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Turrita2

(seguito di quanto pubbl. il 15/10/04)

I blocchi della fondazione antica che è larga  m. 1.28, sono più grandi di quelli superiori, e il materiale impiegato è la puddinga cavata sul posto. La calce che si vede nelle commessure risale all'epoca della soprastruttura medioevale. Il Dodwel (p.cit.p.85,n.8), per la loro vetustà, ritiene, senz'altro, trattarsi di mura pelasgiche sormontate da costruzioni medioevali, poiché scrive : "Turrito, dont les murs pélasgiques sont surmontés du constructions gothiques en petites pierres carrées et cimentées".

Le mura antiche sono ben conservate sia sul lato ovest sia su quello sud-ovest, mentre nel lato est e sud-est ne rimangono piccole tracce. Sul lato nord , invece, mancano addirittura, perché, dice l'Ashby, data la ripidità del terreno che sovrasta la vallata del fosso di castello, non ve n'era forse nemmeno bisogno.

Il lato sud è curvo, volge prima verso sud-ovest e quindi verso sud-est. Una leggera sporgenza sul lato ovest fa pensare che in origine vi sia stato un ingresso. Secondo i calcoli dell'Ashby, il sito misura 185 passi da est ad ovest, e 70 passi da nord a sud; l'estremità est sta quasi all'apice di un triangolo, assumendo così la stessa configurazione triangolare degli antichi oppidi di origine pelasgica di cui abbiamo fatto cenno.

La cinta fortificatoria a blocchi irregolari di tempi indubbiamente preromani, la rozzezza dell'opus costruttivo e l'andamento dei muri che abbiamo sopradescritti, lasciano supporre che la località sia stata occupata da una gente di remota origine. Non siamo in grado però di dare un nome alla città da essa abitata, perché assai vaghe ed incerte, come già dicemmo, sono le notizie che ci hanno tramandato gli antichi sui centri primitivi, che popolavano i dossi di questi colli. L'identificazione di questa località con MEDULLIA, fatta da Dodwell (op.cit. p.82, n.31), non poggia su argomenti sicuri,tanto più che egli stesso ne è dubbioso, giacché successivamente ritiene più opportuno collocarla a : " Cesalunga, q'on croit etre l'ancienne Medullia dont le nome s'est conservé dans une ancient returnelle des montagnards" (Op. cit.p.87, n.7).

Secondo V.Pacifici (Tivoli nel medioevo p. 29) sul colle di Torrita doveva esservi, invece, un piccolo avamposto dell'antica Tibur. Infatti  egli afferma che oggi restano dell'antica fortificazione i ruderi dei vecchi avamposti di Efula a sud, di Varia a nord-est, di Empolum, Ciciliano e Monitola ad est, di Torrita a nord, mentre ad ovest la linea difensiva era segnata dal fiume Aniene e forse da Porta Nevola presso S.Vittorino. Se quanto afferma Pacifici fosse esatto, si dovrebbe ritenere, contrariamente a quanto opina il Nibby, che Cianus, quasi avamposto dei Tiburtini, non poteva essere sul colle di Cigliano ma bensì su quello di Torrita. Il castello medioevale di Torrita dovrebbe risalire alla fine del IX secolo o alla prima metà del X secolo e per la sua costruzione dovrebbe essere stato impiegato gran parte del materiale tratto dalle mura dell'antica città sita sul colle di Cigliano, come suppone il Gell.

 

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