1920: La Repubblica di Weimar 

        Nonostante i drammatici travagli che ne avevano segnato gli inizi, la repubblica nata dalla costituzione di Weimar rappresentò, nella Germania e nell'Europa degli anni venti, un modello di democrazia parlamentare aperta e avanzata, anche se molti fattori contribuivano a insediare la vita democratica e a indebolire il sistema repubblicano. Il più evidente motivo di debolezza stava nella accentuata frammentazione dei gruppi politici, che rendeva instabile maggioranza e governo, e nell'assenza di una forma egemone, capace di guidare il governo nella difficile crisi di trasformazione che stava attraversando.

        L'unica forza in grado di aspirare a tale ruolo era la socialdemocrazia. Grazie al sostegno accordato dalla maggioranza di una classe operaia numerosa e ben organizzata, la Spd (socialdemocrazia) rimase per un decennio il partito più forte e fece sempre sentire il suo peso, dal governo o dall'opposizione, nella vita politica tedesca. Le classi medie che ormai occupavano uno spazio consistente nella società si riconoscevano in parte nel Centro cattolico, e in parte in formazioni della destra conservatrice e moderata (Partito tedesco-nazionale e Partito tedesco-popolare). Un terzo partito, di matrice borghese e progressista, il Partito democratico tedesco, che raccoglieva l'adesione di numerosi intellettuali, dopo un iniziale successo si ridusse alle dimensioni di una forza marginale.

        Ulteriore elemento di debolezza era la diffidenza nei confronti del sistema democratico che coinvolgeva non solo i gruppetti dell'estrema destra sovversiva, gli esponenti della vecchia classe dirigente, ma anche buona parte della media e della piccola borghesia, ai cui occhi la cosiddetta Repubblica di Weimar era indissolubilmente associata alla sconfitta, all'umiliazione di Versailles e a quella autentica tragedia nazionale che fu costituita dal problema delle riparazioni (132 miliardi di marchi oroda pagare a Francia e Belgio). 

    Forte fu la protesta di un piccolo partito di estrema destra, il partito nazional socialista guidato da Adolf Hitler contro il governo di Weimar che aveva accettato le imposizioni. Per pagare i debiti era finita la valuta pregiata. Venivano stampate banconote per uso interno prive di valore, mettendo in moto una forte inflazione. Francia  e Belgio occuparono la zona mineraria della Ruhr. In Germania si formò un governo di coalizione che tentò di affrontare e risolvere la crisi. Sia l'estrema destra di Hitler che l'estrema sinistra tentarono di far cadere il governo. Hitler  scoperto fu condannato. In quel momento nuovi accordi con la Francia portarono alla restituzione della Ruhr e il governo democratico durò fino al 1929.

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