INDICAZIONI AL TILT TEST NELLA VALUTAZIONE DELLA SINCOPE

(ACC Expert Consensus Document: Tilt Table Testing for Assessing Syncope. J Am Coll Cardiol 1996; 28: 263-275)

L’uso del tilt test si è diffuso come metodica diagnostica nella valutazione della sincope. In particolare è stato dimostrato che il tilt test ha un’alta utilità per la provocazione di ipotensione e bradicardia mediate dal sistema neurologico in soggetti con sincope vasovagale. Dal punto di vista pratico le indicazioni al Tilt Test si possono dividere in 3 classi:

Classe I: condizioni per cui vi è un’unanime accordo;

Classe II: condizioni ci sono differenze di opinioni riguardanti l’utilizzo del Tilt test;

Classe III: condizioni nelle quali il test è inutile o controindicato.

Classe I

Valutazione in caso di sincopi ricorrenti o di un unico evento sincopare presumibilmente, anche se non certamente, di origine vasovagale.

Pazienti con anamnesi cardiovascolare negativa nei quali l’anamnesi è suggestiva di sincope vasovagale.

Pazienti con patologia cardiovascolare, nei quali l’episodio è suggestivo di sincope vasovagale e sono state escluse altre cause

Per la valutazione di un episodio sincopale quando l’anamnesi non è indicativa di sincope vasovagale in pazienti non affetti da cardiopatia e in cui una sincope vasovagale può potenzialmente esserne la causa oppure in pazienti con concomitante patologia cardiovascolare dopo aver escluso con test altre cause potenziali di sincope

Valutazione di pazienti nei quali è stata diagnosticata un’altra causa per la sincope, ma nei quali la dimostrazione di suscettibilità a una bradicardia-ipotensione mediata neurologicamente può aiutare nel stabilire la terapia (per esempio, terapia farmacologica da sola o in associazione all’impianto di pace-maker)

Valutazione di ricorrenti sincopi indotte dall’esercizio quando è esclusa una cardiopatia

Classe II

Differenziazione delle sincopi convulsive dagli attacchi epilettici in pazienti con ricorrenti episodi di perdita di coscienza associati a scosse tonico-cloniche e con elettroencefalogramma normale e fallimento della terapia antiepilettica (il tilt test è comunque indicato se altri aspetti sono suggestivi di sincope vasovagale)

Valutazione di pazienti (specialmente gli anziani) nei quali le ricorrenti cadute sono inspegabili e nei quali non è ottenibile una storia di sintomi premonitori compatibile con una sincope vasovagale

Ricorrenti lipotimie o vertigini, di presumibile origine neurologica

Valutazione di sincopi inspiegabili nei quali una neuropatia periferica o una disautonomia può contribuire ad una ipotensione sintomatica

Follow up di episodi ricorrenti sincopali in soggetti in trattamento; in questo caso:

Il tilt test può aiutare nel valutare l’efficacia della terapia nel prevenire gli episodi sincopali

Il tilt test può essere di aiuto nel determinare quando un pace-maker temporaneo bicamerale può essere utile nel prevenire o ridurre i sintomi in pazienti con bradicardia o asistolia mediata neurologicamente prima dell’impianto di un pacemaker definitivo

Classe III

Singolo episodio sincopale nel quale i segni clinici e l’anamnesi permettono una diagnosi certa di sincope vasovagale

Sincope nei casi in cui è stata riscontrata un’altra causa e nei quali dimostrare un potenziale coinvolgimento eziologico del sistema nervoso non modifica il trattamento terapeutico

Sincope con severa ostruzione dell’efflusso ventricolare sinistro

Sincope in paziente con severa stenosi mitralica

Sincope in soggetti con stenosi del tronco comune

Sincope associata a stenosi critica dei vasi epiaortici

A parte gli usi convenzionali del tilt test sopra menzionati, stanno emergendo le seguenti nuove applicazioni: valutazione di vertigini idiopatiche ricorrenti in pazienti nei quali è suggestivo il coinvolgimento eziologico del sistema nervoso e nei quali è stata esclusa un’origine vestibolare.
  • in pazienti molto anziani, nei quali episodi di ipotensione-bradicardia di origine neurologica sono in grado di provocare disfunzioni neurologiche; a questi pazienti dovrà essere posta indicazione al tilt test se la valutazione clinica è suggestiva di un origine mediata neurologicamente e specialmente se il Doppler, l’angiografia carotidea e l'ecocardiogramma transesofageo non hanno permesso di identificare la causa dei sintomi.
  • osservazioni preliminari suggeriscono che in pazienti con sindrome da stanchezza cronica episodi di ipotensione-bradicardia neurologicamente mediati possono contribuire all'insieme dei sintomi: il tilt test può aiutare ad identificare un sottogruppo di pazienti che può trarre beneficio dalla terapia "neuro-cardiologica"
  • recenti ricerche, infine, suggeriscono che episodi di bradicardia severa possono essere riprodotti, usando il tilt test, in alcuni sopravvissuti alla sindrome da morte improvvisa infantile. Dato che sembra teoricamente possibile che la bradicardia-ipotensione giochi un ruolo nella morte infantile, il tilt test può essere un valido strumento di ricerca dell'eziologia di questa patologia.
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