A HISTORY OF VIOLENCE
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2005

Regia di: David Cronenberg
Attori: Viggo Mortensen (Tom Stall/Joey Cusack), Maria Bello (Edie Stall), Ed Harris (Carl Fogarty), William Hurt (Richie Cusack) e Ashton Holmes (Jack Stall)
Titolo originale: A History of Violence
Origine: USA 2005
Distributore: 01 Distribution
Link: www.01distribution.it www.newline.com www.historyofviolence.com www.metrofilms.com
Durata: 96’
Programmato dal 16 dicembre 2005

Si comincia con un magnifico piano-sequenza con due balordi che hanno fatto una strage in un motel. Da qui si passa a Millbrook, nell’Indiana, dove vive Tom Stall, tipo tranquillo, marito esemplare di Edie e padre affettuoso di una bella bambina e di un ragazzo incapace di reagire al bullismo dei suoi compagni di scuola. Possiede un bar nella pacifica provincia americana, dove non succede mai niente, dove tutti si aiutano e si conoscono per nome. Tutta la sua vita sembrerebbe la costruzione di un mondo perfetto, ammantato da sani valori e da una noia mortale, se non fosse che una sera, poco prima della chiusura del suo bar, i due brutti ceffi della sequenza iniziale sono lì per rapinarlo. Ma non è tanto per i soldi, che alla fine glieli potrebbe anche dare senza fare troppe storie. Quanto per il carico di violenza che quella rapina si sta portando dietro. Una persona normale in quella situazione sarebbe caduta vittima, senza armi e senza possibilità di reagire. Ma non Tom. Lui reagisce al volo e a sangue freddo. In un battito di ciglio ha già in mano un fucile e spara senza esitazione, facendo secchi tutti. Per qualche giorno sembra l’eroe di tutto il paese e anche di tutta la nazione (anche se qualcuno lo definisce killer) finché la situazione si rivela per quello che è. Tom ha cercato invano di cancellare il suo passato di gangster col nome di tale Joey Cusack, che adesso torna a chiedere il conto nei panni di Carl Fogarty, venuto da Filadelfia a rinfacciargli debiti e guai da lavare possibilmente col sangue. Da qui in poi la vita di Tom diventa un agire in nome di una brutalità mai gratuita ma funzionale all’assicurare la sopravvivenza sua e della sua famiglia. Peraltro anche i suoi famigliari gli danno una mano, mostrando insolite, represse e nascoste tattiche di autodifesa.

 

 

E’ una storia di furore che riguarda il singolo, ma anche quella nel cinema, di tutti gli umani e pure dell’aggressività negli Stati Uniti e di quella cultura espansionistica. Cronenberg passa un po’ di tempo prima di dare il via alla danza, lasciando allo spettatore il tempo di affezionarsi ai personaggi e poi stemperando la tensione con scene ironiche, grottesche e leggere. Mischia il genere drammatico col noir, il western e il thriller, ispirandosi liberamente ad una graphic novel di John Wagner e Vince Locke, trasposizione del primo fumetto della ’Mystery line’ della casa editrice Paradox (il secondo, "Road to Perdition", è diventato il film Era mio padre) per dar vita ad un personaggio enigmatico.

Maurizio Ferrari

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