DITTATURA COMUNISTA.

 

        Sconfitte le truppe di occupazione e portata a termine la lotta per liberazione, alla guida della quale aveva prevalso il partito comunista, l’11 Gennaio 1946, nasce la Repubblica Popolare Albanese sul modello di quella Sovietica. La dittatura comunista di Enver Hoxha, Capo del Governo, si basò  su di un’economia centralizzata a piani quinquennali, tipica dei Soviet e portò all'isolamento del paese.  

      Dopo la conclusione della II Guerra Mondiale il paese si era ritrovato tra molte difficoltà in campo economico, soprattutto in quello industriale. Già prima della guerra l'Albania aveva gravi problemi, quali la povertà, l'analfabetismo, le malattie contagiose ed altri.     

                Nella città di Valona, come in tutte le altre città dell'Albania, i Comunisti con il loro leader Enver Hoxha avevano disegnato un programma radicale di ammodernamento del paese con il motto propagandistico "abbiamo ottenuto la Libertà politica nel 1912, adesso vogliamo acquisire quella economica e sociale". Il primo passo di questa riforma fu quello di avviare una riforma agraria rapida ed intransigente, statalizzando ogni genere di proprietà privata quali le industrie, le banche, le attività commerciali sia albanesi che straniere e la grandi proprietà terriere. In seguito vi fu la riforma agraria, che consisteva nella collettivizzazione delle terre facendo perdere ai contadini la proprietà delle terre, rendendole statali per poi costruirvi delle cooperative. La riforma sociale invece consistette nel principio che portò avanti la dittatura nel paese e cioè che tutti gli uomini sono uguali senza distinzione di colore, razza, sesso e ceto sociale. Tale riforma come anche le altre rimasero soltanto degli ideali del Dittatore Enver Hoxha poiché,  se posso esprimere la mia di opinione, non era possibile adattarle per il semplice motivo  che è la natura dell'uomo a non permettere una tale concezione, poiché tutti noi siamo diversi l'uno dall'altro ed allora come è possibile renderci uguali? Molti sono stati gli errori del comunismo in Albania e tra questi quello di eliminare l'iniziativa privata e di isolare il paese dal mondo che lo circondava.  

 Nel 1960 l’Albania esce dalla sfera d’influenza dell’U.R.S.S., che non poteva più permettersi di sostenere "a fondo perduto" i propri paesi satelliti, per entrare in quella della Cina Popolare, sottoponendosi ad un vero e proprio revisionismo ideologico all’albanese, anzi alla Hoxha. Nel 1978 ha termine anche la "collaborazione" con la Cina.

        Nel 1985 muore Hoxha e gli succede Rami Alia che, cinque anni più tardi, con il crollo definitivo dell’esperienza socio-politico-economica del socialismo reale in Europa, dovrà subire la rivolta popolare.

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