Notai che il suo pene era color ebano mentre il glande aveva un
colore tendente al rosa e al viola e il membro non era in erezione
ma era incredibilmente lungo e grosso, e anche i testicoli mi sembravano
più grossi del normale. Gli feci i miei complimenti, poi voltai lo
sguardo verso gli altri compagni e li pregai di mostrami i loro
"muscoli". I due ragazzi, per nulla imbarazzati della mia
richiesta si sfilarono i pantaloni e immediatamente mi
trovai tutti e tre i membri appoggiati nel bordo del lettino a farsi
ammirare. Ero eccitata oltre misura! Le immagini dei miei sogni (splendidi corpi
neri uniti al mio nelle più svariate posizioni d'amore) continuavano a
tormentarmi senza tregua finché ebbi il coraggio di fargli la mia
proposta: vi accontenterò tutti e tre! dissi, ma a queste
condizioni: Il pene più grosso avrà la mia bocca, il più
piccolo il mio culo, il medio la mia fica. I ragazzi si guardarono con
stupore, increduli della proposta indecente che usciva dalle
labbra di una ragazza europea giovane e bella.
Quando capirono che facevo sul serio, fecero subito a gara per
vedere quale parte del mio corpo si sarebbero aggiudicati. La proposta li aveva confusi, c'era chi preferiva avere il mio
culo piuttosto della bocca e/o viceversa e ci fu una breve
discussione finché, all'ultimo, impartii io le direttive. Ero sdraiata sul ventre sopra il lettino quando uno dei ragazzi di
colore mi tirò per le caviglie facendomi posare i piedi sul
pavimento. Mi allargò le gambe e con molta pazienza iniziò ad
adoperarsi per sodomizzarmi. Non lo aveva perfettamente duro
quindi impiegò qualche minuto prima di riuscire a far entrare il
glande. L'altro ragazzo nero si sedette sul lettino davanti a me per
ricevere la fellatio. Avevo due uomini contemporaneamente pensai.
Una sensazione strana e forte; mai provata prima. L'addetto alla preparazione di unguenti e maschere di bellezza se ne
stava seduto sul tavolo a guardare aspettando il suo turno. Non appena il ragazzo alle mie spalle riuscì ad infilare tutto il
glande nell'ano gli strinsi forte i glutei e immediatamente sentii i
getti di sperma esplodere dentro il preservativo.
La mia dedizione alla fellatio mi aveva talmente catturata che
non mi accorsi neppure che nel frattempo l'altro ragazzo aveva già
preso il posto del predecessore penetrandomi la vagina.
L'olio aveva lubrificato così bene ogni parte che mi sembrò di
non avere nulla dentro. In effetti, a pensarci bene, ciò che mi
faceva godere non era tanto il calibro o la lunghezza del pene, quanto,
piuttosto, la frizione dello stesso che mi provocava un certo bruciore.
Non appena il pene più grosso mi fece dono del suo succo riempiendomi
la bocca e il viso di sperma cambiammo posizione.
Ora mi trovavo sopra al ragazzo bianco disteso sul pavimento e
potevo finalmente guidare le spinte a mio piacimento. Improvvisamente il
ragazzo che pochi minuti prima mi aveva sodomizzato si infilò il preservativo e con il suo fallo di nuovo armato tornò alla carica sopra di
me. Prima infilò tutto il pollice imbevuto d'olio, poi mi penetrò
con il glande senza trovare alcuna resistenza. Mi afferrò i fianchi con le mani e lasciò il glande fermo e immobile
nel culo senza muoverlo come se stesse aspettando il mio
via. Pensai che sicuramente lo aveva fatto altre volte; sapeva che
una spinta troppo audace e violenta mi avrebbe ferita e avrebbe rotto
l'incantesimo. Quando la testa del pene varcò il cerchio marrone
lanciai un urlo che venne rapidamente soffocato
da una mano. Lentamente i muscoli dell'ano si abituarono alla
dimensione e non provai più alcun dolore o fastidio sebbene il
cazzo che prima avevo giudicato piccolo ora non era più così piccolo.
Finalmente il sogno era diventato realtà e potevo dare sfogo alla mia
sessualità e godere pienamente la mia fantasia. Avevo scoperto
una nuova sensazione, una nuova dimensione del sesso. Faceva un certo
effetto avere due membri dentro, mi sentivo "riempita" ma era molto eccitante e non avrei mai detto che potesse essere anche
così piacevole. Quando sentii il pene avvicinarsi al punto di
arrivo iniziai a stringere i miei glutei e a spingere
indietro per fargli sentire che lo volevo e che mi stava piacendo.
Le mie spinte coitali ora avevano favorito l'ingresso di tutto il pene
nell'ano; l'uomo, felice per la mia iniziativa mi allargò le natiche
con i pollici per cercare di andare sempre più a fondo, poi subito dopo
me le richiuse con forza per farmi sentire la durezza ed il calibro del
membro.
Stavo soffrendo ma volevo che fosse lui ad eiaculare ancora una
volta prima di me, e così fù! Alla decima spinta profonda venne dentro
di me per la seconda volta lanciando il suo grido selvaggio di piacere.
Un attimo dopo fu il turno del ragazzo sotto e poi il mio.
Ciò che mi ero domandata sin da ragazzina aveva trovato ora una
risposta. Si, fare sesso senza amore è possibile!