1001.gif
56.jpg
In copertina un'opera di Diomede Patroni
SOMMARIO N°56
La Scuola Medica Salernitana
Ruy Gomez
Emozioni per un concerto particolare 
Dal mondo della lirica
Vanvitelli, il Sele e la Casina di Caccia
Gioi Cilento
E' andata via in punta di piedi
La Sindone
Crisantemi
Sora nostra morte
La voce di dentro
Versi diversi



Lo copertina di questo mese la dedichiamo ad un'opera di un artista salernitano che molti concittadini delle nuove generazioni non conoscono. 56-1.jpg Un artista vero, di grande spessore, affermatosi in Italia ed all'estero: fu, tra l'altro, titolare della cattedra di scultura all'accademia di Chicago. Parliamo di Diomede Patroni, figlio di quel Raffaele, scultore, capostipite di una singolare dinastia di artisti che continua brillantemente ancora oggi con Vincenzo Dino e Raffaele che i nostri lettori conoscono bene perché spesso li ospitiamo sulle nostre pagine. ù Diomede seguì le orme paterne e fu soprattutto scultore ma, disegnatore raffinato, anche nella pittura ebbe notevoli successi. Personalità complessa, vero bohèmien, girò il mondo prendendo contatto con gli artisti più famosi dei primi trent'anni del secolo passato e vivendo della sua arte. A pagina 15 di questo numero Il nipote Vincenzo Dino Patroni ricorda il nonno col racconto Ghiurghillo. L'immagine della nostra copertina, una tela di cm 28,5x22,dipinta nei primi anni del secolo, rappresenta una giovane popolana, caratterizzata dal vistoso orecchino a cerchio e dal bianco panno poggiato sulla testa che si mette in contrasto col fondo scuro, realizzato con ampie, veloci e decise pennellate ricche di materia. Vi è una profonda descrizione psicologica del personaggio, colto in un momento di riflessione, con lo sguardo che si perde nel vuoto. E' un'opera che ben rappresenta il modo di esprimersi del maestro salernitano che, pur essendo fondamentalmente scultore, è padrone dei tre cardini che sono alla base della pittura figurativa: colore, luce e disegno. A corredo di queste note inseriamo la fotografia di una scultura di Diomede Patroni, realizzata in marmo statuario bianco di Carrara che descrive, meglio di cento pagine, l'arte somma di questo artista del quale, fra qualche numero, pubblicheremo una articolata biografia.