Il sangue del Santo venne
tempestivamente raccolto da una donna in una ampolla grande e trasparente e conservato in
una chiesa di Costantinopoli per alcuni secoli, durante i quali avvenne il miracolo della
liquefazione. Alcuni commercianti ravellesi commerciavano sin dal IX secolo con le
città dell'oriente e la Divina Provvidenza volle che proprio loro portassero la Sacra
Reliquia a Ravello sottraendola ad una città profanata dagli infedeli.
L'ampolla venne rinchiusa in un prezioso reliquiario d'oro e argento, ma gran parte del
sangue venne donato a diverse città e autorità. Dal 1617 il reliquiario venne collocato
in un'urna dorata sull'altare di una cappella con l'assoluto divieto di prelevare l'antica
reliquia.
Da sempre si verifica il miracolo della liquefazione del sangue. Il 27 luglio e il 14
settembre esso passa dallo stato solido allo stato liquido finchè lo si può ammirare
rosso vivo. Questo straordinario fenomeno avviene puntualmente ogni anno indipendentemente
dalle accorate preghiere dei numerosi fedeli devoti a San Pantaleo.
L'influenza delle crociate in Terrasanta e i traffici commerciali dei Genovesi resero
celebre la fama del Santo, tanto che a Lui vennero dedicate, sia in Oriente che in
Occidente, chiese e monasteri, alcuni dei quali impreziositi delle sue Sante reliquie.
Il sangue è custodito nelle chiese dedicate a S.Pantaleo delle scuole pie in Roma, a
Bari, a Venezia, Lucca e Napoli ed anche presso la chiesa del monastero dell'Incarnazione
a Madrid.
Nella nostra isola il Santo è patrono a Sorso, a Dolianova, a San Pantaleo in Gallura,
è venerato a Giave insieme ai santi Cosma e Damiano, ma è anche patrono della nostra
città , MACOMER.
All'ingresso dell'abitato sorge un'antica chiesa a Lui dedicata e all'interno della
sacrestia vi è una nicchia entro la quale è custodita una piccola statua del Santo, la
stessa che il 30 maggio 1627 è stata protagonista del fatto prodigioso dell sudorazione.
Lo straordinario avvenimento è stato documentato e sottoscritto da alcuni testimoni
oculari e notificato dall'allora notaio Antioco Palmas.
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