I PADRONI DELLA NOTTE
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2007

Regia di: James Gray
Attori: Joaquin Phoenix (Bobby Green), Mark Wahlberg (Joseph Grusinsky), Eva Mendes (Amanda Juarez), Robert Duvall (Albert Grusinsky), Alex Veadov (Vadim Nezhinski) e Tony Musante (Cap. Jack Shapiro)
Titolo originale: We Own The Night
Fotografia: Joaquin Baca-Asay
Scenografo: Ford Wheeler
Montaggio: John Axelrod
Musica: Wojciech Kilar
Produttori: Mark Wahlberg, Joaquin Phoenix, Nick Wechsler e Marc Butan
Produttori esecutivi: Anthony Katagas, Todd Wagner e Mark Cuban
Coproduttori: Couper Samuelson e Mike Upton
Origine: USA 2007
Distributore: Bim
Link: www.wildbunch-distribution.com www.bimfilm.com www.2929productions.com www.2929entertainment.com www.ipadronidellanotte.it www.sonypictures.com/movies/weownthenight
Durata: 117’
Produzione: 2929 Productions e Nick Wechsler Productions
Programmato dal 14 marzo 2008

A New York nel 1988 il legame familiare è quello più forte di tutti. Questa si direbbe la tesi del film. Qui si tratta di Bobby Green, la pecora nera della famiglia, quello che fino al momento prima aveva sputato su tutto il corpo della polizia: ha cambiato nome ma è pur sempre il figlio del capo della polizia del quartiere, Albert Grusinsky, e suo fratello è il Capitano Joseph Grusinsky. Ha la gestione del Caribe, un locale notturno di Brooklyn molto frequentato da gente per bene ma anche dalla mala. Il suo capo è l’immigrato russo Marat Bujayev, che si dice sia nel giro della droga ad alti livelli ma nessuno è ancora riuscito a provarlo. Di sicuro si sa solo che suo nipote Vadim è uno spacciatore. Bobby se ne frega e non ascolta il parentado, ammettendo di giocare col fuoco. Soltanto quando sparano al fratello cambia totalmente idea, un po’ per vendicare il fratello e un po’ perché ha saputo che il prossimo ad essere sparato sarà suo padre. Questo perché sono andati a toccare gli interessi della mafia russa, quella che ha enormi interessi nel campo della droga e che prossimamente dovrà piazzare un grosso carico. E’ tutta gente che non ha paura della polizia e lo scontro finale sarà epocale.

 

 

Si tratta di un buon poliziesco, pieno di azione e con il sistema centrale fatto saltare dalla profusione di sangue che permea le vite di tutti e con la paura di essere fatti fuori alla svelta, tra coca e polvere d’angelo che vuole governare il mondo. La tensione viene tenuta continuamente alta grazie al fatto che su parecchie teste sono state messe delle taglie, dei contratti di morte che devono essere eseguiti, e dietro ci sono molti sicari determinati ad andare fino in fondo.Il ritratto di poliziotto che ne esce è molto umano, ovvero una persona molto umana che piange e soffre come tutti gli altri. James Gray vive e lavora a New York, parla solo di quello che conosce, anche qui fotografandone geometricamente i movimenti sociali e criminali. Il film si ispira alla foto del funerale di un poliziotto apparsa sul New York Times. A supporto della storia con mafia russa come in Little Odessa troviamo Joaquin Phoenix e Mark Wahlberg, già presenti in The Yards e adesso anche produttori, in due ruoli di tragica e intensa partecipazione, figli di un destino che non si può cambiare e di un inarrivabile Robert Duvall. L’epoca del film poggia su una solida tradizione di cinema poliziesco che affonda le basi in Frankenheimer, Friedkin, Lumet e Siegel, non disdegnando la lezione del noir. Il crimine e la conseguente punizione sono parte di una forma consolidata dal cinema americano, peraltro adesso abbandonata, ma Gray insiste, convinto che sia ancora la base del thriller.

Maurizio Ferrari

Questo film si trova insieme con quelli dello stesso periodo anche tra i film già usciti fino al 10 luglio 2008 e successivamente nell'archivio.

 

home mail