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Sesso di gruppo

I parte - Sesso di gruppo

Notai che il suo pene era color ebano mentre il glande aveva un colore tendente al rosa e al viola e il membro non era in erezione ma era incredibilmente lungo e grosso, e anche i testicoli mi sembravano più grossi del normale. Gli feci i miei complimenti, poi voltai lo sguardo verso gli altri compagni e li pregai di  mostrami i loro "muscoli". I due ragazzi, per nulla imbarazzati della mia richiesta si sfilarono i pantaloni  e immediatamente mi trovai tutti e tre i membri appoggiati nel bordo del lettino a farsi ammirare. Ero eccitata oltre misura! Le immagini dei miei sogni (splendidi corpi neri uniti al mio nelle più svariate posizioni d'amore) continuavano a tormentarmi senza tregua finché ebbi il coraggio di fargli la mia proposta: vi accontenterò tutti e tre! dissi, ma a queste condizioni:  Il pene più grosso avrà la mia bocca, il più piccolo il mio culo, il medio la mia fica. I ragazzi si guardarono con stupore, increduli della proposta indecente che usciva dalle labbra di una ragazza europea  giovane e bella.
Quando capirono che facevo sul serio, fecero subito a gara per vedere quale parte del mio corpo si sarebbero aggiudicati. La proposta li aveva confusi, c'era chi preferiva avere il mio culo piuttosto della bocca e/o viceversa  e ci fu una breve discussione finché, all'ultimo, impartii io le direttive. Ero sdraiata sul ventre sopra il lettino quando  uno dei ragazzi di colore mi tirò per le caviglie facendomi posare i piedi sul pavimento. Mi allargò le gambe e con molta pazienza iniziò ad adoperarsi per  sodomizzarmi. Non lo aveva perfettamente duro quindi impiegò qualche minuto prima di riuscire a far entrare il glande. L'altro ragazzo nero si sedette sul lettino davanti a me per ricevere la fellatio. Avevo due uomini contemporaneamente pensai. Una sensazione strana e forte; mai provata prima. L'addetto alla preparazione di unguenti e maschere di bellezza se ne stava seduto sul tavolo a guardare aspettando il suo turno. Non appena il ragazzo alle mie spalle riuscì ad infilare tutto il glande nell'ano gli strinsi forte i glutei e immediatamente sentii i getti di sperma esplodere dentro il preservativo.
La mia dedizione alla fellatio mi aveva talmente catturata  che non mi accorsi neppure che nel frattempo l'altro ragazzo aveva già preso il posto del predecessore penetrandomi  la vagina. L'olio aveva lubrificato così bene ogni parte che mi sembrò di non avere nulla dentro. In effetti, a pensarci bene, ciò che mi faceva godere non era tanto il calibro o la lunghezza del pene, quanto, piuttosto, la frizione dello stesso che mi provocava un certo bruciore. Non appena il pene più grosso mi  fece dono del suo succo riempiendomi la bocca e il viso di  sperma cambiammo posizione.
Ora mi trovavo  sopra al ragazzo bianco disteso sul pavimento e potevo finalmente guidare le spinte a mio piacimento. Improvvisamente il ragazzo che pochi minuti prima mi aveva sodomizzato si infilò il preservativo e con il suo fallo di nuovo armato tornò alla carica sopra di me. Prima infilò tutto il pollice imbevuto d'olio, poi mi penetrò con  il glande senza trovare alcuna resistenza. Mi afferrò i fianchi con le mani e lasciò il glande fermo e immobile nel culo  senza muoverlo come se stesse aspettando il mio via. Pensai che sicuramente lo aveva fatto altre volte; sapeva che una spinta troppo audace e violenta mi avrebbe ferita e avrebbe rotto l'incantesimo. Quando la testa del pene varcò il cerchio marrone lanciai un urlo che venne rapidamente  soffocato da una mano. Lentamente i muscoli dell'ano si abituarono alla dimensione e non provai più alcun dolore o fastidio sebbene il cazzo che prima avevo giudicato piccolo ora non era più così piccolo.
Finalmente il sogno era diventato realtà e potevo dare sfogo alla mia sessualità e godere pienamente la mia fantasia. Avevo scoperto una nuova sensazione, una nuova dimensione del sesso. Faceva un certo effetto avere due membri dentro, mi sentivo "riempita" ma era molto eccitante e non avrei mai detto che potesse essere anche così piacevole. Quando sentii il pene avvicinarsi al punto di arrivo  iniziai a stringere i miei glutei  e a  spingere indietro per fargli sentire che lo volevo e che mi stava piacendo. Le mie spinte coitali ora avevano favorito l'ingresso di tutto il pene nell'ano; l'uomo, felice per la mia iniziativa mi allargò le natiche con i pollici per cercare di andare sempre più a fondo, poi subito dopo me le richiuse con forza per farmi sentire la durezza ed il calibro del  membro.
Stavo soffrendo ma volevo che fosse lui ad eiaculare ancora una volta prima di me, e così fù! Alla decima spinta profonda venne dentro di me per la seconda volta lanciando il suo grido selvaggio di piacere. Un attimo dopo fu il turno del ragazzo sotto e poi il mio.
Ciò che mi ero domandata sin da ragazzina aveva trovato ora una risposta. Si, fare sesso senza amore è possibile!

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