Caratteri dell' attuale ordinamento Italiano

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Caratteri dell'attuale diritto italiano

Il diritto italiano, in maggior misura di quello degli altri paesi latini, è un diritto composito. Le vicende politiche nazionali hanno infatti determinato il sorgere e il perpetuarsi di tradizioni giuridiche differenti, di vere e proprie aree giuridiche differenziate, che coincidono, ma solo approssimativamente, con le partizioni politiche antiche. Un'area a sé, sotto il profilo giuridico, rappresenta la Sardegna, che, in alcuni settori dell'interno, conserverebbe ancora tracce di costumanze giuridiche pre-romane, non scalfite dalle varie dominazioni che si sono succedute nell'isola. Altra area a sé, con partizioni interne, è costituita dall'antico regno di Napoli, ove il diritto longobardo si mantenne più a lungo e ove si registrò pure una permanenza araba che qualche traccia ha lasciato di sé. Un'ulteriore area differenziata è quella dell'antica Langobardia, del territorio cioè sul quale estesero la propria influenza i Longobardi, che, pur se le tracce di diritto longobardo sono ormai esigue, reca ancora qualche elemento di coesione. In tutti questi casi, accanto alle vicende storiche, hanno operato motivazioni economiche, climatiche, etniche. Nonostante tale varietà, appare possibile parlare di una unità del diritto italiano sia in relazione alla presenza di consuetudini radicate da età remote che in larga parte coincidono, sia in relazione ad altro fenomeno, non esclusivamente italiano, che è la presenza di una tradizione culturale in campo giuridico. Il diritto italiano è in gran parte frutto di lavorio sistematico, ininterrotto, di scuole di giuristi, di consulenti, di decisioni giurisprudenziali. A tutte queste fonti, nel regime del diritto comune, si riconoscevano poteri paranormativi: la decisione di un tribunale importante o il parere di un giureconsulto di rilievo assumevano carattere vincolante per il giudice. Il largo uso di pareri, decisioni, consulti finì col realizzare una sostanziale omogeneità di prassi giudiziarie, quindi di vita giuridica, in tutto il territorio nazionale: una decisione della Rota di Lucca poteva costituire precedente per un tribunale di Napoli o di Torino, i libri dei giuristi bolognesi o napoletani erano in tutta Italia fonte di regole e princìpi applicabili nei casi concreti. Da questo tipo di struttura giuridica discesero varie conseguenze positive e negative: fra le positive indubbiamente è da annoverarsi una maggiore duttilità del diritto, la possibilità di dare immediato accoglimento a quelle esigenze che la vita pone ogni giorno e che, essendo nuove, non sono ancora entrate in uno schema legislativo. Molti istituti del diritto commerciale, come la cambiale, hanno origine proprio nell'attività dei giuristi oltre che nella pratica mercantile italiana. Conseguenze negative furono la proliferazione di norme, interpretazioni, decisioni giurisprudenziali cresciute rapidamente di mole, e tali da non consentire il rispetto del principio della certezza del diritto che è cardine di ogni società civile. Per tale principio, infatti, il cittadino deve poter sapere con precisione cosa gli sia consentito e cosa gli sia vietato. Il principio, derivazione del più limitato principio penalistico nullum crimen sine lege (non v'è reato se una legge non ha incriminato l'azione in questione), trova naturalmente applicazione nei regimi democratici, nei quali sussistono le garanzie del cittadino.