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GRUPPI TEMATICI > Gruppo ambiente

Un’emergenza in Sardegna: l’Emergenza Rifiuti.

 

Di recente si è scoperto che la Sardegna è stata scelta da imprese varie (ecomafie) per smaltire rifiuti speciali (ospedalieri) provenienti da ospedali del nord-Italia.      Questi rifiuti sono stati portati in Sardegna illegalmente (esiste una legge regionale che vieta di smaltire nell’isola rifiuti provenienti da altre regioni).  

Si può pensare ad un provvedimento di autotutela: la Sardegna, già penalizzata sul piano economico-sociale, affida le sorti del suo sviluppo al turismo e non può permettersi di compromettere la sua immagine nel panorama mondiale. 

E’ vero, l’industria del turismo non può decollare se non si contrastano i fattori inquinanti che espongono la Sardegna al degrado ambientale.

Ma esiste una motivazione più generale, che non riguarda solo la Sardegna e neppure solo l’Italia: se ciascun territorio (vorremmo dire ciascun comune) dovrà farsi carico dello smaltimento dei propri rifiuti, dovrà anche farsi carico dei problemi ad esso inerenti e sarà “costretto” a ridurre i rifiuti, a organizzarsi per il recupero e il riciclaggio della maggior parte di essi, a consorziarsi per economizzare. Se ci sarà la possibilità di portare altrove i rifiuti, il problema dello smaltimento sarà spostato in regioni più povere e perciò disposte – per danaro - a destinare i propri territori ad accogliere i rifiuti altrui; e la stessa cosa avverrà da un paese all’altro, da un continente all’altro, fino a far diventare pattumiere del mondo le regioni e i paesi più poveri .

Il Cagliari Social Forum ritiene che tutte le regioni debbano intervenire per gestire la Questione rifiuti agevolando la RDR in tutte   le forme (di consorzi o altro) per poter realizzare il recupero di plastica, alluminio, vetro, carta e cartone. 

Le industrie di riciclaggio esistono e devono essere finanziate, a tutto vantaggio dell’ambiente (e anche dell’occupazione).

Non è accettabile che si continui a “consumare” terreno per discariche, essendo questo un modo di smaltimento dei rifiuti contrastante rispetto alla RDR. 

In Sardegna ci sono zone industriali molto degradate sul piano ambientale (Portotorres, Portovesme, Sarroch, Macchiareddu) a causa di un’industrializzazione selvaggia; in questi siti, dal momento che erano già degradati,  alcune imprese hanno tentato più volte di trasformarli in discariche, aggravando così uno stato di inquinamento già preoccupante (ad esempio, a Macchiareddu si è tentato di portare il caprolattame - un materiale di scarto derivante dal petrolio- proveniente da Manfredonia). 

 In molte situazioni le popolazioni hanno opposto resistenza, facendo cambiare i progetti, come nel caso delle popolazioni di Ussana, Monastir e Sestu, paesi che avrebbero dovuto accogliere, nella discarica in località Franzischettu, i rifiuti provenienti da altri centri, compresa Cagliari. (1) Infatti, ancora nel 2002 la città di Cagliari non si è dotata di un piano per la raccolta differenziata dei rifiuti (RDR), come invece prevede la legge.

 L’area della città di Cagliari comprende circa il 50% dell’intera popolazione dell’isola e, mentre alcuni comuni della cintura hanno pianificato la RDR, non altrettanto si può dire del capoluogo. I motivi sono esclusivamente economici, poiché smaltire in discarica i rifiuti solidi urbani (RSU) costa meno in danaro, anche se molto di più in termini di inquinamento ambientale. 

Si ignorano  volutamente sia le direttive CEE che i decreti del Ministero dell’Ambiente, che favoriscono i consorzi di comuni per la RDR e penalizzano  quelle comunità che non si attivano per limitare la produzione dei rifiuti. 

In molte  scuole gli insegnanti  con i loro allievi   educano le nuove generazioni a un modo diverso di “consumare” producendo meno scarti e sensibilizzando al riciclo dei rifiuti; Intanto molti esperti continuano a propagandare l’utilità delle discariche, molte amministrazioni comunali  continuano a progettarle, smentendo le direttive CEE e vanificando l’impegno a modificare un sistema di vita ormai insostenibile.  

L’emergenza rifiuti in Sardegna esiste già ora: ma è un problema della sola Sardegna? 

Se non si provvederà, quali paesi avranno l’onore di essere le pattumiere del mondo? 

A cura del gruppo ambiente del CSF

Cagliari, 19-04-2002

(1) E’ sperabile che la loro opposizione abbia buon esito, come è già avvenuto per gli abitanti di Cerro Maggiore, che, per molto tempo hanno accolto i rifiuti di Milano; solo quando una sollevazione della popolazione di Cerro Maggiore ha posto l’alt all’arrivo di rifiuti dall’esterno, il comune di Milano ha preso i provvedimenti necessari ad attivare la RDR, e lo ha fatto in maniera rapida ed efficace.

Cfr. Ivan Berni, Pattumiere, pepite e pistole. Affare e malaffare all’ombra delle discariche, Baldini e Castoldi, 1998

 

 

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