Il 23/9/2004 abbiamo ripreso le trattative per il rinnovo del contratto aziendale. Per inquadrare la situazione in cui siamo venuti a trovarci durante quest'ultimo incontro vale la pena ricordare per sommi capi
l'andamento di questa trattativa.
Il contratto scaduto il 31/12/2003, siglato nel 1998, prevedeva alla scadenza il passaggio ad un altro contratto nazionale di lavoro migliorativo che sostituisse il contratto nazionale degli studi professionali. L'idea iniziale prevedeva il passaggio al contratto del commercio, ma tra il 2002 ed il 2003 si fece strada l'ipotesi della Direzione di applicare un nuovo contratto definito dei multiservizi. I contenuti di questo contratto pero' non
hanno soddisfatto le aspettative della Direzione e hanno fatto si' che questa scelta si rendesse impraticabile. Quindi all'inizio del 2004 la Direzione ci ha chiaramente detto che il contratto dei multiservizi definito in quella fase non poteva essere l'approdo, ma che del resto l'applicazione del contratto del commercio restava troppo onerosa per la cooperativa. In sostanza ci hanno detto che non c'erano i margini per poter rispettare in
quel momento quanto stabilito dal contratto aziendale nel 1998.
Preso atto di questa situazione abbiamo avviato una tornata di assemblee dei lavoratori spiegando la posizione della cooperativa. Nel corso di queste assemblee i lavoratori hanno avanzato una serie di istanze che hanno dato vita ad una piattaforma che prendeva atto dell'impossibilita' dell'applicazione del contratto del commercio e che contestualmente identificava alcuni punti come base di partenza per riscrivere il contratto aziendale privo della 'copertura' di un contratto nazionale migliorativo. Le questioni poste sono le seguenti:
- miglioramento del meccanismo di salario variabile
- accesso dei lavoratori alla previdenza integrativa
- introduzione dei buoni pasto
- miglioramento del trattamento economico per le donne in maternita' obbligatoria
- favorire le condizioni per accedere alla legge per il diritto allo studio
- ridefinizione del trattamento economico nei giorni di malattia per i lavoratori saltuari
- ridefinizione della materia relativa alle trasferte
- ridefinizione della materia relativa alla flessibilita' di orario
- mantenimento in essere della legge 142/2001 sul socio lavoratore
- possibilita' di accedere ad una bacheca elettronica per tutti i lavoratori
- distribuzione del contratto nazionale ed aziedale
Il punto 9 e' stato 'neutralizzato' dall'azione del Governo poiche' e' uscita una circolare interpretativa del Ministero del Welfare che obbliga di fatto la cooperativa ad applicare la legge 30/2003 per le parti relative al socio lavoratore. Come RSA abbiamo responsabilmente accettato di non proseguire su questa strada che
potrebbe portare al commissariamento della cooperativa da parte del Governo, fatto salvo di discutere per
trovare formule da inserire nel contratto aziendale che definiscano condizioni comunque migliorative di
quelle indicate per il socio lavoratore nella legge 30/2003.
Tutti gli altri punti in questione sono stati liquidati dalla Direzione come del tutto impraticabili e quindi indiscutibili (4 - 5 - 6 - 8 - 10), mentre la stessa ha accettato di discutere solo delle restanti istanze, definendo le seguenti posizioni della cooperativa:
- mantenimento del meccanismo previsto nel contratto aziendale scaduto a fine 2003 escludendo i miglioramenti proposti nella piattaforma sindacale
- disponibilita' a discutere di una adesione ad un fondo previdenziale, ma senza entrare nel merito della proposta sindacale sugli oneri
- introduzione di un meccanismo di 'fasce' che consenta di limitare le modalita' di accesso ai buoni pasto
- disponibilita' a normare questa materia nel nuovo contratto aziendale per uniformare il trattamento dei
lavoratori
- piena disponibilita' alla distribuzione dei contratti
Il 23/9/2004 eravamo in attesa delle risposte da parte della Direzione che a Giugno si era riservata di riflettere e di discutere, evidentemente anche in cda. La questione che appariva come la piu' urgente da definire era quella che la Direzione producesse una proposta sul meccanismo da adottare per identificare le fasce e le
modalita' di accesso ai buoni pasto per i soci ed i lavoratori e procedere oltre per entrare nel merito delle altre
questioni. Ebbene, il 23/9/2003 non e' avvenuto praticamente nulla di tutto questo!
La Direzione ci ha reso conto delle proprie considerazioni sui buoni pasto affermando che quanto indicato comunque non e' la proposta definitiva che noi attendevamo. La Direzione penserebbe di adottare un meccanismo di erogazione dei buoni pasto in base alla distanza dalla sede di lavoro: un buono pasto completo a chi dista piu' di 20 km dalla sede in cui svolge il servizio e nulla a chi dista meno di 20 km. Ci pare che una distinzione cosi' netta sia inaccettabile e genererebbe grosse differenze tra soci in base alla residenza degli stessi. Il meccanismo che noi auspichiamo e' quello di definire una certa gradualita' e consentire l'accesso ai buoni pasto a tutti i soci, mantenendo comunque meccanismi che potrebbero essere proporzionali alla distanza dell'abitazione del lavoratore dalla sede di lavoro. Lo schema potrebbe essere il seguente:
Erogazione buono pasto |
Distanza dalla sede di lavoro |
100% |
Superiore ai 15 Km |
50% |
Tra i 7 ed i 15 Km |
25% |
Inferiore ai 7 Km |
La Direzione ci ha comunicato che una impostazione di questo tipo e' troppo onerosa per la cooperativa e per questo e' stata rigettata. Si deve comunque aggiungere non e' stato fatto alcun riferimento all'importo previsto per un buono pasto, importo che resta quindi da definire.
La cooperativa, per accelerare i tempi del rinnovo di almeno una parte del contratto aziendale, ci ha quindi proposto di stralciare la parte relativa al salario variabile mantenendo la proposta di non modificare il
meccanismo in essere fino al dicembre 2003 e giungere ad un accordo in tal senso in tempi rapidi, rinviando
ad un momento successivo le valutazioni sugli altri punti della piattaforma. A questa proposta abbiamo
risposto in modo negativo, osservando che la piattaforma ha una sua omogeneita' e che i singoli punti devono
essere definiti insieme al contesto e non possono essere stralciati, almeno in questa fase nella quale non
abbiamo avuto risposte soddisfacenti in merito alla nostra proposta.
E qui c'e' stato il colpo di scena. Infatti il discorso e' stato spostato sul rinnovo di Luglio del contratto nazionale degli studi professionali che a parere della Direzione e' anch'esso particolarmente oneroso. Certamente questo argomento non era all'ordine del giorno. Il contratto nazionale degli studi professionali e' stato risolto in altra sede dalle parti competenti ed e' un contratto accettato da tutte le parti in causa (sindacati e datori di lavoro) e da tutti controfirmato. Non era il momento ed il luogo per introdurre questa discussione. Eppure il discorso e' stato introdotto ed e' immediatamente divenuto chiaro che l'argomento assumeva una preminenza rispetto a tutto il resto. A rafforzare questa impressione e' stata citata anche l'introduzione di un meccanismo di previdenza sanitaria come elemento particolarmente problematico ed economicamente oneroso che impone alla cooperativa una
riflessione.
In realta', con questo spostamento dell'oggetto della discussione, si voleva arrivare a sostenere che, essendo cambiate le condizioni grazie al rinnovo del contratto degli studi professionali, la cooperativa vuole valutare altre possibilita', non ultima quella di passare al contratto del commercio. La Direzione ci ha quindi chiesto di sospendere per un mese la trattativa per fare le opportune valutazioni sul passaggio al contratto del commercio.
Nell'ottica di questa straordinaria novita' siamo convocati per il 27/10/2004 ed auspichiamo che in quel momento le risposte che stiamo attendendo ci siano date in modo inequivoco. Sono fin d'ora convocate per i primi giorni di Novembre le assemblee retribuite dei lavoratori. In quelle sedi vi aggiorneremo sulle risposte o sulle proposte che la Direzione ci avra' fornito. Vi faremo sapere con tempestivita' le modalita' e le sedi in cui si terranno le assemblee.