EMOZIONI PER UN CONCERTO PARTICOLARE IN MEMORIA DI AVON STUART

di Loredana Panico

Ore 20.30: In chiesa ci sono pochissime persone.
Fuori diluvia, ecco perché! Ci hanno detto di aspettare ancora un po'.
Servirà a qualcosa? A noi, comunque, stasera non occorre avere tanto pubblico, ci bastano gli amici. Stasera noi canteremo in memoria di Avon; è un omaggio a lui e non ha bisogno di eco; sarà un ricordo, sarà una preghiera che salirà al cielo, sulle ali della nostra musica.

Ore 21.00: Si è deciso di cominciare.
Geremia Paraggio, direttore de Il Saggio, introduce il pubblico alle motivazioni del concerto di questa sera: ricordo di un grande artista, memoria che si fa viva attraverso le note della registrazione di un concerto da lui tenuto, qualche anno fa, in collaborazione con la nostra corale e da noi tradotto nel C.D. che accompagnerà, questo mese, la diffusione del periodico Il Saggio. Fra poco sarà compito mio condurre gli ascoltatori presenti in chiesa lungo il percorso del nostro concerto, far intendere ad ognuno le emozioni che ci accompagnano in questo insieme di brani scelti per rendere omaggio non solo all'Avon che tutti conoscono, grande interprete di negro spiritual, ma anche all'Avon che pochi conoscono e che ho avuto il privilegio di apprezzare in qualità di sua collaboratrice pianistica, l'Avon maestro e interprete classico, profondo conoscitore della bella musica da camera, qualunque ne fosse la provenienza (tedesca, francese o italiana), oppure l'Avon ricercatore delle bellezze della musica popolare (quanto apprezzava la nostra musica napoletana e quanto mi faceva sorridere quando, alla fine dei nostri concerti, intonava con la sua voce profonda i magnifici classici napoletani portando nel nostro idioma locale la delicatezza della lingua francese, che particolarmente amava, o il suo italiano precario, mai conosciuto fino in fondo.)

La prima parte del concerto sarà un insieme di brani classici e di pezzi che a lui particolarmente piacevano, lasceremo alla seconda parte, attraverso i negro spiritual, il ricordo dell'Avon che appartiene a tutti. Come vorrei che la magia che a volte si verifica e che ci accomuna tutti, pubblico e cantori, come corde vibranti di un unico strumento, potesse vivere anche stasera! Un ultimo sguardo al pubblico in chiesa, nel frattempo, sono arrivate tante persone perché ha smesso di piovere - mi giro verso il mio coro e via: dopo un attimo di concentrazione il coro intona le note del "signore delle cime", un canto di origine alpina composto in memoria di un fratello scomparso e, mentre il nostro pensiero sempre più si rivolge ad Avon, memori dei tanti momenti musicali vissuti con lui, il nostro canto continua, in un crescendo di intensità e di emozioni. Ore 22.30: Le ultime note del We shall overcome, il canto della liberazione del popolo negro, tanto caro al nostro Avon, si stanno dissolvendo, un attimo e applauso del pubblico, emozionato al par nostro, ci lascia intendere che tutti insieme abbiamo sentito le stesse cose. Abbiamo eseguito l'ultimo brano come faceva Avon, scendendo tra il pubblico, invitando tutti a cantare tenendosi per mano in nome di una fratellanza che la musica, linguaggio universale capace di superare le barriere dell'incomunicabilità, ha il potere di realizzare. Un ultimo pensiero mi attraversa la mente: grazie a quanti hanno voluto questo concerto! agli amici de Il Saggio che ne sono stati i promotori, a don Enzo Caponigro che ha m4o a disposizione la sua chiesa dalla bellissima acustica e, soprattutto,

      56-2.jpg 56-3.jpg 56-4.jpg Momenti significativi della serata dedicata
da Il Saggio e dalla Corale S.Cecilia al
ricordo di AvonStuart

grazie Avon che ci hai insegnato a cantare con un cuore che palpita e prega; grazie perché ci hai insegnato a donarci a chi ci ascolta per vivere insieme, tutti insieme, le emozioni che la musica, sola, sa suscitare nell'animo di chi la ama.