Liceo "Da Ponte"   


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INTITOLATO A JACOPO DA PONTE

 

Il 31 ottobre 1963, su proposta della Preside Fausta Bertolini e su suggerimento del Prof. ROVERSI, decide all’uninimità di intitolare il Liceo Scientifico Statale di Bassano del Grappa a Jacopo da Ponte. Lo stesso Prof. Roversi illustra la personalità di Jacopo da Ponte e lo addita alle generazioni di studenti come esempio da onorare e seguire.

Dal Verbale della seduta del Collegio docenti :

"Nato, pare, nell’anno 1515 e morto nel 1592, la sua fama ha raggiunto specialmente in questi ultimi tempi, la più alta considerazione da parte degli studiosi e dei critici che lo hanno esaltato come uno dei più grandi artisti del ‘500.

La sua tempra vivace e geniale, che manifestò ancora da giovane, allorché inventò un congegno idraulico per le lagune di cui richiese il brevetto al Senato Veneto, lo portò poi ad indagare sottilmente sulle nuove tendernze artistiche, precorrendo i gusti e le maniere di una pittura di genere, che la Scuola dei suoi figli, anch’essi pittori, largamente diffuse.

Apprende i primi rudimenti dell’arte dal padre Francesco, mediocre pittore e tardo imitatore di Bartolomeo Montagna e dalla schiera numerosa di pittori che egli frequentò nella città della laguna, divenuta nel ‘500 il più importante centro di attività artistica.

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Sul suo temperamento agì dapprima la suggestiva pittura di Bonifacio de’ Pitati, di Tiziano Vecellio e del Pordenone; quindi l’ammirazione per le opere del Parmigianino e le abbaglianti scenografie del Tintoretto lo spinsero per la strada del manierismo e delle esperienze luministiche più accese e contrastate, decise con pennellate libere e dense di colore .

In ultimo seppe raggiungere il suo linguaggio inconfondibile, autonomo, nell’impronta di un tessuto cromatico freddo, magico e surreale - che succesivamente acquistò toni più cupi fino ai favolosi notturni - su cui brillano a colpi massicci, franchi e bene intesi, colori di timbro puro e smaltato.

Dipinse tutte le sue numerose opere nella bottega che teneva in città, ove da questa mai si allontanò tranne che per i soggiorni veneziani, nell’età giovanile, per apprendere il mestiere, e, nell’età matura, per accogliere le note del più avanzato progresso dalla pittura del suo tempo.

Abbellì con tele ed affreschi i palazzi pubblici e privati della città , ove godette tanta stima e considerazione da meritare l’onore della nomina a consigliere e a consolo di Bassano, cariche alle quali rinunciò; inoltre fu più volte esentato dalle tasse "propter excellentiam eius artis".

La sua salma ora riposa nel tempio cittadino di S. Francesco.

I più ricchi musei del mondo, molti dei quali già possiedono opere del "Bassano", si contendono le sue tele pregiate.

Il Museo di Bassano vanta una preziosa serie di 15 dei suoi dipinti che formano il nucleo più importante della pinacoteca civica e la testimonianza più valida della riconoscenza e dell’amore che la città gli tributa.

Per tanta abbondanza di meriti la nobile figura dell’artista può essere proposta alle giovani generazioni come esempio da onorare e da seguire".