1939 - Il Futurismo

Nel 1939, Filippo Tommaso Marinetti avrà sobbalzato di gioia, vedendo profilarsi in Europa una nuova guerra, forse anche questa mondiale? 

Nato nel 1876 in Egitto, aveva ora più di sessant'anni. Nel 1909 aveva pubblicato sul giornale parigino Le figaro  il Manifesto del Futurismo dove tra l'altro scriveva:La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità pensosa (...) noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo (...), lo schiaffo e il pugno. (...)  Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo.

Il futurismo disprezza tutto quello che è passato. Citiamo ancora: Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie di ogni specie. Sono per Marinetti colpevoli di conservare opere e cultura passata. Lui preferisce il movimento, l'industria  Un automobile (automobile era allora sostantivo maschile) da corsa è più bella della "Vittoria di Samotracia" (famosa statua dell'antica scultura greca).

Nella dolcezza della donna, nel femminismo (ormai molti stati avevano concesso il voto alle donne) Marinetti vede un cedimento. Esagerava quando scriveva: Vogliamo glorificare (...) il disprezzo della donna (...) Noi vogliamo combattere contro il moralismo, il femminismo e (...)?

Sono da ricordare alcune scelte stilistiche nel famoso poema Zang, Tumb Tumb scritto nel 1914 dopo essere stato corrispondente della guerra balcanica combattuta da Grecia, Serbia, Bulgaria,  Montenegro, Albania contro l'impero turco.      Il poeta tenta una trascrizione simultanea delle sensazioni visive, acustiche e olfattive nell'assedio di Adrianopoli  da parte dei Bulgari: flic flac zing zing sciaaack ilari nitriti iiiiii... scalpiccii   tintinnii 3 battaglioni bulgari in marcia crooc-craac.

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