STORIE E BALLATE
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GINIRALI (AL PREFETTO CARLO ALBERTO DALLA CHIESA)

GINIRALI, QUANTT’ANNI SU’ PASSATI
DI LU TRISTI JORNU CA’ T’AMMAZZARU!
SENZA SCORTA A TIA TI MASSACRARU
D’EMANUELA NON EBBIRU PIETATI!

                    VIA CARINI, DDHA STRATA M’A RICORDU..
                    QUANTA GENTI C’ERA A LU FUNERALI!
                    LI MAFIUSI, ARRICRIATI A FARI MALI,
                    PULIZZIAVUNU LU MITRA I SANGU LORDU!

GINIRALI, CU’ FORU L’ASSASSINI
C’A LA ME’ TERRA CCI ‘NZICCANU LI SPINI?
VIA CARINI, DDHA MORSI LA SPIRANZA
DA’ SICILIA E DA’ SO’ GENTI ONESTA!

GINIRALI, PAROLI SULU E SINTUTU,
NA I MAFIUSI CAMINANU ‘NTE’ STRATI.
AMMISCATI CHI FIGGHI I L’AMMAZZATI
E NNUI SAPEMU COMU SU RIVIRUTI!

                    GINIRALI, DICIVI A VUCI FORTI:
                    “MI LASSARU SULU COMU UN CANI!
                    PI’ CUMPAGNI QUATTRU CRISTIANI
                     E UNNI BATTU MI SPRANGUNU LI PORTI!”

VIA CARINI, COM’E’ FUNNA LA NOTTI
PA’ SICILIA CA’ CHIANCI LI SO’ MORTI!
GINIRALI, LA RABBIA DA ME GENTI
NON TROVA 'SCONTRU 'NTA GIUSTIZIA DI PUTENTI.

GINIRALI, TU CCI SPIRAVI TANTU
DI VIDIRI ‘STA SICILIA MARTURIATA
FINALMENTI SENZA LA ‘NNUMINATA
DI ‘NA TERRA MAFIUSA

GINIRALI, ASSAI SUNNU LI MORTI
PI' VULIRI CANCIARI I COSI STORTI!
VIA CARINI, SETTEMBRI OTTANTADUI
CCU DDI MORTI CRIPAMMU PURU NUI!                                        Inizio pagina

  ANTONIO MUSOLINO

(ASSASSINATO DALLA ‘NDRANGHETA A BENESTARE, IN CALABRIA IL 30/10/99)

CALABRIA, TERRA DI CORRADO ALVARO,
DOVE LA GENTE ANCORA HA IL DONO RARO
D’ESSERE ONESTA E D’ANIMO FIERO!
MA, L’UOMO E’ DI SE STESSO  PRIGIONIERO!
                    SENZA LAVORO E SENZA FUTURO
                    IN MOLTI VANNO FUORI A LAVORARE
                    CHI RESTA, SPESSO, LOTTA CONTRO IL MURO
                    DI UN MALEDETTO MALE DA ESTIRPARE!
‘NDRANGHETA E’ QUESTO BRUTTO MALE,
CHE AMMAZZA GENTE ONESTA E PER BENE..
NEL NOME DELLA VIOLENZA PIU’ BRUTALE
E’ DISPOSTA A TUTTAPER SOLDI E PER POTERE!
                    CHI E’ MAFIOSO E’ VIOLENTO E MALVAGIO
                    CON CHI MOSTRA AL MONDO IL SUO CORAGGIO!
                    E PER FERMARE CHI NON HA PAURA
                    SA USARE UNA SOLA ARMA: LA LUPARA!

ANTONIO MUSOLINO, CALABRESE
CEDERE NON VOLEVA ALLE PRETESE..
DI DAR DENARO A GENTE PARASSITA
A COSTO DI RISCHIAR LA PROPRIA VITA!
                    GRIDAVA FORTE: “NOIALTRI IMPRENDITORI
                    DOBBIAMO DENUNCIARE GLI ESTORTORI!”          
                    E PER DARE ESEMPIO HA DENUNCIATO
                    QUALCUNO CHE L’AVEVA MINACCIATO
VOLEVA LAVORARE NELLA SUA TERRA
A BENESTARE,  TERRA DI FRONTIERA,
DOVE LO STATO E’ SPESSO LATITANTE
E QUALCHE VOLTA E’ PURE ACCOMODANTE!
                    MA, MUSOLINO, LUI, TIRAVA AVANTI
                    SENZA PREGARE MAFIOSI O SANTI..
                    COL SUO LAVORO DAVA ALTRO LAVORO
                    CHE PER IL SUD E’ IL SOLO VERO ORO!
TRENTA OTTOBRE. .DI SERA TARDI
VIENE AMMAZZATO DA DUE CODARDI
ANTONIO MUSOLINO, IMPRENDITORE..
PER LEI PAGARE IL PIZZO ERA DISONORE!
                    CHE CHE GRIDA LA SUA RABBIA, IMPOTENTE!
                    LA ‘NDRANGHETA AGLI ONESTI FA LA GUERRA
                    E LO STATO NON DIFENDE QUESTA TERRA!
MA, I CALABRESI ONESTI VOGLION GIUSTIZIA
SPAZZANDO VIA LA ‘NDRANGHETA CON LA SUA SPORCIZIA!                                 Inizio pagina 

2/5/82 (A PIO LA TORRE E ROSARIO DI SALVO)

L’ABBIAM SENTITO TUTTI QUANTI PARLARE DI PACE..
GRIDARE FORTE AI QUATTRO VENTI: “NO ALLE GUERRE!”
IN MOLTI LO RICORDANO ANCORA USCITO DI PRIGIONE
PER AVERE COI BRACCIANTI OCCUPATO LE TERRE!
                    FIGLIO DI CONTADINI DELLA NOSTRA SICILIA,
                    ISCRITTO AL PARTITO FIN DA STUDENTE,
                    SEMPRE IN PRIMA FILA NELLA DURA BATTAGLIA
                    PER L’EMANCIPAZIONE DELLA SUA GENTE!

ED ERAVAMO IN CENTOMILA QUEL GIORNO A PALERMO..
CENTOMILA PUGNI CHIUSI LEVATI AL CIELO…
CENTOMILA VOCI INTORNO ALLE BARE:
“NOI NON ABBIAMO PAURA!  DOVRANNO PAGARE!”
DUE DI MAGGIO DI LUTTO E DI LOTTA!
NOI RACCOGLIAMO LA SFIDA LA SINISTRA NON SI TOCCA
SUI MURI DI PALERMO CHIARO SI LEGGE:
“SIAM STUFI DEI MAFIOSI E DI CHI LI PROTEGGE!”

CON LUI E’ CADUTO PURE IL SUO AUTISTA,
CON LA PISTOLA IN POUGNO COME UN PARTIGIANO!
VIVEVA ORGOGLIOSO D’ESSER COMUNISTA,
VOLEVA IL CAMBIAMENTO PER UN DOMANI PIU’ SANO!
                    CHI HA SPARATO CONTRO QUESTI COMBATTENTI?
                    CHI E’ CHE HA MANOVRATO I FILI DEGLI ASSASSINI?
                    DIETRO LE BARE INSIEME PRESIDENTE:
                    GIOVANI, VECCHI, UOMINI, DONNE E BAMBINI!                                             Inizio pagina

LAMENTU (PER LE BOMBE DI FIRENZE)

CU’ DICI: “ FU LA MAFIA!”.  CU’ DICI: “FU LU STATU!”.
POVIRA ITALIA MIA! CHI CHIOVA T’HANNU ‘NZICCATU!
FIRENZI, FINI DI MAJU, L’UNA E CINCU DI NOTTI..
UNNI L’OMU ERA UN DIU ‘NTE BOMBI ORA CHIANCI I SO’ MORTI!
                                                                                                    SU’ TANTI LI FIRUTI, LI PALAZZI SVINTRATI!
                                                                                                    RISTAMMU TUTTI MUTI: LI JENI SU’ TURNATI!
CHIANCIUNU PATRI E MATRI, CHIANCI LA GENTI ONESTA,
MA, PI’ PUTENTI E LATRI JENI ‘NA RANNI FESTA!
CCU DDI FACCI DI BRONZU, CCU PAROLI STUDIATI,
LI MANDANTI, JO’ PENZU, TRA IDDI LI TRUVATI!

LU CENTRU DI LU MUNNU, DI RANNI CIVILTA’
VONNU JITTARI ‘NFUNNU, ‘NTA LA BARBARITA’!

A LU PRIMU MUMENTU SCAPPARU TUTTI QUANTI!
PASSATU LU SPAVENTU SI ‘NCUNTRARU ALL’ISTANTI!
E LI CHIAZZI D’ITALIA SI JINCHERU DI GENTI
ALL’ERTA CONTRU LA MAFIA, PIDUISTI E DILINQUENTI!

                           NUDDU PO’ CHIU’ FIRMARI ‘STU RANNI CAMBIAMENTU!
                                                    N’HANN’A CCHIU’ RISTARI I MAFIUSI ‘NPARLAMENTU                                                                                                                                     

                                                                                                  Inizio pagina

PEPPI FAVA

 (AL GIORNALISTA GIUSEPPE FAVA, AMMAZZATO A CATANIA IL 5/1/86)

PEPPI FAVA, GIORNALISTA, 
VERO UOMO SICILIANO!
CON UNA FOTO E UN’INTERVISTA 
PER LA MAFIA ERI UN VULCANO!

QUANTO TEMPO E’ GIA PASSATO  
DA QUEL CINQUE DI GENNAIO…  
UNA MANO DI VIGLIACCO  
CINQUE COLPI TI SPARO’!  
                    CERTAMENTE GLI HAI SORRISO  
                    CON QUEL TUO SORRISO AMARO!  
                    DI BALORDO AVEVA IL VISO           
                    E IL SUO PREZZO NON ERA CARO!  
I MANDANTI SI SON DETTI:  
“TROPPE ACQUE STA SMUOVENDO!  
MEGLIO UN EROE MORTO…  
QUELLO INDAGA FINO IN FONDO:  
                    NEGLI IMBROGLI DI POTERE,    
                    NELLE RUBERIE LEGALI,  
                    TRA GLI SCANDALI ISOLANI,                     
                    TRA LE NOSTRE SPORCHE MANI!”  
LA TUA PENNA ERA INQUIETANTE,  
IL TUO IMPEGNO ERA TOTALE  
CONTRO OGNI LATITANTE  
E LA MAFIA CRIMINALE!  
                    COSI’E’ BASTATA QUALCHE LIRA  
                    ED HANNO SPENTO LA TUA VOCE.  
                    LO SAPEVI CH’ERI DI MIRA  
                    COME UNA BESTIA FEROCE!  
E CATANIA HA REAGITO  
CON IMPEGNO E CIVILTA’:  
MUORE UN UOMO, NASCE UN MITO:  
UN ALTRO MITO DI LIBERTA’!  
                    PASSAN GLI ANNI E PEPPI FAVA  
                    E’ NEL CUORE DELLA GENTE!  
                    E LA MAFIA GETTA BAVA  
                    COME UNA BESTIA MORENTE!                                                                                             Inizio pagina

2 APRILI ’85
(ATTENTATO A TRAPANI AL GIUDICE CARLO DALLA CHIESA PALERMO, OVE MORIRONO 2 BAMBINI CON LA LORO MADRE)

2 APRILI ’85, JENI ‘NA DATA ‘NFAMI  
PI’ LA ME BEDDA TERRA… PI’ GENTI SICILIANI!  
                    2 APRILI ’85 ANCORA VIDU SANGU..  
                    ORA SUGNU SICURU CA’ L’OMU E’ FATTU I FANGU!  
2 APRILI ’85, CHI RABBIA E CHI DULURI  
L’OMU NON E’ CHIU’ OMU ‘NTA TERRA DI L’AMURI!

MAZZARU A DUI FRATUZZI, CU’ LA SO’ MATRI A LATU:  
TRI MORTI, CINCU FIRUTI.. BILANCIU I L’ATTENTATU!  
MAZZARU A DUI FRATUZZI, CU’ LA SO’ MATRI A LATU,  
SABBANDUCCI LA VITA A NN’ONESTU MAGGISTRATU!  
MAZZARU A DUI FRATUZZI, CU’ LA SO’ MATRI A LATU, 
RISTAU SULU A SURITTA CU’ LU SO’ PATRI MALATU!

2 APRILI ’85, LU JUDICI PALERMU  
NISCIU DI LA SO’ CASA E ‘NTRASIU ‘NTA L’INFERNU!  
        2 APRILI ’85, SUNNU LI NOVI E CINCU  
        ‘NA BOTTA, POI UN GRAN MACELLU. DIU MI SENTU ABBENTU!  
2 APRILI ’85, E’ STRAGGI D’INNUCCENTI  
TRAPANI JENI IN LUTTU, CHI CHIANTI E CHI LAMENTI!

MAZZARU A DUI FRATUZZI, CU’ LA SO’ MATRI A LATU!
LA MAFIA VOLI SANGU COM’UN CANI RAGGIATU!  
MAZZARU A DUI FRATUZZI, CU’ LA SO’ MATRI A LATU!  
LU JUDICI PALERMU TROPP’AUTU AVIA TUCCATU!  
MAZZARU A DUI FRATUZZI, CU’ LA SO’ MATRI A LATU  
PI’ ‘ST’ANIMI ‘NNUCCENTI LU ME CORI E’ STRAZZATU!                                                 Inizio pagina 

 

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CANTI PER LA PACE (composti – testi e musiche - da FORTUNATO SINDONI)

A COMISO (Sindoni)

ROBERTO LO INCONTRAI PER PRIMO, CHE SGUSCIAVA LE SUE COZZE, COMPRATE AL MERCATO DELL’AMORE!
MI ACCOLSE CON UN ABBRACCIO E POI CON VOCE ALLEGRA DISSE: "NEL CAMPO CI MANCAVA SOLO UN CANTASTORIE!"
ED IO COL MIO FURGONE, PIENO DI VOGLIA DI DARE,
CAPII CHE OLTRE QUEL CAMPO NON POTEVO PIÙ ANDARE!
ALFONSO SOTTO UN PINO, CON LA LUNA QUASI PIENA, SORRIDEVA AI POLIZIOTTI SEMPRE PIÙ ARMATI!
LUI ERA ANCHE ARMATO DI UN GRANDE CUORE DI BAMBINO E DI COMPAGNI MEZZI ADDORMENTATI!
E IL COMMISSARIO A DIRGLI: "DAI, ALFONSO, ANDIAMO TUTTI A DORMIRE!"
MA, ALFONSO FACEVA FINTA DI NON CAPIRE!"

A COMISO C’È UN CAMPO, RICCO DI SPERANZA,
DI PACE, AMORE E FRATELLANZA!

A FIRENZE ANNALUISA HA LASCIATO MARITO E FIGLI, SEMPRE PIÙ CONVINTA CHE IL SUO POSTO
NON È STAR TRA I FORNELLI O CHIACCHIERARE CON LE AMICHE, MA, TRA CHI VUOLE LA PACE AD OGNI COSTO!
LA SUA CASA ORA È IL CAMPO, I SUOI FIGLI SIAMO NOI…
ANNALUISA QUESTO LO SA BENE E PURE NOI!
DI MARTIN ED ALFREDO PARLEREI PER ORE INTERE.. DEL LORO DOLCE MODO DI PRENDERSI PER MANO..
A COMISO SON GIUNTI PERCHÉ AI LORO FIGLI SIA GARANTITO UN FUTURO MOLTO PIÙ UMANO!
HANNO LASCIATO LONDRA, ORA VIVONO NEL CAMPO….
NON VOGLIONO CHE IL MONDO DIVENTI UN GRANDE CAMPOSANTO!

IRENE A DICIOTT’ANNI PROMETTE A TUTTI IL CIELO COL SUO SORRISO DA MADONNA FIORENTINA!
NEL CAMPO È VENUTA PERCHÉ LA NON VIOLENZA È ALLA BASE DELLA SUA VITA FIN DA BAMBINA!
IO DENTRO I SUOI OCCHI MI SON SPECCHIATO TANTO..
MA, CRISTO, NON L’HO FATTO IO SOLTANTO!
DAL LONTANO ORIENTE SONO ARRIVATI A PIEDI DEI MONACI BUDDISTI PER PREGARE;
CANTANDO LITANIE DI CUI NON CAPIVO NIENTE, SENTIVO CHE AVEVAN DENTRO TANTA VOGLIA DI AMARE!
MA, DI MATTINA PRESTO, QUANDO I SOGNI SON PIÙ BELLI,
I BONZI CI ROMPEVANO COI LORO TAMBURELLI!

DA MESSINA ANTONIO SI È TRASFERITO A COMISO, TROPPO STUFO PER PASSEGGIARE LUNGO IL VIALE;
TUTTO SI ASPETTAVA CHE PER LA FESTA DELLA LUNA PIENAANDASSE A FINIRE ALL’OSPEDALE!
MA, ANTONIO NON SI ARRENDE E CON UN BRACCIO INGESSATO,
CONTINUA A VIVERE DENTRO QUEL CAMPO MALANDATO!
SON TANTI GLI AMERICANI, ARRIVATI DENTRO IL CAMPO, QUASI CON UN FORTE SENSO DI COLPA:
"SE IL MIO PRESIDENTE È MATTO DA LEGARE, FORSE È ANCHE MIA LA COLPA!"
COSÌ DICEVA EAGLE, VENUTO DA NEW YORK,
MENTRE SI PRESIDIAVA L’AEROPORTO!

ANCHE SE NON VEDE CLAUDIO È PRESENTE.. PER LUI LA GUERRA NON È UN FATTO NATURALE:
"SE NON HO GLI OCCHI RESTO SEMPRE UN UOMO.. SE NON HO LA PACE SONO SOLO UN ANIMALE!
ORA TORNO A MILANO, PERÒ L’HO GIÀ DECISO,
PRESTO RITORNERÒ CON VOI A COMISO!
VORREI POTER PARLARE DI TANT’ALTRA GENTE, PASSATA DAL CAMPO INTERNAZIONALE DELLA PACE
MA DOVREI SCRIVERE MILLE E PIÙ BALLATE E CHISSÀ SE NE SAREI MAI CAPACE!
VI VOGLIO SOLO DIRE, PRIMA DI ANDARE VIA
"LOTTIAMO PER LA PACE, TUTTI GIU’ IN SICILIA!"                                                                            Inizio pagina

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A ELIAN (SINDONI COL CONTRIBUTO DI MARCO DI PAOLA)

La guerra fredda è finita da tanto tempo, si sa!
Ma, la paura dei rossi l’America ancor tremar fa!
Missili, bombe, scudi spaziali 
sono a difesa degli americani;
ma, è accaduto, per un fatto strano,
 che il vero pericolo sia un bimbo cubano!

L’America sprizza ricchezza e per molti è la terra promessa!
Anche da Cuba la gente scontenta se può scappa in massa!
Così una mamma col figlio in braccio
 affronta il mare con gran coraggio!
Ma, il fato avverso le piomba addosso:
 la donna muore lungo il percorso!

Il figlioletto, affranto, si aggrappa ad un gommone;
in mezzo al mare, da solo, urla e piange di disperazione!
Da un peschereccio odon le grida
 e  per Elian l’angoscia è finita!
Lo portano in salvo da quell’inferno
per affidarlo a un prozio materno!

Quando a Cuba il padre apprende la lieta notizia
Rivuole il figlio con sé per affetto o per furbizia!
Ma, a Miami dicon di no: 
fan barricate e qualche falò!
Così Elian senza volerlo
 si trova al centro di un altro inferno!

A Cuba gridano in piazza: “ Che torni tra la sua gente!”
Castro in persona protesta con Clinton, il presidente!
Ma, i fuoriusciti, americanizzati 
azzannano tutti come cani raggiati!
Fanno proclami, stan sempre all’erta:
“ Elian, oramai è una loro vendetta!”

Offrono al padre, in cambio del figlio, 4 miliardi
Ma, lui risponde sprezzante: “I miei figli non sono bastardi!
In terra cubana ho la mia vita,
 ridatemi Elian e chiudiamo la partita!
Il mio bambino no, non ha prezzo,
 per i vostri soldi ho solo disprezzo!”

Il tiraemolla legale persiste per cinque mesi
Da una parte e dall’altra gli animi son sempre più accesi!
Tra grandi avvocati, un ministro donna,
pare sia apparsa, pure, la Madonna!
Però, nessuno se l’è sentita
per il bene di Elian di farla finita!

La turpe vergogna arriva, così, un triste mattino
Dei poliziotti, in assetto di guerra, rapiscon il bambino!
Dolore e lacrime, ancora una volta,
 a Elian il destino  porta!
Poi, in gran segreto, l’abbraccio col padre;
 che dovrà fargli anche da madre!

Guarirà mai il cuore ferito del bimbo impaurito,
sul cui destino crudele gli uomini  hanno infierito?
Ragioni di stato ed egoismo
si sono intrecciati a opportunismo!
E su Elian c’è chi ha trasferito
il proprio rancore o il culto di un mito!

Finisce per ora, così, questa triste e brutta storia,
però, vi lascio un messaggio di pace a futura memoria!
Non è con l’odio, né con la violenza
 che  costruiremo una speranza!
Chi a un  innocente vuol fare male
 rimane peggio di un animale!

Verrà mai il giorno in cui capiremo:
che il mondo è uno ed è di tutti,
che le frontiere e le nazioni
fanno violenza alle popolazioni!

 Che la violenza genera mostri,
che a loro volta creano violenza
E che per fare un mondo migliore
dobbiamo spezzare  questa catena!

Forgiamo insieme un nuovo legame:
popoli uniti contro la fame,
Contro tutte le guerre, contro ogni razzismo,
contro tutte le forme di egoismo!                                                                              Inizio pagina

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E’ TRISTE (TESTO E MUSICA DI F.SINDONI)

E’ TRISTE… VEDERE FIORI SBOCCIARE E POI APPASSIRE,
BIMBI NASCERE GIA’ CON LA MORTE NEGLI OCCHI,
SAPENDO CHE A MORIRE SONO IN TROPPI!
E’ TRISTE… MA DIECI ANNI SONO POCHI
PER PIANGERE DA SOLO SU DUE NUDE TOMBE
TUO PADRE E TUA MADRE DILANIATI DALLE BOMBE!
E’ TRISTE.. CHE UN GIOVANI A VENTANNI DEBBA ODIARE
NEL NOME DI UNA PATRIA O DI UN PEZZO DI TERRA
E COME UN FANTOCCIO POI PARTIRE PER LA GUERRA!

CERCO UN SORRISO IN CHI MI STA DAVANTI
PER POTERE SPECCHIARE IL MIO FUTURO
LA VITA E' MIA NON LA VOGLIO SPRECARE
RIVOGLIO IL GUSTO DI CAMPARE!

E’ TRISTE.. TROVARSI A MIGLIAIA SU DUE FRONTI
IN TESTA UN SOLO SLOGAN : "A MORTE I NEMICI!"
MA, DALL’ALTRA PARTE COME TE TANTI INFELICI!
E’ TRISTE.. SENTIRE UN CANNONE IN LONTANANZA,
CAPIRE CHE TRA POCHI ISTANTI UNA VOCE GRIDERA’
"MAMMA, ORA DI ME COSA SARA’?"
E’ TRISTE..UN AEREO STA SBUCANDO ALL’ORIZZONTE
LASCIA CADERE QUALCOSA E PRESTO SI ALLONTANA,,
CIÒ CHE RIMANE È UNA STRAGE UMANA!

E’ TRISTE.. TRA QUEI CORPI IN MEZZO AL SANGUE
CERCARE UNA RAGIONE CHE VALGA PIU’ DI UNA VITA,
MA, COME SEMPRE, SON ALTRI A GIOCARSI LA PARTITA!
E’ TRISTE..RENDERSI CONTO CHE IL MONDO
E’ NELLE SPORCHE MANI DI PAZZI O IDIOTI,
DISPOSTI A TUTTO PER UN PUGNO DI VOTI!
E’ TRISTE.. INCREDIBILMENTE TRISTE!
MA, ALLA STUPIDA FORZA DELLE ARMI E DEL TERRORE
CONTRAPPONIAMO LA GRANDE FORZA DELL’AMORE"!                                                        Inizio pagina

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PEACE IS..(F. SINDONI)

PRESIDENTS OF MODERN STATES ARE PLAYIN WITH THE WORLD
LIKE A CAT PLAYS WITH A LITTLE MOUSE…
BUT, ANYWHERE MEN AND WOMEN ARE BORED OF WAR-SCARE
AND COMING OUT INTO THE STREETS THEY FIGHT AND SING TOGETHER:

PEACE IS OUR PHILOSOPHY
PEACE IS OUR PHILOSOPHY
YES, WE KNOW JUST IN PEACE
WE’LL BE FREE!

OURS IS A WONDERFULL WORLD AND PEOPLE ARE SO NICE
J’M CERTAIN EVEYWHERE THEY DON’T BELIEVE IN ARMS!
SO J WOULD LIKE TO KNOW WHO’S THAT STUPID MAN,
WHISHING NUCLEAR WEAPONS IN OUR OLD AND FINE LAND!                                                           Inizio pagina                                                                 

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DON’T SAY: "GOOD-BYE"( F.SINDONI)

DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE" TO SIGONELLA! (MAGLIOCCO!)
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE" TO SIGONELLA! (MAGLIOCCO!)
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE" TO SIGONELLA!
‘CAUSE WE STAY HERE UNTIL TOMORROW AND MAYBE AFTER TOMORROW!
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE" TO SIGONELLA! (MAGLIOCCO!)
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE" TO SIGONELLA! (MAGLIOCCO!)
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE", (DON’T SAY: "GOOD-BYE")
DON’T SAY: "GOOD-BYE" TO SIGONELLA!
‘CAUSE WE STAY HERE UNTIL TOMORROW AND MAYBE AFTER TOMORROW!                                      Iniziopagina                       

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AL MAGLIOCCO! AL MAGLIOCCO (F. SINDONI)

                    AL MAGLIOCCO! AL MAGLIOCCO! SI VA TUTTI AL MAGLIOCCO!

CON LA FORZA DEL CORAGGIO PRESIDIAMO L’AEROPORTO!

NOI NON VOGLIAMO MISSILI NE’ A MOSCA, NE’ A BERLINO,

NE’ A COMISO, NE’ A WASHINGTON, TOKIO O PECHINO!

(1) ROBERTO, SVEGLIANDOSI ALL’ALBA SI MISE A SCRUTARE INTORNO,

NOTANDO CON GRANDE STUPORE UN CAMPO IN PREDA AL SONNO!

"’MBRANATI TUTTI ALL’IMPIEDI QUESTO E’ UN CAMPO DI LOTTA!

DOVEVAMO ESSERE GIA’ A QUESTORA DAVANTI ALLA PORTA!

(2) PASSATO IL PRIMO MOMENTO SI PARLO’ DI RISOLUZIONI

FACEMMO UNA LUNGA ASSEMBLEA ECCO QUA’ LE CONCLUSIONI:

"PRIMA IMPICCHIAMO ROBERTO CHE HA ATTENTATO AL NOSTRO DORMIRE

E POI TUTTI AL MAGLIOCCO.. C’E’ DI MEZZO IL NOSTRO AVVENIRE!

(3) MA, ESSENDO DEI PACIFISTI SOSPENDEMMO QUELLA TRISTE PENA,

CAMBIANDO, PERO’, LA CONDANNA A MARCIRE VENTANNI IN CUCINA!

ED ECCO COME EBBE INIZIO DEL NOSTRO CAMPO IL MOTTO

CON QUESTE FAMOSE PAROLE: "’MBRANATI! AL MAGLIOCCO! AL MAGLIOCCO!                                 Inizio pagina

 

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U MUNNU SANU!( F. SINDONI)

CANTAMU E RICANTAMU CU CORI 'NTE MANU..
GRIDAMU BEDDU FORTI: "VULEMU U MUNNU SANU!"

(1) SI VINNIMU ‘NTE GHIAZZI PURTANNU I NOSTRI FIGGHI
U FICIMU PA’ PACI DI RANNI E PICCIRIDDI!

(2) RUSSI E AMIRICANI CHI ‘NDI VONNU ‘NCRUCCHIARI
A PACI S’HAVI A FARI SENZ’ARMI NUCLEARI!

(3) NON DAMU ALTERNATIVA A CU’ E’ CA’ VOLI A GUERRA
O A SMETTUNU I GIUCARI O ‘NCI ‘MPIZZAMU A TERRA!

(4) ‘NFRANCIA, GERMANIA, OLANDA, ITALIA E REGNU UNITU..
SI SENTI ‘NTA LU MUNNU UN SULU FORTI GRIDU!

(5) I CHIACCHIRI SU CHIACCHIRI, I FATTI SUNNU FATTI:
CHIDDI CA’ NNI CUMANNANU PI’ MIA SUNNU MATTI!

(6) SI DICI CHI A COMISU ‘A TERRA E’ DISULATA
MINISTRU LAGORIU TU HAI ‘A TESTA MALATA!

(7) GHEDDAFI DA’ LIBIA PENSA E FATTI TOI
PICCHI’ PI’ LA SICILIA CI PINZAMU NOI!

(8) ANDROPOV NON PENSI CH’E’ GIUNTU U MUMENTU
DI PARRARI I PACI E NON DI ARMAMENTU?

(9) PRESIDENTI REAGAN PI’ MIA SI’ MENZU PAZZU
CA’ STORIA DI ‘STI MISSILI ‘NDI STAI RUMPENDU…..U BRAZZU!                                                 Inizio pagina

 

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WASHINGTON (F. SINDONI)

I VESCOVI IN AMERICA HANNO DETTO: "NO"
ALLE ARMI NUCLEARI DEL PRESIDENTE REAGAN.
MA, QUESTI, INCACCHIATO, SI ATTACCA AL TELEFONO
E RIVOLTO AL SANTO PADRE GLI DICE COSI’:

"PAPA’, PAPA, PAPINO.. COME DEVO FARE
I TUOI FIGLI VESCOVI MI VOGLIONO INCASTRARE
PAPA’, PAPA’ PAPINO.. TRA NOI QUESTO E’ CONCESSO
SE NON MI AIUTI TU QUA’ MI FANNO FESSO!
PAPA’, PAPA’ PAPINO.. CARO PAPA’, PAPETTO,
DIMMI I MIEI MISSILI DOVE ME LI METTO!
PAPA’, PAPA’ PAPINO.. IO NON LO FACCIO APPOSTA
FINISCE CHE ‘STI MISSILI LI PRENDO PER SUPPOSTA!"
PAPA’, PAPA’ PAPINO.. TU MI DEVI SCUSARE
LA PACE IO LA DIFENDO CON L’ARMA NUCLEARE!
COMPRENDI SANTO PADRE?". "COMPRENDO, CARO FIGLIO!"
"SE VA AVANTI COSI’, LO SAI DOVE LA PIGLIO?"

COME PRIMA RISPOSTA IL PAPA APRE LE BRACCIA
E RISPONDE: "CARO FIGLIO, CHE VUOI CHE TI FACCIA?"
INSISTE IL PRESIDENTE ED ALL’ATTACCO TORNA:
"NON SARANNO I TUOI VESCOVI A METTERMI LE CORNA!"

" PAPA’, PAPA’, PAPINO.. CARO PAPA’ PAPAI
CON TUTTI QUESTI MISSILI MI TROVO NEI GUAI
LI VORREI METTERE AL FRESCO NON LI VUOLE IL TEDESCO!
E SE LI METTI AL SOLE NEANCHE IL SICULO LI VUOLE!
PAPA’, PAPA’, PAPINO.. CARO PAPA’ PAPETTO..
GIURO CHE QUESTA VOLTA LI METTO SOTTO IL LETTO!"
"MA NO, CARO FIGLIUOLO, CHE COSA VAI A PENSARE?
UN’ALTRA SOLUZIONE BISOGNA TROVARE!"
PAPA’, PAPA’, PAPINO.. CON IL TUO PERMESSO
SI POTREBBE FARE, MAGARI, UN COMPROMESSO
DATO CHE NON LI VOGLIONO, NON E’ POI TANTO STRANO,
LI METTO IN CASA BIANCA E DENTRO IL VATICANO!
CAPISCI SANTO PADRE?" "CAPISCO DI SICURO
COSI’ SAREMO IN DUE A PRENDERLA IN………..                                                     Inizio pagina

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NON VEDEVAN L’ORA (F. SINDONI)

NON VEDEVAN L’ORA TUTTI QUANTI, POLITICI E COMANDANTI,
DI FARSI BENEDIRE DAL PAPA O DA MUSSOLINI
E AVERE COSI’ IL NULLAOSTA AD AMMAZZARE BAMBINI;
PER OGNI "NEMICO" MORTO PARADISO CON MENO SANTI!

DOPO LA BENEDIZIONE, PRIMA DELLA PARTENZA
UN SALUTO E UN PENSIERO FORTE: "A ROMA IL DUCE TI PENSA!"
SE DOVESSI MORIRE AVRESTI SEMPRE UNA MEDAGLIA
COMPORTATI DA UOMO VERO NON ESSERE MAI CANAGLIA!"

LA PATRIA NON SI DIMENTICA I FIGLI DA EROI MORTI;
POI C’E’ SEMPRE IL PARTITO A DEDICARTI UNA SEZIONE.
E SE DOVESSI VIVERE, QUALUNQUE SARA’ LA TUA SORTE,
AVRESTI A RICOMPENZA OGNI MESE UNA BUONA PENSIONE!".
MA, CHIUSO NELLA SUA DIVISA UN CONTADINO PENSA
ALLA MOGLIE, AI FIGLI E, PERCHÉ NO, ALLA VUOTA DISPENZA!
AL CAMPO INCOLTIVATO DA TEMPO IMMEMORABILE
ALLA SUA VITA CHE, ORA PIU’ CHE MAI, E’ SEMPRE PIU’ INDISPENZABILE!
SE HO SCRITTO QUESTA CANZONE NON L’HO FATTO PER GLI EROI,
TANTO MENO PER I POLITICI, NE’ PER QUALCHE GENERALE!
L’HO SCRITTA PER IL CONTADINO CHE, INVALIDO, SE LA PASSA MALE!
E PER I MILIONI DI INNOCENTI AMMAZZATI COME BUOI!
CHI HA VERSATO IL PROPRIO SANGUE UNA LEZIONE ORA L’HA CAPITA
E SA CHE LA GUERRA PIU’ GIUSTA E’ QUELLA DELLA VITA!
E SE POTESSE RITORNARE INDIETRO GIREREBBE IL SUO FUCILE
CONTRO CHI PER I SUOI SPORCHI INTERESSI L’HA MANDATO A MORIRE!
CONTRO I POLITICI AMBIZIOSI E NON SOLO CONTRO QUELLI,
CONTRO LE JENE SANGUINARIE E I TANTI LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI!                                                 Inizio pagina

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LA MATTINA DEL 7 DI AGOSTO (SINDONI-ARIA DI "GORIZIA")

LA MATTINA DEL SETTE DI AGOSTO
DECIDEMMO DI ANDARE AL MAGLIOCCO
TUTTI INSIEME A FARE UN BEL BLOCCO
A RICORDO DELL’HIROSHIMA DAY!
A QUALCUNO VENNE UN’IDEA:
"COSTRUIAMO UN MURO DI CARTONE
E CON QUELLO OSTRUIAMO IL PORTONE
DOVE ENTRANO LE ARMI ASSASSINE!"
VISITAMMO LE CASE DI COMISO
E LA GENTE CHE GIA’ CI CONOSCEVA
CI DONAVA I CARTONI CHE AVEVA:
A MIGLIAIA NE ABBIAMO RACCOLTO!
SU OGNUNO ABBIAMO SCRITTO MESSAGGI
DI PROTESTA CONTRO I GUERRA FONDAI
CHE IN SICILIA PRODUCONO GUAI
CON I MISSILI CHE VOGLIONO INSTALLARE
COSTRUITO IL MURO DI CARTONE
VOLEVAMO BRUCIARE LE BANCIERE
DELLA RUASSIA E AMERICA INSIEME,
MA IL QUESTORE CE LO PROIBI’!
"NON SI INSULTA UNO STATO STRANIERO!"
ECCO COME CI HA APOSTROFATI.
RISPONDEMMO: "NOI SIAMO INSULTATI
DA CHI CALPESTA LA NOSTRA BELLA TERRA!
MA, IL QUESTORE PERSE LA PAZIENZA
E ORDINO’ CHE LA MANIFESTAZIONE
FOSSE SCIOLTA PENA REPRESSIONE
E PER NOI FURON BOTTE DA CANI!
SE RIPENSO ALLE MANGANELLATE
ED AI PUGNI CHE HO RICEVUTO
MI VIEN VOGLIA DI GRIDARE: "CORNUTO
CHI IN SICILIA VUOLE I MISSILI!"
OH AMERICA, TU SEI MALEDETTA
E CON TE I NOSTRI MINISTRI PECORONI
CHE ACCETTANO COME TANTI MINCHIONI
TUTTI GLI ORDINI CHE A LORO DAI!
PER OGNI MISSILE CHE METTI A COMISO
MILIONI POTRANNO MORIRE
PERCHE’ TU TI VUOI SEMPRE PIU’ ARRICCHIRE
E POI DICI CHE LO FAI PER LA PACE!
RUSSIA E AMERICA SARETE MALEDETTE
DALLA STORIA SE NON LA FINITE..
LA PACE NON SI FA COME VOI DITE
CON PIU’ ARMI, MA CON IL DISARMO!                                                                  Inizio pagina  

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L’OSTE GALANTE E LE FEMMINISTE(Sindoni)

Che sia successo in Francia questo fatto che vi canto
Lo han scritto i giornali ed io nulla m’invento!
A Besançon un oste, più diavolo che santo,
pizzicava le ragazze con grande godimento!
Ma, un giorno una di loro, cameriera nel locale,
s’incacchia e lo porta di corsa in Tribunale!

"Eccellente signor giudice, non c’è nulla di male!"
Si difende l’oste, amaro come il fiele.
"E’ una prova di affetto, per me e’ cosa normale
dare pizzicotti.. proprio sul sedere!
Quindi, se ho pizzicato le chiappe della presente
Questo per me vuol dire che la stimo veramente!"

"Je vous en prie", insiste, "io non ho fatto niente
se ho dato pizzicotti è perché sono…. galante!"
"Credetemi, Signori, alla mia cliente
costui toccava il fondo di nulla incurante!
Perciò, Giurati Egregi!" conclude l’avvocato,
"Dovete condannare quest’oste depravato!"

La corte si ritira dopo che tutti han parlato,
mentre nell’attesa l’oste inviperito
pensa quanti guai gli era costato
dare pizzicotti e.. non n’era pentito!
Passa poco tempo ed è pronta la sentenza:
"Chi pizzica le chiappe non paga penitenza!"

Immaginate l’oste con quale riverenza
Ringrazia la corte…. Poi con maggior baldanza,
sentendosi più ardito di questa sentenza
si mette a ballare una lunga controdanza!
La povera ragazza, ch’era stata pizzicata,
rimane così: "Cornuta e bastonata!"

Ma, non finisce qui questa mia ballata..
La storia ha poi avuto una fine più lieta!
Da tutti i giornali la notizia è riportata:
le donne, è naturale, male l’hanno presa!
Dieci parigine, amiche di Marisetta
Decidono di farne tremenda vendetta!

E vanno nel locale dell’oste in gran fretta..
Tra di loro c’era una ch’era più dritta!
Il galante oste di toccarla già si alletta
e s’avvicina lesto, ma, sente una fitta!
Succede che le donne, ora che l’hanno sotto,
gli fanno il culo nero: ognuna un pizzicotto!

Immaginate un poco che grande quarantotto!
Dieci cagne rabbiose in lotta contro un gatto!
Le femministe sopra, l’oste, stavolta, sotto
Che grande godimento a compiere il misfatto!
All’oste pizzicato, che amava fare il gradasso,
viene applicata la legge del contrappasso!

Amici che ascoltate… prima di fare un altro passo
Pensate che il nero è diventato rosso!
I tempi son cambiati! Per noi è finito quello grasso
Ad andar contro le donne ci si può romper l’osso!
Per questo il cantastorie la morale ve la da:
"L’uomo e la donna hanno uguale dignità!"                                                                 Inizio pagina

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IL GALLETTO (Sindoni)

Se mi ascoltate, amici, Vi voglio raccontare
Una storiella allegra per farVi divertire!
Siamo nel duemila, ma, può ancora capitare
Di ascoltare fatti da far rincretinire!
Accade a Barcellona, in provincia di Messina,
che un galletto canta dalle sera alla mattina!

Ci son tanti problemi nella mia cittadina
Che a raccontarli tutti ci sto una settimana:
c’è tanta gente allegra, qualcuna è malandrina,
manca il lavoro e non gira la grana!
Ma, nonostante questo c’è chi per un galletto
Ha perso la pace e pure l’intelletto!

Tra tante galline godeva un bel galletto
Dopo ogni monta cantava soddisfatto!
Di giorno e di notte non aveva rigetto,
forse diceva al mondo: "Io fotto e me ne sbatto!"
Ma, un signore accanto con tutto quel casino
Non riesce a dormire e protesta dal vicino!

Si sa che in Sicilia il sangue è come il vino
Va subito alla testa e, quindi, non è strano
Che i due vicini s’incacchiano a puntino
E vanno dal pretore che, codice alla mano,
sentenzia, serio serio: "Non c’è nulla da fare,
bisogna al galletto la testa tagliare!"

"Mai!" grida il padrone "Io posso accettare
questa triste sentenza che mi fa allibire!
Lo spasso alle galline non posso levare!
Il mio bel galletto non deve morire!
Non mi va proprio bene il verdetto del processo
Vediamo di trovare un altro compromesso!"

Intanto in America qualcosa è successo
Che in tutto il mondo ha gli uomini scosso!
Un certo Bobbit, malato di sesso,
con troppa virulenza sulla moglie saltò addosso!
La poveretta, stanca, prende allora un coltello
E con un colpo, zacchete, taglia netto l’uccello!

Fu così che al pretore il fatto cadde a pennello
E decreto che lo stesso si può far con il gallo!
"Con un colpo netto tagliamoci il pisello
chissà che di cantare il pennuto trovi stallo!"
E senza perder tempo applica la sentenza
Ed il nostro galletto di uccellino restò senza!

Maschietti che usate sulle donne violenza
E vi vantate in giro di tanta baldanza,
se rifletteste un poco sulla vostra prepotenza
vi accorgereste che è giusto in sostanza:
"Non trattar la donna come fosse un pupazzo
perché rischiate che vi tagliano il…………..                                                                 Inizio pagina

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STORIA DEGLI ANNI ’80 (SINDONI)

Sapiti chi successi a la Santagata?
‘Na para d’anni fà lu fattu avvinni!
Truvarunu ‘nta ‘na casa di campagna
Un omu ca’ setti fimmini mantinni!
Una pi’ notti iddu nni canciava
E puru a vindirla cci cunvinni!
Lu judici, ca’ fu prestu ‘nfurmatu,
‘nto carceri di Patti l’ha ‘nziccatu

Lu fattu fu ‘nto munnu ripurtatu:
giurnali, radiu e televisioni
parraru di chist’omu furtunatu
ca’ si passò ‘sta gran soddisfazioni!
A ‘’na tedesca avìa puru ‘nfucatu
Ca’ p’iddu si pigghiò i passioni!
U MEC di li fimmini si fici
"Sulu accussì pozz’essiri filici!"

"Chiddu ca’ voli diri a genti dici,
ma a mia ‘na fimmina non mi po’ mai bastari!
Poi è pinsari a me’ patri e all’amici..
Chistu pi’ mia è lu veru bon campari!
Certu ch’è fari tanti sacrifici
Pi’ quanta genti c’è dari a manciari!
‘Ntò munnu sugn’u Califfu i Cuccubbeddu
puru sa’ fami a tagghiu cu’ cuteddhu!

Sapiti chi successi pi’ d’appressu?
Nisceru fora tanti cosi novi!
Si sappi tuttu a l’ura du prucessu:
dopp’u bon tempu quasi sempri chiovi!
Da tutti i testimoni fu ammessu
Cuntannu fatti e purtannu provi
Quali tristi miserii e patiri
‘sti disgraziati ebbiru a suffriri!

E a una a una lu lassaru iri
Circanni di scurdarisi ‘stu fattu!
‘A liggi u cunnannau tantu pi’ ridiri:
pi’ masculi è onuri e non misfattu!
Ma, li fimmini, li cchiù poveri d’iddi
A unni annari senza un lettu e un piattu!
E poi c’era cu’ d’iddu avìa li figghi
ca’ li scambiaru forsi pi’ cunigghi!

‘A storia jò così vi l’haju cuntata
e vu ripetu ca’ disgraziati sunnu:
li masculi, li fimmini e tutta ‘a cuvata
ca’ chianciunu a so’ sorti ‘nta ‘stu munnu!
Ma, ‘na cosa cchiù di tuttu va’ pinsata:
cu’ è ‘ncelu ‘ntò nenti va ‘nfunnu!
Perciò a morali di chista canzuna:
"Di fimmini è megghiu avirni una!"                                                                     Inizio pagina

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TO ROCCO BARNABEI (SINDONI) 21-9-2000

J LOVE YOU, MOM!
J LOVE YOU, CRAIG!
FABRIZIO, J LOVE YOU!
PATRIZIA, J LOVE YOU!
J LOVE YOU, TONY!
J LOVE YOU, ALL!
J’M TRULY INNOCENT OF THIS CRIME!
EVENTUALLY THE TRUTH WILL COME OUT
J’M TRULY INNOCENT OF THIS CRIME!
J LOVE YOU, MOM!
J LOVE YOU, CRAIG!
FABRIZIO, J LOVE YOU!
PATRIZIA, J LOVE YOU!
J LOVE YOU, TONY!
J LOVE YOU, ALL!
J’M TRULY INNOCENT OF THIS CRIME!
AND YOU, GOVERNOR GILBMORE, NEVER FORGET IN YOUR LIFE
J’LL BE A PICKING THORN IN YOUR SLEEPLESS NIGHTS!

A ROCCO BARNABEI (SINDONI)

TI AMO, MAMMA!
TI AMO, CRAIG!
FABRIZIO, TI AMO!
PATRIZIA,TI AMO!
TI AMO, TONY!
VI AMO TUTTI!
IO SONO VERAMENTE INNOCENTE PER QUESTO CRIMINE!
ALLA FINE LA VERITA’ VERRA’ FUORI!
IO SONO VERAMENTE INNOCENTE PER QUESTO CRIMINE!
TI AMO, MOM!
TI AMO, CRAIG!
FABRIZIO, TI AMO!
PATRIZIA, TI AMO!
YI AMO, TONY!
VI AMO TUTTI!
IO SONO VERAMENTE INNOCENTE PER QUESTO CRIMINE
E TU, GOVERNATORE GILBMORE, NON DIMENTICARE MAI NELLA TUA VITA
CHE IO SARO’ UNA SPINA PUNGENTE NELLE TUE NOTTI INSONNI!                                         Inizio pagina

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LA MAFIA QUI’ NON ESISTE! (CANALI-SINDONI)

“LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.   MI HAN DETTO IN UN GIORNO LONTANO
SUGLI ARGINI LUNGO IL LONGANO TRA GALA, MERI’ E CALDERA’!
" LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.   L’HAN DETTO CON GLI OCCHI VELATI
" LE MADRI DEI MORTI AMMAZZATI, CHIEDENDO PER LORO PIETA’!
        “LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.   L’HAN DETTO CON FACCIA SEVERA
        I PADRI DEI FIGLI IN GALERA, CHIEDENDONE LA LIBERTA’!
“LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.  L’HAN DETTO ANCHE I LORO AVVOCATI
LODANDO DEI GIUSTI INFAMATI LA VITA, GLI ONORI E VIRTU’!
“LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.  L’HA DETTO UNA VOCE TUONANTE
  SE L’E’ INVENTATA VIOLANTE UN DI’ CHE PASSAVA DI QUA’!
        “LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”. L’HAN DETTO ANCHE IN SAN SEBASTIANO,
        GIURANDO, VANGELO ALLA MANO: “E’ GENTE D’AMORE E PIETA’!”
“LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.  L’HAN DETTO ANCHE I COMMERCIANTI;
IL PIZZO  LO PAGANO IN TANTI, PERO’, NON IN QUESTA CITTA’!
“LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.  LO DICE ALLO STADIO LA GENTE..
 LA MAFIA E’ UN BUON PRESIDENTE CHE CI PORTA IN SERIE A!
        “LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.  L’HA DETTO ANCHE QUALCHE SENTENZA,
        LAVANDOSI MANI E COSCIENZA CON L’ALIBI DELL’OMERTA’!
“LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.  L’HAN DETTO PENTITI SPRETATI
LA COLPA E’ DI QUEI MAGISTRATI, DROGATI DI CELEBRITA’!
“LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.  E’ CERTO CHE ABBIAMO RAGIONE 
NON POSSONO TANTE PERSONE CONFONDERE LA REALTA’!
        “LA MAFIA QUI’ NON ESISTE!”.  LE COSE SON SEMPRE LE STESSE
        SMETTETE LE FACCE DIMESSE DI GALERA UN DI’ USCIRO’!
                                                                                                                                                     Inizio pagina

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CAPO D’ORLANDO (SINDONI)

DICIA LA BON’ANIMA DI  SCIASCIA
“SU’ TANTI I TIPI DI LA RAZZA UMANA:
SI OMINICCHI O MUNNU CI NN’E’ TANTI,
QUAQUARACQUA’ NN’AVEMU IN QUANTITA’
L’OMINI VERI SU’ SEMPRI CCHIU’ RARI!”
‘NCAPU D’ORLANDU SI VOI LI POI TRUVARI !
                    CAPU D’ORLANDU E’ ‘NA BEDDA CITATI:
                    U CIELU, U MARI, A STORIA A FANNU RANNI
                    MA, A GENTI HAVI VANTI I N QUANTITATI,,
                    A L’ESTORTORI LI LASSARU IN MUTANNI
                    E L’OMINICCH E LI QUAQUARACQUA’
                    ‘NTA ‘STU PAISI NON CI PONNU STARI!
CAPU D’ORLANDU E’ CAPU DI LU MUNNU
CONTRA LA MAFIA E CONTRA DI LU PIZZU!
FIMMINI E MASCULI DI CHISTA CITATI
SU’ VERI PALATINI DI LA LIBIRTATI!
E L’OMONICCHI E LI QUAQUARACQUA’
‘NTA ‘STU PAISI NON CI PONNU STARI!
            CAPU D’ORLANDU MI PARI ME’ NANNU
            CA ERA UN TIPU ASSAI CURIUSU 
            DICEVA: “NN’OMU SI CANUSCI SULU QUANNU
            DIFENNI LA SO’ ROBBA E LU PURTUSU!
            E SI QUARCUNU FUTTIRI U VULIA
            A PITATI ‘NTO CULU U STRAFUTTIA!
OMINI VERI COMU GIGI SCHIFANU,
CHIDDI DI L’ACIO CU’ TANUZZU GRASSU
NON VONNU MAIA A PURTATA DI MANU
E L’OMINICCHI LI SPETTUNU O PASSU!
COMU ME’ NANNU NON PONNU PINSARI
CHI N’AUTRU ‘NCASA SO’ POTI CUMANNARI!                                
                                                                                                                                                        Inizio pagina

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CHE PORTO’? (SINDONI)

(CHE PORTO’ IL MAFIOSO ALLA SUA DONNA
DOPO LA RIUSCITA DEL SUO PRIMO ASSASSINIO?
UNA BELLA COLLANA D’ORO DA MOSTRARE A TUTTO IL VICINATO!
CON QUANTA INVIDIA LE GUARDAVANO LA BELLA COLLANA!
E COM’ERA ORGOGLIOSA DEL REGALO DEL SUO UOMO!
                    CHE PORTO’ IL MAFIOSO ALLA SUA DONNA
                    DOPO IL SUO PRIMO SANGUINOSO ATTENTATO?
                    UN CONTRATTO PER UNA CASA NUOVA, RABBIA DI TUTTO IL VICINATO!
                    COM’ERA FELICE DI ESSERE DIVENTATA FINALMENTE RICCA!
                    CHE IMPORTA DA DOVE VENIVANO TUTTI QUEI SOLDI!
CHE PORTO’ IL MAFIOSO ALLA SUA DONNA
DOPO L’ULTIMA TREMENDA CARNEFICINA?
UNA VECCHIA BOTTIGLIA DI CHAMPAGNE PER BRINDARE AL SUCCESSO..
LEI, INTANTO, DIVENTAVA SEMPRE PIU’ SNOB ED INVIDIATA!
CHE IMPORTA PER TUTTE QUELLE VITTIME INNOCENTI!
                    CHE PORTO’ IL MAFIOSO ALLA SUA DONNA
                    DAL LONTANO CARCERE DI MASSIMA SICUREZZA?
                    PAROLE TRISTI E PIENE DI DIPREZZO ANCHE PER LEI!
                    LEI CHE ORA VIENE ADDITATA DALLE VICINE COME DONNA DI MAFIOSO
                    CHISSA’ SE SENTE ADDOSSO IL PESO DELLA VERGOGNA?
                                                                                                                                                                         Inizio pagina

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MAFIA! MAFIA! (SINDONI)

 MAFIA! MAFIA! SI’ PEGGIO D’UN TIRANNU!
MA I NOVI PICCIOTTI SCANTU CCHIÙ NON HANNU!
MAFIA! MAFIA! SI’ PEGGIO D’UN TIRANNU!
MA I NOVI PICCIOTTI SCANTU CCHIÙ NON HANNU!

LU MAFIUSU RINESCI A FARI SODDI
CA’ PRIPUTENZA E TISSENNU SULU ‘MBROGGHI!
‘NTA LA ME’ GENTI C’ENI L’OMERTA’
PIRCHI’ NON TROVA AIUTU DI CU’ O CUMANNU STA’!
                    NUN PASSA JORNU CA’ LA LUPARA CANTA
                    E PI CU’ VO’ PARRARI LU SCANTU FA’ NOVANTA!
                    E LI GIURNALI NNI FANNU SAPIRI
                    CA’ LI MAFIUSI SU’ PURU A LU PUTIRI!
MAFIA E PULITICA SPISSU SU’ A BRAZZETTU
LA PRIMA AMMAZZA, A SECUNNA CONZA U LETTU!
E L’OMU ONESTU TROVA LU CUNFORTU
DI CHISTU STATU SULU QUANNU E’ MORTU!
                    AVI A FINIRI ‘STA BRUTTA VIRGOGNA
                    CA’ NNA PURTAMU PU’ MUNNU COMU ROGNA!
                    LI SICILIANI NON SU’ TUTTI MAFIUSI:
                    CCI SU’ L’ONESTI E CCI SU’ PURU I RUGNUSI!
LI MAFIUSI NNI SCURANU LU SULI
E NNUI LI VULEMU ‘NGALERA A TUTTI L’URI!
LA SICILIA LL’AMU A LIBBIRARI
DI LI MAFIUSI E DI LI SO’ CUMPARI!
                    NUI SEMU TANTI E U CURAGGIU NON NNI MANCA
                    E NUN VULEMU JISARI LA BANNERA JANCA!
                    I VERI SICILIANI VONNU TRAVAGGHIARI
                    E LI MAFIUSI JITTATI ‘NFUNNU O MARI!
                                                                                                                            Inizio pagina

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BEPPE ALFANO  (TESTO DI  CANALI- MUSICA DI SINDONI)

PIOVEVA SENZA SOSTA IN QUELLA NOTTE SCURA
FU ALLORA CHE L’UCCISERO PER ODIO O PER PAURA!
E LUI ERA DA SOLO A DUE PASSI DAL LONGANO
MA, DOPO QUELLA NOTTE NASCEVA BEPPE ALFANO!
DOPO LA SUA MORTE RINACQUE BEPPE ALFANO!
 IL SINDACO IMPAURITO CHIAMAVA I SUOI PADRONI
 E  LORO GLI RISPOSERO: “NON ROMPERE I COGLIONI!”
 LA FASCIA TRICOLORE TE LA METTI A CARNEVALE…
MA, TU NON T’AZZARDARE AD ANDARE AL FUNERALE!
A NOI NON INTERESSA QUESTO FUNERALE!
CHE STRONZI, DELINQUENTI, CHE RAZZA DI IGNORANTI, 
CHE UCCIDONO I CRISTIANI PER COMPIACERE I SANTI,
SCORDANDO QUELLA LEGGE CHE E’ NATA TRA GLI ULIVI:
“I MORTI FAN PIU’ DANNO, PIU’ DANNO CHE DA VIVI!”
“I MORTI FAN PIU’ DANNO, PIU’ DANNO CHE DA VIVI!”
MA, CU’ E’ ‘STU BEPPE ALFANO? ALFANO IL GIORNALISTA!
ALFANO ‘U PRUFISSURI! ALFANO QUEL FASCISTA!
ALFANO U FEMMINARo CON IL VIZIO DI GIOCARE!
UN VIZIO CE L’AVEVA: “IL VIZIO DI PARLARE!”
PARLAVA CUL GIORNALE COI CARAMBA E POLIZIA
AI TEMPI IN CUI SCORREVANO I MORTI PER LA VIA.
I GIORNI IN CUI REGNAVANO PAURA ED IGNORANZA
E TRA MAFIA E LA NON-MAFIA NON C’ERA LA DISTANZA!
TRA MAFIA E LA NON-MAFIA NON C’E’ ANCORA DISTANZA!
SPECCHIANDOSI L’UN L’ALTRO NEL MEDESIMO RIFLESSO
RIDEVANO AMMICCANDO NEI GIORNI DEL PROCESSO!
E, INFINE, SOPRAGGIUNSE LA SENTENZA NON PREVISTA: 
“FU LA MAFIA A BARCELLONA AD UCCIDERE IL CRONISTA!”
“LA MAFIA A BARCELLONA UCCISE IL GIORNALISTA!”
MA, CU’ E’ ‘STU GIORNALISTA? CU’ E’ ‘STU BEPPE ALFANO?
NNI FICIRU UN GIGANTI! INVECE ERA UN NANO!
NE’ NANO NE’ GIGANTE, SOLO UN UOMO CHE E’ CADUTO
PER MANO DI UNA MAFIA IL CUI TEMPO  ERA SCADUTO!”
MA DOPO LA SENTENZA DELLA CASSAZIONE
TACQUERO I MASS-MEDIA E LA PUBBLICA OPINIONE!
TORNO’ IL SORRISO A MOLTI TRA LE RIVE DEL LONGANO
PER LA SECONDA VOLTA MORIVA BEPPE ALFANO!
PER LA SECONDA VOLTA AMMAZZAVANO BEPPE ALFANO!
MI DICA ,  PROFESSORE, MI DICA VERAMENTE
SE FU COSI IMPORTANTE MORIR PER QUESTA GENTE
CHE ANCORA RIVERISCE LA MAFIA DEI PIU’ FORTI,
CREDENDO D’ESSER VIVI, MA DENTRO SONO MORTI!
PENSANDO D’ESSER VIVI, MA PIU’ DI LEI SON MORTI!
MI SCUSI, PROFESSORE, MI SCUSI QUESTA LAGNA!
LEI NON MORI’ A PALERMO, LEI NON MORI’ A CATANIA!
LEI E’ MORTO A BARCELLONA E LA GENTE LE HA SCAVATO
LA TOMBA DEL SILENZIO, PER LEI MORTO AMMAZZATO!
LA TOMBA DEL SILENZIO, PER LEI MORTO AMMAZZATO!

                                                                                                                                 Inizio pagina

COLAPISCI (Luglio 2002)

Cuntu ‘sta storia di lu tempu andatu
Picchì su’ cantastorie senza vantu!
Ranni pueta hannu già parratu
I chistu fattu ca’ ora Vi cantu!
‘nta tuttu u munnu Cola è numinatu
ma, pa’ Sicilia jeni com’un Santu!
Si ‘nte pueta sugnu lu cchiù nicu
Dumannu denzia pi chiddu ca’ dicu!

Non c’è mumentu di lu tempu anticu
Ca’ la Trinacria ha statu mai ‘nta paci!
Cu’ ha vulutu rattarisi ‘u biddicu
Trova ‘nSicilia chiddu ca  cchiù cci piaci!
Puru Di Svevia nni veni  Fidiricu
Pi guvirnari cu’fari  capaci!
‘Sta beddha terra ‘i mari circundata
‘nta tuttu u munnu veni numinata!

L’impiraturi fa’ ‘na caminata

E ‘nta Missina si voli firmari!

Cu’ gran piaciri gira la cuntrata

Chi ‘ricchi tisi ‘a genti sta’ a scutari!

C’è cu’ ci cunta a beddha vita andata

E cu’ la tristi sorti da’  passari!

Fra tutti i storii, c’è cu’ cci cunsigghia,

’u stranu fattu i Cola e di la so’ famigghia!

A Capu Faru c’è, chi maravigghia,

Un picciutteddhu menzu omu e pisci

Fa’ ‘nta lu mari  chiù di milli migghia

Perciò è chiamatu i tutti Colapisci!

‘A matri non s’appria ‘sta vita i trigghia

e dici o figghiu: “Quannu la finisci?!

Ti malidicu si’ un canci ‘sta vita

Ca’ chianci sula la to’ beddha zita!

Pi’ Cola ‘u mari è ‘na calamita

U pigghia e si lu tira finu ‘nfunnu!

Cu’ li sireni si scorda a so’ zita

Chiù scinni e chiù si scorda ‘u munnu!

Tisori e paci tocca cu’ li ‘itita:

 “Sulu di Diu ca’ sugnu secunnu!”

Non ‘ntendi chiù turnari ‘nta la terra

Unni c’è sulu viulenza e guerra!

Ma, lu so’ cori fa lu serra-serra

S’a la  matruzza penza cutturiata!

S’è menzu acqua è puru fattu i terra

E non si po’ scurdari a matri amata!

E quannu ‘a malincunìa l’afferra

Di tantu ‘ntantu si fa’ na ’naffacciata.

Missina, tutta, curiosa, va’ ‘o portu

‘A unni Cola pari un Cristu risortu!

L’impiraturi, cu’ li navi ‘nportu,

Voli ‘ncuntrari ‘stu beddu pileri.

Duna cumanni: “Guai cu’ mi fa tortu

Purtati a Cola, viatu, a li me’ pedi!”

Arriva Cola e si metti ‘nginocchiu:

“E so’ cumanni, splinduri di li celi!

Faciti chiddu chi vuliti ‘i mia

Pi’ dari gloria a Vostra Signurìa!

Lu Fidiricu cu’ iddhu tinìa

A la so’ figghia, beddha com’un ciuri!

E  maritarla cu’ cori la vulìa

Cu’quacchi principi o ‘mpiraturi!

A principissa, comu pi’ majarìa,

vidennu ddha ddhu giuvani splinduri

Si scorda lu so’statu di rignanti

E voli a Cola com’u sulu amanti!

(Cola,resta incantato dalla principessa e le dedica una serenata)

Beddha, ca’ di li beddhi si’ reggina

Quannu compari tu, si muccia a luna!

Pi’ tia si squagghia a jilata matutina

Unni tu posi i pedi c’è fortuna!

Pi’ mia nun c’è chiù né sira e matina

Si ll’occhiu me’ non vidi a to’ pirsuna!

Patruna si’ di fari la me’ sorti:

cun “si” mi duni  vita, cun “no” la morti!

Li to’ paroli sunn’u me’ cunfortu

Unni cumanni vaju e non mi cunfunnu!

Scinnu a lu mari e arreri ti portu

Tutti i tisori ca’ cci sunnu ‘nfunnu!

Senza di tìa jò sugnu un lignu stortu

A latu ‘i tia mi sentu ‘u re du munnu!

Tu si’ reggina di li celi e mari

Luntanu ’i tìa non pozzu chiù campari!

(E la principessa, anch’essa rapito da Cola, gli risponde:

“Mi dugnu a tìa si d’ora in avanti

pi’ mia fa chiddu ca jò t’addumannu!

Si’ jettu a mari ‘st’anedd’ i diamanti

Mi l’ha pigghiari puru si nn’ha’ dannu!

Ti giuru cca’ davanti a tutti quanti

Chi to’ muggheri iò addiventu quannu

Nesci du’ mari isannu aneddhu e cruna

Spicciti, Cola, va e bbona fortuna!

L’impiraturi jetta la so’ cruna

Unni lu mari è cchiù funnu assai

“Vogghiu vidiri, a tìa, beddha pirsuna,

comu ta nesci fori di ‘sti guai!”

Cola si jinchi ‘i ciatu li prumuna

E va unnu nuddhu ha scinnutu mai

‘nte tanti cosi ca’ ‘mira ‘nto mari

Vidi ’a Sicilia ca’ sta pi ‘nfunnari!

Su’ tri culonni idd’hava’mpuiari!

M’a Capu Faru si nni sta catennu!

‘Stu ranni pisu ‘no po’ suppurtari

Su’ troppu i chiova chi va’ già patennu!

Li siciliani non vonnu pinsari

Di quantu dannu si stannu facennu:

tinti guverni e parassiti a latu

‘stu paradisu l’hannu ruvinatu!

Rinesci Cola pi’ pigghiari ciatu

E dici: “Maistà, sugnu pirdutu!

Jò restu ‘nfunnu pi’ dari riparu

E malifatti di cu’ ha vulutu

Chi ‘nto paisi du celu baciatu

s’hav’a campari: orbu, surdu e mutu !

senza vidiri mai cu’ quanti ‘mbrogghi

stanno ‘nfunnannu a Sicilia pi li soddi!

Capisci Cola ca cci vonnu dogghi

P’arriparari a ‘sti  malifatti!

Lassa ‘o munnu, a lacrimi si sciogghi

Tinennu la culonna supra i spaddi!

Lu pupulin’u chianci a li scogghi

Gridannu forti comu fannu i jatti

Quannu di notti, pigghiati ‘i caluri,

bramunu a luna pi’ lu troppu amuri!

Pa’ principissa e l’impiraturi

Nni resta Cola un misiru ricordu!

Lu pupulinu, ‘nveci, duna onuri

Picchì ’a culonna iddu teni ‘ncoddu

E staci all’erta pi’ li tradituri,

Ca’ la Sicilia vulissinu a moddu!

Ma, comu Cola c’è cu’ dun’a vita

Pi fari ‘sta terra beddha  pulita!

‘A lista i chisti è propriu infinita

‘nto cori  l’hannu scritta i  siciliani!

Chidda di tradituri è ‘mputrudita

Mancu é bbona  pi porci e pi cani!

L’eroi di la Trinacria ciurita

Stanno cu Cola e ‘u jutunu ch’i mani!

E’grazii a iddi chi ‘sta terra amata

‘nta tutt’u munnu ancora è ‘nnuminata!

 Sulu pi’ iddhi ‘sta terra marturiata

Di  tutt’u munnu nni veni ‘nvidiata!

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 CONTRASTO  SUL PONTE (Luglio 2002)