito Fischer. Durissimo invece l'attacco a Giscard di un rappresentante dei 'piccoli', l'austriaco Johan Voggenhuber: ''lei ha la mia sfiducia personale, per un anno non ci ha ascoltati!'' ha detto rivolto al presidente Giscard.
Positivi i commenti della maggioranza italiana: ''e' una proposta equilibrata'' ha detto il vicepresidente del Ppe Antonio Tajani, ''la prima valutazione non e' negativa'' ha aggiunto il leghista Francesco Speroni, vice di Gianfranco Fini - che non ha partecipato alla plenaria di oggi - quale rappresentante del governo italiano. Piu' riservato il Ds Valdo Spini, secondo il quale ''c'e' ancora molto da lavorare''.

AMATO, COSTITUZIONE IN VIGORE NEL 2006 -
Per il vicepresidente della Convenzione il socialista Giuliano Amato, che ha presieduto al posto di Giscard una parte della riunione del presidium, le proposte presentate riflettono ''una posizione maggioritaria'' in seno alla Convenzione, anche ''se certo non sono condivise da tutti''.
Le 'limature' apportate al testo iniziale di Giscard, soprattutto sulla funzione del presidente del consiglio, ha spiegato, dovrebbero evitare che 'pesti i piedi' all'altro presidente europeo, quello della Commissione. Quello del vertice sara' soprattutto un 'chairman', ha rilevato, non avra' funzioni esecutive ma di coordinamento dell'azione dei futuri 25 capi di stato o di governo Ue, e rappresentera' l'Unione verso il resto del mondo. ''Kissinger diceva che quando voleva parlare con l'Europa non sapeva quale numero di telefono chiamare: ora ci sara' qualcuno che risponde'' ha commentato Speroni.
Amato ha pero' sottolineato che le riforme istituzionali che saranno proposte dalla Convenzione, e poi varate dalla conferenza intergovernativa, non entreranno in vigore prima del 2006. Ci vorranno tre anni infatti perche' la costituzione, dopo le firme e le ratifiche nazionali, entri in applicazione. E una parte delle nuove disposizioni istituzionali potranno essere attuate non prima del 2009.
Anche la carica di presidente del consiglio europeo ''non sara' immediatamente disponibile'', ha sottolineato Amato. Intanto Giscard, senza citare nessuno, ha replicato a coloro che gli hanno fatto ''processi alle intenzioni'' sulla istituzione del super-presidente, rilevando che ''qualsiasi assemblea un po' numerosa, qualsiasi consiglio comunale, ha un chairman'': non c'e' ragione quindi, per il presidente della costituente, che non ne abbia uno a tempo pieno anche il futuro vertice Ue a 25 o 28 leader.

(Aggiornato il 24 Aprile 2003 ore 16:00)

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