Le Tammurriate

a cura di Enzo Morganti

Demetra

La denominazione utilizzata normalmente per designare tutto un tipo di espressioni, sia di musica e canto che di danza popolare, in alcune aree della Campania, è Tammurriata o Tamburriata, termine che si richiama chiaramente all'utilizzo dello strumento principe dei tamburi a cornice: la Tammorra o Tamborra, il termine è però di utilizzo recente, attorno agli inizi del XXI secolo. Localmente, questi tipo di tradizioni, sono anche comunemente dette "Ballo e canto n'copp 'o Tammurro" od anche Tarantelle, così venivano designati anticamente ed ancora oggi in alcun paesi. E' chiaro a questo punto il perchè ne parliamo nell'ambito della nostra ricerca. Gli strumenti che entrano a far parte di queste musiche sono molti e di costruzione prettamente popolare: la Tammorra, il Putipù, lo Scetavajasse, la voce, la Tromba degli zingari, l'organetto, Siscariello e le castagnette, utilizzati in maniera diversa ed in diverse combinazioni a seconda del luogo. Le occasioni di festa in cui si svolgono questo tipo di Tarantelle sono legate, attualmente, ai riti mariani, o meglio alle sette Madonne più importanti della Campania: la Madonna di Montevergine (AV), la Madonna dell'Arco (NA), la Madonna delle galline (SA), la Madonna di Briano (CE), la Madonna a castello (NA), la Madonna di Bagni (SA) e la Madonna dell'Avvocata (SA) insieme ad altre occasioni riguardanti la Madonna o sua madre. Caratteristica di tutte queste madonne è la loro rappresentazione, sono quasi tutte collocate su di un trono e le feste principali sono tutte collocate nei mesi di Aprile - Maggio, mesi in cui la natura si risveglia e si sente il bisogno di riti propiziatori nella tradizione contadina allo scopo di avere una buona annata e per ringraziare per la fine dell'Inverno. Questi riti contano, in queste zone, oltre duemilacinquecento anni ed erano dedicati in origine, nella MagnaGrecia, ad un'altra deità femminile che come la madonna era simbolo di fertilità: Demetra, rappresentata, non casualmente, anche lei in trono.

Demetra per i Greci, diventa sotto i Romani Cerere, figlia di Crono, il più giovane dei Titani, e di Rea sorella di Oceano (dalla loro unione nacquero i maggiori Dei dell'Olimpo). Dall'unione con il fratello Zeus generò Persefone. Ade, re degli Inferi, invaghitosene, rapì Persefone e la portò con se nelle profondità del regno dei morti. La madre, disperata partì alla sua ricerca diventando mortale per viaggiare tra gli uomini, dimenticando di rinnovare la natura che insterilì iniziando dai cereali donati da lei agli uomini. Helios, figlio dei Titani Iperione e Theia, le rivelò tutto e per intervento di Zeus Persefone potè tornare sulla terra. Purtroppo la figlia di Demetra era stata allettata in tutti i modi da Ade e nei mesi in cui era stata tenuta nel mondo dei morti aveva visto passare davanti a se fior di feste e banchetti che, nella sua tristezza, non aveva gradito, rimanendo digiuna per tutto questo tempo. Ade sapeva che se essa avesse mangiato del cibo di quel regno essa sarebbe restata per sempre con lui. Poco prima di risalire per ordine di Zeus sulla terra, incuriosita da un frutto ne assaggiò sei semi, il frutto era la melagrana. Zeus non giudicò sufficiente questo assaggio per condannare la giovane a passare tutto il suo tempo negli inferi e sentenziò che vi tornasse ogni anno per tanti mesi quanti erano i semi di melograno assaggiati. Da allora, ogni volta che Persefone torna nel regno degli Inferi, Demetra perde la voglia di vivere e per sei mesi tutto langue fino al ritorno della figlia. Raffigurazione di riti di ringraziamento a questo riguardo, possono essere visti ancora oggi su vasi e mosaici Greci e Romani dove si trovano figurazioni di passi di danza e strumenti utilizzati ancora oggi nelle tammurriate.

Nel ballo possiamo distinguere vari stili, tra quelli tradizionali troviamo quelli dell'Agro Nocerino-Sarnese, Giulianese, costiera amalfitana, Terzigno e monti Lattari, ultimamente troviamo, ballata dagli stranieri (tutti italiani che appassionati di questa danza si recano alle feste), anche la cosiddetta tammurriata cittadina, che riassume un pò tutti questi stili senza tenere conto del luogo e del tipo di ritmica che il ballo segue, è in fondo una tammurriata consumistica pur rimanendo attaccata alle figurazioni tradizionali.

Torneremo sicuramente sull'argomento, come del resto già abbiamo affrontato in passato, per portarvi tastimonianza sulle singole feste che si tangono in questa parte dell'anno.

La Giuglianese

Le Tarantelle IV

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SCHEDA TECNICA | DATE FESTE POPOLARI | DANZE ITALIANE | ZEZA | FLAUTI | CIARAMELLA | LIRA CALABRA | PUTIPU' | ORGANETTO | TAMBURELLO E TAMMORRA | TROMBA DEGLI ZINGARI | CHITARRA | CHITARRA BATTENTE | MANDOLA | CASTAGNETTE | TRIANGOLO |