ANALOGIE ESOTERICHE

FRA L'UOMO E IL COSMO

Pagina a cura di Carlo Splendore

 


OLTRE IL MONDO DELLE APPARENZE

Un cosmo a due dimensioni


In questi ultimi tempi si è notato un crescente interesse, da parte del pubblico, per quella letteratura scientifica la quale si occupa di tutta quella vasta fenomenologia che è oggetto di studio della cosiddetta "scienza di frontiera".
Si tratta di lavori i cui autori operano in un settore del sapere compreso tra le scienze accademiche e le scienze non ortodosse , ivi comprese le scienze esoteriche.
Nel panorama odierno delle scienze accademiche e, in particolare di quelle che hanno per oggetto lo studio dell'uomo, quali l'antropologia, la medicina, la biologia, la biofisica , ecc., assistiamo ad una specializzazione e ad una frammentazione ogni giorno sempre più accentuate, tanto che ognuna di queste discipline deve dividersi in sezioni e sotto-sezioni, ognuna operante in un proprio settore, ben distinto l'uno dall'altro.
Al contrario, le scienze esoteriche appaiono sempre più idonee a soddisfare il crescente bisogno di una visione universale e globale della realtà inerente alla natura dell'uomo e cioè alla sua intima costituzione, alla sua origine, al posto che occupa nell'universo e al suo destino.
In altri termini, le scienze esoteriche si aprono ad un più vasto pubblico perché conservano il fascino che deriva dal fatto di rivolgersi all'uomo nella sua interezza: corpo, anima e spirito. Le varie tematiche da esse trattate possono essere viste contemporaneamente da più angoli visuali, con implicazioni di carattere non propriamente scientifico, nel significato corrente del termine, quindi senza preclusioni né limitazioni. Si tratta, infatti, di concetti che non impegnano la mente razionale se non marginalmente, ma fanno piuttosto sentire la loro influenza sul piano mentale astratto, dove il processo conoscitivo non è tanto affidato alla razionalità, quanto all'intuizione. La coscienza si eleva così al di sopra dei particolari e perviene ad abbracciare principi universali, propri della religione, dell'arte e della filosofia.
Vediamo ora un po' più da vicino, con qualche esempio, qual è il campo specifico della Scienza dello Spirito e in che cosa differisce da quello della scienza ordinaria. Quest'ultima, com'è noto, si occupa dello studio dei corpi, cioè degli oggetti materiali, e delle energie ad essi connesse. Il metodo, impiegato per ottenere informazioni in questo campo è il metodo sperimentale. Possiamo allora affermare che la scienza moderna opera in un cosmo ad una dimensione: quella della materia.
Ma, in realtà, noi ci troviamo immersi in un cosmo a due dimensioni, poiché, oltre a quella fisica, al nostro interno esiste una dimensione psichica ( e spirituale). C'è, infatti, in noi stessi, tutto un mondo che si estende ben oltre i domini della scienza e, quindi, si sottrae alla sua indagine. Per esplorare questa seconda dimensione ci dobbiamo muovere lungo la verticale, verso l'alto. 


"Come in basso, così in alto..."

Tra le due suddette dimensioni esistono, tuttavia, delle correlazioni e delle analogie. Il metodo d'indagine che meglio si presta per studiare i rapporti tra il livello fisico e i livelli iperfisici è quello stesso adottato dagli antichi filosofi medievali e rinascimentali, basato sul principio delle analogie e delle corrispondenze. Esso è espresso nell'aforisma della tavola di smeraldo: "Ciò che si trova in basso è simile a ciò che si trova in alto…" attribuito alla mitica figura di Ermete Trismegisto.
Se ci limitiamo a studiare l'uomo nella sua dimensione fisica ( che è solo una piccola parte) noi ci muoviamo nella direzione orizzontale seguita dalla scienza, il cui interesse non va oltre il piano corporeo. La scienza moderna affronta lo studio dell'uomo avvalendosi di perfezionati strumenti d'indagine, i quali tuttavia altro non sono se non l'estensione dei suoi sensi ordinari. Tutto questo è logico ed è apprezzabile, ma non è tutto. Infatti, con questa visione limitata al corporeo non sapremo mai nulla circa l'esistenza del nostro mondo interiore, che appartiene alla dimensione verticale, né potremo mai approfondire la conoscenza dell'intima costituzione dell'uomo, cioè dei suoi componenti di natura non fisica.
Per potere, in qualche modo, avere un'idea globale (o olistica, come oggi si dice )della realtà cui apparteniamo, dobbiamo intraprendere un viaggio, un viaggio esplorativo all'interno dell'uomo preso nella sua totalità, cioè dell'uomo visibile e di quello invisibile. Solo allora potremo parlare di una visione cosmica della realtà, perché scopriremo che in noi e fuori di noi valgono le stesse leggi, in virtù appunto del principio delle analogie e delle corrispondenze.
E' in questo senso che potremo parlare, per l'uomo, di microcosmo, inteso come un piccolo mondo nel quale risuonano gli echi del vasto mondo che ci ospita e di quello ancora più vasto che ci sovrasta. E' il fenomeno della risonanza, che ci aiuta a mettere in luce certi sorprendenti rapporti tra quanto avviene all'interno del nostro corpo e i ritmi del mondo esterno.


Il Settenario

Per esempio, se applichiamo la legge del settenario alle funzioni vitali del corpo umano, scopriamo che esse si corrispondono secondo una costante cosmica.Infatti, se disponiamo le suddette funzioni vitali in una scala a sette livelli, al centro della scala, cioè al 4° livello, è dislocato il diaframma.

7 - Neuro-sensoriale
6 - Circolazione
5 - Respirazione
4 - Diaframma 
3 - Nutrizione 
2 - Ricambio 
1 - Riproduzione 

Nella terna inferiore, al 1° livello incontriamo la riproduzione, poi il ricambio e, al 3° livello, la nutrizione. Nella terna superiore, al 5° livello abbiamo l'apparato respiratorio, poi quello cardiocircolatorio e, al 7° livello quello neuro-sensoriale. 
Se ora passiamo ai tempi di dette funzioni fisiologiche, notiamo che esiste un rapporto costante tra il tempo che compare nella terna inferiore e il tempo richiesto dalla funzione omologa della terna superiore. Così, il tempo della Nutrizione rapportato a quello della Respirazione dà 25920. 
Lo stesso valore troviamo per gli altri due rapporti, cioè Ricambio su Circolazione e Riproduzione su Percezione. Ora, quale significato può avere questo rapporto che conserva lo stesso valore per le tre coppie consecutive di livelli? Si tratta di una costante caratteristica di questo tipo di settenario e viene spontaneo pensare al numero degli anni solari di cui si compone l'anno platonico.
Del resto questo non è il solo esempio in cui i ritmi biologici si corrispondono nel microcosmo uomo secondo rapporti che tendono ad assumere il significato di costanti cosmiche. Infatti, ad analoghi risultati sono pervenuto applicando il settenario allo schema della durata delle età dell'uomo e a quello dello sviluppo dall'embrione all'adulto. Ho avuto così la conferma di quanto Rudolf Steiner espone nel suo interessante volume: "Corrispondenze tra Macrocosmo e Microcosmo". E cioè che 26000 è anche il numero degli atti respiratori che l'uomo compie nelle 24 ore e che ritroviamo sempre lo stesso numero se facciamo il computo dei giorni contenuti nell'arco della vita media dell'uomo: 72 anni equivalgono a 26280 giorni.
Questo vuol dire che i 72 anni hanno anche il significato di un giorno cosmico, cioè di un giorno dell'esistenza di un Essere Cosmico, nel quale ognuno di noi sarebbe integrato, così come ogni nostra cellula fa parte di un organismo superiore, senza che ne sia consapevole.
Ma torniamo alla costante delle funzioni vitali del corpo umano e notiamo che le funzioni organiche più lente appartengono tutte alla terna inferiore e i loro tempi sono mediamente 26.000 volte più lunghi di quelli delle funzioni rappresentate dalla terna superiore. Si direbbe che la parte superiore del corpo umano viva e funzioni in armonia col moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole e che la parte inferiore sia in relazione con il lento moto di rotazione dell'asse terrestre intorno alla normale all'eclittica, moto che determina la precessione degli equinozi. 
La regione corporea sottostante al diaframma sarebbe così in qualche modo collegata col cammino dell'uomo attraverso i secoli e sarebbe quindi la depositaria di un patrimonio collettivo inconscio. Essa s'identifica con quella che la psicanalisi definisce la sfera dell'ES, concepita come una massa oscura dell'inconscio primitivo. In effetti è dai visceri e dall'ipogastrio che emergono e urgono gli stimoli della fame e l'istinto della procreazione (corpo eterico). 
Il piano mediano di separazione tra i due tronchi coincide con buona approssimazione con la regione ciliaca, o plesso solare, che sarebbe in relazione con le emozioni, i desideri, la sfera affettiva della personalità (corpo astrale).
La regione corporea situata al di sopra del diaframma dovrebbe invece essere in rapporto con gli impulsi più nobili dell'animo umano e con le facoltà intuitive e creatrici della mente: è la sede del Super-Io, il quale esercita la censura sulla base delle regole dettate dalle leggi della morale e della religione (corpo mentale).
Ho voluto illustrare quest'esempio per dare un'idea del metodo di studio portato avanti con l'ausilio del settenario, in applicazione del principio delle analogie e delle corrispondenze. E' un metodo d'indagine antico, che si rifà ai saggi dell'antica Grecia, ai filosofi e agli scienziati del Rinascimento, tornato in luce oggi, grazie ai moderni cultori della Scienza dello Spirito, quali appunto R.Steiner, Hauschka, Leadbeater, Gurdijeff, Pietro Ubaldi, Guenther Wachsmuth, ed altri, eredi di quegli antichi spiriti illuminati.


I sensi perduti

A proposito di questi grandi spiriti del passato, in "Vita da morte a nuova nascita" R.Steiner afferma che " con la percezione dei sensi essi accoglievano ciò che vi è di spirituale nello spazio cosmico. Nella loro coscienza penetrava ancora qualcosa di quello che la conoscenza attuale è del tutto inadatta ad accogliere, perché l'uomo oggi coglie solo l'immagine sensoria del cielo. Vedevano le stelle fisiche inserite in una poderosa entità spirituale, che essi veramente percepivano." 
Del resto anche Keplero, il padre dell'astronomia moderna, non solo si diceva convinto dell'influsso degli astri su tutti gli essere viventi ( uomini, animali e piante ) ma egli stesso praticava l'astrologia ( che definiva una pseudo-scienza ), come Tycho Brahe, (1546 - 1601 ) matematico e astronomo alla corte di Boemia, di cui lo stesso Keplero fu assistente, e come tutti gli astronomi dell'epoca.
Keplero, però, viveva in un mondo in cui la matematica aveva ancora una valenza mistica. Questa concezione metafisica dei numeri, che sfugge alla nostra mentalità razionale e positivista, lo guidò nella sua ricerca fino alla scoperta della famosa legge " armonica ", o terza legge di Keplero. Per noi oggi è del tutto incomprensibile come egli sia riuscito a trovare questa legge fondamentale dell'astronomia, perché i suoi calcoli non erano fondati su un concetto fisico, ma solo sulla mistica dei numeri. Come egli sia giunto a stabilire che esiste una proporzionalità tra il cubo dei semiassi orbitali e il quadrato dei tempi periodici, valida per due pianeti qualsiasi, è per noi un mistero!
Keplero, il quale era figlio di una medium e dovette penare non poco per sottrarre sua madre al rogo, essendo stata accusata di stregoneria, è un esempio di spirito illuminato in cui sembra rivivere il ricordo di quanto i sapienti, i sacerdoti- scienziati dell'epoca egizio-caldaica, sperimentavano in presenza del cielo stellato.
L'uomo di oggi, forse a seguito di una sorta di lenta mutazione biologica, ha perduto del tutto la capacità di percezione diretta della realtà spirituale, di cui, secondo Steiner, sembra godessero gli antichi uomini, ma, in compenso, ha sviluppato e potenziato le sue facoltà di raziocinio e di logica.


Corpi "sottili" e sensi iperfisici

Anche ai giorni nostri, tuttavia, possiamo incontrare individui i quali, per una loro peculiare sensibilità, quasi sempre congenita, posseggono la facoltà di cogliere una realtà che non può essere percepita con i sensi ordinari: sono i cosiddetti sensitivi.
Nel laboratorio del ricercatore che opera nel campo della scienza di frontiera, di cui si diceva all'inizio, questi soggetti dovrebbero avere una funzione analoga a quella esplicata dai più perfezionati strumenti d' indagine di cui può oggi disporre il fisico ( o il biologo ) nell'analisi dei fenomeni inerenti alla materia. Gli autentici sensitivi sono strumenti preziosi per chi si propone di affrontare lo studio dell'intima costituzione del corpo umano, cioè "l'anatomia e la fisiologia " dei cosiddetti corpi sottili e delle proprietà delle aure da essi generati, dei centri vitali ( i chakra ) e delle energie psichiche e mentali ad essi connesse.
Il chiaroveggente reagisce alle invisibili aureole radianti emesse dagli organismi viventi e a certe radiazioni della materia inorganica. Per lui il buio non esiste! Introdotto in una camera buia, dopo che dai suoi occhi è scomparsa anche la più piccola traccia d'impressione luminosa lasciata dalla luce esterna, vedrà sempre attorno a sé un vagare di luci, un apparire e scomparire di punti luminosi o un fluttuare di forme variamente colorate, che hanno tutte le caratteristiche di essere manifestazioni di forme di vita.
Per mezzo della suggestione è possibile rendere insensibile il corpo fisico di un sensitivo che trovasi in uno stato di trance ipnotica. Per esempio, se si pungerà il suo braccio destro con uno spillo, egli non reagirà. Ma se ripetiamo la puntura a qualche centimetro dal suo braccio, nell'aria, non solo egli reagirà, ma sul braccio potremo notare il segno della puntura. C'è da ritenere che la sensibilità si sia trasferita al di fuori del suo corpo di carne, in un corpo anch'esso fisico, ma di materia più sottile, invisibile nelle normali condizioni di percezione. E' questo il fenomeno della esteriorizzazione della sensibilità.
Questa controparte del corpo di carne va sotto il nome di corpo eterico, o " corpo vitale ".Esso sarebbe il responsabile della percezione sensoriale e, in sua assenza, il corpo fisico denso sarebbe insensibile. Oltre che per suggestione ipnotica, il corpo eterico (detto anche doppio eterico) può essere separato dal corpo di carne per azione di anestetici, o per morte. Anzi, a questo riguardo, sembra che la morte sia proprio da attribuire alla definitiva separazione del corpo fisico eterico dal corpo fisico denso. La sottile materia eterica, benché invisibile alla vista ordinaria, può essere rivelata dalla lastra fotografica, essendo questa sensibile anche a certe lunghezze d'onda che l'occhio umano di solito non percepisce.


La lettura dell'aura

La chiaroveggenza può anche essere utilmente impiegata per l'analisi delle aure emesse dai corpi sottili.
Si tratta di aureole luminose, più o meno estese, variamente colorate, a seconda della zona interessata.
La lettura delle aure può essere effettuata anche ai fini diagnostici e, in questo caso, non può essere limitata alle fasce colorate che si sovrappongono, ma deve essere estesa ad altri aspetti significativi che denunciano la presenza di un semplice disturbo passeggero, o di un processo morboso ancora latente, o in atto, a carico del corpo fisico denso.Questo tipo d'indagine, se eseguito da soggetti dotati di provata capacità e ben allenati, può rivestire un particolare interesse giacché i processi patologici, prima ancora di manifestarsi sul piano fisico denso, sono già presenti nei corpi sottili e nelle loro aure, sotto forma di una disarmonica distribuzione di energia vitale, psichica e/o mentale. In questo caso le linee di forza, che da un corpo sano s'irradiano diritte, ordinatamente vicine e parallele, diventano irregolari, disposte in tutte le direzioni nel modo più disordinato e si piegano come stami di fiori appassiti; inoltre, qua e là possono apparire macchie brune, più o meno estese e/o segni evidenti di fuga di energia vitale.
A questo punto giova ricordare che il chiaroveggente è semplicemente colui il quale ha sviluppato in sé la facoltà di percepire un'altra ottava della gamma di vibrazioni che appartengono allo spettro visibile. Egli è, naturalmente, suscettibile di commettere errori: un errore soggettivo d'interpretazione, che può dipendere da inesperienza, e un errore che potremo definire "strumentale" e che è funzione del maggiore o minore grado di sviluppo della sua doppia vista. Resta comunque il fatto che questo tipo d'indagine, che ha pur sempre un carattere soggettivo, spesso si può rivelare un valido aiuto e può costituire un mezzo di più a disposizione dello sperimentatore e un efficace complemento delle tradizionali metodiche diagnostiche.
E' notizia recente quella della realizzazione di uno strumento atto a misurare a distanza la radiazione elettromagnetica emessa dagli organismi viventi. Due scienziati russi, l'ingegnere Yuri Kravchenko e il medico Nikolai Kalashcenko, hanno messo a punto un apparecchio, il Phase Aurometer, capace di misurare il campo elettromagnetico emesso dall'aura umana. Questo strumento consente di effettuare misure in ogni specifico punto del campo, sia nelle immediate vicinanze del corpo, sia a distanza di circa 1,5 m. Con queste misure è possibile tracciare un diagramma a tre dimensioni del campo emesso dall'aura e così valutare lo stato di salute di una persona.
L'aurogramma di un soggetto malato mostra visibili deformazioni del campo (rientranze della linea di contorno ). Inoltre, tramite computer, è possibile visualizzare la topografia dell'aura e ottenerne la stampa a colori. Attualmente, una versione dell'Aurometer, destinata ad impieghi medici, è utilizzata nell'Ospedale della Repubblica di Ufa, nella regione del Bashkortosan.
In effetti, in questi ultimi tempi, non solo in Russia ma un po' in tutti i paesi, le scoperte della biofisica e le moderne applicazioni della tecnologia alla medicina, hanno reso possibili nuovi studi e sperimentazioni e la realizzazione di apparecchiature le quali, pur confermando quanto già conoscevamo per altra via ( cioè attraverso l'indagine chiaroveggente )hanno il pregio di conseguire risultati che si sottraggono all'alea e all'incognita dell'interpretazione soggettiva e, soprattutto, sono ripetibili a volontà.

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