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LA MALA EDUCACION
Presentato come film d'apertura del Festival di Cannes 2004
Regia di: Pedro Almodovar
Attori: Gael Garcia Bernal, Javier Camara, Fele Martinez e Daniel Gimenez-Cacho
Titolo originale: La mala educacion
Origine: Spagna 2004
Distributore: Warner Bros.
Distributore DVD 2005: Medusa
Link: www.warnerbros.it
Durata: 110'
Programmato dal 8 ottobre 2004

"La mala educacion non è un regolamento di conti con i preti che mi hanno male allevato né con il clero in generale. Se avessi avuto bisogno di vendicarmi, non avrei aspettato 40 anni per farlo. La Chiesa non mi interessa, nemmeno come avversario."

Pedro Almodovar ha inaugurato l'edizione numero 57 del Festival di Cannes, dedicando l'avvenimento alle vittime degli attentati a Madrid. Ha percorso, come d'abitudine la scalinata rossa, mentre i precari dello spettacolo organizzavano sulla stessa la loro protesta coreografica. Il più corteggiato dal pubblico femminile è stato Gael Garcia Bernal, presente a Cannes con La mala educacion e con I diari della motocicletta di Walter Salles in cui interpreta Che Guevara. Non è molto alto ma grazie ai suoi occhi profondi e alle labbra carnose pare attrarre il pubblico femminile. Come attore non sembra possedere lo stesso carisma, ma nelle mani di Almodovar regge benissimo la sua parte. La mala educacion è un dramma autobiografico, anche se non in senso stretto, come precisa l'autore, nel senso che narra di persone vicine a lui, che hanno frequentato con lui lo stesso collegio religioso che in qualche modo ha formato il carattere di Almodovar. Ma è difficile non vedere un'immagine riflessa nel personaggio del regista, interpretato da Fele Martines (Tesis di Amenabar), che incontra a distanza di anni il suo primo amore, il piccolo collegiale diventato uomo, cui Bernal ha dato il volto, che si presenta nel suo ufficio con una sceneggiatura autobiografica. Il film è un melodramma estetizzante con fosche tinte di noir, un "thriller Hitchcockiano" come lo definisce Pedro. Racconta dell'iniziazione sentimentale dei due ragazzini in un collegio cattolico, oscurata dagli abusi sessuali del direttore del convitto, un prete, docente di letteratura. L'emozione delle forti vicende trattate è spezzata dalle battute lanciate qua e là di cui il regista è maestro ma anche dalla presenza dissacrante di Javier Camara, l'indimenticabile Benigno di Parla con lei. Il film è diviso in tre periodi, riuniti tra loro dai flashback. Ci sono gli Anni 60 del collegio, con le lezioni di educazione fisica all'esterno, dove il culto del corpo e della gestualità infiammano i sentimenti di alcuni ragazzini e di alcuni docenti, primo fra tutti il direttore. C'è anche la contraddizione del credo religioso, nella cappella, dove le icone sacre assistono impotenti alla seduzione del prelato ai danni del collegiale. I bagni invece sono il nascondiglio ideale in cui i piccoli peccatori si scambiano le prime effusioni d'amore.

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Poi ci sono gli Anni '70 raccontati nella sceneggiatura di Bernal, che vedono il ragazzo nei panni di un travestito, in un locale mentre canta in scena (con la voce di Sara Montiel) Quizas, quizas, quizas. Questo è il periodo dell'immaginario, di come avrebbero potuto rincontrarsi i due ragazzi, lontani dalla cultura degli '80, che rappresentano il presente filmico. I '70 sono gli anni dei locali squallidi e dell'amore mercenario. È in questa fase che entra in scena Javier Camara, complice delle scorribande di Bernal, che vuole vendicarsi del direttore che lo ha plagiato. Il collegio, il direttore e gli strascichi dell'abuso sessuale sui minori sono i fantasmi che percorrono le varie fasi del film, con alcuni colpi di scena e risoluzioni benfatte. Forse non è tra i migliori film di Almodovar, ma solo perché traspare un'autocensura dovuta proprio al contenuto autobiografico della storia. Non a caso il regista ha aspettato dieci anni, dopo la stesura della sceneggiatura, prima di decidersi a mettere in scena quella che lui stesso definisce "un'ossessione".

Le musiche pompose di Alberto Iglesias lo accompagnano, inframmezzate da alcune chicche come la voce di Sara Montiel, oppure una nuova versione di Torna a Surriento intitolata Jardinero, cantata con la voce bianca del protagonista bambino, in occasione del compleanno del direttore. Il giovane accenna anche una suggestiva Moon River, proprio durante il primo tentativo di stupro da parte dell'insegnante. E che dire di uno dei loro migliori ricordi d'infanzia, Cuore matto di Little Tony?

Extra DVD:
Formato video: 2.35:1 anamorfico
Singolo lato, doppio strato
Audio: italiano e spagnolo Dolby Digital 5.1
Sottotitoli: italiano per non udenti
Inserti speciali: Scene inedite, Dietro le quinte, Galleria fotografica, Cartella stampa, Trailer & spot

Marcello Moriondo

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